Stati Uniti

Forever Marilyn? A Palm Springs non piace spiare sotto la gonna

La statua che rappresenta l'attrice in una delle scene più famose tratta da «Quando la moglie è in vacanza» dovrà traslocare: via dalla strada di fronte al museo, verrà spostata a Downtown Park
Una scena del film «Quando la moglie è in vacanza».
Red. Online
05.08.2024 16:30

Forever Marilyn. O forse no. Palm Springs ripudia la statua di Marilyn Monroe che è costretta a traslocare altrove. Il motivo? «È sessista e rovina il paesaggio».

Di che cosa stiamo parlando? Della gigantesca scultura, alta quasi otto metri, che rappresenta l'attrice in una delle scene più famose del cinema, quelle tratta da Quando la moglie è in vacanza (The Seven Year Itch), film del 1955 diretto da Billy Wilder. Marilyn Monroe si posiziona sopra la grata della metropolitana di New York per godersi la brezza che ne fuoriesce, incurante del fatto che le sollevi la gonna dell'abito.

«Forever Marilyn» – così è stata chiamata – è un'opera dell'artista Seward Johnson che, dopo essere stata messa in mostra in diverse città americane, è stata acquistata per un milione di dollari dal proprietario di un resort a Palm Springs, in California. Le intenzioni del consorzio alberghiero P.S. Resorts erano quelle di promuovere un diverso tipo di turismo nella località nota per le piscine termali naturali. La statua si trova lì dal 2021 ed è amatissima dai turisti di Palm Springs, nella Coachella Valley californiana, sempre in fila per assicurarsi un selfie sotto la gonna.

Ma di tutt'altro parere sono stati, fin dall'inizio, i cittadini del villaggio. Per alcuni residenti la statua è di cattivo gusto e sessista. Si trova inoltre davanti al Palm Springs Art Museum e Louis Grachos, direttore nel 2021, aveva definito «estremamente offensivo» che «i ragazzi che escono dal museo si ritrovino quale prima cosa davanti la biancheria intima di questa scultura enorme di Marilyn». Insomma, la scultura è stata subito bollata dai cittadini come dozzinale e di cattivo gusto, attrazione mordi e fuggi sessista, evocazione del modello femminile frivolo della protagonista del film.

Un gruppo civico chiamato «Crema» – Committee to Relocate Marilyn – ha fatto causa alla città e a P.S. Resorts. Dopo una battaglia durata anni e anche un'azione legale contro l'amministrazione comunale, si è ora arrivati a una tregua. Lo ha affermato il sindaco della cittadina, Jeffrey Bernstein, nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Un accordo, «in linea di principio», permetterà di spostare Marilyn dalla posizione attuale, di fronte al museo, a un luogo poco distante: il Downtown Park, oasi urbana tutta palme, sorgenti e panchine. La statua dovrà essere spostata nel giro di un mese.

«Non credo fosse una battaglia degna di essere combattuta», ha commentato il sindaco alla stampa. Elizabeth Armstrong, ex direttrice del museo, la pensa decisamente in modo diverso: l’opera è un «monumento alla misoginia, invito costante all’up-skirting» – la pratica di rubare foto sotto le gonne delle donne – che in America è reato. «In un momento in cui la violenza sessuale è in aumento, quest’opera è un invito a tornare al passato, reliquia di atteggiamenti sessisti e patriarcali», ha dichiarato in un’intervista.