L'intervista

Ettore Vismara: «La gente mi chiede di continuare»

Il sindaco di Paradiso si ricandida per l'ottava legislatura: non è ancora pronto a farsi da parte, e ci ha raccontato perché – «Volti nuovi? Arriverà il loro tempo»
© CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
25.01.2024 06:00

«Paradiso ha un nuovo sindaco targato PLR: non succedeva dal lontano 1958. Ettore Vismara ha avuto la meglio sul sindaco PPD uscente Gianni Bergomi. Vismara, già municipale, ha potuto contare sull’appoggio dei socialisti e della Lega». Così scrivevamo il 20 maggio del 1996. In ventotto anni il volto di Paradiso è completamente cambiato. L’unica costante è colui che siede sulla poltrona di sindaco e si ricandida per l’ottava legislatura. Ettore Vismara non è ancora pronto a farsi da parte. Ci ha raccontato perché.

Cosa l’ha spinta a ripresentarsi?
«Quotidianamente vivo il Comune e sovente c’è chi mi ferma per strada e mi chiede di andare avanti nel lavoro che abbiamo fatto da quando sono sindaco. Questo mi convince a proseguire con quanto intrapreso che si è sempre tradotto in realizzazioni concrete. Nel nostro piccolo, molto è stato fatto e siamo tuttora nel pieno di grandi lavori».

Che aria tirava a Paradiso nel 1996?
«Visto oggi, il 1996 era un’altra epoca, molto lontana dalla realtà odierna. Un tranquillo, piccolo comune che si crogiolava in un turismo un po’ indifferente, con una vita notturna discutibile dove la prostituzione o, meglio, gli effetti concomitanti molesti della stessa, creavano grande disagio e infastidivano la popolazione. L’immagine era quella di un comune con poche prospettive di evoluzione qualitativa. Tuttavia, il nuovo Piano regolatore, del 1996 e del 2001, è stato un importante strumento pianificatorio per lo sviluppo sociale, economico e locale legato all’edilizia. Sono stato eletto municipale dal 1992 al 1996 e sindaco dal 19 maggio 1996 con il cambiamento al vertice del Comune, dove ho sostituito il compianto Gianni Bergomi. In quell’anno il Municipio, grazie ad accordi politici che hanno cambiato le forze presenti, è intervenuto per sradicare gli effetti negativi di questo fenomeno molesto con la famosa chiusura delle strade comunali per eliminare il traffico parassitario notturno. Decisione storica che ha dato il via alla nuova giurisprudenza del Tribunale federale in materia di immissioni immateriali e che ha permesso di chiudere alcuni bordelli (la famosa Casa Giulia Rosa), ma anche di impedire che se ne aprissero altri».

La sua candidatura non rischia di tarpare le ali alle nuove generazioni?
«A Paradiso, a mio avviso, vi sono forze nuove, capaci ed entusiaste, che al momento opportuno prenderanno in mano la conduzione del Comune e, del resto, il mio partito è sempre in grado di presentare liste con nuovi candidati. A cominciare dai giovani, in cui rivive quella voglia di fare, innovare e di libertà, che anni fa mi aveva fatto entrare in politica. Ma per crescere occorre anche l’esperienza sul campo, che matura con l’impegno quotidiano, e poi occorre saper recuperare il meglio dalla nostra memoria storica».

In quasi tre decenni alla testa di un Comune si possono vedere realizzati vari progetti. Quali quelli più importanti e significativi per lei?
«In oltre trent’anni di Municipio sono innumerevoli le opere importanti fatte nel Comune e credo che ciò sia sotto gli occhi di tutti. Ricordo solo alcuni progetti recenti che mi stanno a cuore e che hanno effetti concreti, positivi e diretti per i cittadini: l’acquisto del terreno in centro paese (zona birreria) con procedura d’urgenza nel 1997, il rifacimento del viale centrale San Salvatore nel 2000, il tentativo di copertura integrale del tracciato ferroviario (caduto in votazione nel 2002), la realizzazione del getto d’acqua al lago nel 2003, l’acquisto dell’ex casello ferroviario nel 2007, la riqualificazione dei marciapiedi e delle strade del centro paese (porfido rosa) dal 2009 in poi, l’acquisizione del centro asilanti nel 2011, la passerella pedonale di collegamento alla stazione di Paradiso nel 2016, la nuova piazza Guisan in centro paese nel 2019, la riqualifica del campetto ex Rickenback nel 2010. Poi siamo nel pieno di altri grandi lavori, come la nuova scuola dell’infanzia con area ricreativa e due nuove sale riunioni in centro paese, l’acquisto e la riorganizzazione di un’area verde per il comparto di quasi 30.000 metri quadrati in zona Alla Valle a beneficio delle scuole e della popolazione, lo sviluppo e la riqualificazione della riva del lago con la costruzione di tre nuovi giardini verso San Martino e a cui si affiancheranno presto una gradonata a lago e una nuova piazza sovrastante la darsena, e infine la messa in funzione del nuovo impianto di pompaggio provvisorio per la produzione di acqua potabile».

Qualche giorno fa Melide ha preannunciato la disdetta della convenzione con la Polizia Ceresio Sud. Come ha reagito? Ci saranno ripercussioni sulle relazioni tra i due Comuni?
«Ricevere dall’Esecutivo di Melide – Comune con il quale abbiamo sempre avuto una pacifica relazione, collaborazione e, sottolineo, senza mai una lamentela specifica – la disdetta della convenzione sull’esercizio delle competenze di Polizia comunale senza una effettiva motivazione e senza avvisaglie, costituisce per Paradiso un fulmine a ciel sereno e un colpo gobbo incompressibile, inspiegabile e che, a mio avviso, la stessa Polizia Polo di Lugano non avrebbe dovuto accettare senza una preventiva discussione che coinvolgesse tutti i Comuni interessati, pena la perdita di fiducia e rispetto che ognuno deve avere e salvaguardare anche nei rapporti pubblici. Ma tant’è: ho capito, ancora una volta se ve ne fosse bisogno, che il fair play, la lealtà comportamentale, non sono della nostra regione, in particolare non è una qualità dei Comuni vicini a Paradiso! Sarà il futuro, viste anche le vicine elezioni, a dire cosa ne sarà di questa questione, tenuto anche conto che colui che a mio avviso ne è l’artefice, ovvero il sindaco Angelo Geninazzi, non ha chiesto il rinnovo del suo mandato».

In questo articolo: