Prospettive occupazionali stabili secondo il barometro di Manpower

Le incertezze economiche, soprattutto a livello internazionale, permangono. Questo però non impedisce agli imprenditori svizzeri di avere un certo, cauto, ottimismo per quanto riguarda le prospettive di assunzione per i prossimi tre mesi. È quanto emerge dall’esame periodico del mercato del lavoro di Manpower Group Svizzera, la multinazionale attiva nel campo del ricerca del personale. A livello nazionale si prevede un contesto occupazionale favorevole con prospettive nette di occupazione di 26 punti percentuali. Superiori, quindi, a quelle dei paesi confinanti (Germani 22%; Francia 20%; Italia 18%; Austria 12%). «In Ticino le prospettive sono tornate migliori rispetto al 2024», ci spiega Fabria Marzano, responsabile di Manpower a sud delle Alpi. «I settori che sono ripartiti molto bene sono l’edilizia e l’impiantistica (elettricità e fibra ottica) in generale. E questo grazie a importanti cantieri in corso», spiega ancora Fabrizia Marzano. Il Polo sportivo e degli eventi (PSE) di Lugano, il raddoppio del tunnel autostradale del San Gottardo e la futura Rete tram-treno sono tre delle opere pubbliche che stanno dando e daranno in futuro una spinta all’occupazione. «Questi due settori stanno cercando profili qualificati e non solo i classici carpentieri, muratori e installatori», precisa ancora la branch manager di Manpower Ticino. «Un altro settore che è sempre alla ricerca di profili professionali specializzati - che mancano - è quello sanitario. Medici, infermieri e altri terapeuti sono molto ricercati», continua Marzano. Anche l’occupazione nell’orologeria, dopo un 2024 molto difficile, sta mostrando segni di ripresa. «Un altro ambito con dinamiche occupazionali molto positive - continua Marzano - è l’Information Technology (IT). E questo lo vediamo soprattutto con il brand specifico Experis del Gruppo Manpower.
Negli ultimi anni si fa un gran parlare di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni anche nel campo della selezione del personale. «È una tecnologia con cui faremo i conti nei prossimi anni. Al momento il mercato non è così avanti. Noi non lo usiamo per analizzare le candidature. Ci sono degli aspetti legali da tenere in considerazione. Inoltre, operando con dati personali sensibili non possiamo correre il rischio di comprometterli con piattaforme esterne», aggiunge Fabrizia Marzano che comunque precisa che «è un mondo che dovremo conoscere bene per farne un uso corretto. Per ora non è ancora un tema forte, almeno non lo è nella selezione del personale dove l’analisi di un curriculum vita preso a sè stante, senza un contatto umano, non dice molto del candidato».
Con l’America in testa
Il ciclone Trump non è ancora entrato nel radar delle imprese svizzere? Eppure si parla costantemente dei dazi ora minacciati anche nei confronti della Svizzera. «Le aziende più orientate al mercato statunitense per lo sbocco dei propri prodotti certamente stanno facendo le loro analisi e rimangono più prudenti sul futuro. Le altre, almeno nell’immediato, non si stanno ponendo il problema», conclude Marzano. Sarà tutta un’altra storia se le barriere doganali rallenteranno molto l’economia europea. Ma questo lo aggiungiamo noi.