Elly Schlein, ecco il legame con il «suo» Ticino
Elly Schlein è da ieri ufficialmente candidata alla segretaria del Partito Democratico in Italia. La sua folgorante carriera politica è ormai ben nota: prima eurodeputata, poi deputata della Repubblica italiana, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna al fianco di Stefano Bonaccini e, da ieri, candidata alla guida del PD. «L’astro nascente dell’alleanza di sinistra italiana» così l’aveva definita il Guardian durante la campagna elettorale italiana lo scorso settembre.
Ma forse non tutti sanno che la giovane deputata, di origine italiana e americana, è nata a Lugano. «All’Ospedale Civico», come ci racconta la mamma, Maria Paola Viviani, professoressa di diritto pubblico comparato all'Università dell'Insubria. Viviani ci ha raccontato del legame, quello della figlia con il Ticino, che è cominciato con la nascita e che è proseguito nel tempo. Un legame ancora vivo.
Una formazione tutta ticinese
Elly Schlein non solo è nata a Lugano, ma vi ha anche frequentato tutte le scuole, come ci spiega Viviani: «L’asilo, le elementari, le Medie e il Liceo 1 di Lugano. Tutto a Lugano. Elly è rimasta in Ticino fino ai 19 anni poi ha scelto come università Bologna e quindi è partita per l’Italia. Ma fino a quel momento tutto il suo percorso scolastico e formativo lo ha fatto in Svizzera». Una formazione che è stata molto apprezzata sia da Schlein che dalla madre: «Si è trovata benissimo qui a tutti gli stadi della formazione, la scuola ticinese è un’ottima scuola». E in effetti la giovane ha conseguito la maturità cantonale ricevendo il premio Maraini per i migliori risultati dell’anno, «ha finito con tutti sei».
Molti amici e amiche
Insieme ai ricordi del Liceo, Schlein mantiene anche dei buoni rapporti con alcuni dei suoi ex professori, come ci racconta Viviani: «È ancora molto legata ad alcuni docenti del liceo con i quali, quando può, si incontra». Ma non solo professori, in Ticino la politica ha conservato anche diversi contatti e amicizie, «molti amici e amiche, legami mantenuti dal periodo della scuola Media o del Liceo». Amici che, appena può, torna a trovare con piacere. «Adesso naturalmente Elly fa più fatica a venire in Ticino rispetto ai tempi dell’università quando tornava quasi ogni settimana», spiega la nostra interlocutrice. «Ora la vediamo un po’ meno però se può, tra un impegno e l’altro, torna sempre molto volentieri: questo è un "retroterra" importante per lei».
Il Ticino come punto di unione
Qualche volta anche i genitori vanno a trovare la giovane politica a Bologna, ma spesso è Schlein che torna da loro. «È anche molto legata ai suoi due fratelli e ai nipoti, con loro ha un rapporto molto forte». Il fratello è professore universitario a Zurigo, mentre la sorella è diplomatica ad Atene dove, recentemente, ha subito un attentato. «Una vicenda che ci ha molto colpiti – ci confida Viviani –, ma che ci ha fatto sentire ancora più uniti come famiglia, ci ha resi più forti». Fratelli che, pur non abitando in Ticino, hanno conservato anche loro un buon legame con il nostro territorio, ci spiega Viviani. «La loro origine è sempre ticinese: hanno studiato tutti e tre qui, si sono formati e si ritrovano tutti insieme a Lugano». Il punto di unione tra tutto è quindi rimasto il nostro cantone, come conferma l'interlocutrice. «Adesso speriamo che Elly venga a casa per il Natale».
E la candidatura?
È di ieri l'annuncio ufficiale fatto da Elly Schlein per la candidatura alla segreteria del PD. «Parte da noi una storia nuova» ha affermato la giovane politica, molte volte definita una outsider sulla scena politica italiana. Come viene vissuta questa candidatura dai suoi genitori? «La speranza non ci appartiene – risponde Viviani –, nel senso che, sia io che mio marito, accettiamo volentieri tutto quello che fanno i nostri figli, una volta che hanno deciso di fare una cosa li sosteniamo con grande entusiasmo».
Il sostegno dei genitori
Due genitori, Maria Paola Viviani e il marito Melvin Robert Schlein, pronti a fornire supporto morale per i progetti intrapresi dai figli. Anche se ogni tanto qualche preoccupazione c'è. «Mio marito è una persona molto serena e quindi è contento della candidatura. Io sinceramente mi preoccupo sempre un po' della visibilità delle persone ma una volta che lei ha deciso è giusto che vada avanti». E, riguardo al contributo che Schlein potrebbe dare al partito, Viviani spiega che, in qualunque modo vada a finire, la presenza della figlia potrebbe essere comunque utile al PD in un momento come questo: «Un po’ di movimento fa bene a questo partito e ci sarà che lei vinca o non vinca». Schlein è una candidata giovane, ma non per questo meno attenta all'incontro con le generazioni più avanti con l'età, aggiunge la nostra interlocutrice, «l’esperienza e la storia contano in politica, sono importanti anche per capire da dove si viene». E sul futuro della figlia nel PD, Viviani commenta: «Elly rimarrà comunque nel partito e si impegnerà per fare qualcosa di buono».