FIFA o PES? È una questione di modelli economici

FIFA o PES? La classica domanda per chi ama i videogiochi incentrati sul calcio deve essere aggiornata, perché da quest’anno il gioco della Konami si chiamerà definitivamente eFootball. Dal 30 settembre, data della sua uscita in versione base, nuova domanda: FIFA o eFootball?
Addio PES
La morte, almeno come nome, di Pro Evolution Soccer, era nell’aria dopo che la Konami gli aveva fatto saltare un giro: eFootball 2021 PES Season Update, cioè in pratica il PES relativo al calcio 2020-21, altro non era che un aggiornamento del PES 2020 a livello di squadre, senza alcuna altra novità se non quella appunto di far prendere confidenza con il nome eFootball introdotto l’anno prima. Ma al di là delle questioni formali, visto che in Giappone il gioco si è sempre chiamato Winning Eleven, quella di PES è una grande storia. Iniziata nel 2001, raccogliendo l’eredità di International Superstar Soccer, solo per la PlayStation e allargatasi poi alla Xbox e agli ambienti Windows, Android e iOS, mentre con Nintendo il rapporto è durato poco. In vent’anni sono state vendute più di 110 milioni di copie fisiche di PES (con cinque stagioni in più di vita FIFA ne ha vendute 325 milioni), da sommarsi a circa 400 milioni di download. Ma la tendenza era verso il netto declino e così la Konami ha deciso questa svolta epocale.
Licenze
Il punto debole del mondo PES non è quasi mai stato tecnico o di giocabilità, ma quello delle licenze per l’uso dell’immagine di campionati, squadre e calciatori. La guerra a FIFA, inteso come gioco della Electronic Arts, è anche su questo piano ed è il motivo per cui entrambi sono condannati ad avere buchi nelle proprie proposte. Per fine settembre PES, anzi eFootball 2022, avrà in esclusiva Juventus, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United, Arsenal, Flamengo, Corinthians, San Paolo e River Plate. Il che significa che i rivali non avranno, se non in forma mascherata (cosa che del resto vale anche per PES, per altre squadre), i club con più tifosi di Italia, Germania, Inghilterra, Brasile e Argentina, oltre al Barcellona. Fra l’altro FIFA 22 non avrà nemmeno la modalità Mondiali, visto che l’edizione in Qatar si disputerà fra novembre e dicembre.
Gameplay
La maggiore facilità di PES, sarebbe in teoria una caratteristica positiva, considerando l’età media sempre più alta degli utenti. In pratica però i trailer di eFootball che girano sul web mostrano che sono sempre di più le caratteristiche dei calciatori su cui intervenire. In eFootball 2022, a parte i miglioramenti grafici ormai davvero ai confini della realtà, ci sarà una maggiore attenzione al gioco uno contro uno ed in particolare ai contrasti, per i quali sarà decisivo, come nel calcio vero, capire le intenzioni dell’avversario. A riprova di questa enfasi sui duelli c’è proprio l’inquadratura chiamata Duel: le telecamere stringono sui due giocatori coinvolti e poi allargano quando il pallone va da un’altra parte. Dall’altro lato sarà molto più curata la parte dribbling, permettendo di dosare la forza dell’impatto del piede sul pallone.
Gratis
Quella del 30 settembre sarà una demo, con soltanto le 9 squadre in esclusiva, il gioco vero e proprio uscirà qualche settimana dopo con aggiornamenti continui. Ma già adesso si può parlare di chiusura di un’epoca, perché eFootball 2022 non esisterà in forma fisica, non ci sarà insomma il caro vecchio dischetto da comprare in negozio o online. Anche perché in senso stretto non ci sarebbe alcunché da comprare. eFootball 2022 sarà infatti scaricabile gratis, essendo dichiaratamente free-to-play. Dov’è il trucco, allora? È il solito, quello dei DLC opzionali, dove DLC sta per Downlodable content. Che in prevalenza saranno a pagamento, oltre che necessari (anche se Konami assicura di no) per competere con altri videogiocatori. La sfida è ovviamente quella di far spendere almeno quanto il ‘vecchio’ consumatore spendeva per la cartuccia prima e per il dischetto poi. C’è anche la possibilità di guadagnarsi questi crediti sul campo, per così dire, ma l’esperienza insegna che alla fine si finisce per spendere.
FIFA e gli altri
I videogiochi calcistici nel mondo non sono soltanto due, come molti credono, ma di sicuro sono due quelli che spostano decine di milioni di dollari a livello di sviluppo e di licenze. Degni di attenzione in un futuro ancora vago potrebbero essere UFL, un free-to-play con molti giocatori (ma poche squadre) originali, che vuole puntare soprattutto sull’abilità dei giocatori e non sul loro conto corrente (ma lo dicono tutti), e Goals, che addirittura promette di far vincere premi in criptovaluta ai giocatori più bravi. Progetti allo stadio embrionale, mentre di sicuro FIFA 22 uscirà il l’1 ottobre (il 27 settembre nella versione Ultimate Team) e verrà pagato con soldi veri, ad esempio in Svizzera 79,90 franchi per la versione Standard Plus da PlayStation 5, con Kylian Mbappé in copertina e la telecronaca in italiano di Pierluigi Pardo (eFootball ha invece Fabio Caressa) con Lele Adani. Interessante comunque la vera partita, quella fra il modello economico free-to-play e quello classico, in cui si è convinti di avere pagato una volta per tutte. Il primo meglio si adatta ad un pubblico da mobile, il secondo al videogiocatore classico.
Il leggendario Age of Empires è pronto a tornare
La grande stagione dei videogiochi è l’autunno, da sempre. Perché i ragazzi escono dall’estate affamati di novità e soprattutto perché tutte le principali aziende vogliono prendere posizione in vista del Natale. Ma quali sono le uscite più importanti e attese dell’autunno 2021? Tutti i generi sono ben coperti in questo periodo, ma la tendenza è chiara: un grande ritorno dell’arcade, nel nome della semplicità, e del suo profeta, lo sparatutto. Poche le vere novità, l’autunno sarà pieno di nuovi capitoli di titoli celebri. Fra questi Halo, con Halo Infinite che l’8 dicembre sarà il sesto della serie propriamente detta ed il sedicesimo considerando gli spinoff. Fantascienza pura, la solita umanità da salvare, ma costruito sempre molto bene e del resto sono vent’anni che Halo genera quasi un mondo parallelo, fra videogiochi, fumetti, romanzi, merchandising, cartoni animati. Per PC e Xbox.
Un altro culto del genere sparatutto scenderà in campo prima di Halo, il 22 ottobre, con un titolo significativo: la tredicesima uscita di Battlefield, senza contare gli spin-off, è ambientata esattamente un secolo dopo la prima, Battlefield 1942, piena seconda Guerra Mondiale (proprio in questo periodo è ambientato il nuovo Call of Duty, Vanguard, in uscita il 5 novembre). In Battlefield 2042 con le nostre PlayStation e Xbox ci muoveremo in un mondo che una volta avremmo definito postatomico ma che secondo nuove sensibilità (non che siano scomparse le armi nucleari...) è stato distrutto dai cambiamenti climatici. Un altro successo assicurato per la Electronic Arts, che non esagera con gli aspetti narrativi o con le difficoltà. Il 7 ottobre vedremo il terzo titolo imperdibile di questo autunno con gli sparatutto a dominare, ambientato nell’isola caraibica di Yara dove un giovane rivoluzionario deve rovesciare il dittatore ed i suoi fedelissimi. Ovviamente lo farà sparando e superando mille difficoltà, secondo gli schemi di tanti videogiochi anni Ottanta che stanno tornando ad avare successo presso un pubblico stanco di dover perdere un quarto d’ora in configurazioni prima di iniziare una partita. Chi prima di sparare preferisce pensare ha fra i suoi videogiochi del cuore Age of Empires, non a caso uno dei più utilizzati su PC. Adatto agli appassionati di storia, dal 28 ottobre il quarto della serie (ambientato nel Medio Evo, come il secondo), permetterà di prendere in mano una delle otto grandi civiltà e provare a cambiare il mondo, o per lo meno a non essere distrutti dalle altre. Cina o Sacro Romano Impero? Sultanato o Inghilterra? Un Medio Evo abbastanza attuale. I titoli sportivi, a partire da quelli calcistici, hanno raggiunto un livello di sofisticazione esagerato (a proposito, appena usciti NBA 2K22 e per gli amanti della boxe Creed Champions) e quindi l’unica isola felice sono i simulatori di guida, evitando il free-to-play perché in alcuni giochi la macchina può essere preparata solo da un ingegnere. Grande attesa quindi per la quinta versione di Forza Horizon, il 9 novembre, che come le precedenti punta sulla corsa pura, dove conta arrivare primo e dove non ci sono problemi di pista. Per PC e Xbox, la nuova ambientazione è in Messico.