La vertenza legale

Salvataggio Credit Suisse e titoli AT1, il bersaglio è la Confederazione

Lo studio legale londinese Clyde & Co. intende citare direttamente il Consiglio federale in un arbitrato internazionale - Il danno nominale per gli obbligazionisti AT1 fu di 16 miliardi di franchi
© KEYSTONE / MICHAEL BUHOLZER
Dimitri Loringett
27.03.2024 20:45

Nel caso dell’azzeramento dei titoli AT1 nel salvataggio di Credit Suisse di un anno fa, il bersaglio di chi difende gli interessi degli ex obbligazionisti (16 miliardi di franchi, il valore nominale, ndr) è ora la Confederazione. Uno studio legale britannico, infatti, intende citare in giudizio l‘autorità federale per ottenere un risarcimento per i detentori di obbligazioni AT1, gli strumenti di capitale aggiuntivo cancellate nell’ambito del salvataggio di Credit Suisse il 19 marzo 2023. Lo rivela il sito online della testata economico-finanziaria londinese «City A.M.» Lo studio londinese Clyde & Co. intende avanzare una richiesta di arbitrato internazionale, attualmente in fase di elaborazione, che si basa sull'idea che il Consiglio federale sia «responsabile di aver violato i suoi accordi internazionali in materia di investimenti» dopo aver azzerato le obbligazioni. Stando all’avvocato Loukas Mistelis, partner dello studio legale londinese, «un procedimento de-localizzato e de-politicizzato contro la Svizzera sulla base di accordi internazionali in materia di investimenti è la via preferita da percorrere per ottenere un risultato favorevole agli obbligazionisti AT1, che sono stati trattati in modo oltraggioso durante il crollo di Credit Suisse e hanno visto i loro investimenti espropriati illegalmente». 

Interpellato dal quotidiano romando «Le Temps», Loukas Mistelis sostiene che Credit Suisse avrebbe potuto essere rilevato al prezzo di mercato da investitori stranieri – l'avvocato cita un presunto interesse di BlackRock all'epoca – ma la Confederazione ha preferito una soluzione svizzera. «Le discussioni tenute in segreto nei giorni precedenti il 19 marzo hanno portato a una riduzione del prezzo d’acquisto da parte di UBS, perché questa mancanza di trasparenza ha alimentato la speculazione e ha portato a un deterioramento della situazione diCredit Suisse», ha dichiarato l'avvocato londinese.

La paventata azione legale di Clyde & Co si aggiunge così agli oltre tremila ricorsi, tuttora pendenti al Tribunale amministrativo federale, contro la famigerata decisione della Finma di azzerare i bond AT1 di Credit Susse – titoli che valevano nominalmente circa 16 miliardi di franchi.  

Cos'è l’arbitrato

L'arbitrato è un procedimento diffuso per risolvere una controversia, specie a livello internazionale, che prevede la nomina, appunto, di un «arbitro» indipendente e neutrale che decide sul caso e, a differenza del contenzioso, è privato e riservato. La scelta più importante per un arbitrato internazionale è decidere quale paese avrà la «sede», nota anche come luogo dell'arbitrato. Lo studio legale inglese ha dichiarato che sta pianificando l'avvio di una serie di richieste di arbitrato sugli investimenti per conto di detentori di bond AT1 di Credit Suisse in una serie di giurisdizioni, tra cui Cina, Hong Kong, Giappone, Corea, Singapore ed Emirati Arabi Uniti.