Il nuovo anno

Gli anniversari più significativi del 2025 da ricordare

Abbiamo scelto dieci ricorrenze: dai cinque anni dell'uscita definitiva del Regno Unito dall'UE alla pubblicazione di Super Mario Bros, passando per le bombe su Hiroshima e Nagasaki e la pandemia
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Red. Online
01.01.2025 14:06

Sì, il 2025 sarà un anno di anniversari. Ne abbiamo annotati tanti, anzi tantissimi. Legati alla scienza, alla politica, al costume. Impossibile, o quasi, menzionarli tutti in un singolo articolo. E allora, abbiamo pensato di scegliere i dieci a nostro giudizio più significativi. Eccoli.

Cinque anni dalla Brexit

Cinque anni. Tanti ne sono passati dall'uscita effettiva e definitiva del Regno Unito dall'Unione Europea, avvenuta il 31 gennaio del 2020. La cosiddetta Brexit, proprio così. Un evento a suo modo storico, se consideriamo che il Regno Unito era rimasto nell'Unione per 47, lunghi anni. Storico anche perché, da allora, Bruxelles e Londra hanno avviato un nuovo rapporto. Sia commerciale sia, soprattutto, diplomatico. 

La nascita di YouTube

Oramai, è un adolescente. Già, il 14 febbraio del 2005 YouTube, fondato da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, compirà 15 anni. Allora, in pochi probabilmente pensavano che questa piattaforma avrebbe rivoluzionato il modo in cui le persone consumano i contenuti video. Il primo filmato, Me at the Zoo, fu pubblicato il 23 aprile dello stesso anno. L'inizio di una nuova era, già. YouTube, di fatto, ha permesso a chiunque in possesso di una telecamera prima e di uno smartphone in seguito di raggiungere un'audience potenzialmente globale. In questi 15 anni, grazie a YouTube sono nate nuove forme di intrattenimento e comunicazione. Ed è nata, soprattutto, una nuova professione: lo youtuber. Acquistata da Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari, oggi YouTube è la seconda piattaforma web più visitata al mondo.

La pandemia di COVID-19

Sembra ieri, sono passati cinque anni. L'11 marzo del 2020, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dichiarò la COVID-19 come pandemia globale. Fu l'inizio, ufficiale se vogliamo, di uno dei periodi più complicati della nostra storia. Un periodo, in particolare con l'arrivo dei vaccini, caratterizzato anche da forti tensioni politiche, economiche e sociali, sfociato in una società sempre più polarizzata e divisa. La pandemia, nel breve, accelerò alcune tendenze già in atto, fra cui la digitalizzazione dei servizi e il lavoro da remoto. Accentuò, altresì le disuguaglianze. 

I cinquant'anni di Microsoft

Cinquant'anni. Tondi tondi. Il 4 aprile del 1975, un giovanissimo Bill Gates e Paul Allen fondarono Microsoft. Inconsapevoli, evidentemente, che la loro creatura sarebbe presto diventata una delle aziende più influenti al mondo. A livello tecnologico, ma non solo. Gates e Allen, all'epoca programmatori, svilupparono un linguaggio interprete per l'Altair 8800. Un programma, in sostanza, che consentiva di tradurre il linguaggio di programmazione Basic in istruzioni comprensibili per il computer. Un programma, ancora, che di fatto avvicinò i computer alle persone. Gates e Allen, allora, avevano una visione considerata utopistica: «Un computer su ogni scrivania e in ogni casa» ripetevano in coro. Una visione poi realizzata, grazie anche al sistema operativo Windows (a proposito: il 24 agosto Windows 95 compirà trent'anni). Microsoft, oggi, è un vero e proprio colosso del settore Tech: i suoi interessi spaziano dal cloud all'intelligenza artificiale.

Cade Saigon, finisce la guerra in Vietnam

Sono passati cinquant'anni dalla caduta di Saigon, il 30 aprile del 1975, con l'ingresso dei carri armati nord-vietnamiti in città e la fine della guerra in Vietnam, una delle più cruente e controverse del ventesimo secolo. Le immagini dell'evacuazione dell'ambasciata americana diventarono il simbolo dell'impotenza statunitense rispetto all'avversario. Fu, quella, la prima, vera sconfitta militare dell'America. Una sconfitta che, negli Stati Uniti, generò ferite profonde e spaccature nella società, oltre a influenzare la politica estera del Paese nei decenni successivi. Ricordare questo conflitto, oggi, significa altresì ricordare il modo in cui le guerre vengono raccontate: quella in Vietnam, infatti, fu la prima a beneficiare di una massiccia copertura televisiva. 

Ecco il buco dell'ozono

Quarant'anni fa, nel maggio del 1985, una squadra di scienziati del Regno Unito, guidata da Joe Farman, riferì su Nature di aver scoperto il cosiddetto buco dell'ozono sopra l'Antartide. A livello ambientale, fu una delle scoperte più importanti del ventesimo secolo. La scoperta, a livello politico, si tradusse nella firma del Protocollo di Montréal, nel 1987, forse il più efficace trattato internazionale a tema ambientale, grazie al quale vennero progressivamente eliminate le sostanze dannose che contribuivano ad assottigliare lo strato di ozono. Nello specifico, vennero presi di mira la produzione e il consumo dei cosiddetti CFC, i gas clorofluorocarburi, ritenuti in quegli anni i soli responsabili dell'aumento dell'assottigliamento dell'ozono. I CFC erano emessi quotidianamente dalle attività umane nei Paesi più industrializzati: tali gas, contenuti nei circuiti frigoriferi, nelle bombolette spray e via discorrendo, reagendo chimicamente con l'ozono stratosferico provocano l'assottigliamento dello strato di ozono e l'allargamento del buco sopra le regioni polari.

Ritorno al futuro, quarant'anni fa

Uno splendido quarantenne. Parliamo di Ritorno al futuro, il primo capitolo della fortunata trilogia diretta da Robert Zemeckis e prodotta da Steven Spielberg, uscito nelle sale il 3 luglio del 1985. Un mix intelligente e brillante di commedia anni Ottanta, fantascienza e avventura, Ritorno al futuro è ricordato ancora oggi per le peripezie di Marty McFly e Doc Brown a bordo di una DeLorean modificata (parentesi: alla vera DeLorean e al suo ideatore, John DeLorean, le cose andarono malissimo). Il primo capitolo e l'intera trilogia, con il passare degli anni, sono diventati un vero e proprio fenomeno culturale pop. Rimanendo al cinema, Ritorno al futuro ha riscritto il genere dei viaggi nel tempo. «Grande Giove». 

I trent'anni di Amazon

Altro giro, altro anniversario: il 16 luglio del 1995, Jeff Bezos lanciò Amazon.com dalla sua casa di Bellevue, Washington. Oddio, in realtà Amazon fu fondata l'anno prima, nel 1994, anche se all'epoca aveva il nome di Cadabra. Amazon, in principio, vendeva libri online. Molti, d'altro canto il commercio online era agli albori, erano scettici all'idea che un business del genere potesse avere successo. Nei primi anni, in effetti, Amazon perse parecchi soldi. Poi, però, arrivò la svolta. Definitiva. Al punto che, oggi, Amazon è una delle maggiori potenze commerciali del pianeta. Una potenza che ha rivoluzionato sia il modo in cui facciamo acquisti sia, ancora, il cloud computing. Ah, per chi se lo fosse chiesto: Bezos scelse Amazon perché pensava al Rio delle Amazzoni. A conferma che, già allora, pensava in grande.

Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki

Il prossimo agosto saranno passati ottant'anni. Nel 1945, il 6 agosto per la precisione, gli Stati Uniti sganciarono la prima bomba atomica su Hiroshima. Tre giorni dopo, ripeterono l'operazione ma su Nagasaki. Gli eventi, terribili, da un lato segnarono la fine della Seconda guerra mondiale nel Pacifico e, dall'altro, diedero avvio alla cosiddetta era atomica. Quanto a Hiroshima e Nagasaki, nell'immediato e nei mesi successivi le conseguenze furono devastanti: oltre 200 mila persone morirono a causa dei bombardamenti diretti e degli effetti delle radiazioni. Il fatto che il Nobel per la pace, nel 2024, sia stato conferito a Nihon Hidankyo, l'organizzazione antiatomica giapponese, è più che mai significativo. Gli sviluppi attuali, basti pensare ai cambiamenti nella dottrina nucleare russa, hanno fatto tornare alla ribalta i rischi dell'escalation nucleare. 

L'uscita di Super Mario Bros

È il videogioco per antonomasia. Quello, per intenderci, che ha ridefinito un intero settore. Super Mario Bros venne lanciato il 13 settembre del 1985 in Giappone. Creato da Shigeru Miyamoto, il gioco è passato alla storia per le sue innovazioni, per il suo successo commerciale (oltre 40 milioni di copie vendute) e per il suo impatto culturale. Mario, il protagonista del gioco, un idraulico di origini italiane, è oramai un'icona conosciuta e riconoscibile ovunque nel mondo. 

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