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UBS ha completato l'acquisizione di Credit Suisse: «L'obiettivo è garantire la stabilità»

Lo ha dichiarato l'istituto bancario in una lettera aperta ai quotidiani — Il CEO Sergio Ermotti e il presidente Colm Kelleher: «È l'inizio di un nuovo capitolo per UBS e per l'industria finanziaria globale»
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UBS ha completato l'acquisizione di Credit Suisse: «L'obiettivo è garantire la stabilità»

«Abbiamo concluso l'acquisizione legale del Credit Suisse», ha dichiarato UBS in una lettera aperta pubblicata oggi su varie testate, fra cui anche il Corriere del Ticino. Nella lettera, firmata dal CEO Sergio Ermotti e dal presidente Colm Kelleher, la banca a tre chiavi afferma che «l'obiettivo è garantire la stabilità». I servizi bancari del Credit Suisse continueranno a essere forniti «come di consueto e senza interruzioni».

Red. Online
12.06.2023 06:57
16:09
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Credit Suisse: un dipendente su dieci se ne è andato

Un dipendente su dieci di Credit Suisse (CS) ha voltato le spalle all'istituto. «Circa il 10% della forza lavoro ha lasciato la banca negli ultimi mesi, anche prima dell'acquisizione», ha affermato il CEO Sergio Ermotti, intervistato dalla televisione SRF.

Per questo motivo è giunto il momento che UBS inizi a integrare il concorrente, ha aggiunto il 63enne. A suo avviso il fatto che molti abbiano deciso volontariamente di andarsene presenta anche dei vantaggi: «Contribuisce in parte a mitigare i costi sociali, il che ci rende felici», ha chiosato il dirigente. Inoltre le numerose partenze del personale dimostrano che c'è concorrenza. «E che ci sono persone disposte ad assumere».

Per quanto riguarda le «linee rosse» descritte dai media, con le quali UBS avrebbe imposto ai dipendenti di CS restrizioni sulle loro attività, Ermotti fa sapere che la società si limita a mettere in pratica ciò che è stato già annunciato. «La banca sarà gestita secondo la filosofia della cultura e dell'assunzione di rischi che è propria di UBS».

Per il manager l'acquisizione definitiva avvenuta oggi è un passo importante che consentirà di lavorare in modo molto più efficace. «Per esempio, abbiamo accesso a tutte le informazioni di CS che fino a ieri non avevamo: quindi possiamo anche iniziare il lavoro di integrazione».

14:24
14:24
Fitch abbassa il rating di UBS

Fitch abbassa il giudizio su UBS: sulla scia del perfezionamento dell'acquisizione di Credit Suisse (CS) l'agenzia americana di rating ha portato ad A (da A+) la sua valutazione su UBS Group e ad A+ (da AA-) quella sulla società controllata UBS SA.

UBS sarà esposta a determinati rischi a causa della complessa e lunga integrazione prevista, spiega Fitch. Il gruppo dovrà infatti stabilizzare l'attività di CS e allinearla all'orientamento più conservativo di UBS.

Inoltre la banca sarà chiamata a riconquistare rapidamente la fiducia, in particolare quella dei clienti dell'attività di gestione patrimoniale di Credit Suisse. L'integrazione peserà inizialmente sulla redditività del gruppo bancario allargato, almeno fino a quando la base dei costi di CS non sarà stata adeguata al suo potenziale di guadagno futuro. A causa della complessità dei due istituti l'integrazione richiederà probabilmente diversi anni.

La mossa di Fitch era prevista, dopo che il 21 marzo - due giorni dopo l'annuncio della fusione - la società con doppia sede a New York e Londra aveva annunciato di aver inserito UBS nell'elenco "Rating Watch Negative", che segnala un possibile declassamento. In seguito alle riclassificazioni UBS è stata ora rimossa dalla lista e la prospettiva viene considerata stabile.

12:07
12:07
Ancora nessuna indicazione sui posti di lavoro: «Basta giocare a nascondino»

A quasi tre mesi dall'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse (CS) UBS continua a non fornire alcuna indicazione sulle ripercussioni riguardo ai posti di lavoro: lo denuncia l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), che chiede l'apertura di negoziati sul tema.

«Questo gioco a nascondino deve finire», si legge in un comunicato odierno. «Da 85 giorni i dipendenti vivono nell'incertezza sul loro futuro professionale». A ciò si aggiunge la disparità di trattamento tra i dipendenti di UBS quelli di CS, con linee rosse recentemente definite per le attività commerciali del personale del secondo istituto.

L'ASIB chiede un processo di integrazione trasparente, il mantenimento del maggior numero possibile di impieghi in Svizzera, la parità di trattamento di tutti i dipendenti, un piano sociale comune e ampliato, nonché una maggiore protezione contro il licenziamento per i dipendenti di età superiore ai 55 anni.

«Il presupposto fondamentale per un'integrazione di successo è rappresentato da collaboratori qualificati e motivati: hanno bisogno di informazioni, affidabilità e meritano apprezzamento», afferma l'organismo. Le due grandi banche sono giustamente orgogliose della loro decennale tradizione di partenariato sociale: ora, dopo l'acquisizione formale, i negoziati con le parti sociali devono iniziare senza indugio, sostiene l'ASIB, che esige una comunicazione trasparente e trattative da pari a pari.

11:31
11:31
Kelleher ed Ermotti parlano ai dipendenti: «Basta rivalità, ora siamo un'unica azienda»

Basta con le vecchie rivalità, ora siamo uniti: è il messaggio inviato dal presidente del consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher e dal Ceo Sergio Ermotti ai dipendenti dell'istituto e a quelli di Credit Suisse, banca da oggi integrata.

«Oggi è un grande giorno», affermano i due manager in una comunicazione interna di cui l'agenzia Awp ha una copia. Per il nuovo gruppo bancario combinato si prospetta una «enorme opportunità»: da oggi si lavora insieme come un'unica azienda, con un obiettivo comune.

«Abbiamo molto lavoro davanti a noi e forse non tutto andrà liscio», proseguono i dirigenti. Nelle settimane e nei mesi a venire, alcuni dipendenti lavoreranno all'integrazione, mentre molti altri dovranno continuare a concentrarsi sui clienti e sulle attività quotidiane. La gamma di prodotti e servizi sarà ora ampliata e la portata geografica estesa.

Tutti i dipendenti devono anche essere disposti a imparare e ad ascoltare gli altri, mettono in guardia Kelleher ed Ermotti. «Non dobbiamo aggrapparci a vecchie rivalità o essere distratti dall'integrazione e dalle pressioni esterne». E non importa più chi proviene da UBS o da Credit Suisse: «Da oggi siamo un'azienda unita, tutti sotto lo stesso tetto».

I singoli membri della direzione del gruppo hanno inoltre informato il personale su ulteriori dettagli relativi alla futura struttura aziendale e al team di gestione. Allo stesso tempo, Kelleher ed Ermotti chiedono di pazientare, mentre si decidono le prossime mosse. «La transazione è stata completata, ma la fase più importante è appena iniziata».

La dirigenza deve ora definire i dettagli e «elaborare tutto ciò che abbiamo analizzato e discusso nelle ultime settimane». È in corso una pianificazione per tutte le aree della banca. I dipendenti riceveranno ulteriori informazioni «non appena sarà possibile», promettono i vertici.

11:08
11:08
La Finma promette: «Vigileremo molto intensamente su UBS»

La Finma guarderà con attenzione a UBS anche dopo l'acquisizione di Credit Suisse (CS), avvenuta formalmente oggi: l'autorità di controllo dei mercati finanziari «continuerà a esercitare una vigilanza molto intensiva sulla grande banca risultante dalla fusione anche durante il processo di integrazione», si legge in un comunicato odierno.

«Il perfezionamento legale della fusione costituisce una pietra miliare: apporta chiarezza e stabilità per gli istituti coinvolti, i loro clienti e la piazza finanziaria svizzera», afferma il direttore della Finma Urban Angehrn, citato nella nota. «Va così a completarsi quanto annunciato nel fine settimana del 19 marzo. Allora tutte le parti coinvolte avevano ritenuto che la fusione delle due grandi banche fosse l'opzione più consona per scongiurare l'imminente pericolo di insolvenza di Credit Suisse. In effetti, ciò ha consentito di evitare in modo efficace gravi danni ai mercati finanziari svizzeri e internazionali».

Uno degli obiettivi prioritari della nuova entità è quello di ridurre rapidamente i rischi della banca d'investimento di CS e la Finma si dice favorevole a questo orientamento strategico: a suo avviso UBS dispone della dotazione patrimoniale e di liquidità necessaria per operare tale riduzione in modo rapido e risoluto.

«Vigileremo con la massima attenzione sul processo di integrazione», promette il 58enne. Dopo un periodo di transizione UBS dovrà applicare integralmente le esigenze di capitale più stringenti: la costituzione dei fondi necessari a tale scopo avverrà in maniera progressiva a partire dalla fine del 2025 e sarà conclusa all'inizio del 2030 al più tardi. Il periodo di transizione è necessario per consentire la riduzione del rischio in modo ordinato, sostiene la Finma.

Entro la fine dell'anno l'autorità stabilirà anche ulteriori esigenze in materia di liquidità specifiche per la grande banca risultante dalla fusione, come pure per gli altri istituti di rilevanza sistemica. Queste dovranno essere adempiute conformemente alla base legale riveduta a partire dal primo gennaio 2024.

11:07
11:07
UBS posticiperà a fine agosto la pubblicazione dei trimestrali

L'acquisizione di Credit Suisse (CS) - conclusa oggi - fa slittare i conti trimestrali di UBS: il resoconto del periodo aprile-giugno sarà pubblicato solo il 31 agosto, e non come al solito a fine luglio, ha fatto sapere in data odierna la società.

Questo perché il consolidamento dei dati dei due istituti, ciascuno con numerose regioni, suddivisioni e filiali, richiederà probabilmente molto tempo, soprattutto perché finora le due banche hanno utilizzato principi contabili diversi (IFRS per UBS e US GAAP per CS). In futuro la contabilità sarà tenuta secondo il modello IFRS nonché in dollari, come avviene oggi per la società guidata da Sergio Ermotti.

Il coefficiente di fondi propri di qualità primaria (Common Equity Tier 1, CET1) dovrebbe attestarsi al 14% nel secondo trimestre e rimanere allo stesso livello per l'intero 2023, fa sapere UBS. La dirigenza prevede che «le perdite operative e i significativi oneri di ristrutturazione di Credit Suisse saranno compensati da una riduzione delle attività ponderate per il rischio».

Come già annunciato in maggio UBS e Credit Suisse (CS) rimarranno peraltro entità separate anche dopo la fusione, perlomeno per un certo tempo: UBS Group gestirà infatti inizialmente due società madri separate, UBS SA e Credit Suisse SA. Presidente del consiglio di amministrazione (Cda) di CS sarà Lukas Gähwiler, che è vicepresidente del Cda del gruppo UBS.

09:58
09:58
Credit Suisse: oggi l'ultimo giorno di negoziazione in borsa

Oggi è l'ultimo giorno di negoziazione effettiva dell'azione Credit Suisse (CS) alla borsa svizzera: lo ha indicato stamane SIX Group, la società di gestione del mercato elvetico. La data ufficiale del cosiddetto delisting - dopo la conclusione odierna della fusione con UBS - è invece quella di mercoledì 14 giugno.

Il titolo CS fa parte dell'SMI, il listino dei 20 valori principali: a partire da domani sarà sostituito dall'azione del colosso della logistica Kühne+Nagel.

08:42
08:42
«Rimarremo concentrati su ciò che conta davvero»

«Oggi tagliamo un importante traguardo: è l'inizio di un nuovo capitolo per UBS e per l'industria finanziaria globale». Così il presidente del consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher e il Ceo Sergio Ermotti nella lettera aperta ai quotidiani nella quale rendono pubblica la chiusura dell'operazione di acquisizione di Credit Suisse (CS).

«Abbiamo annunciato la chiusura legale dell'acquisizione di Credit Suisse. Ci riteniamo privilegiati di poter scrivere una nuova pagina nella storia. Uniremo le competenze, le dimensioni e la leadership nella gestione patrimoniale di UBS e Credit Suisse per creare un istituto finanziario integrato ancora più forte. Una realtà che andrà a beneficio della nostra clientela in tutto il mondo. Siamo consapevoli che dovremo affrontare delle sfide. Ma sappiamo anche che si presenteranno grandi opportunità. Per i nostri clienti. Per i nostri collaboratori. Per i nostri azionisti. Per la nostra comunità».

«Ecco il nostro impegno: rimarremo concentrati su ciò che conta davvero - la sicurezza del patrimonio delle nostre clienti e dei nostri clienti, supportandoli nel raggiungimento dei loro obiettivi», affermano i due dirigenti nella lettera.

«Lavoreremo insieme unendo i nostri punti di forza e le nostre competenze. Prenderemo decisioni basate sui fatti, tenendo ben presente il quadro generale. Preserveremo la solida cultura di UBS, il nostro approccio conservativo al rischio e la nostra qualità del servizio, senza scendere a compromessi. Molti contano sul nostro impegno affinché questa acquisizione sia un successo. E non abbiamo dubbi che ci riusciremo. Alle nostre clienti e ai nostri clienti di UBS e di Credit Suisse: grazie per la fiducia che riponete in noi e per averci concesso il privilegio di poter lavorare per voi. Questo è l'inizio di un nuovo, storico capitolo. Non vediamo l'ora di mostrarvi tutto ciò che la nostra azienda integrata sarà in grado di realizzare».

08:31
08:31
UBS starebbe imponendo «severe restrizioni ai dipendenti di Credit Suisse»

UBS starebbe imponendo severe restrizioni ai dipendenti di Credit Suisse (CS), tra cui il divieto di acquisire nuovi clienti da paesi ad alto rischio e di utilizzare prodotti finanziari complessi: lo scrive il Financial Times (FT) in un contributo online.

Stando alla testata britannica i dirigenti di UBS hanno stilato un elenco di oltre 20 cosiddette «linee rosse» invalicabili che vietano al personale di Credit Suisse una serie di attività a partire dal primo giorno di unione delle due banche, cioè oggi, riferiscono persone a conoscenza del dossier. I passi vietati includono l'assunzione di clienti provenienti da stati quali Libia, Russia, Sudan e Venezuela e il lancio di nuovi prodotti senza l'approvazione dei dirigenti di UBS. Non avvicinabili sono anche i politici ucraini e le imprese statali del paese dell'est, per evitare potenziali problemi di riciclaggio di denaro.

Secondo FT l'elenco delle restrizioni comprende undici rischi finanziari e dodici non finanziari ed è stato redatto dal dipartimento di compliance, cioè quello che si occupa di garantire la conformità alla regole della banca. Contattata dall'agenzia Awp, UBS non ha voluto commentare queste informazioni.

Lo sfondo delle «linee rosse», spiega il quotidiano inglese, è da ricercare probabilmente nella precedente cultura di Credit Suisse: l'istituto era molto più disposto ad accettare clienti difficili e a offrire loro prodotti ad alto rischio. «Siamo preoccupati per la contaminazione culturale», aveva dichiarato il mese scorso il presidente del consiglio di amministrazione di UBS Colm Kelleher. «Avremo una soglia incredibilmente alta per chi entrerà in UBS», aveva detto.

UBS ha completato oggi l'acquisizione legale del concorrente. Venerdì UBS e la Confederazione avevano firmato definitivamente il contratto con cui lo stato fornisce un'ampia garanzia a copertura di eventuali perdite derivanti dalla realizzazione di attivi di Credit Suisse. La garanzia è di 9 miliardi di franchi e copre le eventuali perdite eccedenti 5 miliardi, importo questo che sarà a carico di UBS.

Come noto UBS ha accettato di rilevare il concorrente pagando un prezzo di 3 miliardi di franchi. Da parte sua lo stato ha messo sul tavolo 259 miliardi, fra aiuti di liquidità della BNS (200 miliardi e altri 50 prima del 19 marzo, data in cui è stata annunciata l'acquisizione) e garanzie della Confederazione (i suddetti 9 miliardi).

06:57
06:57
Completata l'acquisizione di Credit Suisse

UBS ha formalmente completato oggi l'acquisizione della concorrente rivale Credit Suisse, ponendo fine alla storia ultracentenaria della banca fondata da Alfred Escher.

«Abbiamo concluso l'acquisizione legale del Credit Suisse», ha dichiarato UBS in una lettera aperta pubblicata oggi su varie testate, fra cui anche il Corriere del Ticino. 

Nella lettera, firmata dal CEO Sergio Ermotti e dal presidente Colm Kelleher, la banca a tre chiavi afferma che «l'obiettivo è garantire la stabilità». I servizi bancari del Credit Suisse continueranno a essere forniti «come di consueto e senza interruzioni».

Si prevede che le azioni e gli ADS (American Depositary Receipts) dell'ex seconda banca svizzera, nata dalla Schweizerische Kreditanstalt fondata nel 1856, saranno delistati dalla Borsa di New York e da quella di Zurigo. Gli azionisti di CS riceveranno un'azione UBS per ogni 22,48 possedute.

Coinvolto in una serie di scandali per diversi anni, il Credit Suisse ha visto la sua situazione deteriorarsi rapidamente dopo il fallimento della Silicon Valley Bank a metà marzo. Nell'ambito del piano di salvataggio messo in atto dalle autorità svizzere il 19 marzo, UBS ha accettato di rilevare l'ex rivale per 3 miliardi di franchi svizzeri, dopo aver ottenuto sostanziali garanzie finanziarie dalla Confederazione e dalla Banca Nazionale.

La data del cosiddetto closing - il completamento formale dell'acquisizione - era già stata comunicata una settimana da entrambi gli istituti.