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L'amministrazione Trump sta cercando nuove condizioni per l'accesso degli USA alle risorse minerarie e energetiche essenziali ucraine, scrive il Financial Times – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:41
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Trump: «Putin non ha respinto cessate-il-fuoco in Ucraina»
Il presidente USA Donald Trump ha affermato che Vladimir Putin «non ha respinto il cessate-il-fuoco». Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca il presidente americano ha anche aggiunto che oggi «ha avuto un paio di buone conversazioni su Russia e Ucraina».
23:38
23:38
Trump: «Nuove sanzioni alla Russia? Ne hanno più di tutti»
«La Russia ha più sanzioni di tutti». Lo ha detto Donald Trump rispondendo ad una domanda dei giornalisti della Casa Bianca sui negoziati per la pace in Ucraina.
22:23
22:23
«Drone ucraino su un palazzo a Rostov sul Don»
«Un drone ucraino ha causato un'esplosione in un condominio di lusso nella città russa di Rostov sul Don». Lo ha riferito il governatore Yuriy Slyusar su Telegram. Lo riporta Ria Novosti.
«A causa di un attacco con un drone a Rostov sul Don, si è verificata un'esplosione in un condominio. I servizi di emergenza sono stati inviati sul posto», ha scritto il governatore. Secondo la Tass almeno due persone sono rimaste ferite.
20:06
20:06
L'ipotesi in campo, la Multinational Force Ukraine
Quattro linee di interposizione, con i caschi blu delle Nazioni Uniti sul terreno più vulnerabile ad una rottura della tregua e il backstop degli Stati Uniti come conditio sine qua non per la riuscita dell'iniziativa. Prende forma in maniera rapida e costante l'ipotesi di un'operazione di peacekeeping sotto egida Onu da mettere in campo dopo la tregua a tutela dell'Ucraina. Ecco i suoi punti principali:
La cornice diplomatica
L'idea di attivare il Palazzo di Vetro per l'operazione è al momento l'unica davvero percorribile. Si tratta della sola ipotesi nei confronti della quale Mosca non ha chiuso le porte. Una simile iniziativa, infatti, non può prescindere da un via libera ufficiale della Russia, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Non avrebbe, inoltre, un cappello diplomatico e militare né della Nato, né dell'Ue. Basta guardare agli atri quattro seggi permanenti: Cina, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Questo dato, assieme al rispetto del mandato Onu, assicurerebbe quindi agli occhi del Cremlino un'assoluta neutralità, più di qualsiasi altri forza di peacekeeping.
Le quattro linee
L'ipotesi che sta avanzando per delineare l'operazione comprende quattro linee di interposizione. Nella zona demilitarizzata all'interno dell'Ucraina - ovvero quella che è stato maggiormente sotto attacco - ci sarebbero i caschi blu di Paesi non europei membri dell'Onu. L'obiettivo sarebbe quello di proteggere città porti, infrastrutture nel Paese. La seconda linea sarebbe occupata dalle forze ucraine. Il terzo anello sarebbe invece composto dai contingenti della Coalizione dei volenterosi, a trazione europea. il contingente potrebbe essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno, al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza aerea. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia agli ucraini che agli europei.
Le forze in campo
La consistenza del contingente in campo, secondo le indiscrezioni circolate in queste ore, sarebbe di ventimila militari, diecimila in meno, quindi, da quelli ipotizzati alcune settimane fa da Londra e Parigi. Punto chiave è quello della difesa aerea a tutela dei cieli ucraini. La Multinational Force Ukraine potrebbe anche includere una task force ad hoc per la sicurezza della navigazione del Mar Nero. Ogni aspetto andrebbe comunque elaborato con accuratezza. Anche nella forma semantica: nelle cancellerie occidentali, in merito all'operazione di peacekeeping, nelle ultime ore non si parla più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di dispositivi di sicurezza (security arrangements).
18:02
18:02
Costa e von der Leyen: «Sostegno a Kiev per una pace giusta»
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno avuto una videocall, assieme all'Alto rappresentante Kaja Kallas, con il primo ministro dell'Islanda Kristrún Frostadóttir, il primo ministro della Norvegia Jonas Gahr St›re, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer.
Si tratta dei capi di Stato e di governo dei cosiddetti Paesi 'like-minded' su Ucraina e difesa. A questi vanno aggiunti Giappone, Canada, Nuova Zelanda e Australia, che non hanno partecipato alla videocall per motivi legati al fuso orario.
L'incontro, come è accaduto lo scorso 7 marzo, ha fatto seguito al summit dei 27. Costa e von der Leyen hanno espresso «l'ampio sostegno del Consiglio europeo per mettere l'Ucraina in una posizione di forza in vista del raggiungimento di una pace giusta e sostenibile. Al Consiglio europeo - hanno sottolineato - i leader dell'Ue hanno accolto con favore il fatto che l'Ucraina sia pronta per un cessate il fuoco completo. Hanno sottolineato che la pace non deve premiare l'aggressore e che la pressione sulla Russia deve essere intensificata».
«I leader dell'Ue hanno lodato l'iniziativa di Francia e Regno Unito di formare una coalizione di volenterosi volta a definire il sostegno all'esercito ucraino e le garanzie di sicurezza che i Paesi europei possono fornire», ha spiegato Costa e von der Leyen.
I vertici comunitari, nel corso della videoconferenza, hanno presentato i meccanismi di finanziamento proposti per gli investimenti necessari nella difesa e le opportunità che ne derivano per i Paesi partner, spiega una nota del Consiglio.
«Il primo - la clausola di fuga nazionale - libererà fino a 650 miliardi di euro di spazio fiscale nei bilanci nazionali degli Stati membri. Non sarà soggetta a condizioni in termini di origine delle attrezzature di difesa. Le attrezzature militari dei Paesi partner potranno quindi beneficiarne direttamente. Il secondo è lo strumento »Safe«, con prestiti fino a 150 miliardi di euro. Norvegia e Islanda possono già partecipare direttamente, essendo membri del mercato unico dell'Ue. Altri Paesi, come il Regno Unito, il Canada o la Turchia, possono fornire immediatamente fino al 35% di un prodotto per la difesa. Per aumentare la partecipazione industriale oltre il 35%, sono necessari un partenariato per la sicurezza e la difesa e un successivo accordo di associazione», conclude la nota
17:20
17:20
Ipotesi 4 livelli di sicurezza per Kiev
Il coinvolgimento dell'Onu nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina sarebbe solo una parte del meccanismo ipotizzato per fornire a Kiev le garanzie di sicurezza. Un'ipotesi a cui i volenterosi stanno lavorando attivamente - si apprende da chi segue il dossier - è quella di costruire 4 livelli d'interposizione.
I caschi blu dell'Onu, provenienti da Paesi non europei, verrebbero schierati nella zona demilitarizzata per osservare il rispetto della tregua. Il secondo anello sarebbe costituito dalle forze ucraine. Il terzo dal contingente dei volenterosi, magari al confine occidentale ucraino. Il quarto sarebbe il backstop Usa.
Lo scenario è naturalmente vincolato all'evoluzione dei pre-negoziati di pace condotti dagli Usa su due tavoli distinti, da una parte i russi e dall'altra gli ucraini. I dettagli come sempre sono importanti e c'è anche un cambiamento semantico, dato che non si parla più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di dispositivi di sicurezza (security arrangements).
Per quanto riguarda il contingente europeo, potrebbe essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno, al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza aerea. Sul punto vi sono allo studio varie ipotesi. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia agli ucraini che agli europei e vi sarebbero delle indicazioni che Washington è disposta a fare la sua parte ma che Donald Trump pone come precondizione la firma dell'intesa sui minerali con Kiev.
16:45
16:45
Sequestrata in Germania una petroliera della flotta ombra russa
Il settimanale tedesco Der Spiegel riporta che venerdì scorso la petroliera battente bandiera panamense «Eventin», ancorata al largo della costa di Rügen da metà gennaio, è stata confiscata dalle autorità tedesche. Anche circa 100.000 tonnellate di petrolio greggio, per un valore di circa 40 milioni di euro, sono state requisite.
Secondo il settimanale si tratta di un provvedimento con il quale il governo intende contrastare la flotta segreta con cui la Russia continua a vendere petrolio in tutto il mondo nonostante le attuali sanzioni.
A metà gennaio, la petroliera era andata alla deriva a nord di Ruegen e, a causa del pericolo di fuoriuscita di greggio, la nave era stata rimorchiata nelle acque al largo di Sassnitz. Dalla fine di febbraio la nave è stata inserita dall'UE nell'elenco della flotta ombra della Russia.
16:44
16:44
Zelensky boccia la missione ONU: «Non ci proteggerebbe»
«Con tutto il rispetto, l'ONU non ci proteggerebbe dall'invasione o dal desiderio di Putin di tornare. Non vediamo l'ONU come un'alternativa a un contingente o a garanzie di sicurezza»: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa con il presidente ceco Petr Pavel, come riporta Rbc Ukraina.
14:21
14:21
Shoigu a Kim: «Rispettiamo il partenariato strategico»
Il segretario del Consiglio di sicurezza russo Serghei Shoigu ha incontrato il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e gli ha trasmesso un messaggio del presidente Vladimir Putin: lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Tass, precisando che la parte russa ha dichiarato che intende seguire le disposizioni dell'accordo di partenariato strategico siglato lo scorso giugno e che prevede una clausola di «reciproca difesa».
«Vorrei trasmettervi i più calorosi auguri e saluti del presidente russo Vladimir Putin. Egli presta la massima attenzione all'attuazione degli accordi raggiunti con voi», ha detto Shoigu a Kim.
Secondo l'agenzia Interfax, Shoigu ha detto di aver parlato con Kim per oltre due ore e di aver discusso con lui «questioni di sicurezza», il conflitto russo-ucraino e l'inizio del dialogo tra Mosca e Washington.
La Corea del Nord è accusata da Kiev, Seul e Washington di aver dispiegato migliaia di soldati per combattere contro le forze ucraine nella regione russa di Kursk.
13:51
13:51
Il ministro nordcoreano delle Relazioni economiche in visita a Mosca
«Una delegazione nordcoreana guidata dal ministro delle relazioni economiche esterne, Yun Jong-ho, è arrivata a Mosca» e «sono in corso trattative nell'ambito della commissione intergovernativa per la cooperazione commerciale ed economica» tra Russia e Corea del Nord. Lo riferisce il ministero russo delle risorse naturali e dell'ambiente, citato dalla Tass.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa, le discussioni riguarderanno i settori agricolo, industriale e dei trasporti, e la delegazione nordcoreana visiterà imprese e infrastrutture russe.
13:36
13:36
Impianto di gas nel Kursk in fiamme, Mosca e Kiev si accusano a vicenda
Un impianto energetico russo vicino al confine con l'Ucraina, che in passato pompava gas verso l'Europa, è stato incendiato durante la notte in un attacco di cui sia Mosca che Kiev si accusano a vicenda. L'attacco è avvenuto dopo che le due parti si erano dette in teoria d'accordo di sospendere le azioni contro le infrastrutture energetiche.
L'impianto di misurazione del gas di Sudzha si trova nel territorio occupato dalle forze ucraine dopo l'offensiva dello scorso agosto nella regione russa di Kursk, ma nelle ultime settimane le truppe di Mosca hanno ripreso il controllo della maggior parte dell'area.
Il Cremlino ha accusato le forze ucraine di aver colpito l'impianto sostenendo che attacchi di questo tipo dimostrano quella che, secondo il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov, sarebbe «l'inaffidabilità» del governo ucraino. «È quindi evidente quanto possiamo fidarci delle parole di Zelensky e di altri rappresentanti» di Kiev, ha detto con sarcasmo Peskov.
L'Ucraina respinge le imputazioni e, stando a quanto riporta l'«Ukrainska Pravda», il comando delle forze di Kiev ha a sua volta accusato Mosca di aver colpito la stazione di pompaggio di gas di Sudzha per «screditare» l'esercito ucraino.
11:42
11:42
Il capo dei servizi segreti russi a Pechino
Il direttore dei servizi segreti russi (FSB), Aleksandr Bortnikov, ha incontrato a Pechino il ministro della pubblica sicurezza cinese Wang Xiaohong e ha dichiarato che Mosca è pronta a «un sostegno reciproco» con la Cina e ad «affrontare congiuntamente le sfide della sicurezza». Lo scrive l'agenzia di stampa russa Tass citando a sua volta quella cinese Xinhua.
«La parte cinese è disposta (...) a rafforzare i contatti multilivello tra le forze dell'ordine e i servizi di sicurezza e ad approfondire la cooperazione pratica nella lotta al terrorismo, nella lotta ai crimini transfrontalieri e nella sicurezza informatica», ha detto da parte sua Xiaohong secondo le stesse fonti.
11:35
11:35
Gli USA vogliono rinegoziare i termini con Kiev sulle terre rare
L'amministrazione Trump sta cercando nuove condizioni per l'accesso degli USA alle risorse minerarie e energetiche essenziali ucraine, ampliando le sue richieste economiche nell'accordo sulle terre rare con Kiev. Lo scrive il Financial Times citando funzionari ucraini.
11:35
11:35
Il Cremlino: «Resta in vigore l'ordine di non colpire le centrali»
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che l'ordine del presidente russo Vladimir Putin di non colpire le infrastrutture energetiche ucraine è ancora «in vigore». Lo riporta la Tass.
11:00
11:00
Washington riduce il controllo sull'aggiramento delle sanzioni da parte della Russia
L'amministrazione Trump sta riducendo il suo impegno nel tentativo di impedire a Mosca di aggirare le sanzioni occidentali. Lo riporta Bloomberg, sostenendo in base a sue fonti che gli USA sono stati in gran parte assenti da diversi gruppi di lavoro istituiti dagli alleati per garantire il rispetto delle restrizioni.
L'attività dei gruppi comprende anche misure congiunte, sanzioni contro aziende di paesi terzi che aiutano Mosca o pressioni diplomatiche su questi Stati affinché blocchino le rotte commerciali per la Russia.
07:46
07:46
La Francia ospiterà il 27 marzo a Parigi un nuovo vertice della coalizione dei volenterosi sull'Ucraina
La Francia ospiterà il 27 marzo a Parigi un nuovo vertice della coalizione dei volenterosi sull'Ucraina. Lo ha annunciato ieri sera il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice europeo. Al summit parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
07:06
07:06
La Corea Nord testa un missile antiaereo prima della visita di Shoigu
Il test dell'ultimo sistema missilistico antiaereo nordcoreano è stato comunicato all'indomani della fine delle manovre militari annuali congiunte di Corea del Sud e Stati Uniti, denominate 'Freedom Shield', e nel giorno dell'arrivo a Pyongyang del segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergey Shoigu, che vedrà il leader Kim Jong-un e altri funzionari, in base ai media di Mosca.
Kim, che ha supervisionato le operazioni, ha elogiato il sistema e ha espresso gratitudine per gli sforzi dei ricercatori e dei funzionari dell'industria delle munizioni, affermando che l'esercito del Nord sarà dotato di «un altro importante sistema di difesa con prestazioni di combattimento lodevoli», ha riportato l'agenzia statale Kcna, senza specificare dove si sia tenuto il test. Tuttavia, Seul ha riferito la scorsa settimana che il Nord ha lanciato «molteplici missili balistici non meglio identificati» dopo aver l'avvio delle manovre Freedom Shield.
I funzionari militari di Stati Uniti e Corea del Sud hanno detto che Pyongyang potrebbe aver ricevuto supporto tecnico da Mosca nello sviluppo di armi convenzionali, tra cui missili antiaerei, in cambio dello spiegamento di truppe nordcoreane per rafforzare la Russia nella guerra in Ucraina.
La Kcna, inoltre, ha anche pubblicato una dichiarazione del ministero della Difesa nordcoreano di forte critica alle manovre di Seul e Washington, durate di 11 giorni e conclusesi giovedì, ritenute «nient'altro che una prova generale di guerra di aggressione volta a invadere e occupare» la Corea del Nord. «Le mosse militari sconsiderate» di Seul e Washington «possono senza dubbio portare le conseguenze più gravi che non desiderano», ha avvertito il ministero.
06:30
06:30
Il punto alle 6
Il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergey Shoigu è arrivato a Pyongyang. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa TASS, secondo cui Shoigu incontrerà il leader nordcoreano Kim Jong-un e altri funzionari di vertice dello Stato eremita.