Lugano

Eolo Alberti torna in libertà

Il sindaco di Bioggio è stato scarcerato dopo un mese e mezzo di carcere – Prosegue l'inchiesta
© CdT/Chiara Zocchetti
Giuliano Gasperi
20.09.2024 18:45

Dopo un mese e mezzo di prigione, Eolo Alberti è tornato a casa. Il sindaco di Bioggio, accusato di aver commesso reati finanziari nella gestione di sue società, è stato scarcerato oggi dopo un ultimo interrogatorio di fronte agli inquirenti. La procuratrice pubblica Chiara Borelli non ha chiesto un’ulteriore proroga della carcerazione preventiva. La decisione era probabile, non scontata: in teoria, il periodo di carcerazione preventiva di un indagato può essere prolungato fino a tre mesi. Nella sua prima decisione in merito, di cui abbiamo riferito lo scorso 11 agosto, pochi giorni dopo l’arresto, il giudice dei provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli aveva prorogato la detenzione fino al 23 dello stesso mese, mentre nella seconda, una settimana dopo, il termine era stato spostato al 20 settembre, cioè oggi.

Periodi relativamente brevi – confrontandoli con le possibilità date dal Codice di procedura penale, perché ad Alberti e ai suoi familiari saranno sembrati interminabili – e dettati con tutta probabilità da esigenze d’inchiesta, in particolare dal timore che l’accusato potesse influenzare altre persone coinvolte o inquinare le prove. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, la procuratrice Borelli, titolare dell’incarto, non avrebbe comunque mai chiesto al giudice competente di sfruttare tutti i tre mesi previsti dalla legge.

Ora il sindaco di Bioggio, difeso dall'avvocato Pierluigi Pasi, è libero, respinge sempre ogni addebito e attende che l’inchiesta continui a fare il suo corso. Era invece stata scarcerata lo scorso 2 settembre l’altra persona finita in prigione per questo caso: il contabile delle società attive in ambito sanitario che facevano capo ad Alberti e dalle quali, secondo, l’accusa, sarebbero uscite illecitamente alcune centinaia di migliaia di franchi, destinati, sempre secondo gli inquirenti, alla realizzazione di un complesso commerciale e amministrativo a Bioggio. Difeso dall’avvocato Massimiliano Parli, il contabile non ha negato di aver effettuato i pagamenti al centro delle indagini, precisando però di aver semplicemente eseguito gli ordini del suo superiore, senza intascare alcun compenso e senza la prospettiva di un beneficio in termini di carriera.

Entrambi, per la Procura, sono comunque accusati di appropriazione indebita e di amministrazione infedele. Figurano fra gli indagati anche la moglie di Alberti e una quarta persona legata alle società del sindaco, che nel frattempo è stato sospeso dalla carica. Nonostante le malversazioni non abbiano intaccato le finanze di Bioggio, nei giorni scorsi è emerso il possibile coinvolgimento del suo segretario comunale, che nel frattempo si è autosospeso in quanto, come prospettato dai suoi legali, potrebbe essere messo sotto inchiesta per violazione del segreto d’ufficio.

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