Frana in Bregaglia, 8 dispersi e poco ottimismo

Riprese venerdì mattina le ricerche - Alcuni dei residenti di Bondo potranno fare rientro oggi nelle loro abitazioni - I dispersi, che si trovavano in zona in gruppi di due, provengono dal Canton Soletta, dal Baden Württemberg e dalla Stiria
Red. Online
24.08.2017 10:37

BONDO (GR) - Mentre un gruppo di sei persone che risultava disperso dopo la frana di mercoledì in Val Bregaglia (GR) è stato ritrovato giovedì pomeriggio in Italia, all'appello mancano ancora otto escursionisti. Secondo le informazioni disponibili si trovavano nella zona colpita dalla frana, la più grande degli ultimi decenni in territorio grigionese. Sono intanto riprese stamane, venerdì, le ricerche degli otto escursionisti, sospese durante la notte per motivi di sicurezza. I dispersi sono di nazionalità svizzera (Canton Soletta), tedesca (Baden Württemberg) e austriaca (Stiria). Si tratta di escursionisti e alpinisti che si trovavano nella zona in gruppi di due persone fra loro indipendenti. La polizia cantonale grigionese ha inoltre comunicato venerdì mattina che alcuni dei residenti di Bondo potranno quest'oggi fare rientro nelle loro abitazioni. 

La buona notizia del ritrovamento del secondo gruppo è stata data ieri dalla consigliera federale Doris Leuthard durante una conferenza stampa improvvisata a Promontogno. Per ciò che riguarda gli otto dispersi, sulla loro sorte la presidente della Confederazione si è mostrata poco ottimista: è difficile che vengano ritrovati sani e salvi, ha dichiarato, e man mano che passa il tempo le speranze si affievoliscono.

In un comunicato la polizia retica precisa che "nonostante gli sforzi profusi dalle squadre di soccorso, dalle unità cinofile e dagli equipaggi degli elicotteri" non è stato al momento possibile ritrovarli.

Le ricerche sono avvenute sia sul terreno sia via aerea con l'impiego di 120 persone tra pompieri, polizia, militari, protezione civile e forze comunali. Sono stati utilizzati due elicotteri e cani da ricerca, oltre ad apparecchi per la localizzazione di telefoni cellulari e telecamere a infrarossi.

La più grande frana degli ultimi decenni

La stima del materiale che si è staccato dal Pizzo Cengalo trasformandosi nella frana devastante di ieri mattina si attesta a 4 milioni di metri cubi, ha chiarito ieri Martin Keiser dell'Ufficio foreste e pericoli naturali del cantone. Un altro milione di metri cubi di materiale è in movimento ma non si è ancora staccato dalla montagna. Il volume ha superato di tre volte quello dello smottamento del 2011 facendo registrare il più grande evento franoso degli ultimi decenni nel territorio grigionese.

Come un terremoto

Il servizio sismico svizzero ha segnalato nel pomeriggio di mercoledì che la frana ha provocato "scosse che sono state registrate dai sismometri in tutta la Svizzera". L'evento è durato circa un minuto, spiega l'istituto che poi precisa che "le oscillazioni corrispondevano a quelle di un terremoto di magnitudo 3, tuttavia con una frequenza minore rispetto a quelle di un terremoto di questa entità". Nella vicina Italia, appena ricevuto l'allarme, è stata aperta la diga del lago di Villa di Chiavenna, per lasciar transitare senza pericolo di inondazioni quello che è un fiume di fango in piena".

La presidente del Governo retico sul luogo

Anche la presidente del Governo retico Barbara Janom Steiner si è recata ieri sul luogo della calamità, dove si è incontrata con Doris Leuthard: "Ho deciso di venire per rendermi conto con i miei occhi di cosa sia successo, - ha dichiarato Janom Steiner - ma sono qui anche per esprimere il nostro sostegno a popolazione e Comune". "La collaborazione con tutte le forze di intervento funziona al meglio, ha aggiunto - spero dunque che le persone disperse vengano ritrovate quanto prima". La presidente ha infine assicurato la piena solidarietà e il massimo sostegno del Cantone nei confronti della popolazione e del Comune.

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