Hamburger in chiesa per attirare i più giovani: «Gesù approverebbe»

Amate gli hamburger? Allora, troverete la locandina accattivante. Anche perché il panino con polpetta, beh, è gratuito. «100% free», proprio così. L'unica condizione: essere giovani, anche giovanissimi. Dalla terza media in su, scrive il Corriere della Sera. D'accordo, ma dove è possibile consumare hamburger e non sborsare mezzo franco (anzi, euro)? «Dove non te lo aspetti»: la chiesa di San Pietro a Trissino, nell’area Pedemontana vicentina. L'iniziativa è nata sulla spinta dell'Unità pastorale Castelgomberto Trissino. L'appuntamento è per il prossimo 31 gennaio, alle 20.30. Ma c'è chi, subito, ha tuonato: «Questo è un peccato di gola».
La Nuova bussola quotidiana, un giornale cattolico, ha parlato ad esempio di un'iniziativa «bislacca». «Se la scusa è quella di accalappiare i giovani in chiesa – scrive al riguardo Andrea Zambrano –, è l’eterna strategia della sconfitta che produce solo la riprovazione dei fedeli e non attira un solo giovane che sia uno perché nel dubbio, sceglierà sempre l’originale, cioè McDonald's e affini». Anche Dissapore, portale di enogastronomia, tramite Massimo De Marco ha criticato e non poco la mossa: «La Gen Z si dimostra impermeabile anche alle strategie di marketing più raffinate. Nessuno sembra riuscire a trovare un registro di comunicazione adatto, e questo porta a un moltiplicarsi di tentativi maldestri. Ora ci si mette pure la Chiesa».
Il parroco, don Domenico Pegoraro, dal canto suo non si è scomposto. Forte dell'appoggio del consiglio dell'Unità pastorale, che si è mossa in autonomia rispetto alla Diocesi. «Noi ne siamo venuti a conoscenza come tutti gli altri, tramite i mezzi di promozione – spiega a tal proposito don Matteo Zorzanello, responsabile della Pastorale diocesana per i giovani –. È una delle tante iniziative che, autonomamente o in coordinamento, le Unità pastorali stanno attuando per coinvolgere maggiormente i ragazzi nella vita della comunità. In questo contesto e nel rispetto del luogo dove si svolgerà, questa ''festa'' trova la sua ragione d’essere».
Sul rispetto del luogo, cioè la chiesa di San Pietro a Trissino, don Domenico ha garantito: «Chi conosce la nostra chiesa, costruita quasi ad anfiteatro, sa bene che la ''tavolata di condivisione'' è disposta nella parte alta dell’edificio, ben separata dall’altare, luogo sacro dove riceveremo i ragazzi inizialmente. La chiesa, intesa nel senso più ampio del termine, quindi anche come edificio, è da sempre un luogo di accoglienza, di incontro e, perché no, di festa, come quella che ricorre il 31 gennaio, dedicata a San Giovanni in Bosco».
Il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, è intervenuto sulla vicenda. Cercando di gettare acqua (santa) sul fuoco: «Comprendo che ci possa essere una certa reazione da chi pensa che il sacro non debba essere toccato per definizione. Riconducendomi a ciò che dice il Vangelo, dal punto di vista ecclesiale ritengo importante coinvolgere e porre attenzione a tutti, e tra questi non sono esclusi i giovani, al contrario, una delle categorie che fa sicuramente parte delle odierne fragilità, per cui credo sia doveroso dare loro spazio, con le dovute attenzioni, anche nei luoghi sacri. Gesù è stato etichettato con un mangione e un beone, ma se oggi fosse qui oggi, credo accoglierebbe e approverebbe iniziative come questa».