Rapporti internazionali

Pierre-Yves Maillard cautamente ottimista su protezione salari

Il Consiglio federale ha ufficialmente riconosciuto che gli accordi Svizzera-UE indeboliscono la protezione dei salari in Svizzera – Il sindacalista vodese: «Un primo passo, resta da fare il lavoro concreto»
© Keystone/Peter Schneider
Ats
19.02.2025 15:31

Il Consiglio federale ha ufficialmente riconosciuto che gli accordi Svizzera-UE indeboliscono la protezione dei salari in Svizzera. Lo ha dichiarato Pierre-Yves Maillard dopo l'annuncio del Governo su un pacchetto di misure per proteggere i redditi degli Svizzeri. Il presidente dell'USS accoglie con favore quello che definisce «un primo passo», ma afferma che resta da fare il lavoro concreto.

Dopo che i Cantoni e le parti sociali si sono messi d'accordo su tutta una serie di misure per tutelare i lavoratori dal dumping sociale e salariale, l'esecutivo propone ora ulteriori provvedimenti. «Il Consiglio federale riconosce così ufficialmente che gli accordi tra Berna e Bruxelles indeboliscono la protezione dei salari in Svizzera», ha sottolineato oggi il sindacalista vodese all'agenzia Keystone-ATS. «Finora il governo ha trattato questo problema con molta distanza», ha aggiunto.

Maillard accoglie con cautela questo primo passo. «Il lavoro concreto non è ancora stato fatto», ha detto. «Vale la pena provarci, ma siamo ancora lontani dal traguardo», ha proseguito.

Le parti sociali e i Cantoni hanno concordato un pacchetto di misure in tre settori. L'obiettivo è di compensare gli effetti di indebolimento degli accordi, in particolare nel caso dei lavoratori europei che vengono distaccati in Svizzera entro 90 giorni.

Grazie a questi provvedimenti, le aziende svizzere che assegnano questi incarichi potrebbero essere ritenute responsabili. Questo sarebbe un modo per evitare un livellamento verso il basso dei salari svizzeri, che è il principale timore dei sindacati.