Il caso

I Paesi europei avvertono i propri cittadini transgender: «Attenzione ai viaggi negli USA»

Danimarca e Finlandia hanno aggiornato le raccomandazioni di viaggio negli USA, come fatto dalle Germania negli scorsi giorni: «Assicuratevi che non ci siano problemi con i documenti di viaggio»
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Red. Online
22.03.2025 20:00

La gente continua a viaggiare negli Stati Uniti. Ma per qualcuno, volare negli States, da quanto Trump è tornato alla Casa Bianca, potrebbe essere più difficile. Negli scorsi giorni, la Danimarca e la Finlandia hanno aggiornato le loro raccomandazioni di viaggio negli USA per le persone transgender, come già fatto da altri Paesi europei nelle ultime settimane. Una raccomandazione che arriva dopo alcune segnalazioni di «disordini» al confine americano.

Nello specifico, la Danimarca ha dichiarato di aver iniziato a consigliare ai viaggiatori transgender di contattare l'ambasciata statunitense a Copenhagen prima della partenza, «per assicurarsi che non ci siano problemi con i documenti di viaggio». Trump, infatti, nelle ultime settimane, ha ridotto i diritti delle persone transgender e non binarie. A tal proposito, ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero riconosciuto solo due generi e ha approvato due ordini esecutivi volti a escludere le persone transgender dall'esercito statunitense. Oltre a limitare il loro accesso allo sport e a ridurre le procedure di transizione di genere per le persone di età inferiore ai 19 anni. 

Nell'emanare la raccomandazione, il ministero degli esteri danese non ha menzionato Trump e le decisione delle ultime settimane, ma si è limitato a sottolineare che il modulo di domanda per l'ESTA (US Electronic System for Travel Authorization) consente ai viaggiatori di scegliere solo tra «maschio e femmina». La legge danese, al contrario, consente ai cittadini di identificare il proprio genere come X. 

«Se il tuo passaporto riporta il genere X o hai cambiato genere, si consiglia di contattare l'ambasciata degli Stati Uniti prima del viaggio per ricevere indicazioni su come procedere», si legge sul sito danese delle avvertenze di viaggio negli USA. Al momento, i funzionari hanno dichiarato che nessun cittadino danese è stato respinto o trattenuto per entrare negli Stati Uniti, da quando Trump è tornato in carico. 

Le preoccupazioni che qualcosa possa cambiare, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, però, non si placano. «Siamo preoccupati che le persone possano essere fermate all'aeroporto e che venga loro negato l'ingresso, o che possa accadere qualcosa di inappropriato e spiacevole all'aeroporto», ha detto Susanne Branner Jespersen dell'associazione LGBT+ Danmark all'emittente danese Radio IIII.

Come detto, però, la Danimarca non è stata il primo Paese europeo ad aggiornare i suoi consigli di viaggio. A inizio mese, la Germania aveva emanato una raccomandazione ai suoi cittadini, invitandoli a contattare le missioni diplomatiche statunitensi prima della partenza, per evitare spiacevoli sorprese. Tre viaggiatori tedeschi, infatti, di recente sono stati trattenuti alla frontiera, portando il governo ad aggiornare le sue raccomandazioni di viaggio. 

Al tempo stesso, come anticipato, anche la Finlandia ha aggiornato la sua pagina dei consigli di viaggio negli USA. «Se il sesso attuale del richiedente sul suo passaporto è diverso dal sesso confermato alla nascita, le autorità statunitensi potrebbero rifiutare l'ingresso», si legge sul sito. 

Dopotutto, come ricordato dal ministro degli Esteri alla Reuters, «la decisione finale se una persona può entrare negli Stati Uniti spetta alle autorità di frontiera statunitensi».