La gara dei moltiplicatori la vince Castel San Pietro

Le aggregazioni comunali stanno cambiando la geografia - almeno quella istituzionale locale - del Cantone. Attualmente si contano 106 Comuni e questo numero è il risultato di un percorso aggregativo iniziato 25 anni. L’obiettivo era quello di creare entità locali più grandi e in grado di rispondere in modo più puntuale alle mutate esigenze della società e delle imprese. L’autonomia comunale - una delle caratteristiche peculiari del sistema federalista svizzero - permette ai Consigli comunali, su proposta dei Municipi, di poter fissare il moltiplicatore d’imposta che determina la quota di gettito fiscale che rimane sul territorio.
La Fiduciaria Mega ogni anno realizza un comodo vademecum (si trova anche online) per orientarsi tra i vari moltiplicatori d’imposta comunali che possono variare di anno in anno e ravvivare la concorrenza fiscale intercomunale. Il periodo perso in considerazione va dal 2016 al 2023. Nel caso delle aggregazioni, gli effetti fiscali per i Comuni aggregati si manifestano nell’anno successivo a quello della fusione politica, ovvero dopo l’elezione del Consiglio comunale e del Municipio. L’anno scorso - con effetto fiscale 2023, quindi - è nato il nuovo Comune di Val Mara, nato dalla fusione tra Maroggia, Melano e Rovio, il cui moltiplicatore è dell’80%.
Chi sale e chi scende
Dei 106 Comuni, 97 hanno confermato il moltiplicatore dell’anno precedente e solo quattro l’hanno aumentato: Mendrisio e Cademario di due punti percentuali (al 77% il primo e al 95% il secondo); Gordola di quattro punti (ora all’88%) e Bioggio di ben otto punti (65). Cinque Comuni hanno invece decretato una riduzione del moltiplicatore: Faido (94) di un punto; Chiasso (88) e Morbio Inferiore (84) di due punti; Campo Vallemgaggia (75) e Giornico (95) di 5 punti.
Mentre Chiasso e Mendrisio hanno variato i loro moltiplicatori per il 2023, gli altri tre capoluoghi hanno lasciato invariato il prelievo fiscale: Lugano al 77%; Locarno al 90% e Bellinzona al 93%.
I Comuni più attrattivi fiscalmente rimangono Castel San Pietro (55) e Porza (56) seguiti da Bedretto, Collina d’Oro e Mezzovico-Vira con il 60% ciascuno e Paradiso (62%). Rimanendo nella cintura luganese, si segnala la stabilità di Vezia (85% per il 2023, ma nel 2020 era del 70); di Massagno (77); di Canobbio (78); di Cureglia (65) e Origlio (70). Ultima curiosità: la media cantonale è dell’83,2% e più precisamente del 79,2% per il Sottoceneri, mentre per il Sopraceneri è dell’87,9%.