Erdogan minaccia di aprire le frontiere ai migranti

Il presidente turco lo ha affermato all'indomani del voto dell'Europarlamento che chiede il congelamento dei negoziati di adesione di Ankara
Ats
25.11.2016 10:28

ISTANBUL - "Se l'Europa si spingerà troppo oltre, permetteremo ai rifugiati di passare dai valichi di frontiera" verso i Paesi Ue. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, tornando a minacciare una rottura dell'accordo sui migranti con Bruxelles.

La minaccia giunge all'indomani del voto dell'Europarlamento che chiede il congelamento dei negoziati di adesione di Ankara.

"Non avete mai trattato l'umanità in modo onesto e non vi siete occupati delle persone in modo giusto. Non avete raccolto i bambini quando (dopo essere annegati, ndr) nel Mediterraneo arrivavano sulle coste. Siamo noi che stiamo nutrendo circa 3,5 milioni di rifugiati in questo Paese. Voi non avete mantenuto le promesse. Quando 50 mila rifugiati sono arrivati a Kapikule (la frontiere tra Turchia e Bulgaria, ndr) vi siete messi a urlare e a dire 'Che faremo se la Turchia apre i valichi di frontiera?'", ha aggiunto il presidente Erdogan.

 "Siamo pienamente impegnati a far funzionare l'accordo con la Turchia" sulla gestione dei migranti, e ci sono "continui contatti a livello politico e tecnico" con Ankara. Così Margaritis Schinas, portavoce della Commissione europea rispondendo ai giornalisti. La risoluzione votata dal Parlamento europeo "è un pezzo del puzzle", ha detto, ma occorre guardare "al quadro globale".

"Siamo pienamente impegnati nell'applicazione dell'accordo tra l'Ue e la Turchia. Si tratta di un contratto che si basa sulla reciproca fiducia e ci aspettiamo che le due parti continuino ad impegnarsi sull'attuazione dei rispettivi obblighi. Noi siamo pienamente impegnati per la sua riuscita", ha detto Schinas.

Per quanto riguarda la risoluzione votata ieri dal Parlamento europeo, "il voto è il voto, ne prendiamo atto". Ma "è un pezzo del puzzle, che deve essere visto nel contesto generale delle nostre dinamiche interistituzionali".

Anche sulla liberalizzazione dei visti, "siamo impegnati a trovare una soluzione. Frans Timmermans (primo vicepresidente della Commissione europea, ndr) e Dimitris Avramopoulos (commissario europeo per l'immigrazione, ndr) sono pienamente impegnati a trovare una soluzione che possa riconciliare le vere preoccupazioni che la Turchia può avere nella lotta al terrorismo. Sebbene ci sia qualche tendenza a dire che questo processo è morto, lavoriamo a pieno ritmo per farlo funzionare".

Intanto il ministro turco per gli Affari europei e capo negoziatore di Ankara, Omer Celik sarà a Bruxelles la settimana prossima, per incontri con Timmermans e Avramopoulos come pure con il commissario Ue alla Sicurezza Julian King. La quarta relazione sull'attuazione dell'intesa Ue-Turchia è prevista a dicembre.