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Esplodono altri walkie-talkie e cercapersone in Libano

Le esplosioni si sono verificate nella periferia meridionale di Beirut così come nelle città di Nabatieh, Tiro e Saida nel Libano meridionale – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Esplodono altri walkie-talkie e cercapersone in Libano
Red. Online
18.09.2024 07:00
23:22
23:22
Berlino: «Nessuna moratoria nell'esportazione di armi a Israele»

Il governo tedesco ha smentito le indiscrezioni diffuse dai media secondo cui la Germania non rilascerebbe più autorizzazioni per l'esportazione di armi verso Israele.

«Non esiste alcuna moratoria sulle esportazioni di armi verso Israele e non ci sarà alcuna moratoria», ha dichiarato alla dpa a Berlino un portavoce del Ministero degli Affari economici, come riporta Haaretz.

23:00
23:00
Sale a 20 il numero dei morti per lo scoppio dei walkie-talkie a Beirut

Il ministero della Salute libanese ha annunciato che il numero dei morti per le esplosioni dei walkie talkie di oggi è salito 20. I feriti sono oltre 450. Lo riporta il Guardian.

20:06
20:06
Sale a 14 morti e 450 feriti il bilancio delle vittime delle esplosioni in Libano

È salito a 14 morti e oltre 450 feriti il bilancio nella serie di esplosioni di walkie talkie avvenute oggi in Libano. Lo riferisce il ministero della sanità libanese, citato dai media locali. Ieri gli attacchi attraverso i cercapersone avevano causato 12 morti e 2'800 feriti.

19:34
19:34
Dall'inchiesta preliminare i cercapersone erano dotati di trappole esplosive

I cercapersone appartenenti ai membri di Hezbollah che sono esplosi a centinaia in Libano ieri erano dotati di trappole esplosive e pre-programmate per esplodere: lo ha dichiarato all'AFP un funzionario della sicurezza libanese.

I risultati preliminari di un'indagine condotta dalle autorità libanesi hanno dimostrato che «i dispositivi erano pre-programmati per esplodere e contenevano materiali esplosivi collocati accanto alla batteria», ha dichiarato il funzionario, che ha richiesto l'anonimato a causa della natura sensibile del caso.

19:33
19:33
La Germania sospende le nuove esportazioni di armi verso Israele

La Germania ha sospeso le nuove esportazioni di armi da guerra verso Israele in attesa di risolvere controversie legali. Lo scrive Reuters sul suo sito.

L'anno scorso la Germania ha approvato esportazioni di armi in Israele per un valore di 326,5 milioni di euro (306,75 milioni di franchi), tra cui equipaggiamento militare e armi da guerra, ovvero un aumento di 10 volte rispetto al 2022, secondo i dati del Ministero dell'Economia, che approva le licenze di esportazione.

18:49
18:49
Il governo di Taiwan promette di fare luce sulla vicenda di Gold Apollo

Il governo di Taiwan è intervenuto sulla vicenda di Gold Apollo, l'azienda attiva nell'elettronica finita nel mirino per i cercapersone dei miliziani di Hezbollah, promettendo di fare chiarezza: il ministero degli Affari economici, in una nota, ha affermato che il cercapersone ha «solo una funzione di ricezione e una batteria incorporata».

La capacità è circa quella di una normale batteria «e non vi è alcuna possibilità di morte o lesioni causate da un'esplosione». In base alle immagini, Gold Apollo «ha messo in dubbio che si trattasse di un suo prodotto e ha ritenuto che il cercapersone fosse stato modificato dopo essere stato esportato».

Secondo i dati ufficiali, dal 2022 all'agosto del 2024 Gold Apollo ha esportato circa 260'000 cercapersone, di cui quasi 41.000 nei primi otto mesi di quest'anno. Tra le principali destinazioni figurano i Paesi europei e americani, ha precisato il ministero, secondo cui non risultano registrazioni di spedizioni dirette verso il Libano e che non c'erano state precedenti segnalazioni di esplosioni simili.

Il ministero degli Affari Economici, infine, «continuerà ad assistere l'industria del settore e a condurre indagini aggiornate per comprendere la situazione».

18:42
18:42
«Le esplosioni sono il presagio di una guerra più ampia»

Il ministro degli esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato che l'esplosione di centinaia di cercapersone e walkie talkie potrebbe essere il presagio di un conflitto più ampio in Medio Oriente.

Secondo l'agenzia di stampa nazionale libanese, ripresa da Al Jazeera, il ministro degli esteri ha messo in guardia sulla gravità dell'incidente «perché arriva dopo le minacce israeliane di ampliare il raggio d'azione della guerra con il Libano, il che farebbe precipitare la regione in un ciclo di violenza più ampio e darebbe il segnale di una guerra più ampia».

Dal canto suo, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant citato dai media israeliani, ha ribadito che «il centro di gravità si sta spostando verso nord attraverso il trasferimento di risorse e forze. Siamo all'inizio di una nuova fase del conflitto, questo richiede da noi coraggio, determinazione».

Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU terrà una riunione di emergenza venerdì alle 15 locali (le 21 in Svizzera) sulle esplosioni di cercapersone in Libano. Lo ha comunica oggi la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza. La riunione è stata chiesta dall'Algeria.

18:34
18:34
Da Medici Senza Fronitere 710 kg di medicine a tre ospedali libanesi

In Libano, Medici Senza Frontiere (MSF) sta donando forniture mediche agli ospedali per curare i feriti degli attacchi avvenuti nel paese.

Le équipe di MSF - informa una nota - hanno contattato ieri le strutture sanitarie per fornire supporto e hanno donato 710 kg di forniture mediche a tre ospedali nel sud del Libano e di Beirut.

Questo va ad aggiungersi alle 10 tonnellate di materiale medico che MSF aveva già predisposto negli ospedali di tutto il paese per le emergenze e che in parte è stato utilizzato per rispondere all'afflusso di feriti di ieri notte a Baalbek, Nabatieh e in altre parti del Libano.

Le donazioni hanno l'obiettivo di supportare il sistema sanitario libanese per trattare l'enorme numero di feriti che necessitano cure immediate e che avranno bisogno di cure a lungo termine.

I team di MSF - conclude il comunicato - rimangono impegnati a supportare il sistema sanitario dove necessario e sono in contatto con le autorità per valutare ulteriore supporto.

18:19
18:19
L'Assemblea Generale dell'ONU chiede «la fine dell'occupazione israeliana»

L'Assemblea generale dell'ONU chiede la fine dell'occupazione israeliana. La risoluzione presentata dai palestinesi che domanda la fine dell'occupazione entro «12 mesi» ha ottenuto 124 voti a favore, 14 contrari e 43 astensioni.

L'obiettivo era accogliere il parere di luglio della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui l'occupazione israeliana dei territori e degli insediamenti palestinesi è illegale e dovrebbe finire.

18:18
18:18
«Nessuna relazione diplomatica con Israele senza la creazione dello Stato palestinese»

«Nessuna relazione diplomatica con Israele prima della creazione di uno Stato palestinese». Lo ha sottolineato il principe ereditario saudita Mohammad bin Salman.

«Il regno non cesserà il suo instancabile lavoro per creare uno stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale, e affermiamo che il regno non stabilirà relazioni diplomatiche con Israele senza questo», ha detto Mohammad bin Salman durante l'apertura della sessione del Shura Council, l'assemblea saudita incaricata di consigliare il governo.

18:14
18:14
Esplosione dei walkie talkie a Beirut, 9 i morti e 300 i feriti

È salito a 9 il numero dei morti e a più di 300 quello dei feriti durante le esplosioni simultanee dei walkie talkie oggi a Beirut e in diverse località del sud del Libano. Lo riferisce il ministero della salute libanese

Sui social circolano video di persone a terra, ferite o morte, a Beirut e nella Bekaa. Le immagini delle esplosioni di oggi mostrano diversi dispositivi radio Vhf di marca Icom (società giapponese), modello IC-V82, danneggiati o semi distrutti.

Secondo l'agenzia di stampa AFP e l'agenzia di stampa ufficiale, alcune delle detonazioni sono avvenute nella periferia sud di Beirut dove si stavano svolgendo i funerali di membri di Hezbollah uccisi ieri negli attacchi con i cercapersone in Libano.

Nella capitale come pure nella città di Sidone e in altre località meridionali, si sono inoltre registrate esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali, stando a quanto riferiscono media locali a Beirut.

17:58
17:58
Hezbollah minaccia: «La vendetta sarà unica e sanguinosa»

Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah Hashem Safieddine ha minacciato pubblicamente la vendetta per il secondo giorno di esplosioni in Libano di dispositivi in dotazione ai membri del gruppo sciita filoiraniano.

«Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico, ci sarà una vendetta sanguinosa», ha detto, citato dal Times of Israel. Safieddine è cugino e stretto collaboratore del leader Hasan Nasrallah.

«Il nemico dovrebbe sapere che non siamo sconfitti, che non ci piegheremo, che non ci ritireremo e che non saremo influenzati da ciò che sta facendo», ha detto.

17:47
17:47
Caos e rabbia in Libano, attaccata un'auto dell'Unifil a Tiro

Caos e rabbia della folla per le strade in Libano in seguito alle centinaia di esplosioni di dispositivi wireless che hanno fatto vittime e feriti: i cittadini hanno attaccato un'auto dell'Unifil a Tiro, a sud di Beirut. Lo riferisce Channel 12 che pubblica immagini delle proteste.

17:46
17:46
«Raid aerei israeliani sul sud del Libano»

Il ministero dell'Informazione libanese ha riferito poco fa di due raid aerei israeliani nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L'attacco aereo, simultaneo alle esplosioni di walkie-talkie di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila.

17:46
17:46
Raffica di razzi dal Libano verso il nord della Galilea

Una raffica di razzi è stata lanciata dal Libano verso la cittadina di Kiryat Shmona, nel nord della Galilea. Non si hanno notizie di feriti. Hezbollah si è assunta la responsabilità dell'attacco, sostenendo di aver preso di mira una base militare israeliana. Lo riferisce il Times of Israel.

17:44
17:44
Il DFAE esprime preoccupazione dopo le esplosioni in Libano

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha espresso profonda preoccupazione per le esplosioni avvenute ieri in Libano. In un post su X, invita tutte le parti alla massima moderazione per evitare «una maggiore escalation regionale».

Le esplosioni rischiano di compromettere ulteriormente la stabilità e la sicurezza del Paese e della regione, ha sottolineato oggi il DFAE. Il diritto internazionale deve essere rispettato e la popolazione civile deve essere protetta in ogni momento.

Secondo l'Ufficio federale di statistica, nel 2023 vivevano in Libano 985 cittadini svizzeri. Sul suo sito web, il DFAE sconsiglia di recarsi in Libano e raccomanda ai cittadini svizzeri di lasciare il Paese con i propri mezzi se ciò appare possibile e sicuro.

17:21
17:21
«I dispositivi portatili esplosi sono stati acquistati con i cercapersone»

Fonti della sicurezza libanese affermano che i dispositivi portatili esplosi questo pomeriggio sono stati acquistati da Hezbollah circa cinque mesi fa, insieme con le migliaia di cercapersone esplosi ieri. Lo riferiscono i media israeliani.

16:31
16:31
Nuove esplosioni in diverse città del Libano

Altri walkie-talkie e cercapersone usati da Hezbollah sono esplosi in diverse città del Libano nel pomeriggio di mercoledì, appena un giorno dopo un ampio attacco in cui i cercapersone usati soprattutto da membri di Hezbollah sono esplosi, ferendo oltre 2.800 persone e uccidendone 12. Le esplosioni si sono verificate nella periferia meridionale di Beirut e nelle città di Nabatieh, Tiro e Saida nel sud del Libano. Una fonte di Hezbollah ha confermato che sono stati presi di mira i walkie-talkie utilizzati dal gruppo. Un'alta fonte della sicurezza ha affermato che le esplosioni erano di piccole dimensioni, simili all'attacco di ieri, e ha detto che le agenzie di sicurezza indagheranno ulteriormente sulla questione. Non si hanno ancora notizie di vittime, al momento.

16:28
16:28
«I cercapersone hanno ucciso 19 pasdaran in Siria»

L'emittente saudita al Hadath ha affermato che le esplosioni dei cercapersone in Libano e Siria hanno ucciso anche 19 membri del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniane (IRGC) in Siria.

Secondo il report, i decessi si sono verificati nella regione di Deir Ezzor, nella Siria orientale. Altri 150 membri dell'IRGC sono rimasti feriti.

16:19
16:19
L'ONU: «I responsabili dell'attacco con il cercapersone dovranno risponderne»

I responsabili dell'attacco con cercapersone contro i membri del movimento filo-iraniano Hezbollah in Libano, avvenuto ieri, «dovranno risponderne», ha detto Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

«L'aver preso di mira simultaneamente migliaia di persone, siano esse civili o membri di gruppi armati, senza sapere chi fosse in possesso dei dispositivi mirati, dove si trovassero e in quale ambiente si trovassero al momento dell'attacco, costituisce una violazione del diritto internazionale dei diritti umani e, nella misura in cui è applicabile, del diritto internazionale umanitario», ha sottolineato Türk in un comunicato.

15:29
15:29
Gaza: MSF apre secondo ospedale da campo a Deir el Balah

Ha aperto oggi il secondo ospedale da campo di Medici Senza Frontiere (MSF) a Deir el Balah, dove sono già arrivati i primi pazienti per visite ambulatoriali. L'attivazione di altri servizi dipenderà dalle autorità israeliane che hanno ritardato l'ingresso di rifornimenti a Gaza, mentre nella Striscia continuano i bombardamenti e il sistema sanitario è in ginocchio.

Così come il primo ospedale da campo aperto da MSF a fine agosto - si legge in una nota - questo nuovo ospedale da campo è necessario a causa della distruzione del sistema sanitario. Il modo migliore per fornire assistenza alla popolazione di Gaza è proteggere e supportare le strutture sanitarie già esistenti, consentendo loro un accesso sicuro alle cure.

Poiché 19 dei 36 ospedali di Gaza sono attualmente non funzionanti, gli ospedali da campo sono l'ultima risorsa per fornire cure salvavita. Un cessate il fuoco immediato e duraturo è l'unica soluzione per fornire alla popolazione di Gaza l'assistenza sanitaria adeguata di cui ha disperatamente bisogno, scrive l'ONG.

Dall'inizio della guerra, MSF ha dovuto abbandonare 14 strutture sanitarie, compresi ospedali, a causa degli ordini di evacuazione delle autorità israeliane, dei combattimenti nelle aree circostanti o degli attacchi diretti. Poiché le cosiddette zone umanitarie sono state ripetutamente bombardate dalle forze israeliane, è necessario garantire la protezione di questi ospedali da campo e degli ultimi ospedali rimasti a Gaza.

15:26
15:26
Iran: «Le esplosioni in Libano mostrano l'ipocrisia occidentale»

«L'incidente ha mostrato ancora una volta che nonostante i Paesi occidentali e gli americani affermino di cercare un cessate il fuoco, in pratica sostengono pienamente i crimini, le uccisioni e i barbari omicidi del regime sionista». Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, come riferisce l'agenzia di stampa Mehr, commentando l'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4mila feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani.

Pezeshkian «ha definito un simile incidente una fonte di vergogna per i Paesi occidentali, soprattutto per gli americani, che non si fermeranno davanti a nulla per portare avanti i loro obiettivi disumani», si legge in un comunicato della presidenza della Repubblica che fa riferimento ad una riunione di gabinetto.

«Il fatto che strumenti e i dispositivi normalmente utilizzati come mezzi per il comfort e il benessere vengano usati come strumento di terrore e distruzione contro coloro le cui opinioni non sono come le nostre mostra la caduta dell'umanità e il predominio della ferocia, della brutalità e della criminalità», ha aggiunto il presidente iraniano.

13:54
13:54
«Gli USA non sono coinvolti nelle esplosioni dei cercapersone»

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha negato che gli Stati Uniti fossero a conoscenza o coinvolti nelle esplosioni dei cercapersone in Libano.

Durante la sua visita in Egitto, il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che il cessate il fuoco a Gaza è il modo migliore per garantire la stabilità della regione.

«Per quanto riguarda il Libano, gli Stati Uniti non erano a conoscenza di questi incidenti né vi erano coinvolti, e stiamo ancora raccogliendo informazioni e fatti», ha detto Blinken.

«In generale, siamo stati molto chiari e continuiamo ad esserlo sull'importanza che tutte le parti evitino qualsiasi passo che possa ulteriormente intensificare il conflitto».

13:51
13:51
Società ungherese nega di aver prodotto i cercapersone

La Bac Consulting non ha prodotto i cercapersone esplosi ma ha svolto solo una funzione di mediazione. Questa l'indicazione data da Cristiana Barsony-Arcidiacono, Ceo della società ungherese, al giornale online ungherese telex.hu.

L'amministratrice ha confermato di aver collaborato con la società di Taiwan Gold Apollo, ma ha negato di aver prodotto i dispositivi esplosi ieri in Libano e Siria.

«Non sono stata io a fabbricare i cercapersone - ha detto al giornalista del sito ungherese - sono solo una mediatrice. Credo abbiate frainteso questa cosa», ha poi aggiunto riferendosi alle informazioni fornite a Taiwan dalla Gold Apollo.

12:35
12:35
«Israele tenta di espandere la guerra»

I tentativi da parte di Israele per allargare i conflitti nella regione sono pericolosi. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una telefonata con il premier libanese, Najib Miqati.

Nel colloquio Erdogan ha espresso tristezza per le vittime dell'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato ieri alla morte di una ventina di persone e circa 4mila feriti. I tentativi per fermare Israele continueranno, ha aggiunto il leader turco, come riferisce Anadolu.

12:35
12:35
«Pericolo escalation nella regione per gli attacchi in Libano»

Gli attacchi con le esplosioni di cercapersone in Libano portano a una "escalation delle tensioni nella regione" e potrebbero scatenare una "situazione fuori controllo". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

"Quello che è successo, qualunque cosa sia, porta sicuramente a un'escalation della tensione - ha affermato Peskov - e la regione stessa è in uno stato esplosivo. Ovviamente, un incidente del genere, ognuno di essi, può diventare un fattore scatenante per far andare la situazione fuori controllo".

11:40
11:40
«Gli attacchi con cercapersone potrebbero portare a una situazione fuori controllo»»

Gli attacchi con le esplosioni di cercapersone in Libano portano a una «escalation delle tensioni nella regione» e potrebbero scatenare una «situazione fuori controllo». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

«Quello che è successo, qualunque cosa sia, porta sicuramente a un'escalation della tensione - ha affermato Peskov - e la regione stessa è in uno stato esplosivo. Ovviamente, un incidente del genere, ognuno di essi, può diventare un fattore scatenante per far andare la situazione fuori controllo».

10:17
10:17
«Israele ha attivato le esplosioni per il timore di essere scoperto»

Israele ha deciso di far esplodere i cercapersone dei membri di Hezbollah in Libano e Siria per timore che la sua operazione segreta potesse essere scoperta dal gruppo. Lo scrive Axios citando tre funzionari statunitensi.

«È stato un momento 'use it or lose it'», ha detto un funzionario statunitense descrivendo il ragionamento che Israele ha comunicato agli Stati Uniti in merito alla tempistica dell'attacco.

Un ex funzionario israeliano a conoscenza dell'operazione ha detto che i servizi segreti israeliani avevano pianificato di usare i cercapersone con trappole esplosive come colpo di apertura a sorpresa in una guerra totale per cercare di paralizzare Hezbollah.

Ma negli ultimi giorni, i leader israeliani hanno iniziato a preoccuparsi che Hezbollah potesse scoprire i cercapersone manomessi, scrive ancora Axios. Il premier Benyamin Netanyahu, i suoi ministri e i capi delle Idf e intelligence hanno deciso di usare il sistema ora piuttosto che correre il rischio che venisse scoperto da Hezbollah, ha detto un funzionario statunitense.

10:11
10:11
Iran: «Da Israele un cyber attacco terroristico da punire»

L'Iran ha condannato Israele dopo l'esplosione coordinata di cercapersone in dotazione a esponenti di Hezbollah in Libano e Siria che ha portato alla morte una ventina di persone e circa 4000 feriti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani.

Il rappresentante della Repubblica islamica all'Onu, Saeed Iravani, ha definito la detonazione coordinata dei cercapersone un «cyber attacco terroristico» durante una sessione speciale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, aggiungendo che «il regime di Israele deve essere ritenuto responsabile di tale aggressione e di tale crimine efferato».

Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, ha duramente condannato l'esplosione coordinata dei cercapersone, affermando che «l'azione terrorista di Israele» merita un procedimento penale, un processo e una punizione a livello internazionale.

07:00
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Il punto alle 7.00

«I nostri martiri e i nostri feriti rappresentano il simbolo della nostra lotta e dei nostri sacrifici per Gerusalemme. Questo nemico perfido e criminale riceverà sicuramente la giusta punizione per questa aggressione criminale». È quanto afferma Hezbollah in un comunicato rilasciato dopo le esplosioni dei cercapersone in dotazione ai suoi membri che hanno causato diversi morti e feriti in varie parti del Libano. Lo riporta la testata L'Orient-Le Jour. «Dopo aver esaminato tutti i fatti, i dati e le informazioni disponibili sull'attacco criminale avvenuto questo pomeriggio, riteniamo il nemico israeliano pienamente responsabile di questa aggressione, che ha colpito anche civili e ha causato la morte di numerosi martiri e numerosi feriti», aggiunge Hezbollah.

Dal canto suo il Governo libanese, tramite un comunicato del Consiglio dei ministri, «denuncia con forza l'aggressione criminale israeliana che rappresenta una significativa violazione della sicurezza e della sovranità libanese». Il Consiglio dei ministri ha altresì assicurato di aver «avviato immediatamente i contatti con i Paesi interessati e con l'ONU per discutere di questo crimine che non conosce limiti». Il primo ministro libanese Najib Mikati ha poi tenuto una riunione di gabinetto a seguito della quale il governo ha «condannato all'unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano», ha reso noto l'ufficio stampa. Il presidente del Parlamento libanese e leader del movimento Amal, Nabih Berry, ha da parte sua accusato Israele di aver commesso «un crimine di guerra», chiedendo a «tutto il mondo di fermare la macchina del terrore israeliano».

«L'operazione che prevedeva l'esplosione di centinaia di cercapersone in Libano è stata approvata all'inizio di questa settimana durante le riunioni sulla sicurezza con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, i membri senior del suo gabinetto di guerra e i responsabili dei servizi di sicurezza», ha affermato una fonte informata dei fatti ad Axios.

Anche il New York Times afferma che dietro all’attacco con i cercapersone c’è Israele. «Israele ha messo l'esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah e ha condotto la sua operazione nascondendo materiale esplosivo all'interno di un nuovo lotto di cercapersone di fabbricazione taiwanese importati in Libano», scrive il foglio newyorchese che cita funzionari statunitensi e di altri Stati. Secondo le fonti, i cercapersone, che Hezbollah aveva ordinato all’azienda Gold Apollo di Taiwan, erano stati manomessi prima di arrivare in Libano.

Secondo quanto riferito dalla CNN, le esplosioni sono state una conseguenza di una operazione di Mossad ed esercito israeliano. «I cercapersone in dotazione ai membri del partito sciita filo-iraniano Hezbollah esplosi simultaneamente ieri in un attacco coordinato organizzato dall'intelligence israeliana sono stati assemblati dal distributore europeo dell'azienda taiwanese Gold Apollo». Lo ha dichiarato oggi il fondatore e presidente dell'azienda, Hsu Ching-kuang, dopo che le fotografie dei cercapersone esplosi hanno fatto il giro del mondo. L'emittente televisiva CNN ha verificato le fotografie e identificato il modello di cercapersone Gold Apollo AR924, che Hezbollah aveva adottato in grandi quantità per i suoi membri al fine di evitare intercettazioni telefoniche da parte di Israele. Secondo Hsu, gli apparecchi esplosi non erano stati assemblati dall'azienda taiwanese, ma su licenza da un distributore europeo di cui non ha fatto il nome, ma che sarebbe entrato in affari con Gold Apollo circa tre anni fa.

Gli Houthi, intanto, hanno condannato l’attacco con i cercapersone. Il portavoce degli Houthi yemeniti Mohammed Abdelsalam ha definito quanto accaduto «un crimine atroce e una violazione della sovranità libanese» da parte di Israele. «Siamo certi che il Libano è in grado di affrontare tutte le sfide e ha un movimento di resistenza in grado di scoraggiare l'entità nemica sionista e di farle pagare un prezzo elevato per qualsiasi escalation possa intraprendere contro il Libano», ha aggiunto.

Anche la Jihad islamica palestinese ha condannato l'esplosione dei cercapersone descrivendola come un «evidente crimine di guerra». A riportarlo è il Times of Israel. «Il fatto che Israele ricorra a questa opzione, nel quadro della sua guerra psicologica, è un indicatore del suo livello di frustrazione e della scarsità di opzioni a sua disposizione dopo i colpi ricevuti da più fronti a sostegno del popolo palestinese», ha affermato la Jihad islamica. «Siamo pienamente fiduciosi che la resistenza islamica in Libano e Siria sarà in grado di assorbire questo duro colpo, contenerne rapidamente le conseguenze e rispondere al nemico in modo proporzionale all'entità del crimine e all'attacco ai civili all'interno delle loro case, in particolare alle famiglie dei combattenti della resistenza», ha affermato il gruppo.

Pure il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araqchi, ha condannato «l'atto terroristico del regime israeliano che ha preso di mira civili libanesi» nel corso di un colloquio avuto con il suo omologo libanese, Abdallah Bou Habib. Riferendosi all'esplosione su larga scala di cercapersone in dotazione a presunti membri di Hezbollah, Araqchi ha sottolineato la disponibilità di Teheran a fornire assistenza medica per curare i feriti.

Da parte loro, gli Stati Uniti affermano, per voce del portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, di non essere stati informati in anticipo e di non essere stati coinvolti nelle esplosioni di cercapersone utilizzati da Hezbollah in Libano.

«Hezbollah sicuramente risponderà su grande scala» alle esplosioni dei cercapersone avvenute in Libano. Lo ha detto il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib in un colloquio telefonico con il New York Times. «Se Israele pensa che in questo modo farà rientrare nelle case gli sfollati nel nord di Israele, si sbaglia. Questo porterà a un'escalation di questa guerra», ha aggiunto.

Intanto diverse compagnie aeree hanno iniziato a cancellare i voli per Israele per il timore di una potenziale rappresaglia di Hezbollah dopo le esplosioni di cercapersone. Air France sospenderà i servizi dall'aeroporto Charles de Gaulle della capitale francese a Beirut e Tel Aviv fino al 19 settembre a causa delle crescenti preoccupazioni per la sicurezza in Medioriente. Lo ha affermato la compagnia aerea. Le operazioni, ha precisato, riprenderanno in seguito a una valutazione della situazione. Anche Lufthansa Group ha affermato che sospenderà tutti i collegamenti da e per Tel Aviv e Teheran fino al 19 settembre.

Infine, tre sospetti operativi di Hezbollah sono morti in un raid israeliano condotto su Majdel Selm, nel Libano meridionale. Lo rende noto al-Arabiya, mentre l'esercito israeliano non ha confermato ancora la notizia.