UBS, perdita netta di 785 milioni nel terzo trimestre, tagliati 4.000 impieghi
(Aggiornato) UBS ha subito una perdita consistente nel terzo trimestre, a causa dell'impatto dei costi di integrazione di Credit Suisse (CS). Al netto di questo fattore la grande banca registra invece un utile. E annuncia forti afflussi di denaro, mentre l'organico scende di migliaia di impieghi. La borsa ha reagito bene.
Stando ai dati diffusi stamani nel periodo in questione - il primo trimestre con piena partecipazione CS: nel secondo era stato contemplato solo il mese di giugno - la perdita netta si attesta a 785 milioni di dollari (705 milioni di franchi). Il risultato prima delle imposte è negativo per 255 milioni: senza contare i costi legati a Credit Suisse si registra per contro un utile di 844 milioni. A causa della fusione i confronti con l'anno prima non sono possibili.
«Abbiamo stabilizzato Credit Suisse e proseguito il nostro percorso di crescita mediante l'acquisizione di nuovi clienti e l'ampliamento della quota di portafoglio, di pari passo con il continuo successo della nostra strategia di fidelizzazione e riacquisizione dei clienti», si legge in un comunicato. La raccolta netta trimestrale dell'amministrazione patrimoniale di Credit Suisse è tornata a registrare un valore positivo per la prima volta da un anno e mezzo a questa parte, a quota 3 miliardi. La raccolta netta del corrispondente segmento di UBS, pari 18 miliardi di dollari, rappresenta il secondo miglior risultato registrato nel terzo trimestre da oltre dieci anni a questa parte, sottolinea l'istituto.
«Stiamo realizzando l'integrazione di Credit Suisse a ritmo sostenuto e già nel primo trimestre completo dopo l'acquisizione abbiamo raggiunto la redditività per il gruppo», afferma il presidente della direzione Sergio Ermotti, citato nel comunicato. «I nostri clienti hanno continuato a riporre la loro fiducia in noi e ad affidarsi a noi, generando robusti afflussi nella gestione patrimoniale e nelle nostre attività in Svizzera. Siamo fiduciosi di poter costruire una versione ancora più forte e sicura di UBS, della banca che è stata chiamata a stabilizzare il sistema finanziario a marzo, una UBS di cui potranno essere fieri tutti i nostri principali stakeholder» (cioè azionisti, clienti, dipendenti e fornitori).
La futura UBS dovrà però avere costi minori: la banca parla di risparmi per 3 miliardi di dollari nel trimestre. Il movimento in atto è ben visibile a livello di personale: nel periodo luglio-settembre sono stati tagliati 4.000 posti a livello di gruppo. Rispetto a un anno prima (e considerando insieme UBS e Credit Suisse, all'epoca separate) la soppressione di impieghi raggiunge quota 13.000.
Intanto al capitolo prospettive i vertici rimangono prudenti, anche alla luce degli sviluppi macroeconomici globali e delle tensioni geopolitiche, compresi i conflitti in Medio Oriente e Ucraina. Questi fattori potrebbero incidere sul volume di transazioni dei clienti, insieme a elementi stagionali legati al trimestre natalizio, viene fatto notare.
Il giudizio degli analisti sulle novità odierne è stato positivo, cosa che si è riflessa anche nel corso dell'azione UBS in borsa, che nella prima mezz'ora di contrattazione è arrivata a guadagnare oltre il 4%.