News
La diretta
Bassem Naim: «Siamo pronti a liberare tutti i soldati in cambio di tutti i nostri prigionieri» – Guterres: «Gli attacchi di Hamas non giustificano la punizione collettiva dei palestinesi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
23:44
23:44
Gli ostaggi liberati stasera sono arrivati in Israele
Sono arrivati in Israele i dieci ostaggi israeliani e i 4 thailandesi rilasciati stasera da Hamas. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu.
Oltre alle due cittadine israelo-russe liberate poche ore prima, tra i 10 di stasera ci sono altri 5 israeliani con doppia nazionalità: l'americana Liat Beinin Atzili, un olandese e tre tedeschi.
23:22
23:22
Libera un'americana, è il secondo ostaggio USA rilasciato
C'è anche la cittadina americana Liat Beinin Atzili tra i 10 ostaggi liberati stasera da Hamas. La donna, già affidata alla Croce Rossa, è il secondo ostaggio Usa rilasciato in questi giorni di tregua, dopo la bimba di 4 anni Abigail Edan. Beinin e suo marito, Aviv Atzili, erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas contro il loro kibbutz il 7 ottobre. Il marito è ritenuto ancora prigioniero di Hamas.
23:04
23:04
Sono 5 ragazzi e 5 donne i 10 ostaggi israeliani liberati stasera
Sono 5 ragazzi e 5 donne i 10 ostaggi israeliani liberati stasera, per lo più rapiti dal kibbutz di Beeri: si tratta di Gali Tarshanksy (13 anni), Ofir Engel (17), Amit Shani (16), Liam Or (18 anni), Itay Regev (18 anni, rapito dal rave di Reim, i cui familiari erano stati rilasciati sabato scorso), Yarden Roman Gat (36), Raaya Rotem (54 anni, la figlia Hila era stata liberata nei giorni scorsi), Raz Ben-Ami (57), Moran Yanai (40 anni, anche lei rapita alla festa di Reim) e Liat Atzili (49).
Insieme a questo gruppo sono stati rilasciati anche 4 thailandesi. In precedenza erano state liberate le due donne israelo-russe Elena Trupanov, 50 anni, e la madre Irena Tatti, 73.
23:03
23:03
Esercito, 10 israeliani e 4 stranieri diretti verso Israele (2)
«Poco fa, i rappresentanti della Croce Rossa hanno trasferito in Egitto i 10 ostaggi israeliani e i 4 cittadini thailandesi rilasciati» che «stanno attualmente raggiungendo Israele attraverso l'Egitto fino al punto d'incontro con i nostri soldati a Kerem Shalom», dove saranno verificate le loro identità. Lo riferisce l'esercito israeliano sta aggiornando le famiglie «con le ultime informazioni disponibili».
22:48
22:48
10 ostaggi israeliani e 4 thailandesi sono sulla strada «verso il territorio di Israele»
L'esercito israeliano ha annunciato «sulla base di informazioni ricevute dalla Croce Rossa» che 10 ostaggi israeliani e 4 thailandesi sono sulla strada «verso il territorio di Israele».
22:48
22:48
Blinken insiste affinché la tregua venga prolungata
Il segretario di stato americano Antony Blinken è ripartito in serata da Skopje alla volta di Israele. Blinken ha partecipato alla cena informale organizzata alla vigilia del vertice Osce che si apre domattina, e ha avuto colloqui con il premier macedone Dimitar Kovacevski e il ministro degli esteri Bujar Osmani.
Blinken, prima di lasciare Skopje diretto in Israele, ha detto che si concentrerà sull'estensione nella tregua e nella pausa dei combattimenti a Gaza, «in modo da poter continuare a liberare più ostaggi e consentire più aiuti umanitari». «Vorremmo vedere un prolungamento della tregua poiché ciò ha consentito innanzitutto il rilascio degli ostaggi e il loro ricongiungimento con le famiglie». «Abbiamo potuto anche aumentare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza che ne ha disperatamente bisogno», ha sottolineato.
22:47
22:47
«Gli sforzi per estendere la tregua non sono ancora maturati»
«Gli sforzi per estendere la tregua non sono ancora maturati», e l'offerta da parte israeliana «non la riteniamo degna di studio». Lo ha detto Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas in Libano, al canale di Hezbollah Al-Madayeen, ripreso da Times of Israel.
Se non sarà raggiunto un accordo per una seconda proroga, la tregua scadrà domani mattina.
22:10
22:10
«Siamo pronti a liberare tutti i soldati in cambio di tutti i nostri prigionieri»
Hamas si dice pronto a scambiare tutti i soldati israeliani prigionieri contro tutti i palestinesi detenuti nelle carceri di Israele. «Siamo pronti a liberare tutti i soldati in cambio di tutti i nostri prigionieri», ha detto Bassem Naim, alto responsabile di Hamas ed ex ministro della Salute della Striscia di Gaza, in una conferenza stampa a Città del Capo, in Sudafrica.
21:59
21:59
«Ritardo tecnico» nel rilascio degli ostaggi
Nel rilascio degli ostaggi previsto per oggi vi è un ritardo che «è puramente tecnico. La liberazione avverrà». Lo ha detto una fonte israeliana, citata dal sito di informazioni con sede nello Stato ebraico Ynet.
20:49
20:49
Sarebbero una sessantina gli ostaggi israeliani morti a Gaza a causa dei bombardamenti
Sarebbero una sessantina gli ostaggi israeliani morti a Gaza a causa dei bombardamenti. Lo ha detto Bassem Naim, funzionario di Hamas ed ex ministro della sanità di Gaza, in una conferenza stampa a Città del Capo.
«Abbiamo confermato due o tre settimane fa che 60 israeliani sono stati uccisi sotto i bombardamenti israeliani e sono ancora sotto le macerie», ha detto Naim.
19:54
19:54
«Solo le due donne russo-israeliane sono arrivate a Rafah»
Fonti al valico di Rafah hanno appena precisato che solo le due donne russo-israeliane, liberate oggi, hanno attraversato il valico dalla Striscia verso l'Egitto.
19:52
19:52
I 12 ostaggi israeliani sono arrivati a Rafah
Gli addetti alla sicurezza egiziana e personale della Croce Rossa internazionale sono arrivati con dodici ostaggi consegnati oggi da Hamas al valico di Rafah, in territorio egiziano, provenienti dalla Striscia di Gaza.
Sono attualmente in corso le procedure per gli esami medici e il loro trasferimento dal valico di Rafah a quello di Kerem ben Salem, al confine con Israele, protetti da uno stretto cordone di sicurezza.
Secondo la televisione di Stato egiziana Al Qahera, del sesto gruppo di ostaggi liberti fanno parte cinque bambini e sette donne, tutti israeliani. Tra loro anche le due donne con doppia cittadinanza israeliana e russa, delle quali le Brigate Ezzedin Al Qassam, l'ala militare di Hamas, avevano annunciato la liberazione nel pomeriggio.
18:11
18:11
Hamas ha iniziato a consegnare alla Croce Rossa i dieci ostaggi rilasciati oggi
Hamas ha iniziato a consegnare alla Croce Rossa i dieci ostaggi rilasciati oggi, secondo l'accordo con Israele. Lo rende noto il quotidiano israeliano di lingua inglese Jerusalem Post.
17:41
17:41
I negoziati «si stanno muovendo verso il rilascio dei civili uomini»
I negoziati «si stanno muovendo verso il rilascio dei civili uomini» in ostaggio a Gaza. Lo ha detto all'emittente televisiva statunitense Cnn il portavoce del ministero degli esteri del Qatar, Majed Al-Ansari.
«I nostri negoziati su donne e bambini occupano una posizione preminente nelle discussioni, ma ovviamente ci stiamo muovendo verso il rilascio dei civili uomini», ha detto Al-Ansari. Si stanno inoltre portando avanti discussioni più lunghe riguardo alla liberazione dei soldati israeliani che sono ostaggio di Hamas, insieme alla prospettiva di una «tregua più lunga» che potrebbe «portare a un cessate il fuoco», secondo Al-Ansari.
Il portavoce del Qatar non ha confermato se ci siano ostaggi con la cittadinanza statunitense sulla lista di coloro che saranno rilasciati oggi.
17:22
17:22
«Rilasciate due donne russe»
Le Brigate Ezzedin Al Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno annunciato di aver liberato due donne con cittadinanza russa. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz.
Intanto Israele ritiene che Hamas abbia donne e bambini in ostaggio da permettere un'estensione della tregua «al massimo per due, tre giorni».
«Sappiamo per certo che ci sono altri ostaggi, donne e bambini, nelle mani di Hamas - ha spiegato una fonte citata da Haaretz - per almeno altri due, forse tre giorni» di tregua.
17:21
17:21
«Ucciso in Cisgiordania Zubeidi, capo dell Brigate Jenin»
Nel raid dell'esercito israeliano della scorsa notte a Jenin, nel nord della Cisgiordania, è stato ucciso il capo delle Brigate Jenin, Mohammad Zubeidi. Lo hanno indicato le stesse forze armate dello Stato ebraico (Idf), citate da vari media media.
Le Brigate Jenin, o Battaglione Jenin, sono un gruppo militante palestinese fondato nella località cisgiordana nel 2021 da Jamil al-Amouri, un esponente della Jihad islamica palestinese. L'organizzazione ha sede nel campo profughi di Jenin.
Il secondo comandante locale ucciso è Hussam Hanoun, hanno annunciato in un comunicato congiunto Idf e Shin Bet, l'agenzia di intelligence per gli affari interni dello Stato di Israele. L'informazione è riportata dal quotidiano in linea Times of Israel.
Zubeidi, secondo lo Shin Bet, è stato coinvolto a maggio in un attacco terroristico vicino all'insediamento israeliano di Hermesh, nelle colline samariane occidentali della Cisgiordania, in cui è stato ucciso un uomo di 32 anni, e in un altro attacco a giugno, in cui sono rimasti feriti un civile e quattro soldati. Zubeidi avrebbe partecipato alla pianificazione degli attacchi.
15:50
15:50
Tre ostaggi a Gaza sono morti in un bombardamento
Le Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, hanno fatto sapere che tre ostaggi a Gaza, due fratelli israeliani di dieci mesi e quattro anni e la loro madre, sono «stati uccisi in un precedente bombardamento dell'esercito», scrive l'agenzia di stampa italiana Ansa.
15:07
15:07
Ucciso in Cisgiordania Zabeidi, capo delle Brigate Jenin
Nel raid dell'esercito israeliano della scorsa notte a Jenin, nel nord della Cisgiordania, è stato ucciso il capo delle Brigate Jenin, Mohammad Zabeidi. Lo hanno indicato le stesse forze armate dello Stato ebraico, citate da vari media media.
Insieme a lui è stato ucciso un altro comandante di cui per ora non è noto il nome.
Le Brigate Jenin, o Battaglione Jenin, sono un gruppo militante palestinese fondato nella località cisgiordana nel 2021 da Jamil al-Amouri, un esponente della Jihad islamica palestinese. L'organizzazione ha sede nel campo profughi di Jenin.
14:07
14:07
Blinken: «Puntiamo a prolungare la tregua»
«Guardando ai prossimi due giorni, ci concentreremo sul fare il possibile per prolungare la tregua in modo da continuare a liberare più ostaggi e a ricevere più assistenza umanitaria».
Lo ha detto oggi il segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo l'incontro della Nato a Bruxelles e in vista della sua prossima visita in Israele, la terza dall'inizio del conflitto in Medio Oriente, durante la quale incontrerà a Tel Aviv il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e a Ramallah il presidente palestinese Mahmud Abbas.
14:01
14:01
Berlino, sale il rischio di attentati islamici a causa della guerra a Gaza
L'attacco terroristico di Hamas in Israele e l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza hanno «aumentato in modo significativo» la minaccia del terrorismo in Germania, secondo l'Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), ossia i servizi segreti interni tedeschi.
Lo scrive l'agenzia Dpa citando una «valutazione» pubblicata oggi dal Bfv che segnala «il potenziale di rischio per possibili attacchi terroristici contro individui e istituzioni ebraiche e israeliane e contro l'Occidente».
Il servizio di intelligence nazionale sta osservando appelli ad attacchi tra i jihadisti e un «agganciarsi» dei gruppi terroristici Al-Qaeda e Stato Islamico al conflitto mediorientale, viene aggiunto.
Thomas Haldenwang, presidente del Bfv, vede il rischio di radicalizzazione degli attentatori che agiscono da soli, i cosiddetti 'cani sciolti', e attaccano i cosiddetti obiettivi 'morbidi' con mezzi semplici. «Il pericolo è reale e più alto di quanto non sia stato per molto tempo», ha detto l'alto funzionario.
13:59
13:59
La vice del presidente ecuadoregno Noboa risiederà in Israele
La vicepresidente della repubblica dell'Ecuador, Veronica Abad, ha accettato la decisione del presidente Daniel Noboa di trasferirla a Tel Aviv con l'«unico incarico» di collaborare per far avanzare il dialogo di pace fra Israele e i palestinesi.
Le relazioni fra Noboa e Abad - le cui idee sono vicine a quelle di Trump, Bolsonaro o Milei in Argentina - si erano deteriorate durante la recente campagna elettorale e, una volta eletto, il nuovo capo dello Stato non ha esitato un minuto nel firmare il decreto con cui allontana la sua vice dalla vita politica ecuadoriana.
Affrontando per la prima volta ieri la questione, Abad ha sostenuto che «il compito che ci è stato affidato è una grande sfida per il Paese, tuttavia gli ecuadoriani ci caratterizziamo per forza e resilienza. Questa è una piattaforma per elevare il nostro Paese. E per far sì che un cattivo accordo politico non mi porti ad abbandonare la mia posizione, come si vorrebbe».
La mia presenza, ha poi detto, «sarà notevole anche se a chilometri di distanza, perché questo è il mio impegno nei confronti del popolo ecuadoriano». «Non abbandono la nave - ha concluso - mi mandano via, ma ci sono persone che sanno come ribaltare la situazione per trarre il meglio dai momenti peggiori».
Storicamente le relazioni fra presidenti e vicepresidenti sono state burrascose in Ecuador. Il caso recente più clamoroso è stato quello di Lenin Moreno, vicepresidente del progressista Rafael Correa che, una volta candidato da questo alla presidenza per continuare la sua politica, realizzò un clamoroso voltafaccia con scelte opposte a quelle che da lui si attendevano.
13:29
13:29
«Bisogna chiedere una proroga del cessate il fuoco»
«L'accesso degli aiuti deve essere garantito in tutta la Striscia di Gaza e gli ostaggi vanno tutti rilasciati. Invito chiunque abbia l'influenza per chiedere una proroga del cessate il fuoco, sperando che ciò segni la fine delle violenze». Lo ha detto l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani (Unhcr) Volker Turk parlando all'Eurocamera in occasione dei 75 anni della Dichiarazione dei diritti dell'uomo.
«Sono avvenuti cambiamenti sociali e culturali profondi da allora, soprattutto in Europa. Le persone sono scese in strada in tutto il mondo per chiedere i loro diritti. La Dichiarazione afferma i valori di tutte le persone umane, non c'è discrezione, è una questione di legge. Ed è un percorso che oggi va riscoperto», ha sottolineato Turk.
13:21
13:21
«Gli attacchi di Hamas non giustificano la punizione collettiva dei palestinesi»
La Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese che si celebra oggi commemora il 75° anniversario dello sfollamento di massa dei palestinesi noto come «la Nakba» o «la Catastrofe», evento che si è verificato durante la guerra arabo-israeliana del 1948, quando più della metà del popolo palestinese è stato espulso o è fuggito dalle proprie case ed è diventato rifugiato.
La commemorazione, rileva l'Onu, serve a ricordare che quasi 6 milioni di palestinesi sono ancora rifugiati e migliaia di loro sono stati uccisi nella guerra di Gaza del 2023, in una situazione descritta dal Segretario generale come «uno dei capitoli più bui della storia del popolo palestinese».
«Sono inorridito dalla morte e dalla distruzione che si sono abbattute sulla regione, ora sopraffatta dall'angoscia e dal dolore» dice nel suo messaggio per la Giornata di solidarietà Guterres.
«I palestinesi di Gaza stanno subendo una catastrofe umanitaria. Quasi 1,7 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case, ma senza un posto sicuro dove andare. Allo stesso tempo, nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, la situazione rischia di aggravarsi» aggiunge.
«Ho condannato inequivocabilmente gli attentati terroristici perpetrati da Hamas il 7 ottobre. Ma ho anche chiarito che questi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese» dice ancora Guterres. «Questa giornata dovrebbe essere un'occasione per riaffermare la solidarietà della comunità internazionale con il popolo palestinese e il diritto dei palestinesi a vivere in pace e dignità».
«Dobbiamo chiedere all'unisono la fine dell'occupazione e del blocco di Gaza. E' giunto il momento di procedere con decisione e irreversibilità verso una soluzione a due Stati, basata sulle risoluzioni delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, con Israele e Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati».
«Le Nazioni Unite - conclude il Segretario Generale - non vacilleranno nel loro impegno nei confronti del popolo palestinese. Oggi, come ogni giorno, siamo solidali con le aspirazioni del popolo palestinese a realizzare i suoi diritti inalienabili e a costruire un futuro di pace, dignità, giustizia e sicurezza per tutti».
12:58
12:58
«Gaza è sotto una minaccia esistenziale»
Gaza è sotto «una minaccia esistenziale che prende di mira deliberatamente e sistematicamente i civili». Lo ha denunciato il presidente palestinese Abu Mazen in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina ribadendo che «l'unica soluzione possibile è quella dei 2 Stati».
Abu Mazen ha chiesto da parte di Israele «la fine delle misure di annessione silenziosa, di insediamento e di discriminazione razziale nell'intero territorio palestinese». Serve - ha aggiunto - «una Conferenza internazionale di pace per imporre la volontà internazionale e riconoscere il diritto del popolo palestinese all'esistenza».
12:54
12:54
«Almeno 161 ostaggi presi il 7 ottobre sono ancora a Gaza»
Israele ritiene che almeno 161 ostaggi presi il 7 ottobre siano ancora a Gaza. Lo riporta la Cnn citando l'ufficio del primo ministro Netanyahu.
Tra questi 146 sono israeliani (alcuni dei quali con doppia nazionalità), 15 stranieri e almeno quattro sono i minori sotto i 18 anni, mentre nella lista figurano almeno 10 persone di oltre 75 anni.
Finora sono stati rilasciati un totale di 86 ostaggi (di cui 66 israeliani): 60 israeliani nell'ambito dell'accordo con Hamas, alcuni dei quali hanno la doppia nazionalità, 20 stranieri e 4 donne rilasciate prima dell'accordo.
I resti di due rapiti che sono stati uccisi sono stati localizzati dai soldati dell'Idf.
12:51
12:51
«Ancora nessun accordo sull'estensione della tregua»
Un funzionario palestinese ha detto che, nonostante la volontà di entrambe le parti di prolungare la tregua, non è stato ancora raggiunto alcun accordo. Lo riporta Reuters sul suo sito. Sono ancora in corso le trattative con i mediatori Egitto e Qatar, ha detto il funzionario.
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato di commentare con Reuters lo stato dei colloqui, ma ha osservato che altre 50 detenute palestinesi sono state aggiunte martedì a una lista autorizzata a essere rilasciata nel caso in cui fosse concordato un nuovo scambio.
12:48
12:48
Arrivato in Egitto il secondo aereo Usa con aiuti per Gaza
Il secondo aereo umanitario statunitense con aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza è arrivato questa mattina all'aeroporto egiziano di al Arish che oggi ne ha ricevuti 5 in tutto, e 226 dall'inizio della guerra. Lo ha riferito il portavoce ufficiale del governatorato del Nord Sinai, Muhammad Salim, precisando che gli altri aerei provenivano da Qatar, dall'Arabia Saudita, dal Kuwait e dalla Giordania.
L'aereo americano è stato inviato dall'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) e trasporta 24,5 tonnellate di aiuti umanitari di base destinati ai residenti della Striscia di Gaza, forniture mediche, cibo e indumenti invernali.
È proseguito, intanto, al valico terrestre di Rafah, il flusso di camion con aiuti umanitari e autocisterne di carburante. Questa mattina, nel sesto giorno della tregua tra Israele e Hamas, dovrebbero passare 7 camion di carburante e gas con un carico di circa 130.000 litri di carburante, oltre a 4 camion con 80 tonnellate di gas per uso domestico.
Duecento camion d'aiuti umanitari previsti per oggi hanno iniziato ad entrare, in conformità con l'accordo di tregua tra le due parti, riferisce all'Ansa Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, aggiungendo che circa 500 camion umanitari sono in attesa a 45 chilometri, tra Al-Arish e Sheikh Zuweid e anche al valico stesso, per la lentezza con cui procedono le operazioni di ispezione da parte israeliana. L'Egitto ha quindi ribadito la richiesta di aprire il terminal di Kerem Abu Salem.
Vi è anche un certo numero di palestinesi rimasti bloccati in Egitto che si sono riversati al valico per entrare nella Striscia di Gaza e 30 ambulanze sostano nei pressi valico di Rafah per accogliere palestinesi feriti, quelli che riceveranno cure negli Emirati, e in Turchia, e quelli destinati agli ospedali egiziani.
12:36
12:36
La polizia sgombera i manifestanti davanti alla Knesset
La polizia israeliana ha sgomberato stamattina i famigliari degli ostaggi ancora in mano ad Hamas che dal 7 ottobre manifestano davanti alla Knesset. Lo riportano i media israeliani.
«Anche durante la guerra - sostiene la polizia israeliana - lavoriamo per garantire la libertà di espressione e di protesta entro i limiti della legge. Oltre a ciò non permetteremo che vi siano disturbi e danni alla libertà di movimento dei parlamentari eletti verso il luogo di lavoro. Questa mattina una donna è stata arrestata a Gerusalemme dopo aver effettivamente bloccato, e incoraggiato altri a bloccare, la strada di accesso alla Knesset.»
Secondo i famigliari, come riporta Ynet, la polizia ha preso un cartello da Yael Alon, che ha perso suo figlio il 7 ottobre e suo padre durante la guerra dello Yom Kippur. La polizia ha anche preso un cartello di protesta da Yaakov Godo, il cui figlio Tom è stato assassinato nel kibbutz di Kissuf.
12:25
12:25
«Liberata una detenuta palestinese a cui era stata inflitta una pena sproporzionata»
Tra i 30 detenuti palestinesi liberati ieri dalle carceri israeliane c'è anche Nurhan Awad, una ragazza che nel 2016 fu condannata a 13 anni e mezzo di carcere con l'accusa di aver tentato di aggredire un soldato con un paio di forbici l'anno prima, quando aveva 15 anni. «Una sentenza eccezionalmente sproporzionata», denuncia Budour Hassan di Amnesty International parlando al programma Today della BBC Radio4.
In occasione dell'arresto, le forze israeliane spararono, ferirono Nurhan e uccisero sua cugina di 14 anni. Nurhan ha studiato per gli esami di scuola superiore mentre era in prigione, ed è stata sostenuta da altre detenute, comprese attiviste politiche.
La prima cosa che ha fatto dopo essere stata liberata è stata visitare la tomba di sua cugina, dice Amnesty.
11:44
11:44
Erdogan: «Lavoriamo per il rilascio degli ostaggi»
«Accelereremo i nostri colloqui per il rilascio degli ostaggi e per rendere il cessate il fuoco permanente». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando della situazione in Israele e Palestina, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
11:32
11:32
Palestinese ucciso da Israele nel nord di Gaza
Un palestinese è stato ucciso dall'esercito israeliano mentre con altri stava cercando di rientrare a casa sua a Beit Hanoun nel nord della Striscia. Lo hanno riferito fonti locali a Gaza secondo cui il gruppo aveva lasciato i rifugi nel nord e stava cercando di raggiungere casa.
L'esercito israeliano non ha ancora dato la sua versione dei fatti.
11:24
11:24
Israele spara contro una pattuglia dell'esercito libanese
Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi stamani da una base militare israeliana contro una pattuglia dell'esercito libanese lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi. Non ci sono notizie di vittime.
Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, precisando che l'incidente, in violazione della tregua in corso, è avvenuto nei pressi di Abbad, nel settore centrale della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.
Sul luogo dell'incidente sorge anche una base della missione Onu (Unifil) dispiegata nel sud del Libano.
11:20
11:20
Almeno 242 palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre
Al Jazeera, ripresa dal Guardian, riferisce che almeno 242 palestinesi sono stati uccisi e più di 3.000 feriti dal 7 ottobre in Cisgiordania.
11:19
11:19
«A mia madre nessuna assistenza a Gaza»
«Mia madre non ha ricevuto alcuna assistenza medica durante tutti i giorni di prigionia». Lo ha detto alla Radio Militare Gideon Heiman, figlio di Ditza, la signora di 84 anni del kibbutz Nir Oz rilasciata ieri da Hamas.
Il figlio ha precisato che la madre è stata tenuta in condizioni così cattive che neanche una persona giovane potrebbe sopravvivere «né fisicamente né mentalmente».
11:17
11:17
Hamas rilascerà oggi ostaggi con passaporto russo
Oggi saranno rilasciati ostaggi con cittadinanza russa. Lo ha detto, citato da Ynet, l'alto funzionario di Hamas Musa Abu-Marzouk sottolineando che il rilascio avviene «in segno di apprezzamento per le lodevoli posizioni del presidente Putin».
Questi ostaggi - ha aggiunto Ynet - non fanno parte dell'intesa tra Israele e la fazione islamica.
Hamas ha chiarito che gli ostaggi liberati oggi saranno «diversi».
10:51
10:51
Per Hamas il rilascio dei soldati va legato ad un cessate il fuoco permanente
Hamas lega i negoziati per il rilascio dei soldati israeliani catturati a un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza: lo ha riferito il canale televisivo egiziano Al-Qahera.
Secondo l'emittente, Hamas ha confermato che le «condizioni per il rilascio delle truppe israeliane saranno diverse» all'accordo per il rilascio degli ostaggi civili. In particolare, secondo la tv egiziana, i negoziati su questo tema includeranno discussioni sulla «fine delle ostilità e la rimozione del blocco» dalla Striscia di Gaza.
10:47
10:47
Mosca dà per scontato il prolungamento della tregua
La Russia «accoglie con favore la decisione delle parti di prolungare la pausa umanitaria» a Gaza. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dando apparentemente per scontato che l'accordo sia già stato raggiunto.
Allo stesso tempo la portavoce ha detto che Mosca auspica «la continuazione di un dialogo efficace per una ulteriore de-escalation della situazione» e per trasformarla in un processo «a lungo termine e sostenibile». Lo riferisce l'agenzia Tass.
10:42
10:42
Hamas propone di estendere la tregua di 4 giorni
Una fonte vicina ad Hamas ha fatto sapere che il movimento armato palestinese intende proporre quattro giorni aggiuntivi alla tregua in corso, dicendosi disponibile a rilasciare altri ostaggi in cambio di detenuti palestinesi.
«Hamas ha informato i mediatori che è sua volontà di estendere la tregua e che il movimento sarebbe in grado di rilasciare prigionieri israeliani che essa, altri movimenti di resistenza e altri partiti detengono in questo periodo, sulla base dei termini della tregua in corso», ha detto la fonte all'Afp.
10:31
10:31
Colpi d'avvertimento contro pescherecci palestinesi
Le forze israeliane hanno sparato «colpi di avvertimento» contro dei pescherecci palestinesi che avevano lasciato la costa a Gaza. Lo ha riferito Ynet, che cita fonti della sicurezza che hanno parlato di «violazione delle restrizioni previste dalla tregua» in corso fino a domani. Secondo la stessa fonte, i pescherecci sono poi tornati a riva.
La Wafa, l'agenzia di stampa palestinese, ha riferito invece che «navi dell'occupazione israeliana hanno lanciato una serie di missili sulla costa di Khan Yunis, Al-Shati e Sheikh Radwan a Gaza contro le case dei cittadini». La Wafa ha incolpato Israele «di aver violato la tregua» con questa azione.
08:52
08:52
Con un trattore contro un posto di blocco in Cisgiordania
Un palestinese alla guida di un trattore ha cercato di sfondare un posto di blocco dell'esercito israeliano in Cisgiordania, ed è stato ucciso dai tiri dei militari, secondo una nota dell'Idf, la forza di difesa dello Stato ebraico, citata da Haaretz.
L'episodio, scrive Haaretz, è avvenuto fra Hebron e Kiryat Arba. L'uomo sul trattore, definito «terrorista», si legge ancora, ha trasmesso in diretta sui social il video ripreso durante il percorso verso il luogo scelto per colpire.
08:49
08:49
Domani saranno rimpatriati i 17 ostaggi thailandesi liberati
I 17 ostaggi thailandesi rapiti da Hamas il 7 ottobre e rilasciati negli ultimi giorni dopo essere stati detenuti per settimane a Gaza, saranno tutti rimpatriati in Thailandia domani: lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Bangkok.
Fra gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas ci sono tuttavia altri 13 cittadini thailandesi, fa sapere ancora Bangkok.
I 17 ostaggi liberati voleranno verso il loro Paese in compagnia del ministro degli Esteri, Parnpree Bahiddha-Nukara, che si trova già da lunedì in Israele e atterreranno a Bangkok domani a metà giornata.
07:56
07:56
Unicef: «Serve un cessate il fuoco»
La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), Catherine Mary Russell, torna a chiedere un «cessate il fuoco umanitario» e la «protezione degli operatori umanitari», nonché «dei bambini e delle famiglie» che da questi operatori vengono aiutati nella Striscia di Gaza.
In un post sul suo account X, la Russel afferma che «l'Unicef accoglie con favore la proroga della pausa nei combattimenti a Gaza e che l'agenzia Onu e i suoi partner hanno intensificato la loro risposta umanitaria nella regione ma è necessario fare molto di più».
07:54
07:54
Musk: «Al momento sembra un po' pericolosa la situazione a Gaza»
«Sembra un po' pericoloso in questo momento lì, ma credo che una Gaza prospera a lungo termine sia positiva per tutte le parti»: così Elon Musk in un post pubblicato ieri sera sul suo account X.
Un rappresentante di Hamas ha detto di voler invitare l'imprenditore Usa a visitare la Striscia per vedere «la portata della distruzione causata dai bombardamenti israeliani».
Due giorni fa il fondatore di Tesla e SpaceX è stato in Israele e ha visitato uno dei kibbutz preso di mira nell'attacco del movimento islamista del 7 ottobre.
07:33
07:33
510 quintali di aiuti umanitari per Gaza
«Oggi gli Stati Uniti hanno trasportato con un aereo oltre 54.000 libbre (510 quintali, ndr) di prodotti medici e aiuti alimentari all'hub logistico umanitario in Egitto per la consegna ai civili di Gaza. Questa è la prima delle tre consegne previste nei prossimi giorni. Tali forniture delle Nazioni Unite salveranno vite umane e allevieranno le sofferenze di migliaia di persone a Gaza. Siamo grati al governo egiziano per il suo sostegno a queste consegne e per gli sforzi più ampi volti a garantire che le forniture umanitarie raggiungano i palestinesi bisognosi».
Lo rende noto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, ribadendo l'impegno dell'amministrazione Biden per aumentare gli aiuti umanitari a Gaza.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Raggiunto un accordo preliminare per prolungare di altri due giorni e alle stesse condizioni attualmente osservate la tregua tra Israele e Hamas che scadrà domani mattina; a riportare la notizia è il quotidiano egiziano The New Arab che cita «fonti ufficiali» del Cairo. Da parte loro, funzionari israeliani hanno detto al quotidiano Haaretz che la proposta di proroga della tregua è all'esame ma non è stata ancora confermata.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede ad Israele di ritirarsi dalle alture del Golan occupate: 91 Paesi ha votato a favore del documento (tra di essi ci sono Russia, Brasile, India, Cina e Arabia Saudita), 8 contro (tra cui Stati Uniti e Regno Unito), mentre 62 si sono astenuti.
Dal canto loro, i ministri degli Esteri del G7 chiedono con una dichiarazione congiunta un immediato rilascio di tutti gli ostaggi e la partenza agevolata di tutti i cittadini stranieri.
Intanto, il presidente statunitense Joe Biden ha scritto su X che «continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo. Hamas ha scatenato un attacco terroristico perché non teme altro che israeliani e palestinesi vivano fianco a fianco in pace».
Nel frattempo i trenta prigionieri rilasciati ieri da Israele sono giunti a Ramallah, Cisgiordania. A riportare la notizia sono i media locali. Israele, invece, ha ricevuto da Hamas l'elenco degli ostaggi che saranno rilasciati nella giornata di oggi. A riportare la notizia è il sito del quotidiano israeliano Haaretz.
La Turchia, intanto, tramite il ministro della Sanità Fahrettin Koca fa sapere che è intenzionata ad allestire degli ospedali da campo a Gaza in modo tale da poter fornire servizi sanitari adeguati nella zona. L’annuncio fa seguito all’ispezione effettuata da una delegazione turca a Gaza volta a identificare possibili aree in cui insediare gli ospedali da campo.
Sul fronte bellico, infine, Al Jazeera riferisce di un raid militare israeliano nella città di Jenin in Cisgiordania. Sarebbero otto le persone ferite.