I ragazzi delle medie comprano le Puff, e lo fanno vicino a scuola

Sigarette elettroniche. E-cig. Puff. Svapo. Vape. Chiamatele come volete, stiamo parlando del «nuovo modo di fumare». Che ha un buon gusto, non puzza e si può nascondere molto più facilmente rispetto al pacchetto di sigarette che anni fa i genitori trovavano ispezionando lo zaino dei figli. E proprio di minori si parla, perché questi prodotti (stando all'OMS) raggiungono un target di consumatori a partire (ebbene sì) dagli 8 anni d'età. La terza elementare, per intenderci. Ma il Ticino, il 1. giugno 2023 ha introdotto il divieto di vendita di sigarette elettroniche (e-cig) e prodotti simili a giovani al di sotto dei 18 anni. Come sta andando?
È lo stesso Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) a fornire la risposta. Perché, in collaborazione con Radix Svizzera italiana, ha effettuato controlli in 112 punti vendita. Dove? In prossimità di 21 scuole medie. E i risultati non sono per nulla incoraggianti. «Circa un punto vendita su quattro ha venduto Puff Bar ai minori, nella quasi totalità dei casi senza accertare in alcun modo l’età – tramite domanda diretta e/o richiedendo un documento di identità – dei giovani acquirenti».
I giovani «complici»
I controlli sono stati svolti con il supporto di un gruppo di ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, formati per svolgere queste verifiche e accompagnati da un operatore adulto. I minorenni hanno chiesto di acquistare una specifica tipologia di sigaretta elettronica monouso, la così detta Puff Bar, attualmente il dispositivo più diffuso e utilizzato tra i giovani. I ragazzi non potevano celare la loro età o tentare di indurre all’errore gli esercenti e, in caso di richiesta da parte dei venditori, erano tenuti a presentare un documento d’identità.
Cosa dice la legge
Con la modifica della legge sanitaria (LSan), dal 1. giugno 2023 in Ticino è scattato il divieto di vendita di sigarette elettroniche (e-cig) e prodotti simili a giovani al di sotto dei 18 anni. È importante ricordare che l’articolo 52a della LSan, oltre a imporre il divieto di vendita di prodotti del tabacco e affini ai minorenni, sancisce l’obbligo da parte del venditore di richiedere un documento d’identità ufficiale in caso di incertezza sull’età dell’acquirente. La modifica della legge sanitaria è stata voluta per contrastare la velocissima espansione del mercato di prodotti definiti come alternativi alle sigarette tradizionali (e spesso proposti come più salutari) e la loro popolarità tra gli adolescenti e i giovani adulti.
Le Puff
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), lo scorso dicembre, ha lanciato l'allarme: «Queste sigarette, che sono assolutamente inefficaci per smettere di fumare, contrariamente a quanto dichiara chi le ha progettate, hanno effetti nefasti sulla salute. La tattica di questa industria è che appena rileva una diminuzione dei fumatori cerca di reclutarne di nuovi e per farlo, ora, promuove le sigarette elettroniche. Sebbene gli effetti sulla salute a lungo termine non siano completamente conosciuti, contengono nicotina, generano sostanze tossiche, alcune delle quali note per causare il cancro o aumentare il rischio di disturbi cardiaci e polmonari. L'uso di sigarette elettroniche in giovane età può influenzare lo sviluppo del cervello e portare a disturbi dell'apprendimento».
Anche Martine Bouvier Gallacchi, medico Capo del Servizio di promozione e valutazione sanitaria, già a maggio del 2022, aveva dichiarato: «La sigaretta elettronica mantiene la dipendenza da nicotina e produce derivati irritanti e potenzialmente nocivi per i polmoni. E non va dimenticato che gli effetti nocivi a medio-lungo termine non sono ancora noti».
Più responsabilità a chi vende le Puff
Per essere il più possibile incisivo, l’impegno del DSS, della scuola e dei partner coinvolti nelle iniziative di sensibilizzazione e tutela della salute pubblica – soprattutto per proteggere le fasce più giovani – necessita della collaborazione di tutti gli interessati. Per questo motivo, scrive il Cantone, «l’adesione responsabile di chi vende sigarette elettroniche e prodotti simili, attraverso la consapevolezza e il rispetto delle misure preventive sancite dalla LSan (nello specifico, verificando l’età degli acquirenti più giovani) costituisce un pilastro essenziale».
L'Associazione svizzera per la prevenzione al tabagismo (AT), insieme alla Lega polmonare ticinese, ha creato il nuovo sito Vapefree.info dedicato alle sigarette elettroniche usa e getta e destinato in particolar modo a genitori e docenti, a cui si ricorda l'importante «ruolo nel proteggere i bambini e i ragazzi dalle sigarette elettroniche».