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Israele: «Nessun attacco dell'IDF verso il convoglio di aiuti a Gaza, è stata colpa della calca» –Amnesty: «La decisione degli USA di fornire aiuti umanitari» nella Striscia «tramite lanci aerei non ha alcun senso» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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14:26
14:26
Da Hamas «solo risposte parziali», Israele non va al Cairo
Hamas ha inoltrato dal Cairo solo «risposte parziali» ed Israele ha deciso di non inviare una delegazione in Egitto. Lo riferiscono i media israeliani, che parlano di «un clima di crisi» riguardo alle trattative per lo scambio dei prigionieri.
Una fonte politica, citata dalla radio pubblica Kan, ha affermato che «Hamas non recede dalle sue richieste assurde e non fornisce risposte. Finché non avremo risposte veritiere e concrete non ha senso inviare alcuna delegazione al Cairo».
12:51
12:51
«Otto palestinesi uccisi in un bombardamento a Deir al-Balah»
Almeno otto civili palestinesi sono stati uccisi e diversi altri sono rimasti feriti oggi in un attacco aereo israeliano contro la città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.
Lo riferiscono testimoni oculari citati dall'agenzia palestinese Wafa, secondo cui aerei da guerra israeliani hanno preso di mira un veicolo civile a Deir al-Balah, provocando l'uccisione di otto civili e il ferimento di molti altri.
12:20
12:20
«Per il momento la delegazione israeliana non va al Cairo»
La delegazione israeliana non parte per il momento per il Cairo, dove oggi sono in corso colloqui relativi ad un cessate il fuoco a Gaza e ad uno scambio di prigionieri. Lo ha affermato la radio pubblica Kan, secondo cui non trovano conferma informazioni diffuse in precedenza da media arabi relative ad una imminente arrivo al Cairo oggi di delegati israeliani.
Secondo Kan Israele insiste ancora per conoscere i nomi degli ostaggi che dovrebbero essere liberati in questa fase e anche per verificare il numero di detenuti palestinesi che dovrebbe rilasciare in cambio.
11:26
11:26
«Nessun attacco dell'IDF verso il convoglio di aiuti a Gaza, è stata colpa della calca»
''La indagine iniziale ha confermato che nessun attacco è stato condotto delle Forze di difesa israeliane verso il convoglio di aiuti e che in maggioranza i palestinesi sono rimasti uccisi o feriti come conseguenza di una 'stampede' (calca, folla fuori controllo)''.
Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, riferendosi ai gravi incidenti di giovedì sulla strada costiera di Gaza, dove una massa di persone s'è lanciata verso camion che trasportavano aiuti umanitari. Nell'episodio sono morte 115 persone.
Hagari ha aggiunto che è in corso un'inchiesta ancora più approfondita i cui risultati ''saranno divulgati nei prossimi giorni''.
«La nostra indagine iniziale ha indicato che dopo colpi di avvertimento sparati per disperdere la calca e dopo che le nostre forze avevano iniziato a ritirarsi, diversi saccheggiatori si sono avvicinati alle nostre forze ponendo per loro una minaccia immediata. I soldati hanno risposto in direzione di diversi individui», ha ribadito Hagari sottolineando che l'esercito israeliano è impegnato nella distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, che negli ultimi giorni è avvenuto anche mediante lanci di pacchi dal cielo da parte delle aviazioni di diversi Paesi.
«Continueremo ad accrescere i nostri sforzi umanitari a beneficio della popolazione di Gaza - ha concluso - mentre proseguiamo gli sforzi di liberare i nostri ostaggi da Hamas e di liberare Gaza da Hamas».
11:03
11:03
«Hamas, Qatar e USA al Cairo per negoziare su tregua e rilascio di ostaggi»
Rappresentanti di Hamas, del Qatar e degli Stati Uniti si trovano al Cairo per negoziare su tregua e rilascio di ostaggi a Gaza, secondo quanto scrivono media vicini al governo dell'Egitto, Paese che ha assunto un ruolo di mediatore nel conflitto fra Israele e Hamas.
Varie fonti dirette dell'Egitto hanno confermato l'arrivo delle delegazioni per i colloqui, a cui di norma Hamas non partecipa direttamente. Nessun rappresentante di Israele si è visto arrivare oggi al Cairo.
La prima ad arrivare questa mattina è stata la delegazione statunitense, seguita da quella del Qatar. Entrambe sono state accompagnate con molte auto di scorta nel segretissimo luogo dell'incontro.
Al Cairo è arrivata anche una delegazione di Hamas composta da tre leader del movimento. Secondo fonti bene informate, presenteranno una risposta unitaria delle fazioni palestinesi riguardo ad una nuova formula per l'accordo di cessate il fuoco e di scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. L'obiettivo è arrivare a un accordo prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana.
11:02
11:02
Hamas: 25 le persone rimaste uccise da ieri a Rafah
Il ministero della Sanità di Gaza guidato da Hamas, afferma che 25 persone sono state uccise a Rafah dagli attacchi israeliani tra ieri e questa mattina. Lo riferisce Sky News, affermando di non poter verificare la notizia in maniera indipendente.
Ci sarebbero 11 palestinesi uccisi da un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda vicino all'ospedale degli Emirati nel sobborgo di Tel al Sultan e ci sarebbe anche un medico che lavorava all'ospedale sul posto, ha detto il ministero. Un altro attacco ha colpito una casa uccidendo 14 membri di una famiglia, ha affermato lo stesso ministero.
10:57
10:57
30.410 nella Striscia di Gaza
Il bilancio totale dei morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, è salito a 30.410, con un aumento di 90 nelle ultime 24 ore, secondo il nuovo bollettino quotidiano del ministero della Sanità di Gaza, che è espressione di Hamas. Nel comunicato si quantificano i feriti in 71.700.
09:36
09:36
Bombardamenti a Khan Yunis, Hamas spara verso Beer Sheva
Un inasprimento dei combattimenti nel sud della striscia di Gaza ed un attacco di Hamas verso Beer Sheva (Negev) hanno caratterizzato la giornata di ieri. L'esercito israeliano - ha riferito la radio militare - ha diretto adesso le proprie operazioni verso due aree situate alla periferia nord di Khan Yunis: il rione finanziato dal Qatar 'Medinat Hamed' ed il villaggio di Karara.
Quelle operazioni sono iniziate con intensi bombardamenti: ''50 obiettivi - ha precisato il portavoce militare - sono stati colpiti in sei minuti''. Fra questi: ''infrastrutture terroristiche sotterranee, postazioni per il lancio di razzi anti-carro e sale operative di Hamas''. In seguito mezzi blindati israeliani hanno preso posizione in quelle zone.
Ieri, secondo la radio militari, Hamas ha sparato diversi razzi. In parte sono stati indirizzati ai kibbutz vicini alla Striscia, ma almeno uno è stato lanciato verso Beer Sheva. Non si segnalano vittime né danni. Intanto nella città israeliana di Sderot, immediatamente a nord di Gaza, oggi le scuole sono state riaperte per la prima volta dal 7 ottobre. Per motivi di sicurezza, tutte le scolaresche sono scortate da militari.
09:35
09:35
Hamas: «Una tregua nella Striscia è possibile entro 24-48 ore se Israele accetta le nostre richieste»
Un alto funzionario di Hamas ha detto che una tregua nella Striscia di Gaza è possibile «entro 24-48 ore» se Israele accetta le richieste del movimento islamico palestinese.
«Se Israele accetta le richieste di Hamas, che includono il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e un aumento degli aiuti umanitari, ciò può aprire la strada a un accordo (su una tregua) entro le prossime 24-48 ore», ha detto la fonte di Hamas in condizione di anonimato. Oggi le trattative proseguono al Cairo.
09:32
09:32
«Almeno 4 morti in un bombardamento a nord di Gaza»
Fonti mediche citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa affermano che almeno quattro persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito stanotte una casa a nord della città di Gaza.
Sempre secondo la Wafa è salito intanto a 14 vittime il bilancio del raid di ieri sera a est di Rafah, nel sud della Striscia. Tra le vittime ci sarebbero anche sei bambini.
08:44
08:44
Cisgiordania, 13.enne ucciso a Jalazone
In Cisgiordania un ragazzino di 13 anni è morto dopo essere stato colpito ieri sera da proiettili dell'esercito israeliano vicino al campo profughi di Jalazone, a nord di Ramallah. Lo rende noto l'agenzia palestinese Wafa, citando la Mezzaluna rossa e fonti locali.
Ieri un altro ragazzo di 16 anni era morto dopo essere stato raggiunto alla testa da proiettili israeliani - sempre secondo la Wafa - durante un raid notturno effettuato nel villaggio di Kafr Ni'ma, a ovest di Ramallah.
Il bilancio delle vittime in Cisgiordania dal 7 ottobre è di circa 420 morti e oltre 4.600 feriti, secondo gli ultimi dati del Ministero della Sanità palestinese.
08:40
08:40
L'OMS: «Scandaloso il raid sulle tende a Rafah»
«Le notizie che parlano di un attacco israeliano contro le tende che davano rifugio agli sfollati a Rafah, con un bilancio di 11 morti e 50 feriti, compresi dei bambini sono scandalose. Tra le vittime si contano due operatori sanitari».
Lo scrive su X il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, «Gli operatori sanitari e i civili non devono essere un bersaglio e devono essere protetti in ogni momento. Esortiamo Israele ad un cessare il fuoco», aggiunge.
07:30
07:30
Il punto alle 07.00
Fonti mediche citate dall'agenzia di stampa palestinese Wafa affermano che almeno quattro persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento aereo israeliano che ha colpito stanotte una casa a nord della città di Gaza. Sempre secondo la Wafa è salito intanto a 14 vittime il bilancio del raid di ieri sera a est di Rafah, nel sud della Striscia. Tra le vittime ci sarebbero anche sei bambini.
«La decisione degli Stati Uniti di fornire aiuti umanitari» nella Striscia di Gaza «tramite lanci aerei è assolutamente incomprensibile: non ha alcun senso e non è abbastanza»: lo ha detto a Nbc News la consulente senior per la risposta alle crisi di Amnesty International, l'italiana Donatella Rovera. «I lanci aerei sono solo l'ultima risorsa in situazioni in cui è impossibile fornire aiuti via strada, via mare o con qualsiasi altro mezzo concordato», sottolinea la Rovera affermando che il problema risiede nel fatto che gli Usa «non sono in grado di raccogliere la volontà politica» per fornire aiuti nell'enclave palestinese in modo più efficiente. «Il fatto è che l'amministrazione statunitense ha un'enorme influenza su Israele: l'unica ragione per cui gli aiuti umanitari non arrivano con i mezzi normali è perché le autorità israeliane dicono di no», secondo la consulente di Amnesty. Precedentemente le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano affermato tramite il loro portavoce Daniel Hagari che il lancio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza allevia la carenza di cibo continuando a «rendere possibile il combattimento» per l'esercito di Israele. Donatella Rovera lavora da oltre vent'anni con Amnesty International - si legge sul sito della ong impegnata nella difesa dei diritti umani - ed è specializzata in rapporti sulle zone di conflitto in Medio Oriente.
I capi di Stato di 24 paesi dell'America latina e dei Caraibi hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui chiedono un «cessate il fuoco umanitario immediato» nella Striscia di Gaza. Nel documento, i leader dichiarano di «deplorare l'assassinio di civili israeliani dei circa 30.000 palestinesi» e di essere preoccupati in particolare per «la sofferenza della popolazione civile palestinese». I leader latinoamericani, riuniti per l'ottavo vertice della Comunità dell'America latina e degli stati dei Caraibi (Celac) in corso a San Vincent e Grenadine, chiedono anche «il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi» nelle mani di Hamas «nonché la garanzia dell'accesso umanitario alle aree colpite» dal conflitto. La dichiarazione cita anche il sostegno all'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa)«. Viene in ultimo »preso atto dei casi in corso davanti alla Corte internazionale di giustizia per determinare se la continua occupazione dello Stato di Palestina da parte dello Stato di Israele costituisca una violazione del diritto internazionale e se l'attacco di Israele a Gaza costituisce genocidio«.