Il caso

GameStop: ma Roaring Kitty ha manipolato il mercato?

È una domanda che, negli Stati Uniti, sta circolando con forza dopo il ritorno di Keith Gill e il nuovo rialzo del titolo: la SEC, però, avrebbe le mani legate
©ALEXANDRA WEY
Marcello Pelizzari
07.06.2024 09:06

Una grande scommessa. Su GameStop. Poi, dopo un lungo silenzio, il ritorno via social. Con il prezzo delle azioni del più grande rivenditore di videogiochi al mondo che, di nuovo, sale. Ohibò, scrive il Wall Street Journal, ma stiamo parlando di una manipolazione del mercato, perseguibile quindi dalla legge? Snì. O, meglio, come riferisce il quotidiano statunitense in base alle analisi di alcuni avvocati interpellati, è improbabile che la Securities and Exchange Commission, l'Ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori noto altresì con il suo acronimo SEC, possa intentare una causa contro Keith Gill. Ovvero, l'influencer di meme stock passato alla storia come Roaring Kitty. 

Per citare in giudizio Gill, la SEC dovrebbe innanzitutto dimostrare che l'influencer ha ingannato, in un qualche modo, il mercato. E qui, beh, cascherebbe l'asino: secondo gli esperti, infatti, i meme postati su Reddit o X non sono «esplicitamente ingannevoli» né, al contempo, rivelano quanto Gill sia esposto rispetto a GameStop. Solamente ieri, giovedì, lo stesso Roaring Kitty in un post ha spiegato di aver raggiunto 557 milioni di dollari in azioni e opzioni. Daniel Hawke, socio dello studio legale Arnold & Porter Kaye Scholer nonché ex capo dell'unità di abuso di mercato della SEC, ha dichiarato al Wall Street Journal che Gill sta sfruttando «una lacuna nelle regole». Detto in altri termini, «sta usando la sua celebrità e la sua influenza per attirare le persone a comprare le azioni». E ancora: «Le regole esistenti non consentono alla SEC di perseguire questa condotta a meno che non vi sia un elemento di inganno».

È emerso, proprio grazie al Wall Street Journal, che Gill prima di ricomparire sui social media, lo scorso 12 maggio, si era mosso acquistando un gran numero di opzioni call di GameStop. Queste opzioni consentono di acquistare un'azione a un prezzo specifico e, solitamente, vengono utilizzate dagli investitori rialzisti per le loro scommesse. I comportamenti di Gill, o Roaring Kitty, hanno suscitato non poche discussioni su E*Trade, una piattaforma di brokeraggio usata dall'influencer, e nei corridoi di Morgan Stanley, la società che finanzia E*Trade. Si è perfino parlato di una sua possibile espulsione a causa delle sue operazioni, potenzialmente manipolative.

Le azioni di GameStop sono più che raddoppiate dal ritorno di Gill sui social. Dopo una pausa di quasi tre anni. I suoi riferimenti criptici, in passato e nello specifico nel 2021, avevano scatenato quella che, appunto, venne definita meme stock mania. Sulla scia di alcuni video, nei quali Gill, con una fascetta in testa molto anni Ottanta, spiegava i motivi per cui GameStop era un titolo molto sottovalutato, nacque un movimento di piccoli investitori che, in pochissimo tempo, si organizzò andando contro i gestori di hedge fund che vendevano allo scoperto e scommettevano contro GameStop e altri titoli. Una storia, questa, perfettamente raccontata nel film Dumb Money del 2023. Oggi, riferisce sempre il Wall Street Journal, Gill dovrebbe ricomparire in video su YouTube e offrire maggiori informazioni su quanto successo recentemente e, soprattutto, sul suo ritorno dal nulla dopo una pausa che pareva infinita. 

Ex agente di borsa, Gill verosimilmente conosce a menadito le norme che regolano il trading. La SEC, dal canto suo, vanta un'ampia storia di casi di frode perseguiti con successo. Casi, tuttavia, cosiddetti pump-and-dump, in cui chi promuove questo schema promuove un'azione online, spesso con affermazioni false, per poi vendere il titolo non appena si risolleva. Le mirabolanti avventure di Roaring Kitty, se così vogliamo definirle, non rientrano in questo quadro. Nessuno dei suoi post, leggiamo, ha sin qui rappresentato un esplicito sostegno all'investimento in GameStop o fornito false informazioni sulle prospettive finanziarie dell'azienda. Non solo, il comportamento di Gill non sembra nemmeno rientrare nella casistica dell'insider trading, dal momento che Roaring Kitty non è un dirigente di GameStop e, dunque, non vanta una conoscenza particolare dell'attività dell'azienda per eventualmente trarne vantaggio.

Ciononostante, secondo alcuni osservatori i comportamenti di Gill rappresenterebbero un abuso. «Si tratta ovviamente di una manipolazione del mercato» ha dichiarato ad esempio Matt Stoller, direttore della ricerca dell'American Economic Liberties Project. «Se la legge sulla manipolazione del mercato non è in grado di gestire questo problema, allora a che cosa serve?». Altri, per contro, hanno notato che Gill ha silenziosamente accumulato una forte partecipazione in un determinato titolo per poi rivelare il tutto pubblicamente. Nella speranza che il titolo stesso salga ulteriormente. C'è poi chi, come Andrew Left, un venditore allo scoperto che nei giorni scorsi ha effettuato una scommessa ribassista contro GameStop, ritiene che Gill in realtà potrebbe essere sostenuto da altri, forti investitori. L'ex presidente della SEC, Jay Clayton, in un'intervista al Wall Street Journal ha suggerito la possibilità che Gill risponda pubblicamente alle tante, forse troppe domande che stanno emergendo dal settore. «In assenza di risposte a queste domande – ha spiegato Clayton – mi sento molto a disagio per gli investitori al dettaglio e per l'integrità del mercato».