I piani della Navigazione per «l'altro» Campo Marzio
Si parla tanto di Campo Marzio Nord. E se questo, invece, fosse l’anno di Campo Marzio Sud? Il progetto per l’area tra viale Castagnola e la riva del Ceresio è molto meno dibattuto rispetto a quello del polo congressuale, ma strategicamente ha i suoi perché e potrebbe cambiare completamente volto a un angolo pregiato di Lugano. Se ne parla da tempo, ed entro il prossimo inverno la Società Navigazione Lago di Lugano dovrebbe far arrivare sul tavolo della Città e del Cantone delle proposte architettoniche per il futuro del comparto di sua competenza: quello del cantiere navale. Al momento si ragiona solo a livello di volumetrie, di blocchi da posizionare nel migliore dei modi e in base a un accordo di massima che le parti coinvolte hanno già raggiunto. Vediamone i contenuti.
C'è un mondo dentro
Tanto di questa visione, i cui tempi di realizzazione sono stimati fra i cinque e i dieci anni, ruota attorno al cantiere navale, a cui la Navigazione vorrebbe dare un ruolo diverso da quello che ha oggi. Il primo cambiamento è filosofico. «Da luogo estremamente chiuso, quasi off limits, e anche fatiscente, bisogna dirlo, deve diventare aperto e fungere da trait d’union fra il lago e la città, tra le attività acquatiche e quelle terrestri: vogliamo che sia più di un cantiere navale» spiega il presidente della società Agostino Ferrazzini. Un po’ lo è già. «Dentro c’è un piccolo mondo: ci lavorano saldatori, elettricisti, pittori, meccanici. Tutto quello che serve per la manutenzione dei battelli, che in passato lì venivano anche costruiti. Abbiamo pure una piccola fucina. La navigazione è passata dal vapore, al diesel, all’energia elettrica: un’evoluzione tecnologia di cui questo luogo è stato testimone». Parole che suggeriscono già da sole come valorizzarlo.
«Nel progetto è prevista una parte museale – conferma Ferrazzini –, abbiamo diversi pezzi che potrebbero raccontare la storia del lago e della navigazione». Se i contenuti verranno preservati, viene da chiedersi cosa ne sarà dello stabile in sé, che mostra i segni del tempo. «Sarà mantenuto con un restauro. È oggetto di una procedura di tutela che non si è ancora conclusa. Noi – chiarisce il presidente – siamo disposti a tutelare l’immobile come un bene degno di protezione, ma chiediamo di poter utilizzare le superfici attorno ad esso».
Magari anche un ristorante
Ed eccoci ai contenuti circostanti. Non è un mistero che la Navigazione punti a realizzare dei nuovi edifici sul suo terreno. Cosa potrebbero accogliere? «Sicuramente spazi utili a tutte le attività della nostra azienda, comprese quelle del Tuttofare del lago e della Motoscafi riuniti, poi uffici sempre legati al nostro gruppo, locali che potrebbero essere dedicati alla formazione e allo sviluppo di competenze legate all’elettrificazione e, infine, spazi da mettere a disposizione della Città come sale multiuso o sedi di associazioni». Affittando una parte delle nuove superfici, per esempio al Comune, ma non sono esclusi negozi, bar e ristoranti, la Navigazione conta di controbilanciare un investimento totale che sarà nell’ordine delle decine di milioni di franchi. «La nostra idea è finanziare il progetto con capitali privati, senza pesare sugli enti pubblici – la società è detenuta al dieci percento dal Cantone e per il resto da privati – ricordando comunque l’impatto positivo che andremo a creare, per esempio a livello di posti di lavoro».
Dal tram al pontile
La visione per Campo Marzio Sud – che, è bene sottolineare, include il comparto del Lido comunale e dei campi da tennis, che evidentemente non è di competenza della Navigazione – tocca anche il tema della mobilità. «Idealmente, in futuro, da viale Castagnola passerà il tram – le autorità competenti stanno studiando un prolungamento della pensilina fino a Viganello, Cassarate e Pregassona – e di fronte alla nostra sede, quindi, potremmo avere una fermata potenzialmente interessante per il concetto di trasporto pubblico integrato». Ne avevamo parlato lo scorso 29 dicembre: la Navigazione, insieme ad alcuni Comuni, sta promuovendo la riattivazione di alcune vie d’acqua come opzione alternativa o complementare a quelle esistenti su terra. «In tal senso, la nostra idea è spostare vicino al cantiere navale il pontile che oggi si trova di fronte al ristorante Artè».
Un sogno ancora vivo
Potrebbero esserci risvolti anche per la mobilità dolce: da anni si parla della possibilità di costruire una passerella pedonale che congiunga il parco Ciani alla Lanchetta e permetta di superare un ostacolo importante a chi vuole godersi il lago camminando o correndo sempre lungo le sue rive (oggi bisogna risalire per forza verso viale Castagnola). «In passato la Navigazione si era sempre opposta a questo progetto – ricorda Ferrazzini – ma fare squadra è il miglior modo di creare valore: noi abbiamo dato la nostra totale disponibilità a far passare un percorso del genere di fronte alla nostra sede, a condizione chiaramente di poter attuare il nostro progetto nel suo complesso». E i battelli che devono accedere al cantiere? «La mia proposta è mantenere il cantiere dov’è e posare dei ponti mobili, come a Lucerna, in modo che i natanti se necessario possano passare». Scenari nuovi, inediti per Lugano. Il Campo Marzio Nord sarà strategico, ma occhio anche a Sud.