Gli aiuti ticinesi possono finalmente raggiungere l'Emilia-Romagna

Vittime, dispersi, inondazioni, frane. L’Emilia-Romagna, a metà maggio, è stata colpita dalla devastazione dell’acqua. E in tantissimi si sono attivati per dare una mano. Anche dal Ticino, dove alcune associazioni hanno raccolto generi alimentari, acqua, pale e stivali. Merce del valore di circa 75.000 franchi che, però, si è accumulata alla Scuola Steiner di Origlio e in altri magazzini. Il motivo? Un problema burocratico: la merce avrebbe dovuto essere sdoganata, con costi per migliaia di franchi. Tutto è rimasto fermo fino a oggi, quando la situazione si è finalmente sbloccata: il carico partirà domani mattina verso l’Emilia-Romagna. «È finalmente la giornata conclusiva di questa raccolta di aiuti – spiega Franco Moser –. Siamo riusciti a sbloccare l’intricata matassa e possiamo dire di essere infine soddisfatti».
In aiuto del Ticino è accorso Alberto Furlan, responsabile del settore protezione civile del gruppo S.O.G.IT. (Soccorso dell’Ordine di San Giovanni Italia). «Mi occupo di aiuti in situazioni di emergenze da oltre 40 anni – spiega –. E in questo caso sono dovuto intervenire a gamba tesa, perché è dal 2 giugno che i ticinesi stanno tribolando per consegnare gli aiuti a una popolazione gravemente colpita da una catastrofe ambientale. Questo slancio di solidarietà si è scontrato con la burocrazia che mette le persone in condizione di doversi scartabellare tra decreti e circolari».
Sono stati dodici giorni di intenso lavoro, in cui Furlan si è adoperato con «almeno 50 telefonate e 30-35 e-mail», raggiungendo persino la direzione generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e il ministero degli Esteri italiano. «È stata una vera e propria scommessa – dice –, perché non è possibile doversi scontrare con dazi doganali quando si parla di aiuti agli alluvionati. Ma ce l’abbiamo fatta. Ho tra le mani l’autorizzazione all’importazione in franchigia doganale di beni destinati gratuitamente a persone bisognose».
Domani mattina la merce ticinese, a bordo di due camion, verrà scortata da un mezzo della protezione civile del S.O.G.IT fino a Faenza. Il materiale da lavoro sarà consegnato al coordinamento provinciale di protezione civile della provincia di Ravenna. SOSalluvione, istituzione legata alla Caritas diocesana di Faenza, si farà carico di ritirare i prodotti alimentari e distribuirli nei comuni con più necessità.