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Colpite alcune case e un centro commerciale nel quartiere Podilskyi della capitale – Zelensky: «Se ci volete nella NATO fatelo subito; se non ci volete, invece, non potete costringerci a stare in questo limbo» - Non piace il paragone del presidente ucraino con la Shoah e la «soluzione finale» – La Turchia: «Lo slancio negoziale sta progredendo» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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01:38
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L’Ucraina rifiuta la resa a Mariupol
L’Ucraina ha respinto la richiesta russa di uscita dei militari da Mariupol con il vice primo ministro Iryna Vereshchuk che ha respinto ogni «questione» di resa. A Ukrainska Pravda ha dichiarato che non si può parlare di resa, di deporre le armi. «Abbiamo già informato la parte russa di questo».
Il vice primo ministro dell'Ucraina Iryna Vereshchuk è stato citato da Ukrainska Pravda: «Non si può parlare di resa, di deporre le armi. Abbiamo già informato la parte russa di questo».
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Le sirene suonano anche nella regione di Kharkiv
Dopo Kiev, le sirene dall'allarme stanno suonando anche a Lozova, nella regione di Kharkiv. Lo riporta Ukrinform.
23:45
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«Colpita base con mercenari stranieri»
Le forze armate russe hanno affermato di aver sferrato un attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr in Ucraina dove si addestravano mercenari stranieri. Lo riferisce Interfax citando il ministero russo della Difesa. Il portavoce dello stesso ministero, Igor Konashenkov, rende noto che «oltre 100 membri delle forze speciali ucraine e mercenari stranieri sono stati uccisi».
23:27
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In un video l'esplosione al centro commerciale di Kiev
Le esplosioni avvenute poco fa a Kiev hanno colpito alcuni edifici residenziali e un centro commerciale del quartiere Podilsk. Lo ha confermato su Telegram il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko mentre il Kyiv Independent postava il video delle telecamere di sicurezza del parcheggio del cento commerciale Retroville che hanno ripreso l'esplosione in diretta. Le immagini mostrano lo scoppio, le fiamme e i detriti che volano.
NOTA: Il video non è ancora stato modificato.
Il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, sul suo canale Telegram: «Secondo le informazioni che abbiamo al momento, diverse case e uno dei centri commerciali sono stati colpiti», ha affermato Klitschko, «i soccorritori, i paramedici e la polizia sono già sul posto».
23:01
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«Mosca chiama mercenari libici a combattere»
Secondo le forze armate ucraine, la Russia ha raggiunto un accordo con il comandante militare libico Khalifa Haftar durante la sua visita a Mosca per reclutare mercenari libici per combattere in Ucraina. Lo riporta il Kiev Independent su Twitter.
22:40
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«Cessate il fuoco» per l'evacuazione di Mariupol
«Russia e Ucraina hanno approvato un percorso per l'evacuazione dei cittadini da Mariupol verso un territorio controllato da Kiev. Mosca suggerisce di dichiarare un cessate il fuoco temporaneo dalle 9.30 ora di Mosca di lunedì». Lo afferma il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, citato da Interfax. «La Russia apre corridoi umanitari da Mariupol verso est e in coordinamento con la parte ucraina verso ovest alle 10 di domani - ha detto Mizintsev - il via al cessate il fuoco da parte di entrambe le parti è segnato dall'alzarsi di bandiere: rosso da parte russa e bianco da parte ucraina».
«Stiamo inviando un appello ufficiale all'ONU, all'OSCE, al Comitato Internazionale della Croce Rossa e ad altre organizzazioni internazionali, i cui rappresentanti invitiamo» a partecipare alle operazioni di evacuazione «direttamente sul campo, cioè nella città di Mariupol» facendo parte «di convogli umanitari, sia della parte russa che ucraina». Lo ha detto il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, secondo quanto riporta Interfax.
Russi in attesa di una risposta scritta
«La Russia aspetta da Kiev una risposta alle misure proposte sull'evacuazione dei civili da Mariupol entro le 5.00 ora di Mosca (le 3.00 ora svizzera) di domani», ha aggiunto Mikhail Mizintsev, citato dalla Tass. «Chiediamo alle autorità di Kiev di tornare in sé e fare marcia indietro rispetto alle istruzioni precedenti che obbligano i combattenti a sacrificarsi e diventare» i martiri di Mariupol - ha proseguito -. Inoltre, insistiamo con la richiesta di una risposta scritta ufficiale da parte ucraina entro le 5:00 per salvare i residenti di Mariupol e le infrastrutture della città».
22:35
22:35
L'ultimatum russo: «I militari lascino Mariupol»
La Russia lancia un ultimatum «a tutte le formazioni militari ucraine a lasciare Mariupol domani, senza armi e munizioni». Lo ha detto il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, citato da Interfax. «La procedura per lasciare la città è organizzata come segue: tra le 10 e mezzogiorno di domani, tutte le formazioni militari ucraine e i mercenari stranieri senza eccezioni, senza armi e munizioni, devono uscire utilizzando il percorso concordato con l'Ucraina», ha detto Mizintsev in un briefing, riferendosi al piano proposto dalla Russia.
22:33
22:33
Allarme antiaereo a Kiev, esplosioni a Podilskyi
Le sirene antiaeree hanno suonato a Kiev. Lo riporta Ukrinform sul suo canale Telegram. Diverse esplosioni si sarebbero verificate nel quartiere Podilskyi di Kiev. Secondo prime informazioni, sarebbero state colpite alcune case e un centro commerciale.
22:14
22:14
Tragedia: bimba ucraina investita in Calabria
Una bambina ucraina di 5 anni, arrivata da alcuni giorni in Italia con la famiglia in fuga dalla guerra, è morta dopo essere stata investita da un'auto in località Cantorato, nella periferia di Crotone. La bambina stava camminando sul ciglio della strada insieme a una cugina e a un conoscente di quest'ultima, che è rimasto ferito in modo non grave. La piccola è morta sul colpo. Il conducente della vettura che ha investito la bambina, un uomo di 45 anni, dopo l'incidente si è fermato ed è stato lui stesso a tentare di prestarle soccorso, ma per la piccola non c'è stato nulla da fare.
22:11
22:11
«Putin è un terrorista»
«Sia io che il presidente Zelensky chiamiamo Putin terrorista perché prende le donne come ostaggi e bombarda obiettivi civili come il teatro di Mariupol. Oggi sono stati presi prigionieri autisti di camion con aiuti militari. Ogni giorno sindaci sono presi in ostaggio, non hanno armi, sono vittime civili. Putin è un assassino». Lo ha detto la vicepremier ucraina Irina Vereshchuk in un'intervista a «Zona Bianca» su ReteQuattro. «Non ho guardato il discorso di Putin, cercavo di mettere in salvo donne e bambini che soffrono. Ma ci devono essere le trattative perché non possiamo vedere migliaia di persone uccise e assassinate, il nostro presidente dice che dobbiamo trattare ma non concedere i nostri territori e gli interessi nazionali», ha proseguito la vicepremier.
«Ci deve essere una coalizione anti-Putin il prima possibile. Se questo si farà, Putin non potrà fare altro che mettersi al tavolo e lavorare un nuovo assetto mondiale. In questo modo possiamo vincere», ha indicato. «Non si può parlare di resa - ha aggiunto -. Putin combatte contro l'Occidente, pensa che è stato l'Occidente a iniziare la guerra. L'Ucraina è solo il teatro del conflitto. La resa significherebbe sconfitta per noi e per tutti voi. Il nostro popolo non si arrenderà mai, sappiamo che si tratta della nostra sopravvivenza fisica e politica. Abbiamo il nostro stato e Putin non riuscirà a sconfiggerci».
21:40
21:40
«La Russia non sembra propendere verso una soluzione diplomatica»
Gli Stati Uniti sostengono che non ci sia molta speranza che i negoziati tra Ucraina e Russia portino alla fine della guerra. Lo ha dichiarato alla CNN l'ambasciatrice americana all'ONU, Linda Thomas-Greenfield. Ha detto che Washington «ha sostenuto i negoziati che Zelensky ha tentato, e sottolineo "tentato", perché i colloqui sono a senso unico».
«La Russia», ha sottolineato la diplomatica «non sembra propendere per nessuna soluzione diplomatica».
«Abbiamo provato prima che la Russia decidesse di andare avanti in questo brutale attacco all'Ucraina ma quegli sforzi diplomatici non hanno ricevuto nessuna risposta da Mosca, come non stanno rispondendo ora. Continuiamo a sperare che lo sforzo ucraino porrà fine a questa brutale guerra», ha detto.
21:11
21:11
41 mila evacuati in 5 giorni da Mariupol
In cinque giorni, più di 41.000 persone sono arrivate a Zaporizhia da Mariupol. È il bilancio dell'agenzia Ukrinform, secondo la quale oggi altri duemila residenti di Mariupol sono stati evacuati e riceveranno cibo, cure mediche e un alloggio temporaneo.
20:45
20:45
Attacco aereo nella regione di Kiev
Le truppe russe hanno lanciato poco fa un attacco aereo sul villaggio di Zabuyannia, distretto di Bucha, nella regione di Kiev. Lo ha reso noto la Polizia, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda.
19:29
19:29
A Kherson la folla costringe i russi a ritirarsi
Bandiere dell'Ucraina sulle spalle, passo deciso, un corteo di persone composto da donne, bambini, anziani, si è messo a camminare compatto nella via principale di Kherson, caduta in mano ai russi, andando incontro a un convoglio militare di Mosca e costringendo i camion con la Z, simbolo della guerra di Putin, a fermarsi, fare marcia indietro e alla fine battere in ritirata. La folla di cittadini, sventolando bandiere dell'Ucraina e intonando cori patrioti, ha fatto un lungo applauso quando i camion se ne sono andati. Il video, diffuso da Ukrinform, è diventato subito virale sul web.
18:24
18:24
Ucciso il vicecomandante della flotta russa nel Mar Nero
Il vicecomandante della flotta russa del Mar Nero, Andrey Paliy, è stato ucciso in Ucraina. La notizia diffusa dai media ucraini è stata confermata anche dai russi, come riporta il Guardian. Paliy sarebbe morto durante i combattimenti nella regione di Mariupol. Stava per essere promosso contrammiraglio.
18:21
18:21
«Per l'UE l'embargo al gas è molto complicato. ma ci sono altre sanzioni»
Sull'invio di armi dagli USA «c'è una lista, un budget e un timing». Lo ha detto la vicepremier ucraina con delega all'UE e alla NATO, Olga Stefanishyna, incontrando i media internazionali a Leopoli. Stefanishyna ha reiterato la richiesta di creare una no-fly zone in Ucraina: «Ogni ritardo porta il peso dei nostri morti, dei nostri bambini uccisi», ha sottolineato.
La vicepremier si è anche soffermata sulla strategia europea in quanto a sanzioni contro Mosca e accoglienza dei profughi. «Nelle ultime 24 ore ho parlato con la Commissione UE a Bruxelles mi hanno detto chiaramente che i confini sono aperti per tutti. È una decisione politica quella di fare in modo che i cittadini ucraini raggiungano posti sicuri in UE, non è qualcosa che appartiene all'eurocrazia», ha spiegato Stefanishyna che, sul dossier delle sanzioni al gas russo, ha spiegato di comprendere le posizioni più attendiste di Bruxelles ma, allo stesso tempo, ha esortato l'UE a fare di più. «Per l'UE la decisione dell'embargo al gas è molto complicata. Ma ci sono altri strumenti per imporre sanzioni e noi siamo fiduciosi che verranno messe in campo. Vediamo che alcuni Paesi UE non sono ancora pronti ad imporre le stesse sanzioni degli USA ma la discussione continua», sono state le sue parole.
«In questo momento più di 86 città o villaggi ucraini sono sotto controllo. In queste aree uccidere è la pratica comune. Il ministero della Difesa non controlla le armi in queste zone. Noi dobbiamo individuare crimini come gli omicidi e gli stupri, identificarli e le persone devono aiutarci comunicandoci questi crimini», ha detto Stefanishyna a Skytg24.
Sulle possibili deportazioni da Mariupol alla Russia la vice premier ha ricordato come Kiev sta cercando di raggiungere un accordo «con Mosca sui corridoi umanitari. Noi faremo il possibile per fare in modo che le persone che soffrono escano dall'area. Allo stesso tempo l'ONU e la Croce Rossa Internazionale hanno ben chiaro che siamo in guerra e che questa guerra l'ha cominciata la Russia».
18:20
18:20
«Siamo parte della soluzione, non del problema»
La Cina non sta inviando «armi e munizioni a nessuna delle parti in guerra». Lo ha detto in un'intervista alla CBS l'ambasciatore cinese negli Stati Uniti Qin Gang parlando di «disinformazione sull'aiuto militare di Pechino a Mosca. La Cina, ha detto, «farà di tutto per favorire una de-escalation in Ucraina» e il «suo rapporto con la Russia non è un problema». «Siamo parte della soluzione, non del problema», ha sottolineato l'inviato di Pechino.
18:19
18:19
Attacco aereo nella regione di Kiev
I russi hanno effettuato un attacco aereo in direzione del villaggio di Zabuyannia, distretto di Bucha nella regione di Kiev. Lo afferma il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina, come riferisce Ukrinform. L'esistenza di vittime sarebbe in corso di chiarimento. «Il 25. giorno di confronto nella regione di Kiev rimane teso, ma controllato. Durante questo periodo, le ostilità hanno avuto luogo nelle comunità di Bucha, Makariv, Irpin e Borodyan. Gli occupanti hanno lanciato un attacco aereo in direzione del villaggio di Zabuyannia. Le informazioni sulle vittime vengono chiarite».
18:06
18:06
Zelensky: «I russi come Hitler parlano di "soluzione finale"»
I russi «stanno utilizzando di nuovo queste parole, "la soluzione finale", in relazione a noi, alla nazione ucraina, è stato detto in un incontro a Mosca». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un intervento alla Knesset, il Parlamento israeliano. Esortando Israele ad aiutare la resistenza del popolo ucraino contro l'esercito russo. «È una guerra su vasta scala mirata alla distruzione del nostro popolo, alla distruzione dei nostri bambini, famiglie, stato, città, culture e tutto ciò che ci rende ucraini», ha denunciato Zelensky.
Il presidente ha chiesto nel suo discorso ai deputati della Knesset, trasmesso anche in piazza Habima a Tel Aviv, che Israele «deve fare una scelta». «Sono sicuro - ha detto - che sentite la nostra pena, ma potete spiegare perchè vi stiamo ancora chiedendo aiuto?». Poi ha chiesto perchè Israele non abbia ancora fornito armi all'Ucraina e non abbia imposto sanzioni alla Russia.
L'invasione della Russia «è diretta a distruggere il popolo dell'Ucraina ed è per questo che assomiglia a quello che i nazisti fecero al popolo ebraico durante la Shoah», ha proseguito Zelensky. Poi ha aggiunto che i russi «usano la terminologia del partito nazista, vogliono distruggere tutto. I nazisti chiamarono questo "Soluzione finale" della questione ebraica».
Critiche per il paragone
A non tutti i deputati israeliani è piaciuto il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Ammiro Zelensky e sostengo il popolo ucraino - ha scritto su twitter il ministro delle comunicazioni Yoaz Hendel - con il cuore e con i fatti ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. La guerra è tremenda ma le comparazioni con gli orrori della Shoah e la soluzione finale sono oltraggiose».
18:03
18:03
Gli USA non schiereranno truppe in Ucraina
L'ambasciatrice americana all'ONU Linda Thomas-Greenfield ha escluso che gli Stati Uniti partecipino ad un eventuale missione di peacekeeping in Ucraina. «Il presidente è stato molto chiaro sul fatto che non schiereremo truppe americane in Ucraina. Non vogliamo che la situazione degeneri in una guerra per gli USA. Ma sosterremo i nostri alleati della NATO», ha detto la diplomatica rispondendo sul tema alla CNN. «Abbiamo soldati, come sapete, nei paesi della NATO, e il presidente ha chiarito che se ci sarà un attacco contro uno qualsiasi dei nostri alleati, ai sensi dell'articolo V, li sosterremo e li difenderemo».
17:34
17:34
La Francia blocca gli oligarchi
La Francia ha congelato sul suo territorio, in seguito alla guerra in Ucraina, circa 850 milioni di euro di beni appartenenti ad oligarchi russi - yacht, appartamenti, conti bancari - secondo quanto riferito oggi dal ministro dell'Economia e Finanze, Bruno Le Maire, che ha anche ricordato il blocco di 22 miliardi di attivi della Banca centrale russa.
«Abbiamo congelato 150 milioni di euro di conti di privati, linee di credito in Francia, in istituti francesi», ha detto Le Maire ai microfoni di RTL e della tv LCI. Inoltre, «abbiamo immobilizzato per 539 milioni di euro beni immobili sul territorio francese, pari a una trentina di proprietà o appartamenti, e bloccato due yacht per 150 milioni di euro», ha precisato il ministro. «In totale - ha continuato - si tratta di circa 850 milioni di euro».
Un blocco dei beni significa - ha continuato il ministro - che i proprietari non possono «avere più l'uso» dei beni stessi, né «rivenderli o monetizzarli». D'altra parte, ha continuato, i beni «non possono essere sequestrati, lo stato, cioè, non può diventarne proprietario per poi rivenderli. Per avere un sequestro, bisognerebbe che ci fosse un reato penale».
«Le sanzioni fanno male alla Russia, male allo stato russo, male a Vladimir Putin», ha insistito Le Maire, ricordando che sono stati congelati anche 22 miliardi di euro di attivi della Banca Centrale Russa.
17:13
17:13
Raid russo sfiora un condominio a Kiev
In uno degli ultimi bombardamenti russi su Kiev un proiettile è esploso fuori da un condominio. Si segnalano cinque feriti.
Un edificio di dieci piani nel distretto nord-occidentale di Sviatoshyn è stato gravemente danneggiato, con tutte le finestre esplose e la facciata annerita a causa di un incendio scoppiato sul luogo del cratere del proiettile. Il sindaco Vitali Klitschko ha dichiarato su Telegram che «gli attacchi aerei del nemico» hanno ferito cinque persone, due delle quali sono state portate in ospedale.
«È stata una fortuna» che non ci siano state altre vittime, ha detto Sviatlana Vodolaga, portavoce del servizio di emergenza statale, aggiungendo che sei persone sono state tratte in salvo. Danneggiato anche un asilo nido, che al momento dell'attacco era vuoto.
17:11
17:11
La giornalista russa no-war torna a parlare
«Il popolo russo è davvero contrario alla guerra, è la guerra di Putin, non la guerra del popolo russo». Lo ha detto in un'intervista all'ABC, rilanciata dai media internazionali, Marina Ovsiannikova, la giornalista russa no-war diventata simbolo contro la guerra in Ucraina, dopo essere apparsa in un tv nel suo Paese con un cartello che criticava l'invasione. «I tempi sono molto bui e molto difficili, e ogni persona che ha un'opinione civica, e che vuole far conoscere quell'opinione, deve far sentire la propria voce. È molto importante», ha aggiunto.
17:11
17:11
Un milione di ucraini senza elettricità
Un milione di ucraini sono rimasti senza elettricità. Lo riporta il Kyiv Independent citando il ministero dell'Energia ucraino.
17:10
17:10
Rilasciato il giornalista ucraino Oleg Baturin
Il giornalista ucraino Oleg Baturin, rapito dai russi a Kakhovka 8 giorni fa, è stato liberato ed è tornato a casa. Ne ha dato notizia lo stesso Baturin sulla pagina Facebook della sorella Olga Perepelytsia, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Unian. «Sono molto dimagrito ed ero molto sporco e stanco. Il 12 marzo, sono stato catturato - scrive Baturin - alla stazione degli autobus di Kakhovka. Sono stato picchiato, minacciato e umiliato. I russi hanno detto che mi avrebbero ucciso. Quasi otto giorni. 187 ore di prigionia e quasi niente cibo». Il giornalista ha anche riferito che è dovuto stare con la testa inclinata per quasi otto giorni perché i suoi carcerieri non volevano essere visti in volto.
17:05
17:05
«L'UE sosterrà la libertà dell'Ucraina di definire il proprio destino»
«A seguito della richiesta di adesione all'UE da parte dell'Ucraina, abbiamo inviato un forte segnale politico all'Ucraina: l'UE sosterrà la libera e democratica scelta dell'Ucraina di definire il proprio destino. Il processo è iniziato». Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Michel che si è espresso anche su Rai 3, alla trasmissione «Mezz'ora in più». «Putin è voluto tornare alla guerra fredda, non è contrapposizione tra UE, NATO e Russia, ma si tratta di una contrapposizione tra Russia e resto del mondo - ha dichiarato -. Condanniamo l'aggressione militare della Russia e difendiamo il diritto internazionale, ci troviamo alla soglia della terza guerra mondiale perché la Russia ha l'arma nucleare». «Questa - afferma Michel - è una guerra scatenata verso la scelta libera dell'Ucraina verso l'Europa e la libertà e questo fa paura a Putin e a tutti gli autocrati del mondo, per questo abbiamo deciso di inviare materiale militare letale e la Corte dell'Aja deve attrezzarsi per fare in modo che in indagini indipendenti siano portate prove materiali per sanzionare eventuali crimini di guerra».
«La questione del conflitto in Ucraina sarà argomento principe del vertice con Joe Biden, parleremo di sanzioni alla Russia, di unità europea, di percorsi per arrivare al cessate il fuoco. Ma anche di piani strategici e partenariato in campo energetico», ha aggiunto Michel, in vista della missione del presidente USA in Europa la prossima settimana.
«I negoziati in atto tra Kiev e Mosca sono ostici, la Russia ha una posizione aggressiva nei confronti dell'Ucraina» ha proseguito Michel, sottolineando che è comunque «importante trattare sulle problematiche umanitarie, sulla sicurezza delle centrali nucleari» e «poi bisogna capire quali sono gli elementi chiave per avviare un vero e proprio processo di pace iniziando dal cessate il fuoco».
Quanto ai rapporti UE-Russia, «abbiamo avuto dei contatti telefonici, regolari, con Putin. Noi sosteniamo l'Ucraina e non crediamo alle menzogne del Cremlino che sono alla base dell'aggressione. Putin si trova in una posizione di comando al Cremlino e volente o nolente è lui l'interlocutore dei negoziati e dobbiamo mantenere la porta aperta a Putin».
«Probabilmente - ha aggiunto Michel - i calcoli effettuati da Putin sono stati sbagliati. Putin non si aspettava una resistenza così coriacea da parte degli Ucraini. Le perdite per l'esercito russo sono ingenti e Putin non si aspettava che l'Unione europea fosse così celere e risoluta nella sua reazione. Abbiamo lanciato sanzioni che esercitano una massiccia pressione sul Cremlino».
16:40
16:40
Zelensky proroga la legge marziale
Il presidente Zelensky ha prorogato la legge marziale in Ucraina di altri 30 giorni, a partire dal 26 marzo. Lo ha annunciato il servizio stampa della Verkhovna Rada, il Parlamento, che ha adottato il disegno di legge sull'estensione della legge marziale il 15 marzo. Lo riporta la Tass.
La legge marziale è entrata in vigore in Ucraina il 24 febbraio, giorno dell'invasione russa. Per Volodymyr Zelensky le dichiarazioni di Vladimir Putin che la guerra in Ucraina ha lo scopo di «denazificare» il Paese sono «ridicole». «Chi sono i veri nazisti?», ha detto in un'intervista alla CNN il presidente ucraino. «Se l'Ucraina fosse stata un membro della NATO, questa guerra non sarebbe cominciata», ha affermato Zelensky chiedendo agli stati membri «se ci volete vedere all'interno dell'Alleanza atlantica fatelo subito perché qui ogni giorno muoiono persone» «Voglio garanzie per la mia gente», ha insistito. «Se non ci volete, invece, non potete costringerci a stare in questo limbo», ha detto ancora il leader ucraino rivolgendosi alla NATO.
Il presidente ha infine mostrato un video sulla guerra in Ucraina. A differenza di quello drammatico trasmesso davanti al Congresso americano questo filmato presenta immagini della ricostruzione di una «grande Ucraina» dopo la guerra. Alle immagini di devastazioni, sofferenza e morte, si alternano quelle ricostruite al computer di città risorte, parchi, persone in piazza.
Per quanto riguarda eventuali concessioni che il governo di Kiev è disposto a fare al fine di mettere fine alla guerra, Zelensky ha chiarito che «su qualsiasi compromesso relativo alla nostra integrità territoriale e alla nostra sovranità ha parlato il popolo ucraino». «Gli ucraini non hanno accolto i soldati russi con mazzi di fiori, li hanno accolti con il coraggio e con le armi», ha sottolineato. «La Russia non può ingraziarsi i cittadini di un altro paese con la forza», ha sottolineato il presidente di Kiev.
16:23
16:23
«I russi attendono rinforzi per attaccare Kiev»
I russi stanno attendendo rinforzi per attaccare Kiev. Lo riporta l'agenzia ucraina Unian, citando il ministero della Difesa ucraino. «Allo stesso tempo, c'è una minaccia di attacchi missilistici ad alta precisione a lungo raggio da parte del nemico, incluso il sistema ipersonico Dagger», prosegue il ministero della Difesa.
16:18
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«Russia e Ucraina vicine a un accordo»
La Turchia ha assicurato che la Russia e l'Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati per porre fine all'invasione e sono vicine ad un accordo. «Certo, non è facile arrivare a un'intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo», ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. «Vediamo che le parti sono vicine a un accordo», ha aggiunto. Ankara è in contatto con i team dei negoziatori dei due paesi, ha aggiunto il ministro, che non ha voluto dare i dettagli sui colloqui perché, ha puntualizzato, «stiamo svolgendo il ruolo di mediatori e facilitatori».
Cavusoglu è stato in Russia e in Ucraina questa settimana. La Turchia, membro della Nato, sta intensificando gli sforzi di mediazione tra Mosca e Kiev e ha rifiutato di allinearsi alle sanzioni occidentali contro la Russia. In un'intervista al quotidiano Hurriyet, il portavoce presidenziale turco Ibrahim Kalin ha spiegato che le parti stanno negoziando su sei punti: la neutralità dell'Ucraina, il disarmo e le garanzie di sicurezza, la cosiddetta «denazificazione», la rimozione degli ostacoli all'uso della lingua russa in Ucraina, lo status della regione separatista del Donbass e della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.
16:09
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Almeno 902 civili uccisi e 1.459 feriti
Dall'inizio della guerra almeno 902 civili sono stati uccisi e 1.459 feriti in Ucraina, per lo più vittime dei bombardamenti e degli attacchi missilistici. Lo ha riferito oggi l'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), come riporta il Guardian. Si ritiene che il bilancio effettivo sia considerevolmente più alto poiché l'ufficio dell'ONU, che ha un ampio team di monitoraggio nel paese, non è ancora stato in grado di ricevere o verificare i rapporti sulle vittime da diverse città gravemente colpite, tra cui Mariupol.
15:40
15:40
Da studenti Harvard l'Airbnb gratuito per i rifugiati
Due giovani studenti dell'Università di Harvard hanno creato un sito web che collega migliaia di rifugiati ucraini con persone in tutto il mondo disponibili a offrire loro un rifugio sicuro dalla guerra.
Avi Schiffmann, uno dei due giovani dietro il progetto, ha avuto l'idea del sito dopo aver partecipato ad una manifestazione pro-Ucraina a San Diego dove ha incontrato centinaia di americani di origine ucraina. Ne ha parlato con il suo compagno di università, Marco Burstein, e da allora hanno lavorato giorno e notte per realizzare la piattaforma. «Hanno bisogno di assistenza, subito e su larga scala», ha detto il 19.enne Schiffmann alla Cnn.
«Ukraine Take Shelter» è stato lanciato il 3 marzo e, solo in una settimana, più di 4.000 persone hanno pubblicato annunci per offrire una casa ai rifugiati ucraini. A oggi, sono stati oltre un milione gli utenti che si sono connessi.
Il design del sito web è semplice. I profughi possono selezionare la città che possono raggiungere o quella in cui sperano di arrivare e consultano l'elenco degli alloggi disponibili, con tanto di descrizione. Quindi si può cliccare sul numero di telefono o sull'email dell'ospite per mettersi in contatto. Una sorta di Airbnb, ma gratuito.
Non è la prima volta che Avi mette la sua passione per la tecnologia al servizio degli altri. Durante i primi giorni della pandemia di coronavirus, ha creato un sito per monitorare l'impatto del Covid-19. Nello stesso anno, ne ha progettato un altro che tracciava le proteste di Black Lives Matter negli Stati Uniti. «La vedo così: quasi tutti hanno uno smartphone e una connessione a internet», spiega lo studente di Harvard. «C'è sempre qualcosa che accade in tutto il mondo, un terremoto, una guerra, una pandemia, e c'è sempre un modo per usare la tecnologia per migliorare la vita delle persone in queste crisi umanitarie».
15:36
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Petizione di una madre su change.org: evacuare Mariupol
È arrivata a oltre 306.000 firme la petizione sulla piattaforma on line Change.org lanciata da una madre - la cui figlia si trova tuttora a Mariupol - per evacuare i civili dalla città portuale teatro delle pagine più sanguinose della guerra in Ucraina.
«La situazione nella città di Mariupol è drammatica - scrive Kate Kushner nella petizione - le persone che vivono a Mariupol sono state lasciate sole senza acqua, cibo, elettricità, riscaldamento e rete mobile. La città è costantemente sotto attacco e le case vengono distrutte. La gente non può andarsene dalla città con gli attacchi in corso. Tantissimi anziani sono morti a causa di infarti e i bambini soffrono di disidratazione a causa della mancanza di acqua».
«È in questa drammatica situazione che si trova ora mia figlia di 25 anni che non ha voluto lasciare la città perché ha voluto rimanere ad assistere l'anziana zia. Insieme ai suoi amici, mia figlia sta inoltre aiutando altri abitanti di Mariupol distribuendo acqua e cibo. Al momento non so se è ancora viva o meno - aggiunge. L'evacuazione di civili da Mariupol è stata ostacolata e oltre 400.000 persone sono al momento tenute in ostaggio! Siamo stanchi di chiedere che si agisca, ora pretendiamo dalle autorità di Ucraina, Russia e dalla comunità internazionale la negoziazione e il raggiungimento di un accordo sull'immediata evacuazione degli abitanti di Mariupol. L'Ucraina è fatta di persone prima di essere un territorio!».
15:32
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Nestlé respinge le critiche di Zelensky
Nestlé ha reagito oggi alle critiche del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ieri, in occasione di una manifestazione a Berna, alla quale era collegato via telefono e poi tramite video, il leader ucraino ha puntato il dito contro il colosso dell'alimentazione con sede a Vevey (VD).
Lo slogan di Nestlé è «buon cibo, buona vita», ha detto Zelensky. Ma questa azienda non vuole lasciare la Russia, ha deplorato. «Gli affari in Russia funzionano anche se i nostri figli muoiono e le nostre città vengono distrutte».
In una presa di posizione, oggi la multinazionale ha ribadito precedenti dichiarazioni, indicando che le attività in Russia sono state fortemente ridotte. «Abbiamo arrestato tutte le importazioni ed esportazioni dalla Russia, ad eccezione dei prodotti vitali», scrive Nestlé.
Il gruppo ha anche indicato di aver interrotto gli investimenti e la promozione dei suoi prodotti. «Non stiamo realizzando alcun profitto con le attività rimanenti (...). Il fatto che noi, come altre aziende alimentari, forniamo alla popolazione cibi essenziali non significa che continuiamo semplicemente come prima».
Allo stesso tempo, l'azienda sta facendo «tutto il possibile per aiutare ad alleviare questa catastrofe umanitaria» in Ucraina e nei Paesi vicini, si legge inoltre. Nestlé è ancora una delle poche aziende alimentari attive in Ucraina e a volte riesce persino a distribuire cibo a Kharkiv.
15:23
15:23
Riprenderanno domani i negoziati tra Russia e Ucraina
Russi e ucraini riprendono i colloqui domani con un incontro online. Lo scrive l'agenzia Tass citando l'Ukrainiskaya Pravda che fa riferimento a fonti di alto livello. «Un incontro online fra le delegazioni russa e ucraina è previsto per il 21 marzo», si legge.
15:20
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Ancora morti, deportazioni e violenze su donne
Non si fermano i combattimenti in Ucraina e si fa strada anche un possibile attacco da parte della Bielorussia. Intanto, gli ucraini continuano a puntare il dito contro la Federazione Russa, accusando i soldati di violentare e uccidere le donne, nonché di deportare i civili.
«Deportare i civili ucraini in quelli che possiamo immaginare siano campi di concentramento in Russia è inaccettabile», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield in un'intervista alla Cnn precisando tuttavia di non poter confermare le notizie diffuse dalla stampa ucraina sulle deportazioni da parte di Mosca degli abitanti di Mariupol.
La Russia continua a colpire
Le autorità municipali di Mariupol, citate dai media locali e dalla Bbc, dicono che le forze armate russe hanno colpito «con armi pesanti» la città «da 4 navi» e che è stata distrutta una scuola in cui «avevano trovato rifugio 400 persone». «Stiamo cercando di far evacuare da Mariupol 10.000 persone», spiegano da Kiev. Il ministero della Difesa russo rivendica, invece, l'attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr «dove si addestravano mercenari stranieri», assicurando di aver ucciso «oltre 100 membri tra forze speciali ucraine e mercenari».
E dopo i bombardamenti diretti nella notte contro «62 obiettivi militari», i responsabili della Difesa russa ammettono di aver diretto il «missile ipersonico Kinzhal» e altri «missili da crociera Kalibr» contro «un deposito di carburante e di lubrificanti a Kostiantynivka, nella regione di Mykolaiv, che riforniva le forze armate ucraine nelle aree ove si sta combattendo». Mosca aggiunge che i missili cruise Kalibr sono partiti da navi nel Mar Caspio, mentre il missile Kinzhal dal mar Nero, nella zona della Crimea. Colpita anche «un'officina a Nizhyn che riparava i veicoli blindati ucraini danneggiati in battaglia».
Negli ultimi quattro giorni quasi 11.000 ucraini sono entrati in territorio russo in Crimea, passando per i checkpoint, dove si sono create file di chilometri: lo afferma l'agenzia russa Interfax, citando il ministero dell'Interno della regione di Crimea, annessa da Mosca nel 2014.
«Quasi tutti coloro che hanno passato il confine sono residenti a Mariupol. Alcuni di loro sono stati bersagliati dai cannoni, molti avevano i vetri delle auto rotti. Le file di vetture (ai due checkpoint) erano lunghe chilometri», dice la nota citata da Interfax.
Nel frattempo alcuni giornalisti russi sono stati raggiunti dal fuoco di artiglieria a Mariupol. Nessuno è rimasto ferito, riferisce l'inviato dell'agenzia Tass sul posto.
Il possibile attacco Bielorusso e il piano per destituire Putin
L'agenzia ucraina Unian parla di un «possibile attacco» che potrebbe venire sferrato a breve dalle forze della Bielorussia e della notizia secondo la quale l'élite russa starebbe pensando a «un piano per eliminare Putin». Secondo gli '007' di Kiev, una certa parte dell'élite politica russa considererebbe il direttore dell'FSB, Alexander Bortnikov, come il successore di Putin, l'uomo che «recentemente sarebbe caduto in disgrazia per errori di calcolo nella guerra contro l'Ucraina».
Violenza sulle donne
La vicepremier Olha Stefanishyna che accusa i soldati di Mosca di genocidio e di aver «stuprato e ucciso donne ucraine». E con la Polizia che dice che «almeno 56 anziani sono stati uccisi» in un attacco dell'11 marzo a «una casa di riposo a Kreminna». Mentre il vicepremier per la reintegrazione dei territori occupati Iryna Vereshchuk afferma su Telegram che finora sarebbero stati concordati 7 corridoi umanitari.
Le forze russe stanno aggredendo, stuprando e anche impiccando donne che non riescono a fuggire dalla loro brutale invasione. Alcune, per la disperazione, vengono spinte al suicidio. È l'inquietante denuncia di alcune parlamentari ucraine affidata a giornalisti a Londra in occasione di una loro visita a Westminster e di cui dà conto il Daily Mail.
Kiev e le sue periferie di Bucha e Irpin sono il teatro delle barbariche aggressioni sessuali di cui parla Lesia Vasylenko, parlamentare del partito di opposizione Holos, citata dal Daily Mail, che insieme con le colleghe Olena Khomenko, Maria Mezentseva e Alona Shkrum ha visitato nei giorni scorsi la House of Commons a Londra. «La gran parte di loro sono state assassinate dopo essere state stuprate oppure si sono tolte la vita», ha aggiunto, secondo il Mirror.
«Il problema principale è che le vittime e le famiglie non hanno la forza e la capacità di farsi avanti e denunciare», ha spiegato Mezentseva. «Alcune delle donne stuprate sono anche state impiccate. E questi sono fatti che stiamo raccogliendo come prove di crimini di guerra», ha aggiunto.
Bambini a rischio
Drammatici i bilanci dell'Onu e dell'Unicef. Secondo le Nazioni Unite «10 milioni di persone» sarebbero «fuggite dalle loro case in Ucraina». Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia sarebbero «almeno 1,5 milioni» i bambini diventati rifugiati e «altri 3,3 milioni» sarebbero «attualmente sfollati all'interno del Paese». Ed è per salvare anche i bambini, colpiti «insieme a donne e anziani», «da attacchi disumani» e «sacrileghi» che Papa Francesco si appella ai leader di tutto il mondo affinché facciano «di tutto, davvero, per fermare questa guerra ripugnante».
Ma anche al di fuori del teatro di guerra ucraino, le difficoltà continuano a farsi sentire, non solo dal punto di vista economico in termini di approvvigionamento di materie prime, ma sul fronte dei trasporti. Oltre alle proteste che bloccano i Tir sul confine polacco e bielorusso per chiedere che si interrompano i commerci tra Mosca ed Europa, sono molte le compagnie aeree costrette a trovare rotte alternative a quella russa, passando ad esempio per il Polo Nord. Nel frattempo pure il Papa ha lanciato un nuovo appello a far cessare «questa guerra ripugnante».
14:59
14:59
Biden pensa ad una corsia preferenziale per i migranti
L'amministrazione del presidente Usa Joe Biden sta valutando il modo per portare rapidamente i rifugiati ucraini negli Stati Uniti, in modo da aiutare l'Europa, soprattutto la Polonia, a fronteggiare la storica ondata migratoria dall'Ucraina devastata dall'invasione russa. Lo riferiscono funzionari americani alla Cbs. La questione sarà uno dei temi che il presidente statunitense discuterà con i partner europei durante la sua visita a Bruxelles per partecipare al vertice della Nato e al Consiglio europeo il 24 marzo.
Ci sono alcuni ostacoli da superare per concedere lo status di rifugiato negli Stati Uniti agli ucraini che ne fanno richiesta e il processo di verifica e reinsediamento in una comunità può essere molto lungo, ma il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha assicurato che l'amministrazione sta studiando tutti i modi possibili per accelerare le procedure e aiutare i partner europei.
La scorsa settimana, il Dipartimento per la sicurezza interna ha annunciato di aver concesso lo status di «protezione temporanea» agli ucraini che si trovava già negli Stati Uniti il 1 marzo, consentendo loro di rimanere legalmente e lavorare almeno per i prossimi 18 mesi. Inoltre, le ambasciate e i consolati statunitensi in Ucraina stanno provando a velocizzare la concessione dei visti ai familiari di cittadini americani, ma le domande sono moltissime.
14:56
14:56
Oligarchi russi svendono case di lusso a Manhattan
Molti miliardari e oligarchi russi che possiedono proprietà di lusso a Manhattan stanno cercando di venderle, in alcuni casi a prezzi molto più bassi del loro valore. Lo riporta il Financial Times sottolineando che non si tratta solo di personaggi che temono di essere prima o poi colpiti dalle sanzioni occidentali in risposta all'invasione russa dell'Ucraina ma anche di milionari che hanno bisogno di fare cassa o percepiscono un clima ostile nei loro confronti a New York.
Secondo le agenzie immobiliari più prestigiose della metropoli americana, sono già tantissimi i potenziali acquirenti dei lussuosi immobili degli oligarchi che sperano di fare un affare. Ad esempio, la dimora nell'Upper East Side di proprietà di Alexey Kuzmichev, co-fondatore di Alfa-Bank, una delle banche colpita dalle sanzioni Usa, è stata messa in vendita 41 milioni di dollari, 1 milione di dollari in meno rispetto a quando il miliardario l'ha comprata nel 2016.
14:36
14:36
Zelensky: «Se i negoziati con la Russia fallissero all'orizzonte ci sarebbe una terza guerra mondiale»
Il presidente dell'Ucraina Volodymr Zelenskiy ha avvertito domenica che solo i negoziati porranno fine alla guerra nel suo Paese; lo riporta il Guardian. Se questi fallissero, significherebbe una terza guerra mondiale.
A Zelenskiy è stato chiesto da Fareed Zakaria della CNN se era pronto a negoziare con il leader russo Vladimir Putin sulla scia degli attacchi ai civili a Mariupol e altrove.
«Sono pronto per i negoziati. Ero pronto negli ultimi due anni. E senza negoziati non possiamo porre fine a questa guerra», ha detto Zelenskiy.
«Tutte le persone che pensano che questo dialogo sia superficiale, e che non risolverà nulla, semplicemente non capiscono che questo è molto prezioso. Se c'è solo l'1% di possibilità di fermare questa guerra, dobbiamo cogliere questa opportunità, dobbiamo farlo».
«Non posso dirvi il risultato di questi negoziati [ma] stiamo perdendo persone ogni giorno, persone innocenti sul terreno. Le forze russe sono venute per sterminarci, per ucciderci. E noi abbiamo dimostrato la dignità del nostro popolo, e del nostro esercito, siamo in grado di assestare un colpo potente, siamo in grado di contrattaccare».
«Ma, purtroppo, la nostra dignità non riuscirà a preservare le loro vite. Dobbiamo utilizzare qualsiasi formato, qualsiasi possibilità, per avere l'opportunità di negoziare la possibilità di parlare con Putin. Ma se questi tentativi falliscono, ciò significherebbe che questa è una terza guerra mondiale».
14:13
14:13
Arrivati in Slovacchia missili Patriot della Nato
Sono arrivate in Slovacchia le prime unità Nato incaricate di dispiegare il sistema di difesa antimissile e antiaereo Patriot presso la base aerea di Sliac, nel centro del Paese: lo scrive l'agenzia russa Interfax, citando il ministro della Difesa slovacco, Yaroslav Nagy.
Il ministro ha anche osservato che il sistema Patriot non sostituisce il sistema S-300 di fabbricazione sovietica, già in servizio in Slovacchia. Secondo lui, questi due sistemi contribuiranno entrambi alla difesa dello spazio aereo del Paese. Ma secondo quanto scrive il quotidiano slovacco Hospodarske Noviny, citato anch'esso da Interfax, Nagy, alcuni giorni fa, ha dichiarato che Bratislava è pronta a trasferire i suoi missili S-300 in Ucraina, a condizione che vengano sostituiti.
«Cerchiamo tutti di aiutare l'Ucraina in ogni modo possibile. Ma io sono il ministro della Difesa della Slovacchia e devo prima di tutto soddisfare le esigenze della difesa slovacca. Al momento, abbiamo solo il sistema S-300, quindi non posso darlo via senza avere un'alternativa», avrebbe commentato Nagy alle voci secondo cui l'S-300 potrebbe essere inviato dalla Slovacchia all'Ucraina.
14:10
14:10
ONU, in 10 milioni sono fuggiti dalle loro case
Dieci milioni di persone sono fuggite dalle loro case in Ucraina. Lo afferma l'Onu. Nel frattempo la vicepremier ucraina Olga Stefanishyna ha incontrato oggi i media internazionali a Leopoli.
«Stiamo cercando di portar via diecimila persone dall'aerea di Mariupol», ha affermato la vicepremier ucraina soffermandosi sulla situazione nel sud-est del Paese.
«Stiamo verificando, assieme al Procuratore Generale», le notizie di donne stuprate o uccise dai militari russo, ha aggiunto Stefanishyna.
Adesione all'UE
«Io penso che nessun leader europeo, ora, possa prorogare più la discussione sull'ingresso del nostro Paese». Legalmente il percorso veloce per l'adesione non esiste ma «negli ultimi otto anni l'Ucraina ha fatto molto. Abbiamo sincronizzato il sistema elettrico, abbiamo già solide basi, siamo tra i principali partner commerciali dell'UE», ha spiegato la vice premier ucraina con delega ai rapporto con UE e NATO.
«Il summit di Versailles dieci giorni fa è stato un vertice storico, come ha detto lo stesso presidente francese Emmanuel Macron. La lunga deliberazione sull'ingresso dell'Ucraina è stata significativa, tutto è possibile. Io sono molto ottimista», ha aggiunto.
13:26
13:26
Almeno 1,5 milioni di bambini sono stati resi rifugiati dall'invasione dell'Ucraina
«Almeno 1,5 milioni di bambini sono stati resi rifugiati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ed altri 3,3 milioni di minori sono attualmente sfollati all'interno del Paese». Lo ha detto oggi il portavoce dell'Unicef Joe English alla Cnn.
«Ognuno di questi è un singolo bambino la cui vita è stata fatta a pezzi, il cui mondo è stato capovolto», ha detto English.
Dall'invasione sono almeno 150 i bambini uccisi e 160 quelli feriti, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite.
13:09
13:09
Aggiornate le perdite inflitte all'esercito russo
Le forze armate ucraine hanno aggiornato la loro valutazione delle perdite stimate inflitte alla Russia, riferisce il Kyiv Independent. Sarebbero 14.700 i soldati russi caduti in battaglia.
12:57
12:57
Protesta al confine tra Polonia e Bielorussia: tir bloccati
Centinaia di manifestanti hanno bloccato la dogana al confine tra Polonia e Bielorussia mandando in tilt la circolazione dei tir in tutta l'area. Lungo le strade che portano al confine ci sono file chilometriche di autoarticolati, alcuni fermi anche da due giorni, da quando cioè è cominciata la protesta a Kukuryki, nell'area est della Polonia.
«Oltre alle sanzioni bisogna interrompere il commercio con l'Europa» dicono i manifestanti sventolando le bandiere dell'Ucraina. «Resteremo qui fino a quando non saranno prese decisioni», promettono.
Tra i manifestanti c'è anche chi sventola la storica bandiera bielorussa, oggi abolita nel Paese, e chi chiede a gran voce la chiusura dei cieli sull'Ucraina.
12:55
12:55
Kiev: «Residenti di Mariupol deportati in Russia»
Il difensore civico dei diritti umani dell'Ucraina Ludmila Denisova in un post su Telegram, riportato dal Guardian, ha accusato le forze russe di trasportare con la forza i cittadini ucraini in Russia.
«Negli ultimi giorni - afferma - diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati deportati in Russia. Si tratta di persone del quartiere della riva sinistra della città e del rifugio antiatomico nell'edificio del club sportivo, dove più di mille persone (per lo più donne e bambini) si sono nascoste dai continui bombardamenti. È noto che i residenti di Mariupol catturati sono stati portati in campi di filtraggio, dove gli occupanti hanno controllato i telefoni e i documenti delle persone. Dopo l'ispezione, alcuni residenti di Mariupol sono stati trasportati a Taganrog e da lì inviati in treno in varie città economicamente depresse della Russia. I nostri cittadini hanno ricevuto dei documenti che li obbligano a stare in una certa città. Non hanno il diritto di lasciarla per almeno due anni con l'obbligo di lavorare nel posto specificato. Il destino degli altri rimane sconosciuto».
Denisova ha accusato la Russia di una grave violazione delle leggi internazionali, compresa la convenzione di Ginevra, e ha chiesto alla comunità internazionale di aumentare le sanzioni contro la Russia.
12:43
12:43
Zelensky unifica l'informazione sui canali tv ucraini
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelnsky, ha firmato un decreto con cui unifica tutti i canali televisivi ad un'unica piattaforma di «comunicazione strategica» attiva 24 ore al giorno, secondo quanto scrivono alcuni media ucraini fra cui l'Ukrainska Pravda. L'opposizione ha criticato il provvedimento.
Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente e capo negoziatore ucraino, ha assicurato all'Ue che il decreto presidenziale non prevede la chiusura di nessun canale televisivo, scrive il giornale sul suo sito.
12:36
12:36
La guerra continua fra accuse e minacce
L'invasione russa in Ucraina continua fra accuse e minacce: Mariupol è stata colpita da armi pesanti sparate da quattro navi della Marina russa. Lo ha riferito il reggimento Azov sul suo canale Telegram, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Unian.
«Il nemico continua a distruggere cinicamente la città ucraina, usando tutto l'arsenale disponibile. Dopo aerei, artiglieria, vari sistemi e carri armati, gli occupanti russi stanno distruggendo la città con armi pesanti di navi da guerra», sottolinea il reggimento Azov.
Donne stuprate e uccise
La vicepremier ucraina Olha Stefanishyna dal canto suo oggi ha nuovamente ribadito le accuse di genocidio contro la Russia, ma accusa inoltre che donne ucraine sono state stuprate e uccise dai soldati russi.
Parlando con Sky News Stefanishyna ha riferito di «storie orribili» che riguardano le donne, «che sono state stuprate e assassinate» da militari di Mosca. «Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne - ha aggiunto - donne ucraine, noi rimarremo unite e prevarremo».
Si aggrava intanto il bilancio dei bambini uccisi dalla guerra in Ucraina: in oltre tre settimane sono 115 mentre altri 140 sono rimasti feriti. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando l'ufficio del procuratore generale. Il maggior numero si registra nella regione di Kiev dove hanno perso la vita 58 bimbi.
Minaccia bielorussa
Nel frattempo c'è una «alta minaccia» di un'offensiva della Bielorussia in direzione Volyn che potrebbe iniziare nei prossimi 1 o 2 giorni. Lo riporta l'agenzia ucraina Unian citando fonti di intelligence e dello Stato maggiore ucraini.
«La minaccia di un'offensiva della Repubblica di Bielorussia in direzione Volyn è valutata alta», ha affermato lo Stato maggiore.
Missile ipersonico
Un missile ipersonico Kinzhal insieme ad alcuni missili da crociera Kalibr hanno bersagliato un deposito di carburante e di lubrificanti a Kostiantynivka, nella regione di Mykolaiv, che riforniva le forze armate ucraine nelle aree dove si sta combattendo: lo afferma il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Interfax.
Mosca aggiunge che i missili cruise Kalibr sono partiti da navi nel Mar Caspio, mentre il missile Kinzhal dal mar Nero, nella zona della Crimea. I missili da crociera partiti dal Caspio hanno colpito anche un'officina a Nizhyn che riparava i veicoli blindati ucraini danneggiati in battaglia, sempre secondo il portavoce della difesa di Mosca, Igor Konashenkov.
11:46
11:46
Chiusura dello spazio aereo russo: le compagnie trovano altre vie
La chiusura dello spazio aereo russo ad alcune compagnie aeree internazionali, comprese molte europee, ha obbligato alcuni vettori a trovare strade alternative. Lo riferisce la Cnn.
Del resto, per alcuni voli, come quelli che collegano l'Europa al Sud Est asiatico, evitare il cielo sopra la Russia è particolarmente problematico, trattandosi del Paese più vasto al mondo e che si trova proprio in mezzo alla tratta.
Un esempio pratico è il volo Finnair da Helsinki a Tokyo: prima dell'invasione dell'Ucraina, gli aerei della compagnia di bandiera finlandese poco dopo il decollo viravano nel vicino spazio aereo russo per poi sorvolare la Cina non lontano dalla frontiera settentrionale con la Mongolia, quindi proseguire per mille miglia prima di entrare nuovamente nello spazio aereo russo, a nord di Vladivostok. Poi attraverso il mar del Giappone prima di cominciare la discesa verso l'aeroporto di Narita: in tutto circa 5.000 miglia di viaggio. Ma l'ultimo volo che ha percorso questa tratta risale al 26 febbraio. Il giorno dopo la Russia ha chiuso il suo spazio aereo alla Finlandia. E allora l'unica soluzione era volare sul Polo Nord.
10:41
10:41
Mosca, colpita base con mercenari stranieri
Le forze armate russe hanno affermato di aver sferrato un attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr in Ucraina dove si addestravano mercenari stranieri. Lo riferisce Interfax citando il ministero russo della Difesa. Il portavoce dello stesso ministero. Igor Konashenkov, citato da Interfax, rende noto che «oltre 100 membri delle forze speciali ucraine e mercenari stranieri sono stati uccisi».
Inoltre, le forze armate russe hanno colpito 62 obiettivi militari nemici in Ucraina durante la scorsa notte, secondo il bollettino fornito dal portavoce del ministero della Difesa di Mosca.
«I bersagli messi fuori uso - dichiara il portavoce - comprendono tre posti di comando, un sistema di lancio razzi multiplo, due depositi di razzi e sistemi d'artiglieria, un deposito di carburante e 52 punti di raccolta di equipaggiamento militare».
Mosca rivendica inoltre che la sua artiglieria ha colpito sei sistemi di guerra elettronica Bukovel, e di aver abbattuto un elicottero militare ucraino Mil Mi-8, sei droni e un missile balistico tattico di tipo Tochka-U, scrive ancora Interfax.
09:48
09:48
Cassis chiede un rapporto sulla neutralità della Svizzera
Ma la Svizzera è ancora neutrale? Nonostante le affermazioni convinte di alcuni consiglieri federali negli scorsi giorni, la questione suscita sempre più controversie. Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha ora incaricato il suo dipartimento di redigere un rapporto sul tema, che dovrà essere presentato entro l'estate. È quanto scrive il SonntagsBlick, che nella sua edizione odierna dedica ampio spazio a questo argomento.
Le ultime decisioni del Consiglio federale, che ha ripreso tutte le sanzioni emanate contro la Russia dall'Unione europea, hanno messo in discussione la storica neutralità. A ciò si aggiunge la controversa candidatura al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che secondo l'UDC minerebbe totalmente tale peculiarità elvetica.
Negli scorsi giorni tuttavia i consiglieri federali hanno più volte difeso la strada intrapresa: lo stesso Cassis, in un articolo pubblicato oggi sui giornali Schweiz am Wochenende e Le Temps, aveva detto che tali decisioni «non mettono in discussione la neutralità del Paese», poiché la Svizzera non sostiene militarmente nessun belligerante, né fornendo truppe né inviando armi. A inizio marzo era invece stata la ministra della difesa Viola Amherd a giustificare l'operato del governo, sostenendo che «le sanzioni adottate sono compatibili con la neutralità» e «neutralità non significa che non si possa avere un'opinione».
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) analizzerà più a fondo la questione con un rapporto, conferma un portavoce al domenicale svizzero-tedesco. Responsabile del progetto sarà la Direzione del diritto internazionale pubblico e l'obiettivo è soprattutto quello di contribuire «a una migliore comprensione della neutralità nel contesto attuale». L'ultimo rapporto di questo tipo, scrive il SonntagsBlick, risale a tre decenni fa.
Stando al domenicale, all'inizio del conflitto Cassis - e di conseguenza il Consiglio federale e l'intera Svizzera - si è trovato in un vortice e «ha dovuto affrontare venti contrari globali». Le prime sanzioni emanate, che si allineavano a quelle dell'Ue ma senza riprenderle in toto, avevano fatto storcere il naso alle autorità dell'Unione europea e a quelle statunitensi. D'altro canto, sul fronte interno è stato l'UDC a condannare i successivi passi del governo. A loro avviso è stata compromessa la neutralità e anche su vari giornali internazionali la mossa dell'Esecutivo elvetico è stata bollata in questo senso.
09:19
09:19
Zelensky limita le attività di 11 partiti filo-russi
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che sarà limitata e posta sotto controllo l'attività di 11 partiti politici ucraini, alcuni dei quali avrebbero legami diretti con Mosca. Lo si legge su vari media, fra cui Bbc.
Zelensky lo dice nel video postato durante la notte, nel quale li elenca per nome. Fra essi la Piattaforma d'opposizione - Per la Vita, uno dei maggiori partiti filo-russi rappresentato nel parlamento di Kiev.
Zelensky ha detto che il ministero della Giustizia avrebbe attuato immediatamente le restrizioni, che rimarranno in piedi finché durerà la legge marziale.
Fra gli 11 partiti colpiti dalle restrizioni decise da Zelensky ci sono anche Blocco d'Opposizione, Partito della Sharia, Nostro, Opposizione di Sinistra, Unione delle Forze di Sinistra, Stato, Partito socialista progressista ucraino, Partito Socialista dell'Ucraina, Socialisti, e Blocco Vladimir Saldo.
La decisione di Zelensky viene criticata dal presidente della Duma russa, Viacheslav Volodin che, citato dalla Tass, afferma che «il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha commesso un altro errore, vietando il lavoro di 11 partiti, compresi quelli parlamentari: una decisione che comporta a una spaccatura nella società».
08:55
08:55
Mosca usa un altro missile ipersonico
In attesa che riprendano i negoziati e che si trovi un accordo per la pace, in Ucraina si registra una nuova escalation. Per il secondo giorno di seguito, Mosca avverte di aver usato «un missile ipersonico contro obiettivi militari ucraini». Lo riferisce Interfax.
Mentre il Kyiv indipendent accusa le forze militari russe di aver trasferito «migliaia di civili ucraini» in «campi» dove gli vengono «controllati cellulari e documenti» per poi «deportarli verso città remote della Russia». Ma su Telegram, le autorità municipali di Mariupol, citate da BBC e Sky News, lanciano un'accusa ancora più grave: ieri notte sarebbe stata bombardata una scuola dove «avevano trovato rifugio circa 400 persone». Accusa, precisa la BBC, non ancora «verificata indipendentemente».
Dopo quasi due settimane passate in un bunker, poi, sempre secondo il Kyiv Indipendent, 71 orfani «sarebbero stati evacuati da Sumy e trasferiti in zone più sicure». «Si tratta di bambini che per varie ragioni non hanno i genitori e la gran parte di loro ha bisogno di costante assistenza medica».
Nel frattempo la Turchia si è offerta di ospitare un vertice trilaterale fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quello russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan, secondo quanto scrive l'agenzia russa Tass, che cita un'intervista del ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu al quotidiano Hurriyet.
Zelensky, intanto, ricorre alla censura politica: nel suo nuovo video, nel quale dice che i «crimini commessi dai russi a Mariupol dai russi passeranno alla storia», annuncia anche che «sarà limitata e posta sotto controllo l'attività di 11 partiti politici ucraini, alcuni dei quali avrebbero legami diretti con Mosca». Fra questi, la Piattaforma d'opposizione-Per la Vita, uno dei maggiori partiti filo-russi presenti nel Parlamento di Kiev. Le restrizioni dureranno «finché durerà la legge marziale».
Ma da Mosca non sembrano arrivare solo bombe. Secondo quanto afferma il ministero della Difesa russo, i militari avrebbero consegnato «più di 75 tonnellate di aiuti umanitari a Kherson» fra cui «cereali, pasta, zucchero e altri generi alimentari».
E continua la solidarietà internazionale nei confronti del Paese colpito dalla guerra. L'Australia fa sapere di voler inviare «70.000 tonnellate di carbone termico per garantire all'Ucraina la sicurezza energetica» e la ministra degli Esteri, Payne, spiega anche che ai profughi ucraini, ospitati in Australia, verrà dato «un visto di 3 anni che gli consentirà di avere assicurazione sanitaria statale e permessi di lavoro».
08:51
08:51
La Svizzera deve prepararsi a un grande afflusso di rifugiati
La Svizzera dovrà affrontare il più grande afflusso di rifugiati da decenni: il numero di ucraini che arrivano in fuga dalla guerra sarà decisamente più alto di quanto inizialmente ipotizzato. Lo scrive la NZZ am Sonntag, secondo cui i cantoni devono prepararsi.
A causa della guerra in Ucraina, in Svizzera potrebbero arrivare entro giugno tra 35 e 50 mila profughi, soprattutto anziani, donne e bambini, aveva dichiarato lo scorso mercoledì al Consiglio nazionale la consigliera federale Karin Keller-Sutter. In realtà i Cantoni - responsabili di ospitare gran parte di coloro che sono fuggiti dal loro Paese - si attendono tra 250.000 e 300.000 rifugiati entro la fine dell'anno.
La Svizzera dovrebbe così attendersi il più grande afflusso di rifugiati da decenni, indica oggi il domenicale, ricordando che attualmente ogni giorno arrivano tra i 500 e i 1000 cittadini ucraini in fuga dal conflitto.
Fino a 20.000 allievi
La Confederazione, inoltre, ospita attualmente 200 studenti ucraini, un numero che potrebbe salire a 20.000 nei prossimi mesi. La sfida di integrarli è aggravata dalla carenza di insegnanti, riferisce dal canto suo Le Matin Dimanche.
«Abbiamo una carenza latente a tutti i livelli da diversi anni. Aggiungete gli effetti della crisi sanitaria, l'isolamento che continua, la stanchezza. Abbiamo bisogno di più personale e non appare da un giorno all'altro», spiega Samuel Rohrbach, presidente del sindacato degli insegnanti di lingua francese, citato dal domenicale romando.
Per quanto riguarda la Svizzera tedesca, Dagmar Rösler - a capo del sindacato degli insegnanti di lingua tedesca - sostiene sulle colonne della NZZ am Sonntag che ci si aspetta un aumento del 5-10% del numero di bambini nelle scuole di alcuni cantoni. Ciò significa che molte classi potrebbero presto avere uno o due bambini ucraini. Sarà necessario anche garantire un sostegno psicologico per gli allievi, aggiunge Rösler.
A rappresentare una sfida è soprattutto l'accoglienza nelle scuole di bambini che non capiscono nessuna lingua nazionale. I cantoni stanno pertanto valutando di chiedere agli adulti ucraini, formati come insegnanti, di prendere contatto con le autorità per eventualmente poter identificare alcune opportunità di aiuto nelle scuole, spiega a Le Matin Dimanche la consigliera di Stato vodese Cesla Amarella vice-presidente della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione.
07:30
07:30
Il punto alle 07.30
È il 25. giorno di guerra in Ucraina, la quarta settimana. Nella notte tra sabato e domenica le sirene antiaereo hanno di nuovo suonato e diversi missili sono stati lanciati. Secondo il Kyiv Independent, le truppe russe avrebbero fermato un autobus che si stava recando in direzione di Mariupol al fine di evacuare i residenti della città. Citando il consiglio comunale di Berdyansk, la testata ha detto che il convoglio è stato fermato pochi chilometri fuori Berdyansk e agli autisti è stato vietato il passaggio durante la notte. Il presidente ucraino Zelensky si è espresso sul conflitto in corso dicendo che l'orrore dell'assedio a Mariupol verrà ricordato per secoli e finirà nei libri di storia con l'etichetta di «crimine di guerra». Intanto, Russia si segnalano anche lunghe code e risse tra le persone che cercano di procurarsi dello zucchero.