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Tutti e tre i ponti che portano alla città presa d'assalto dall'esercito russo sono stati distrutti: lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale – «Ancora 500 civili all'interno di Azot»: il governatore dell'oblast di Lugansk, Serhiy Haidai ha spiegato che tra queste persone ci sono circa 40 bambini – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:16
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« La Germania si deve decidere sul sostegno all'Ucraina»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a «non provare a fare una spaccata» tra Kiev e Mosca, vale a dire a non sostenere l'Ucraina cercando però di continuare a preservare le relazioni con Mosca. Zelensky ha poi detto che una visita di Scholz a Kiev sarebbe un segnale molto importante, ma il cancelliere dovrebbe anche portare nuovo sostegno in tema di armi e accesso dell'Ucraina nell'UE.
Il presidente ucraino ha poi dipinto un quadro drammatico della situazione nel suo paese: «Al governo russo non interessa quante persone muoiono. Non gli importa quanto durerà la guerra. Perché guadagnano con le esportazioni di energia. È a noi che interessa se le persone perdono la vita». Sulla possibilità di un dialogo, Zelensky ha detto che «siamo pronti a tenere colloqui solo se la controparte è pronta a porre fine alla guerra. Non abbiamo tempo per colloqui inutili».
22:15
22:15
«La battaglia per il Donbass sarà ricordata come una delle più violente in Europa»
«La battaglia per il Donbass sarà ricordata come una delle più violente in Europa», ha detto Zelensky nel consueto messaggio su Telegram alla popolazione ucraina. «Abbiamo a che fare con il Male assoluto, non abbiamo altra scelta se non andare avanti e liberare il nostro territorio», ha esortato rinnovando l'appello all'Occidente per la fornitura di armi.
21:45
21:45
«Cadaveri in strada a Mariupol: mancano acqua e cibo»
Più di centomila persone restano intrappolate nella città ucraina di Mariupol occupata dalle truppe russe. Lo ha detto alla BBC il sindaco della città Vadym Boichenko.
«Non hanno acqua pulita. Non c'è cibo, elettricità, farmaci. Gli ospedali sono stati danneggiati, i medici sono stati uccisi. Le persone non vivono, sopravvivono e lottano per il cibo», ha lamentato il sindaco.
Boichenko, che ha lasciato Mariupol, ha riferito che i corpi di molte vittime giacciono ancora negli edifici bombardati.
«Ci sono molti morti a Mariupol. I russi non hanno portato via i corpi delle persone che hanno ucciso nei bombardamenti. Molti corpi sono ancora sotto le macerie... Secondo i medici, quest'estate a Mariupol sarà orribile, col rischio» che si possano perdere «migliaia di vite».
Nei giorni scorsi il ministero della difesa britannico aveva allertato del rischio colera a Mariupol.
19:48
19:48
«Hanno distrutto i ponti: evacuare Severodonetsk è impossibile»
Tutti e tre i ponti che portano alla città di Severodonetsk sono stati distrutti: lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai in un aggiornamento della situazione nella città presa d'assalto da giorni dall'esercito russo. Lo riporta la BBC.
Gaidai ha affermato che, sebbene le truppe russe non abbiano completamente conquistato la città, tutti i ponti che conducono alla città sono stati distrutti, rendendo impossibile l'evacuazione dei residenti e il trasporto di merci. I residenti rimasti in città stanno sopravvivendo in condizioni estremamente difficili, ha aggiunto, la città è sottoposta a un pesante fuoco.
18:18
18:18
«Scoperti 7 corpi in una nuova fossa vicino Bucha»
Sette corpi sono stati scoperti oggi in una nuova fossa vicino Bucha, la cittadina ucraina dove ad aprile erano stati rinvenuti centinaia di civili uccisi dopo la ritirata russa.
«Sette civili sono stati torturati dai russi e poi giustiziati con un proiettile in testa», ha detto su Facebook il capo della polizia di Kiev Andriï Nebytov, aggiungendo che «diverse vittime avevano le mani e le ginocchia legati».
«Questa fossa è stata scoperta oggi, proprio dove erano di stanza i soldati russi, vicino al villaggio di Myrotské», che si trova rispettivamente a 10 km a nord-ovest di Bucha e a 35 km da Kiev sullo stesso asse, ha aggiunto.
17:41
17:41
«La priorità è portare il grano fuori dal Paese»
«La priorità immediata è portare via il grano dall'Ucraina». Lo ha detto il commissario UE all'Agricoltura Janusz Wojciechowski intervenendo al Consiglio UE Agricoltura.
«Stiamo lavorando molto duramente per fornire modi alternativi per assicurarci che il grano attualmente bloccato in Ucraina arrivi sui mercati il »più rapidamente possibile«, ha spiegato ai ministri europei del comparto riuniti a Lussemburgo.
»Dobbiamo aiutare l'Ucraina ad esportare 20 milioni di tonnellate di cereali dal raccolto precedente. Ciò consentirà loro di liberare spazio di immagazzinamento per il prossimo raccolto«, ha ricordato. »E' fondamentale intensificare il nostro lavoro sulle vie della solidarietà«, ha spiegato, »ma è anche fondamentale che i porti ucraini del Mar Nero siano nuovamente operativi«.
16:55
16:55
«Tra febbraio e aprile uccisi a Kharkiv 606 civili»
«Sono 606 i civili ucraini uccisi e 1.248 feriti nella regione orientale di Kharkiv tra il 24 febbraio e il 28 aprile, di cui circa il 70% nella città e il resto nell'area circostante».
Lo ha reso noto il direttore del dipartimento medico dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv, come riporta Ukrinform.
I dati forniti da Kiev si aggiungono alle informazioni dell'ultimo report di Amnesty international che ha raccolto prove dell'uso ripetuto da parte dell'esercito russo su Kharkiv di razzi non guidati come Grad e Uragan su quartieri residenziali. Si tratta di razzi intrinsecamente imprecisi che producono effetti ad ampia area, rendendoli indiscriminati se usati in aree popolate. Allo stesso modo, i colpi di artiglieria standard senza kit di guida di precisione hanno un tipico errore circolare probabile di oltre 100 metri. Nelle aree residenziali in cui gli edifici non distano più di pochi metri l'uno dall'altro, è praticamente certo che tali imprecisioni costeranno vite civili e causeranno ingenti distruzioni e danni alle case e ad altri oggetti civili, si legge nel report.
I ricercatori di Amnesty International hanno trascorso 14 giorni tra aprile e maggio a indagare su 41 attacchi a Kharkiv, che hanno ucciso almeno 62 civili e ferito oltre 196. Hanno visitato i luoghi dei bombardamenti e intervistato 160 persone. Raccolte e analizzate anche prove materiali nei luoghi degli attacchi, in particolare frammenti di munizioni che sono stati analizzati da esperti di armi.
Kharkiv, città di quasi 1,5 milioni di persone, è stata bombardata dal 24 febbraio, primo giorno dell'invasione russa dell'Ucraina.
16:30
16:30
Germania studia un maxi-prestito per salvare l'ex filiale Gazprom
Il governo tedesco si sta preparando a prestare miliardi per salvare l'ex filiale tedesca di Gazprom ora passata sotto il controllo dell'autorità di regolamentazione dell'energia del Paese.
Il salvataggio di Gazprom Germania potrebbe avvenire già questa settimana, scrive Bloomberg, con la banca statale Kfw Group che dovrebbe fornire un prestito tra i 5 e i 10 miliardi di euro. I colloqui sono ancora in corso e i piani potrebbero cambiare, avverte l'agenzia di stampa, secondo cui i fondi aiuterebbero a stabilizzare le finanze dell'azienda e a garantire la sicurezza delle forniture, dopo che la Russia ha ridotto le spedizioni a Gazprom Germania come ritorsione per il fatto che il governo tedesco ha preso il controllo dell'azienda e delle sue filiali all'inizio dell'anno.
Tale mossa ha costretto la filiale, che era già stata lasciata da alcuni clienti, a comprare sul mercato spot dell'energia che fornisce ai suoi clienti, pagando prezzi più alti. L'autorità di regolamentazione tedesca per l'energia, la Bundesnetzagentur, ha dichiarato di non voler commentare le speculazioni e che tutte le persone coinvolte con Gazprom Germania stanno "lavorando intensamente per mantenere le operazioni commerciali".
15:38
15:38
Kiev: «Abbiamo riconquistato posizioni nel Donetsk»
L'esercito ucraino ha riconquistato tre villaggi nella regione di Donetsk spostando la linea del fronte di 15 chilometri, riporta Ukrinform citando le Forze armate di Kiev.
«In alcune aree del Donbass, le Forze armate ucraine non solo si stanno difendendo, ma stanno anche avanzando gradualmente. I nostri soldati hanno liberato tre villaggi nella regione di Donetsk e spostato la linea del fronte di 15 chilometri», ha affermato lo Stato maggiore.
15:37
15:37
«Missili russi hanno colpito la città di Pryluky»
Tre missili russi sono stati lanciati sulla città di Pryluky nel nord dell'Ucraina. Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione regionale di Chernihiv, Vyacheslav Chaus. Lo scrive il Guardian.
«Forniremo ulteriori dettagli non appena li avremo», ha precisato il governatore, facendo riferimento a eventuali danni o vittime.
14:06
14:06
«Più di 1.500 civili sono stati uccisi nella sola regione di Kiev»
Più di 1.500 civili sono stati uccisi nella sola regione di Kiev durante l'occupazione russa, ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. Lo ha detto il capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un'intervista a Interfax-Ucraina.
«Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12 mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni», ha spiegato, «un gran numero di vittime è stato scoperto in casa, la morte dovuta alle ferite riportate», ma proprio sulle fosse comuni Klymenko ha sottolineato che è troppo presto per parlare di cifre definitive, «perché ogni settimana le forze dell'ordine trovano dei corpi».
«A Bucha, Irpin, Gostomel e Borodyanka c'erano molte persone uccise che giacevano per strada: i cecchini sparavano dai carri armati, dai mezzi corazzati, nonostante le fasce bianche che le persone portavano al braccio come aveva imposto i russi», ha aggiunto Klymenko.
13:24
13:24
Scholz a Kiev giovedì
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, dovrebbe recarsi a Kiev giovedì prossimo. È quello che scrive Business Insider in Germania. Il portavoce del cancelliere, oggi in conferenza stampa a Berlino, ha anticipato tutte le domande circa la missione che Scholz dovrebbe compiere con Mario Draghi e Emmanuel Macron, affermando di non poter al momento ancora fornire alcuna informazione a riguardo. Della pianificazione del viaggio ha scritto ieri la Bild am Sonntag. Secondo Business Insider, a Kiev è in programma un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, ma non sarebbe prevista alcuna altra visita.
12:19
12:19
«I leader europei non facciano pressioni su Kiev»
I leader europei Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Mario Draghi non mettano pressione sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché faccia concessioni alla Russia. È l'appello formulato dal ministero degli Esteri polacco in vista della possibile visita dei tre a Kiev, riferisce l'agenzia ucraina Ukrinform.
In particolare, il sottosegretario polacco Marcin Przydacz, in un programma radiofonico, ha ricordato che lo stesso presidente polacco Andrzej Duda ha esortato da tempo i leader europei a visitare l'Ucraina e ad andare a vedere con i propri occhi Bucha e Borodianka auspicando che una visita del genere possa modificare il loro approccio.
Il diplomatico polacco ritiene tuttavia che non vi sia «l'illusione» che ciò cambi completamente la linea dei tre ma è convinto che sia necessario «lavorarci su affinché non esercitino pressioni su Volodymyr Zelensky per concessioni». Przydacz ha detto infatti di non comprendere perché l'Ucraina «debba perdonare la Russia».
12:13
12:13
«Per porre fine alla guerra serve parità di armi pesanti»
Per porre fine alla guerra l'Ucraina ha bisogno di parità di armi pesanti con la Russia. Lo ha dichiarato su Twitter il consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente ucraino Mykhailo Podolyak, indicando il tipo di armamenti necessari. E ha aggiunto che la decisione sul numero di armi che l'Occidente invierà è attesa per mercoledì, quando i ministri della Difesa di tutto il mondo si incontreranno presso la sede della NATO a Bruxelles.
12:06
12:06
«Sono 288 i bambini uccisi dall'inizio dell'invasione russa»
Sono 288 i bambini uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, oltre 527 sono stati feriti, secondo l'ufficio del procuratore generale di Kiev citato da Ukrinform.
Ieri un bambino di 6 anni è morto durante un attacco di artiglieria russo a Lysychansk, nella regione di Lugansk.
L'11 giugno, una dodicenne è stata ferita negli attacchi missilistici russi su Chortkiv, a Ternopil. Nel frattempo, un totale di 17 bambini sono stati feriti nei bombardamenti sulla regione di Kharkiv; due bambini, di 7 e 15 anni, sono rimasti feriti nel bombardamento russo di Lebiazhe, nel distretto di Chuhuiv, il 14 maggio.
Due giorni fa il report del procuratore ucraino ha reso noto che a Mariupol nei bombardamenti russi di maggio sono rimasti uccisi 24 bambini, indicando che i numeri non sono definitivi.
11:42
11:42
Un carico di 18.000 tonnellate di mais ucraino è arrivato in Spagna
Ha appena raggiunto il porto di La Coruña, nel nord-ovest della Spagna, una nave da trasporto con un carico di 18.000 tonnellate di mais provenienti dall'Ucraina: lo riporta l'agenzia di stampa Efe. Il carico, trasportato dalla nave Alppila, è giunto in Galizia dopo un viaggio via terra dall'Ucraina fino al porto polacco di Świnoujście, poi via mare con scalo intermedio a Brunsbüttel, in Germania: si tratta di una delle rotte alternative ideate per evitare il blocco russo nel Mar Nero. La merce sarà scaricata durante la giornata di oggi.
11:33
11:33
«Kiev era e resta l'obiettivo dei russi»
«Kiev era e resta un obiettivo. E non solo Kiev. Putin dice personalmente che lui aspira a tutto il territorio, che un tempo apparteneva alla Russia. Continuerà la sua marcia. Il suo interesse non finisce a Kiev o alle frontiere con la Polonia. Io ne sono assolutamente convinto». Lo dice il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, in un'intervista alla Bild.
«Putin andrà avanti fino a dove noi glielo consentiremo. E la Germania non deve dimenticare che una parte del Paese era parte di un impero sovietico», ha aggiunto.
10:42
10:42
Putin rimuove Natalya Poklonskay
Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che solleva Natalya Poklonskaya dall'incarico di vicedirettore dell'Agenzia federale per gli affari della Comunità degli Stati Indipendenti, i connazionali all'estero e la cooperazione umanitaria internazionale. Lo riferisce Interfax.
Il decreto presidenziale, pubblicato sul portale Internet ufficiale per le informazioni legali, ordina che «Natalya Vladimirovna Poklonskaya sia sollevata dall'incarico di vicedirettore dell'Agenzia federale per gli Affari della Comunità degli Stati Indipendenti, i Compatrioti all'estero e la Cooperazione umanitaria internazionale».
Poklonskaya, ucraina naturalizzata russa, è stata procuratrice generale della Crimea ed è stata eletta nel 2016 con Russia Unita alla Duma di Stato. Ad aprile aveva criticato l'invasione russa in Ucraina sostenendo che «la lettera 'Z' simboleggia la tragedia e il dolore sia per la Russia che per l'Ucraina».
10:30
10:30
Severodonestsk: «Per gli ucraini o resa o morte»
Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk e «quelle unità militari ucraine che sono lì hanno due opzioni: seguire l'esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione».
Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin. Secondo lui, ieri i soldati delle Forze armate ucraine hanno fatto saltare in aria l'ultimo ponte che collegava Severodonetsk con Lisichansk , e ora non possono lasciare la città.
10:00
10:00
«I russi possono perdere fino a 40 mila truppe entro giugno»
La Russia può tagliare il traguardo delle 40.000 truppe perse già a giugno. «In nessun'altra guerra in molti decenni hanno perso così tanto». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video notturno, riportato dalla Bbc, accusando i generali russi di considerare il loro popolo come «carne da cannone».
09:59
09:59
Mosca: «Dialogo aperto e riservato con il Vaticano»
La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. Lo afferma in un'intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov.
«La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina», ha detto Paramonov.
09:35
09:35
«I russi stanno circondando le nostre truppe a Severodonetsk»
I russi stanno concentrando gli sforzi «per condurre un'offensiva e circondare le nostre truppe nei distretti di Severodonetsk e Lysychansk e nel bloccare le rotte logistiche da Bakhmut». Lo afferma lo stato maggiore ucraino, come riporta Ukrainsk Pravda.
Le truppe russe hanno respinto l'esercito ucraino dal centro di Severodonetsk, da giorni teatro di battaglia nell'est dell'Ucraina. Lo ha affermato lo stato maggiore ucraino, sottolineando che «col sostegno dell'artiglieria, il nemico ha condotto un assalto a Severodonetsk, ha registrato un parziale successo e ha respinto le nostre unità dal centro della città. Le ostilità continuano».
La Russia sta inoltre schierando forze di riserva nel Donbass per sostenere l'assalto alla città di Severodonetsk, «dove sono in corso combattimenti molto feroci letteralmente ad ogni metro», così come a Lysychansk, Bakhmut e in altre aree. Lo ha detto nel suo tradizionale discorso video nella notte, come riporta Bbc, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha affermato che la Russia sta schierando nella regione orientale del Donbass «coscritti poco addestrati e raccolti con una mobilitazione segreta».
Le forze russe hanno peraltro distrutto un ponte che collega la città di Severodonetsk - da giorni teatro della battaglia nell'est dell'Ucraina - alla vicina e gemella città di Lysychansk, impedendo così di fatto la possibile evacuazione di molti civili lungo quella traiettoria. Lo riferiscono responsabili locali citati dal Guardian.
Secondo il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, al momento soltanto uno dei tre ponti che collega le due città resta praticabile.
09:05
09:05
I primi Marder sono pronti, ma manca l'ok del governo tedesco
I primi Marder sono già pronti, ma manca l'ok del governo tedesco alla fornitura di questi mezzi corazzati di fanteria all'Ucraina: lo afferma il produttore di armi Rheinmetall, citato dal quotidiano Bild.
L'amministratore delegato della Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato a Bild che l'azienda sta riparando circa 100 veicoli Marder e che alcuni di questi sono già utilizzabili. Tuttavia - sottolinea Papperger - spetta a Berlino decidere dove spedirli.
Sulla questione è intervenuto ieri sera anche l'ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, che su Twitter ha tuonato: «Perché rifiutate all'esercito ucraino questi Marder, mentre l'Ucraina sta sanguinando nel Donbass davanti ai vostri occhi?»
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricorda il Kyiv Independent, è stato accusato di aver bloccato le forniture di armi all'Ucraina e non una sola arma pesante è stata fornita finora dalla Germania a Kiev.
07:15
07:15
Lega araba: «No alle pressioni dell'Occidente sulla crisi ucraina»
I Paesi arabi subiscono forti pressioni da parte dell'Occidente affinché prendano posizione sulla crisi in Ucraina e condannino le azioni militari della Russia, ma non cedono a questi dettami.
Lo afferma il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit, in un'intervista alla tv di Stato egiziana ripresa dall'agenzia russa Tass.
«La situazione internazionale oggi è molto delicata - afferma Gheit -, così come la situazione nella regione. Il mondo occidentale sta esercitando una pressione palese sugli Stati arabi affinché partecipino all'isolamento della Russia. Noi arabi abbiamo un'azione collettiva nel contesto della crisi russo-ucraina».
07:11
07:11
La britannica QinetiQ donerà 10 robot da sminamento
L'azienda britannica QinetiQ donerà all'Ucraina dieci robot Talon, utilizzati in particolare per sminare i terreni. Lo rendono noto le autorità ucraine, citate dal Kyiv Independent.
06:52
06:52
«I bombardamenti russi sono un crimine di guerra»
Amnesty International accusa la Russia di crimini di guerra in Ucraina, affermando che centinaia di civili sono morti a Kharkiv in attacchi effettuati con bombe a grappolo. L'ONG per i diritti umani afferma di aver trovato prove che dimostrano che in almeno sette attacchi ai quartieri della seconda città più grande dell'Ucraina nordorientale le forze russe hanno utilizzato bombe di tipo 9N210 e 9N235 e mine a frammentazione, due categorie di armi vietate dai trattati internazionali.
In un ultimo rapporto intitolato "Chiunque può morire in qualsiasi momento", Amnesty spiega come le forze russe abbiano ucciso e causato immensi danni bombardando incessantemente le aree residenziali di Kharkiv dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio. «Le persone sono state uccise nelle loro case e nelle strade, nei campi da gioco e nei cimiteri, mentre aspettavano in fila per gli aiuti umanitari o facevano la spesa per cibo e medicine», afferma Donatella Rovera, ricercatrice su crisi e conflitti presso Amnesty. «L'uso ripetuto di munizioni a grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo disprezzo per le vite dei civili», aggiunge.
Sebbene la Russia non sia firmataria né della Convenzione sulle munizioni a grappolo né di quella sulle mine antiuomo, il diritto umanitario internazionale - sottolinea Amnesty - vieta gli attacchi e l'uso di armi che per loro natura colpiscono indiscriminatamente e costituiscono un crimine di guerra.
06:50
06:50
«Ancora 500 civili all'interno di Azot»
Sono ancora circa 500 i civili che rimangono all'interno dell'impianto chimico Azot a Severodonetsk, secondo le autorità locali citate dal Kiev Independent. Il governatore dell'oblast ucraino estremorientale di Lugansk, Sergiy Haidai, spiega che tra queste persone ci sono circa 40 bambini. Due giorni fa bombardamenti russi sulla fabbrica hanno provocato la perdita di tonnellate di petrolio e lo scoppio di un violento incendio. I civili hanno iniziato successivamente a lasciare l'impianto, in cui si sono rifugiate circa 800 persone, compresi i militari.
06:48
06:48
Il punto alle 6.00
Si scioglie l'ONG russa per la prevenzione della tortura
Annunciata ieri sera dal capo del Comitato russo per la prevenzione della tortura, l'organizzazione è stata sciolta dopo che era stata etichettata come «agente straniero» dalle autorità, designazione che ha definito un «insulto».
«Non vogliamo continuare a lavorare essendo etichettati come "agenti stranieri". Consideriamo questo termine un insulto e una calunnia», ha detto Sergei Babinets su Telegram, aggiungendo che lo scioglimento della ONG è stato deciso ieri dai suoi membri.
«Nonostante l'ovvia importanza della nostra missione, le autorità hanno cercato per molti anni di ritrarla come straniera e dannosa - ha spiegato -. Le autorità stanno inviando un segnale che la tortura sta diventando (o è già diventata) una parte della politica del governo».
Il Comitato per la prevenzione della tortura, fondato nel 2000, si batte per costringere le autorità a indagare sui maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza e ad adottare misure. Il suo lavoro ha riguardato tra l'altro anche la situazione in Cecenia.
Crisi del grano: dialogo e corridoi
La crisi del grano, bloccato in Ucraina, sarà di nuovo al centro di contatti tra Ankara, che da settimane si è proposta come mediatore, Mosca e Kiev. Il presidente turco Erdogan è pronto a risentire, già in settimana, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky «per affrontare la questione», dopo il fallimento a Istanbul dell'incontro con il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che, qualche giorno fa, era volato nel Bosforo. «I negoziati sono in corso» e «discuteremo quali passi si potranno fare», ha detto Erdogan, annunciando di volerli chiamare a stretto giro.
Intanto Kiev ha provato a sbloccare, almeno in parte, l'export dei suoi cereali aprendo due corridoi via terra, uno verso la Polonia e l'altro verso la Romania. Tentando di attivarne anche un terzo con i baltici. Il trasporto via terra consente esportazioni limitate, ben al di sotto dei flussi in tempi normali, ma è la strada su cui sta lavorando anche l'Ue in attesa di possibili sviluppi nelle trattative con Kiev e Mosca per sbloccare i porti. A Bruxelles si punta soprattutto sulla "carta Romania" utilizzando la regione del Delta del Danubio, che confina con il distretto di Odessa, per fare uscire il grano dall'Ucraina usando i canali navigabili.