Ginevra chiude le terrazze di bar e ristoranti per l'Euro e scoppia la polemica

Le cose, quando di mezzo c'è un grande evento, possono facilmente sfuggire di mano. Ne sa qualcosa Ginevra. Ieri, durante Scozia-Svizzera, fra le 1.500 e le 2 mila persone hanno cercato di forzare l'ingresso nella fan zone sulla spianata di Plainpalais. Seminando il caos, sul momento, e suscitando in seconda battuta l'ira di molti, anzi moltissimi ristoratori. E questo perché, fatta salva la fan zone appunto, le autorità ginevrine hanno vietato agli esercizi pubblici di trasmettere le partite di Euro 2024 all'esterno dei propri locali. Nei cosiddetti dehors, per intenderci. Una misura che rimarrà in vigore, leggiamo sui media romandi, fino ai quarti di finale del torneo. Quanto alle motivazioni, le autorità hanno spiegato che senza una limitazione del genere sarebbe stato difficile, troppo difficile gestire rumori molesti e disordini.
Il problema, girando la questione, è che concentrare il public viewing in un unico punto, la fan zone, non ha affatto sortito gli effetti sperati. Al contrario, questa concentrazione si è rivelata un problema in termini di sicurezza. L'argomento è stato sollevato, fra gli altri, anche dalla Fédération des bars, restaurants et monde de la nuit e dal Groupement professionnel des restaurateurs et hôteliers. In un comunicato stampa congiunto, di cui ha riferito in primis il Blick, le due associazioni hanno affermato che «diversi professionisti avevano già avvertito che un unico, gigantesco punto d'incontro rappresenta un rischio maggiore per la sicurezza rispetto a numerose terrazze».
Il vicepresidente della Fédération des bars, restaurants et monde de la nuit, Stéphane Détruche, ha lamentato la mancanza di fiducia da parte delle autorità. «I proprietari di caffè e i ristoratori sono dei professionisti che sanno come gestire i loro clienti e affrontare gli eccessi» ha dichiarato al Blick. I bar nei pressi della fan zone, nello specifico quelli in rue de l'École-de-médecine, a fine partita si sono ritrovati a gestire una moltitudine di clienti. Molti dei quali in stato di ebbrezza. «Se queste persone avessero trascorso la serata sulle terrazze, i bar avrebbero potuto gestire meglio la situazione» ha proseguito Détruche.
Detto ciò, c'è anche chi – come un proprietario di un caffè di Plainpalais – si è detto ben felice di non trasmettere le partite di Euro 2024: «Non è un'opinione molto commerciale, ma non tutti sono interessati alle partite. Se si collega un televisore, c'è il rumore del calcio, ci sono le urla dei tifosi, le persone che si accalcano per guardare senza consumare, e questo non produce vendite». Del parere contrario Sacha, che gestisce il Charlotte's Bistrot: «Avevamo comprato un televisore per l'occasione e programmato diverse serate speciali, ma abbiamo dovuto annullare tutto» per via delle misure imposte dalle autorità ginevrine. A detta di Sascha, eventi come l'Euro portano una nuova clientela e avrebbero contribuito a sanare i conti di molti esercizi, considerando la forte concorrenza in atto a Ginevra: «Le partite si svolgono in un momento in cui la gente va al ristorante per un aperitivo o per mangiare, ma tutto è stato concentrato a Plainpalais mentre non è stato pianificato nulla per la riva destra» ha spiegato sempre Sascha al Blick.
Un problema nel problema? Gli esercenti hanno saputo del divieto tramite i social o leggendo le notizie sui media. La decisione, a quanto pare presa all'ultimo, non è stata comunicata in maniera ufficiale dalla Città. Non solo, la Fédération des bars, restaurants et monde de la nuit ha fatto notare che esiste già una legge cittadina sulle terrazze, come esistono le autorizzazioni speciali da richiedere per ogni grande evento. Durante Euro 2020, pardon 2021, tutto era filato liscio: i proprietari di bar e ristoranti avevano trasmesso le partite senza problemi di ordine pubblico. Laconico il commento di un ristoratore di Plainpalais, a pochi passi dalla fan zone: «Già durante l'anno le autorità con le loro decisioni ci invogliano a lasciare tutto, questo è l'ennesimo colpo rifilatoci».