Filippo Champagne, il casinò e il video della discordia: «Ne usciamo danneggiati»
Bere e giocare al casinò. Sono queste le attività quotidiane di Filippo Romeo, noto ai più come Filippo Champagne. Famoso sui social network – su Instagram vanta infatti mezzo milione di follower –, è diventato nel corso degli anni un personaggio quasi mitologico. L’ospite fisso, assieme al fido compare «Nevio Lo Stirato», della trasmissione La Zanzara di Giuseppe Cruciani, su Radio24. Perché ne stiamo parlando? Filippo Champagne, giovedì pomeriggio, si è scagliato contro il casinò di Lugano, location del videoclip di una canzone prodotta dal duo di influencer dal titolo PO PO POVERI. Video che, diventato tormentone, è stato però rimosso da YouTube proprio dalla casa da gioco.
La polemica
«Abbiamo ringraziato il casinò nel comunicato stampa, con la loro approvazione, e li abbiamo anche ringraziati nei titoli di coda», ha spiegato su Instagram Filippo Champagne. «Chissà come mai, a quest’ultimi non è andata bene perché secondo loro, o la federazione non lo so, incitiamo i giovani al gioco e alla ludopatia». Quindi, l’aspetto economico: «In questo casinò svizzero, che inizia con la L, abbiamo portato una troupe per la registrazione del video. Io, Nevio e il produttore musicale ci siamo autoprodotti, autofinanziati e abbiamo speso della fresca (dei soldi, ndr). Tutta buttata via, perché giustamente la troupe che lavora va pagata».
«Abbiamo dovuto rimuovere il video»
Da noi contattato, Romeo si è detto dispiaciuto per quanto successo: «Inizialmente ci è stato detto che il video sarebbe stato oscurato per soli dieci giorni. L'altro ieri, invece, siamo stati invitati a toglierlo. Abbiamo perso una media di 10.000 visualizzazioni al giorno e abbiamo dovuto togliere un video che aveva già raccolto 130.000 visualizzazioni su YouTube. Ora ci siamo arrangiati: un video dallo storyboard diverso, con appena 4.500 visualizzazioni. Siamo stati danneggiati notevolmente» le parole dell’influencer.
Al momento è l’incertezza a farla da padrona: «Non stiamo davvero capendo per cosa abbiamo ricevuto questa restrizione – aggiunge –. Secondo me, dovevano dirci dall’inizio che vi era l’impossibilità di girare il video all’interno della struttura. Sarebbe stato tutto più chiaro e lineare. Nel corso degli anni ho portato molti giocatori, anche forti. Lugano è un casinò che mi è sempre piaciuto e a cui ho dato grande visibilità. Ma dopo questo fatto non so se ci tornerò».
La replica del Casinò
Insomma, a Champagne il passo indietro non è proprio piaciuto. Per capire cosa sia esattamente successo, abbiamo chiesto a Casinò Lugano, del quale vi riproponiamo la risposta integrale: «Siamo stati informati riguardo al video recentemente pubblicato. Non entriamo in questa piccola polemica a distanza, a carattere di violazioni commerciali e fuorviante dal contenuto reale delle argomentazioni. Siamo consapevoli che le leggi federali e le normative locali possano risultare complesse e non facilmente comprensibili per chi non è direttamente coinvolto nel nostro territorio. Dai contenuti e dai punti sollevati nel video, emerge chiaramente che l'operato di Casinò Lugano è in linea con il rispetto delle regole di concezione sociale e della legge federale. Le critiche mosse, infatti, invece di mettere in luce mancanze, evidenziano implicitamente la nostra aderenza scrupolosa alle normative vigenti».