Campione

Fallimento del Casinò: 16 indagati

Avvisi di garanzia per diverse persone che hanno ricoperto ruoli di responsabilità
©Chiara Zocchetti
Fabrizio Barabesi
10.03.2023 06:00

Si addensano le nubi sul Casinò di Campione d’Italia: la Procura di Como ha chiuso le indagini preliminari e inviato avvisi di garanzia a 16 soggetti tra componenti del CdA, amministratori delegati, diversi altri ruoli e dirigenti di enti creditizi. Ad essere indagati sono Massimo Ferracin, Carlo Pagan, Antonella D’Aniello, Emanuela Maria Radice, Giampaolo Zarcone, Giampaolo Brianza e Mauro Invernizzi, perché «cagionavano con dolo e per effetto delle operazioni dolose descritte, lo stato di insolvenza di Casinò di Campione S.p.A ammessa dal Tribunale di Como alla procedura di concordato preventivo in data 15.6.2021 determinato da debiti liquidi, scaduti ed esigibili non inferiori a 133.593.306 euro».

Scendendo nel dettaglio, secondo gli inquirenti, le persone sotto inchiesta «protraevano l’attività di impresa in presenza di un patrimonio netto negativo e di una situazione di dissesto finanziario già palese al 31.12.2011, omettendo di adottare i provvedimenti previsti dall’articolo 2447 cc (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale)». Vengono formulate poi delle accuse specifiche. Ad esempio nei confronti di Carlo Pagan, componente del CdA e amministratore delegato dal 29.5.2010 al 31.12.2014 nonché direttore generale dal 3.8.2010 al 25.1.2012, che secondo la Procura «dissipava il patrimonio» attraverso operazioni economiche «incoerenti con l’interesse della società». Operazioni che in totale ammontavano a 3.022.405 euro. Altro capitolo per Marco Ambrosini, amministratore unico dal 28.6.2017, che «dissipava il patrimonio di Casino di Campione Spa» attraverso operazioni economiche non coerenti con l’interesse della società per un ammontare di 329.636 euro.

Anche due ex sindaci

Cambiando ambito, la Procura ha indagato anche su Marita Piccaluga (sindaco di Campione dal 2012 al 2017), Roberto Piero Leandro Salmoiraghi (anche lui sindaco per diversi anni), Carlo Pagan, Marco Ambrosini e su alcuni dirigenti e funzionari della Banca Popolare di Sondrio. Secondo la Procura, «eseguivano operazioni economiche finalizzate a effettuare pagamenti preferenziali per un totale di 7.375.224 euro» a favore di due creditori del Casinò, il Comune di Campione e la Banca Popolare di Sondrio, «allo scopo di favorirli a danno degli altri titolari di crediti complessivamente quantificati in 21.100.878 euro». Sono anche accusati di aver danneggiato l’Erario dello Stato, «nei cui confronti la società risulta aver maturato debiti liquidi ed esigibili per oltre 9 milioni di euro».

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