Graminacee, non c'è pace per gli allergici

Non c'è pace per chi soffre di allergie. «Il picco pollinico è arrivato», ci aveva detto lo scorso 23 aprile il dottor Giovanni Ferrari, specialista in allergologia e immunologia clinica presso l’Ospedale Regionale Bellinzona e valli e Allergocentro di Lugano. Ma questa settimana potrebbe risultare ancora difficile, tra starnuti, naso che prude, occhi arrossati e asma. Il centro allergie Svizzera aha! segnala infatti, già da oggi, una forte concentrazione pollinica praticamente in tutta la Svizzera. In particolare, per quanto riguarda le graminacee.

La stagione delle graminacee è al suo culmine su entrambi i versanti delle Alpi. Le concentrazioni di polline delle graminacee saranno dunque generalmente forti. Acetosa e piantaggine sono pure in fiore, i loro pollini sono presenti in concentrazioni da deboli a moderate. L'ontano verde è in fiore nelle Alpi e le concentrazioni di polline nell'aria possono risultare moderate.
Ma non è finita. A sud delle Alpi i primi castagni potrebbero iniziare a fiorire questa settimana. Le concentrazioni di tutti i tipi di pollini potranno localmente calare in occasione dei previsti rovesci, in particolare nella seconda parte della giornata e in montagna.
Le graminacee
Alla fine di aprile, il Centro allergie Svizzera aveva annunciato la fioritura delle graminacee in pianura, con qualche giorno di anticipo rispetto alla norma. «Quando c'è il sole, la concentrazione di polline di graminacea aumenta gradualmente. Dall'inizio di maggio, si prevedono concentrazioni polliniche moderate e successivamente addirittura forti. In pianura, si prevedono livelli di polline elevati fino a metà luglio», aveva spiegato Bernard Clot, biometeorologo di MeteoSvizzera. In Ticino, i pollini delle graminacee iniziano da metà aprile, quando in altura la situazione è ancora tranquilla. Le graminacee seguono la betulla, la cui stagione quest'anno non è stata intensa come lo scorso anno.
È difficile sfuggire alle graminacee: essendo piante anemofile, rilasciano enormi quantità di polline: un singolo culmo produce oltre quattro milioni di grani di polline. Inoltre, le graminacee crescono quasi ovunque, nei prati, nelle radure, persino in montagna. «I soggetti allergici vanno incontro a un periodo difficile», aveva quindi confermato Roxane Guillod, co-responsabile dei servizi specialistici di aha! Centro Allergie Svizzera. «La stagione delle graminacee dura fino alla fine dell’estate, e raggiunge il picco a metà maggio-giugno». Nulla di anomali, quindi. L’evoluzione della stagione, però, dipende in larga misura dalle condizioni meteorologiche.
I cambiamenti climatici prolungano la stagione
Ciò che è certo è che, a causa dei cambiamenti climatici, la stagione dei pollini inizia prima rispetto a quarant'anni fa. Ciò è particolarmente evidente nel caso del polline delle graminacee: invece che a inizio maggio, ora le graminacee spesso fioriscono già ad aprile, cioè, in media, circa dieci giorni prima. E, con i cambiamenti climatici, anche la vegetazione della Svizzera sta cambiando. «Per esempio, in futuro le betulle potrebbero diffondersi ad altitudini più elevate, con un conseguente aumento dei pollini in montagna. Inoltre, nuove piante allergeniche provenienti dalla regione mediterranea, come l'ulivo, il cipresso o la parietaria, potrebbero diventare autoctone», spiega l'allergologa Guillod. «L'allergia ai pollini non va sottovalutata. Se non trattata correttamente, c'è il rischio di asma».
Pertanto, il raffreddore da fieno deve essere diagnosticato e trattato da un allergologo, di solito con antistaminici, se necessario in associazione con cortisone. Si possono anche affrontare le cause dell'allergia ai pollini attraverso una desensibilizzazione.
I consigli di aha!
- informarsi sul volo dei pollini su pollenundallergie.ch o tramite l’applicazione Pollen-News – in tempo reale;
- all’aperto, indossare occhiali da sole;
- non tenere sempre aperte le finestre – neanche di notte;
- ventilare gli ambienti solo per brevi intervalli;
- lavarsi i capelli la sera;
- non togliersi i vestiti in camera da letto;
- non stendere la biancheria all’aperto.