«Gli albergatori remano nella stessa direzione»

Dal suo osservatorio privilegiato non è difficile tastare il polso del turismo di Bellinzona. Non solo perché l’Internazionale, l’albergo a tre stelle che dirige, si affaccia sull’atrio principale della stazione ferroviaria. Bensì perché, grazie ai suoi quasi quindici anni di attività, Michele Santini è in grado di fornire un identikit ben preciso dei visitatori che trascorrono almeno una notte in città.
La Fortezza incanta
«Oggi il nostro albergo - spiega Santini - accoglie una clientela relativamente giovane. Persone la cui età si aggira attorno ai 47 anni che vengono qui per approfittare della nostra offerta». Al primo posto dei luoghi più ricercati dagli ospiti dell’Internazionale c’è naturalmente la Fortezza, «i tre castelli incantano sempre», seguita dal ponte tibetano a Monte Carasso, «che ottiene sempre più successo», e dal centro storico. Inoltre ci sono i percorsi che si possono effettuare a piedi o in bici e, non da ultima, l’offerta museale della città. «Sul fronte della promozione, l’OTR, l’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino, ha fatto un ottimo lavoro proponendo pacchetti di giornata in collaborazione con “treno Gottardo”», precisa il direttore dell’Internazionale.
Incontri di lavoro
C’è poi un’altra tipologia di clientela: quella legata al business, che costituisce la fetta più importante. «Bellinzona è molto gettonata dalle aziende della Svizzera tedesca e della Svizzera francese, che organizzano da noi i loro incontri di lavoro; basti pensare che per il nostro albergo questa fascia di clientela rappresenta il 60% del business» spiega Santini. Per questo motivo le strutture alberghiere della capitale rimangono aperte tutto l’anno «perché non dobbiamo dipendere dalle stagioni come spesso succede nel Luganese o nel Locarnese». Insomma la Turrita piace anche se «dei problemi causati dall’incidente di agosto all’interno del tunnel AlpTransit ne avremmo volentieri fatto tutti a meno», come aveva fatto notare il direttore OTR Juri Clericetti lo scorso dicembre, ricordando che i lavori per ripristinare la linea veloce termineranno soltanto nei prossimi mesi.
L’effetto AlpTransit
AlpTransit, inaugurato nel 2016, ha funto da detonatore di questo successo, perché ha avvicinato il Ticino al resto della Svizzera. Se prima i visitatori della capitale si contavano sulle dita della mano, con l’apertura della galleria di base del San Gottardo l’evoluzione del numero dei visitatori è stata esponenziale. «Anche l’inaugurazione della galleria del Ceneri ha giocato un ruolo importante perché oggi il nostro turista si può spostare velocemente pure nel Luganese utilizzando il Ticino Ticket», rileva Santini.
Strutture potenziate
Se fino a una decina di anni fa l’offerta alberghiera era piuttosto limitata, ora a Bellinzona ci sono diverse strutture in grado di accogliere i turisti che intendono passare una o due notti nella capitale. «I primi a potenziare il numero di stanze siamo stati forse noi - spiega il direttore dell’Internazionale - grazie alla ristrutturazione del nostro stabile di inizio ‘900 siamo passati da 25 camere a 71; poi sono nate altre realtà, come il boutique hotel “La Tureta” a Giubiasco oppure l’hotel Liberty ad Arbedo, un incremento dell’offerta prezioso ottimizzato con la recente ristrutturazione dell’hotel Unione, storico albergo della Turrita; senza dimenticare le strutture già esistenti, come l’hotel Croce Federale; tra noi c’è un’ottima collaborazione, remiamo tutti nella stessa direzione e ciò è molto bello». Secondo Santini ci sarebbe addirittura spazio per una nuova struttura. Non solo: il direttore dell’Internazionale sogna per la capitale un centro congressuale «perché gli attuali spazi sono poco adeguati per accogliere grandi eventi».
Presto arriverà la Pasqua, primo banco di prova per il mondo turistico ticinese e come sempre molto dipenderà dalle bizze del tempo. «Quel che è certo - chiosa Santini - è che quest’anno noi albergatori bellinzonesi non potremo più contare sugli ospiti del torneo Under 19 di calcio, un vero peccato perché grazie a questa manifestazione le nostre strutture erano quasi al completo e in città si respirava un’aria internazionale, ora dovremo vedere come compensare questa perdita».