“Era ironia voluta, il progetto ha giovato agli studenti”
BELLINZONA - Lo scorso inizio di aprile il granconsigliere leghista Massimiliano Robbiani aveva inoltrato un'interrogazione al Governo concernente il docente Daniele Dell'Agnola, accusando il DECS di usare due pesi e due misure nelle sanzioni. La discriminante, in questo senso, è politica secondo Robbiani, che scrive: "Il DECS di Bertoli è sempre pronto a proteggere i docenti di sinistra"? Il riferimento, benché Robbiani non la nomini mai, è alla parlamentare leghista Leila Guscio, la cui vicenda (aveva scritto su facebook in relazione a una sua allieva: "no problem, non mi conosce, la faccio morire) era stata molto dibattuta un mese prima, quando al liceo di Bellinzona dove insegna erano stato distribuiti centinaia di volantini anonimi recanti questa frase, per cui la docente era già stata sanzionata dal DECS.
Tornando al caso Dell'Agnola, Robbiani faceva notare che anche lui "ha scritto su Facebook parlando di uccidere i propri studenti, non importa se scherzosamente" e chiedeva se fosse stato punito per questo. Il parlamentare chiedeva inoltre se l'attività politica di Dell'Agnola fosse compatibile con la sua funzione di docente.
Oggi, il Governo ha risposto a Robbiani, bacchettandolo. La risposta inizia così: "Signor deputato, la sua interrogazione, ci si permetta di dirlo, si apre con un articolato cappello in cui fatti puntuali sono frammisti a giudizi di valore, interpretazioni, considerazioni di natura più o meno politica che in larghissima misura propongono una visione caricaturale della realtà, poco consona ad un'interrogazione". Segue un apprezzamento del Governo a Dell'Agnola: la sua è "un'attività molto apprezzata sia dai giovani che dalle cerchie di popolazione interessate; attività la cui presentazione nella sua interrogazione meritava un altro tipo di approccio".
Il Governo si è premurato inoltre di ribattere, punto per punto, ai quesiti posti da Robbiani in merito alla vicenda. La domanda più spinosa riguarda sicuramente la possibilità di un docente di pubblicare determinate frasi su Facebook, in modo particolare su una pagina accessibile a tutti. La risposta in questo caso è stata molto puntuale e non lascia spazio ad interpretazioni: "Il commento che appare su una pagina Facebook, datato 10 febbraio 2010, si inserisce in modo scherzoso (come riconosciuto peraltro dallo stesso interrogante) in un contesto dialettico di 'conflitto cosmico' in cui l'adulto deve riuscire ad accettare di vivere il conflitto con gli adolescenti, che stanno crescendo. I temi del conflitto sono stati sviluppati riflettendo su quanto sia difficile 'stare nel conflitto', cioè dibattere, dissentire, riuscendo a dialogare con l'altro, facendo conoscere la propria posizione, senza perdere la ragione, senza che il conflitto diventi violenza verbale o fisica. La frase estrapolata dal contesto, peraltro di 6 anni or sono, era evidentemente un'ironia voluta, riferita a un progetto in corso d'opera, attraverso il quale gli allievi hanno poi scritto ottimi testi pubblicati in rete e in un libro. In nessun modo si tratta dell'evocazione di un atto di violenza né tantomeno di una minaccia di ritorsione".
Il Governo ha inoltre chiarito che il signor Dell'Agnola non è mai stato sanzionato, né gli è stato intimato di cancellare quello che di fatto rappresentava "un vasto apporto di materiali di lavoro, annunciato e motivato pubblicamente", anche ai genitori dei minorenni coinvolti.