Perché Hertz ha scaricato Tesla
Non è decisamente un buon momento per Tesla. Il susseguirsi di notizie negative per il noto produttore di auto elettriche è preoccupante, a partire da quella secondo cui la creatura di Elon Musk ha perso il primato di mercato a favore della cinese BYD, seguita dal richiamo di 1,6 milioni di veicoli (ancora in Cina…) allo scopo di correggere i difetti del software utilizzato per la guida assistita e per il blocco delle portiere dei veicoli. Ora ci si mette anche la guerra in Medio Oriente e i problemi con i trasporti marittimi che hanno costretto Tesla, ma anche altri produttori come Volvo, a sospendere parte della produzione in Europa a causa di una carenza di componenti. E non è finita qui. Negli USA i proprietari di Tesla sono preoccupati per il possibile crollo dei prezzi del marchio sul mercato dell’usato. La colpa pare sia dovuta al gigante dell’autonoleggio Hertz che, stando a un servizio di Bloomberg, ha deciso di disfarsi di un terzo della sua flotta di veicoli elettrici sul mercato dell’usato, in un'inversione della sua strategia di acquistare veicoli elettrici e noleggiarli. Se la notizia piacerà a coloro che desiderano un veicolo elettrico a buon prezzo (si parla di meno di 18 mila dollari per una Tesla Model 3, che nuova costa dai 40 ai 55 mila dollari), praticamente tutti gli attuali proprietari di Tesla (e di veicoli elettrici di altri marchi) vedranno diminuire il valore delle loro auto.
Riavvolgiamo brevemente il nastro. A inizio 2022 l'amministratore delegato di Hertz, Stephen Scherr, ha lasciato Goldman Sachs per salvare Hertz dalla bancarotta e deciso di mettere i veicoli elettrici al centro della strategia di turnaround dell’azienda. Dato l’aumento vertiginoso delle vendite di Tesla, Hertz pensava che anche i consumatori potessero volerle anche noleggiare. Con una domanda così elevata, infatti, i veicoli sembravano poter mantenere il loro valore nel mercato dell'usato, che è fondamentale per l'economia delle società di noleggio.
La strategia ha funzionato per un po'. Ma poi Elon Musk ha deciso, nel primo trimestre 2023, di abbassare i prezzi e sacrificare così i margini di profitto allo scopo di guadagnare quote di mercato. Da parte sua, Scherr ha indicato in ottobre che avrebbe ridotto la flotta di veicoli elettrici a seguito della performance sotto le attese di Hertz, causata dell'aumento dei costi di ammortamento e di riparazione dei veicoli elettrici.
Insomma, la riduzione dei prezzi di listino e conseguente valore di mercato delle nuove Tesla sta avendo un impatto sulla sua capacità di offrire interessanti contratti di leasing – che sono essenziali per le società di noleggio come Hertz.
Ma anche i singoli proprietari di Tesla non se la stanno cavando bene. Nel corso del 2023, il valore dei veicoli elettrici è diminuito del 35% negli Stati Uniti, circa il doppio del deprezzamento dei veicoli a combustione interna usati, secondo Cox Automotive, citato da Bloomberg. Questo è particolarmente problematico per i proprietari di Tesla che hanno contratto un debito per l’acquisto e vogliono vendere la loro auto. Molti ora hanno un patrimonio netto negativo, secondo Cox, il che significa che il loro veicolo si è deprezzato più velocemente di quanto abbiano rimborsato il prestito.
Questo non significa che il futuro dei veicoli elettrici sia segnato. Le vendite negli Stati Uniti sono aumentate del 40% nel quarto trimestre rispetto all'anno precedente. Un sondaggio di S&P Global Mobility dello scorso anno ha rilevato che il 67% dei partecipanti ne prenderebbe in considerazione uno.
Ma finché non arriveranno modelli più accessibili e non migliorerà l'infrastruttura di ricarica, i consumatori negli showroom e agli sportelli degli autonoleggi rimarranno guardinghi.