L'analisi

Sì, Twitter è di Elon Musk

Per 44 miliardi di dollari il patron di Tesla ha scritto la storia tech dell'anno
Stefano Olivari
25.04.2022 22:40

Elon Musk è diventato il padrone di Twitter, pagando 44 miliardi di dollari: questa la storia tech dell’anno in poche parole. La società ha infatti accettato l’offerta del proprietario di Tesla, chiudendo con un finale a sorpresa una vicenda che sembrava una delle tante trovate di Musk, il quale aveva più volte dichiarato di voler fare in un prossimo futuro soltanto l’influencer.

L'accordo

Nei giorni scorsi i dirigenti di Twitter si erano opposti all’offerta pubblica di acquisto, per motivi etici (l’uomo più ricco del mondo che compra uno dei social network più famosi, anche se Twitter è soltanto quindicesimo come utenti) e anche banalmente di potere, visto che le modalità gestionali di Musk sono apprezzate dai media e un po’ meno dai suoi dipendenti (si parla già di licenziamenti di massa). Di fatto l’accordo è stato trovato oggi, dopo che il Wall Street Journal aveva fornito molte anticipazioni e dopo il tweet dell’imprenditore, che ha mostrato la sua faccia rassicurante: «Spero che anche i miei peggiori critici rimangano su Twitter, perché questo è ciò che significa la libertà di parola».

I soldi

L’offerta di Mister Tesla era di 54,20 dollari per azione, un premio del 54% rispetto a fine gennaio e uno del 38% rispetto all’1 aprile, ultimo giorno prima che diventasse pubblico il suo investimento sul 9,2%. Molti azionisti di Twitter, fra cui colossi come Vanguard, Morgan Stanley e BlackRock, erano scettici sulla capacità di trovare 44 miliardi in pochi giorni, cosa difficile anche per chi ha un patrimonio valutato in 270. Twitter ha provato a neutralizzarlo invitandolo a unirsi al consiglio di amministrazione, cosa che gli avrebbe impedito di avere più del 14,9% delle azioni. Musk ci ha pensato e poi ha varcato il suo Rubicone. Lo scetticismo era rientrato già venerdì, quando Musk aveva incontrato personalmente tutti gli azionisti di peso, mostrandogli garanzie bancarie per 46,5 miliardi, come a voler stravincere. Il suo stile, che ancora una volta ha funzionato.

Senza moderazione

Le domande adesso vertono sul futuro della piattaforma, molto amata dai giornalisti e un po’ meno dal pubblico, in particolare dai giovani. Nella sostanza Twitter è stata comprata da uno che di Twitter era già una stella, con i suoi 82 milioni di follower. Musk non si limita a opinioni sul mondo tech o sull’economia, ma in puro stile Twitter è un tuttologo. Critiche a Netflix e a vari governi, alla SEC e alla concorrenza, interazioni con varie celebrities. E anche attacchi a Twitter, colpevole di censurare le opinioni non mainstream. Il Twitter dell’era Musk cambierà principalmente in questo senso: meno moderazione dei contenuti, visto che che il nuovo padrone si è autodefinito «Assolutista della libertà di parola». Musica per le orecchie di chi è stato bannato da Twitter, come Donald Trump, o è stato messo temporaneamente in castigo. Ecco, Musk è un sostenitore delle espulsioni a tempo e solo in casi gravi.

Le novità

Una novità interessante sarà la creazione di una funzione di modifica per i tweet, cosa finora impossibile, con l’effetto di rendere open source l'algoritmo di Twitter. In pratica anche persone fuori dall’azienda potrebbero suggerire modifiche. Interessante è un’altra idea che Musk ha più volte esposto: Twitter deve dipendere meno dalla pubblicità (che ora è il 90% delle sue entrate), per sua natura aleatoria, e di più dal contributo degli utenti. Da qui all’introduzione di funzioni pay il passo è breve. In una visione estrema, ma molto ‘muskiana’, si potrebbe arrivare a un Twitter free in lettura e pay, con varie gradazioni, per chi scrive. Al momento comunque un’ipotesi, per quanto basata su dichiarazioni pubbliche.

Gli obiettivi

Twitter non è mai stato un affare e i suoi bilanci sono sempre stati in rosso: nel 2021 gli utenti attivi sono arrivati a 217 milioni, meno di un decimo rispetto a Facebook, e il fatturato a 5,08 miliardi di dollari, con perdite nell’ordine del 10%. Per il 2023 l’obbiettivo era di arrivare a 315 milioni di utenti e 7,5 miliardi di fatturato, ma è chiaro che con Musk si punterà più in alto. Le nuove funzionalità, come Twitter Spaces (conversazioni audio dal vivo), non è che abbiano spaccato, secondo Musk ci si deve concentrare sull’essenza di Twitter, magari andando oltre i 280 caratteri. In serata il titolo era a 51,70 dollari e molti analisti ritengono che con una migliore gestione possa arrivare tranquillamente a 70. Per uno come Musk sarebbe troppo poco. Anche se il sospetto di tanti è che Twitter sia la base per ambizioni più alte: Quarto Potere è sempre attuale.