Cina

Pechino vara un pacchetto inedito di misure per uscire dalla deflazione

La banca centrale cinese ridurrà i tassi di riferimento di mercato e quelli sui mutui, nonché i requisiti di riserva delle banche
Per contrastare la crisi dell'immobiliare, Pechino ha varato misure di sostegno che includono una riduzione di 50 punti percentuali dei tassi di interesse medi per i mutui esistenti.
Red. Economia
24.09.2024 16:20

La banca centrale cinese ha presentato il suo più grande pacchetto di stimoli dai tempi della pandemia per far uscire l’economia del Paese asiatico dal tunnel della deflazione e riportarla verso l’obiettivo di crescita del Governo, ovvero di un PIL attorno al 5%.

Il governatore della People's Bank of China (PBoC, la banca centrale della Cina), Pan Gongsheng, ha annunciato la riduzione del tasso d'interesse di riferimento per le operazioni a breve termine e l'intenzione di ridurre la quantità di denaro che le banche devono tenere in riserva, portandola al livello più basso dal 2018. È la prima volta che le riduzioni di entrambe le misure vengono rivelate nello stesso giorno almeno dal 2015.

Pan ha dichiarato, in occasione di una rara conferenza stampa a Pechino, che la PBoC ridurrà il suo tasso repo a breve termine, il principale tasso di politica monetaria della banca centrale, dall’1,7% all’1,5%. La PBoC, ha detto il governatore, ridurrà anche il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR), cioè l’ammontare delle riserve che gli istituti di credito devono detenere, di 0,5 punti percentuali, segnalando un ulteriore potenziale taglio di 0,25-0,5 punti percentuali quest’anno. Il taglio del RRR aggiungerà 1 miliardo di yuan (circa 120 miliardi di franchi) di liquidità al sistema bancario. Pan non ha specificato quando le mosse entreranno in vigore.

La reazione sui mercati finanziari asiatici è stata di giubilo con, per esempio, l’indice Hang Seng alla Borsa di Hong Kong che ha chiuso in rialzo del 4,13%, a 19.000,56 punti, tornando appena sopra quota 19.000 per la prima volta dallo scorso maggio.

Il pacchetto di stimoli più ampio del previsto rappresenta un ulteriore tentativo da parte del Governo di Pechino di ripristinare la fiducia nella seconda economia mondiale, dopo che una serie di dati deludenti ha sollevato preoccupazioni per il prolungato rallentamento strutturale.

Riguardo in particolare al settore immobiliare, nel quale il 70% dei risparmi delle famiglie è investito, le misure di sostegno includono una riduzione di 50 punti percentuali dei tassi di interesse medi per i mutui esistenti e una riduzione del requisito di acconto minimo dal 25% al 15% per tutti i tipi di case, oltre ad altre misure. Il mercato immobiliare cinese ha subito una grave flessione dopo il picco raggiunto nel 2021. Una serie di costruttori è infatti fallita, lasciando dietro di sé grandi quantità di appartamenti invenduti e un preoccupante elenco di progetti non completati. Finora, Pechino ha rimosso molte restrizioni all’acquisto di case e ha abbassato drasticamente i tassi dei mutui e i requisiti per l’acconto, ma finora non è riuscita a ravvivare la domanda o ad arrestare il crollo dei prezzi delle case, che ad agosto hanno registrato il più forte calo in più di nove anni.

La PBoC ha anche introdotto due nuovi strumenti per stimolare il mercato dei capitali. Il primo consente a fondi, assicurazioni e broker di accedere più facilmente ai finanziamenti per acquistare azioni; il secondo fornisce fino a 300 miliardi di yuan di prestiti a basso costo della PBoC alle banche commerciali per aiutarle a finanziare l’acquisto e il riacquisto di azioni di altre entità.