I giovani al prossimo Municipio: «È ora di investire su di noi, siamo il futuro»
«Bellinzona è in evoluzione», hanno ribadito nelle ultime settimane i candidati alle elezioni comunali, ma cosa si fa di concreto per i giovani? Sono contemplati con sincero interesse in questo processo evolutivo? La nostra è una provocazione, certo, ma l’argomento è ripetutamente oggetto di dibattiti e gli stessi giovani si chiedono quale importanza abbiano per la Città. Di fatto, gli abitanti di tutte le fasce d’età si rendono conto che si può fare di più. Tuttavia, tra tempistiche lunghe e iniziative che stentano a decollare (Parco urbano e spazi aggregativi in Golena) oppure scartate (ex Birreria a Carasso) sul tavolo, allo stato attuale, c’è la soluzione individuata all’ex Stallone per insediare un centro giovani che però non sarà pronto prima del 2026-2027.
Mostre, dibattiti e conferenze
Abbiamo quindi fatto un giro d’orizzonte fra alcuni giovani della Turrita, tra i 20 e 25 anni e che stanno studiando Oltralpe, per capire cosa sperano che il Municipio, che entrerà in carica il 14 aprile faccia per loro nella prossima legislatura. La più grande lacuna, evidenziata da tutti gli intervistati, è l’assenza di uno spazio in cui potersi incontrare che sia anche polifunzionale, in cui svago e attività ricreative possano essere coniugate. «Uno spazio in cui i giovani intraprendenti possano proporre attività di gruppo o workshop», suggerisce Nicholas. Ma non solo: una struttura che possa anche ospitare mostre, eventi culturali e conferenze, all’interno della quale ci si possa incontrare per dibattere e scambiarsi idee. Insomma: i giovani vogliono eventi per giovani fatti da giovani. «Non c’è nemmeno bisogno di creare degli spazi ex novo. Più che aggiungere sarebbe bello se Bellinzona rivalorizzasse e rivitalizzasse degli spazi già esistenti», puntualizza Daniel. «All’Espocentro una volta si organizzavano feste e concerti. Ho la passione per la musica e dunque mi piacerebbe se in spazi come questi si potesse organizzare qualcosa più frequentemente. Purtroppo Bellinzona è una città intimorita dal rumore», aggiunge Jacopo.
«Credo che la legge troppo stringente sui decibel cancelli ogni prospettiva di rivitalizzare il centro storico la sera», sostiene Joshua. E a tal riguardo Daniel rincara la dose: «Se ci fossero meno limitazioni in quanto ad orari e rumore per i bar, sono certo che chi li gestisce potrebbe offrire molto di più». Anche Mara ha qualcosa da dire: «La sostanziale differenza tra Friburgo, in cui studio, e Bellinzona è che lì c’è molta più possibilità di vivere la notte». Qualcun altro conclude che «a Bellinzona non c’è una vera movida: i bar sono troppo sparpagliati per la città e zone come il viale Stazione di notte sono deserte». Inoltre d’estate è «molto piacevole godersi dei pomeriggi al fiume, peccato che non vi siano servizi a disposizione», rileva Joshua. «Mi piacerebbe se Bellinzona rendesse la zona fluviale più attraente, un po’ sulla scia di Lugano e Locarno in riva al lago. Manca qualche piccolo bar stagionale e dei servizi quali toilette».
Neolaureati: quali prospettive?
C’è poi pure chi ha espresso perplessità legate al futuro lavorativo. Nicola è uno studente di Master e a breve sarà posto di fronte alla fatidica scelta: cercare lavoro in Ticino o in Svizzera interna? Non è cosa insolita che dopo l’università i giovani decidano di restare al di là delle Alpi. «È innegabile che mi piacerebbe tornare in futuro, ma non so se lo farò presto per via dei salari. Se questi fossero più alti anche per i neolaureati rientrerei in Ticino, così da poter mettere a frutto quanto appreso durante gli studi e non altrove. Per queste ragioni mi piacerebbe che Bellinzona si rendesse più attrattiva da un punto di vista lavorativo, offrendo anche ai giovani salari maggiormente competitivi con il resto della Svizzera».
È innegabile che Bellinzona stia pian piano dedicando più attenzione ai giovani e alle loro esigenze; a dimostrazione di ciò vi è il progetto di rivalorizzazione dell’ex Stallone. Come spiegato dal sindaco Mario Branda nell’articolo pubblicato ieri «la disponibilità dei relativi spazi è però condizionata al perfezionamento di altri progetti e anche le procedure richiedono tempo». Tempo che per i giovani sembra non arrivare mai. «Spero che il nuovo Municipio investa di più su di noi. Siamo il futuro», chiosa Marie.