Effetto Taylor Swift, a Zurigo alberghi già ora al completo per i concerti di luglio
«Buongiorno, mi saprebbe dire se avete camere il 9-10 luglio?». «Mi dispiace: siamo in febbraio, è troppo presto. Però… aspetti un attimo: per quelle due date siamo già al completo! Davvero strano. Non capisco il perché».
La risposta al gentile dipendente di un ostello vicino allo stadio Letzigrund di Zurigo che abbiamo interpellato telefonicamente la forniamo noi. Dietro alla corsa alla stanza che sta avvenendo da mesi c’è una persona che di nome fa Taylor e di cognome Swift. A luglio la popstar americana si esibirà per la prima volta in Svizzera e l’annuncio delle due tappe zurighesi del suo Eras Tour ha mandato in visibilio gli eserciti di fan sin da subito. «Pure il nostro albergo è già al completo per le due date dei concerti di Taylor Swift al Letzigrund» dichiara Svenja Pohlmann, PR & Communication Manager dell’albergo zurighese H Hotels GmbH. La quale aggiunge: «Siamo molto felici perché in quell’occasione avremo una clientela sia nazionale che internazionale». Stessa musica all’hotel Alexander, dove le stanze sono state prenotate già da ottobre. «I grandi concerti ci portano sempre tanti clienti, anche dall’estero; a noi è successa la stessa cosa lo scorso anno con i Coldplay, suonarono dal vivo pure loro in luglio» ci dice Katerina.
I biglietti ufficiali delle due tappe zurighesi – il cui costo partiva da un minimo di cinquanta franchi a un massimo di novecento – sono andati subito a ruba. Ora quei pochi rimasti hanno prezzi stellari. Si parla di una somma che oscilla tra i novecento e i quattromila franchi per i posti VIP. Acquistare uno dei biglietti ufficiali non è un’impresa facile. «Quando lo scorso anno ho saputo che sarebbero iniziate le prevendite in Europa ho fatto un salto sul divano» racconta Cami, una «Swifty» doc ticinese di 23 anni. «Mi sono subito attivata, ma per accedere alla prevendita occorreva avere un codice» spiega la ragazza. «Chi come me aveva acquistato qualcosa sul sito della cantante prima dei suoi concerti lo otteneva direttamente, gli altri invece erano costretti a incrociare le dita e a mettersi in fila».
Per essere sicura di intascarsi un biglietto, la giovane fan ticinese ha iscritto anche i suoi famigliari alla prevendita di due concerti: uno a Zurigo e l’altro a Londra, ultima tappa del tour. «Morale della favola, sono riuscita a ottenere i biglietti per tutti e due i concerti, così la vedrò due volte» commenta felice Cami. Non è l’unica: tantissime «Swifties» hanno adottato la strategia di Cami: «Ad esempio sono in contatto con una ragazza messicana che a luglio verrà a Zurigo perché è qui che ha trovato un biglietto».
Taylor Swift è seguita da milioni di fan. Nel 2023 la prestigiosa rivista Time l’ha nominata «Persona dell’anno». «Dove cammina lei, le economie prosperano» dicono in America. Si prevede che questo tour genererà 5 miliardi di dollari di spesa dei consumatori solo negli Stati Uniti. «Perché mi piace Taylor? Perché fa della bella musica, spazia dal folk a diversi tipi di pop; inoltre ci si ritrova nei testi delle sue canzoni, lei parla della quotidianità di ognuno di noi, riuscendo così a entrare in connessione con ragazzi di diverse età» aggiunge la giovane ticinese. Taylor Swift conquista le generazioni perché non si comporta come una star. Tratta i suoi fan come fossero suoi amici, dando loro la sensazione di conoscerli uno a uno. Durante la sua strabiliante carriera è riuscita a creare una comunità globale pronta a seguirla in ogni dove.
I cosiddetti «Swifties» adorano collezionare tutti i suoi vinili e non badano a spese quando si tratta di acquistare souvenir legati alla sua immagine. «Ad esempio – chiosa Cami – nel 2020 Taylor ha messo in vendita un’edizione limitata di cardigan, lo fece per omaggiare l’omonima canzone fresca di studi di registrazione». Le giacche in lana andarono a ruba nel giro di pochi minuti ed ora la cantante americana sforna una nuova linea limitata di cardigan ogni anno. Sembra che soltanto in Australia gli «Swifties» spenderanno sessantasei milioni di dollari nel merchandise dell’Eras Tour, gadget per i quali avrebbero fatto addirittura file di ore. Come hanno riportato i media locali, si sarebbero verificate «scene selvagge mentre i fan facevano fino a sette ore di fila per avere pezzi della nuova collezione».