La polemica

I talenti di Cecchetto e Linus

Il primo dissing del 2024 sta dividendo i milioni di italiani e le migliaia di ticinesi che ascoltano Radio Deejay – Una storia interessante, perché da sola racconta tanti anni, in certi casi quarantadue, delle nostre vite
Stefano Olivari
06.01.2024 20:45

Il primo dissing del 2024 è quello fra Claudio Cecchetto e Linus, che da giorni sta dividendo i milioni di italiani e le migliaia di ticinesi che ascoltano Radio Deejay o comunque seguono i tanti personaggi lanciati dall’emittente fondata da Cecchetto nel 1982, appena trentenne, subito dopo la conduzione del suo terzo Festival di Sanremo. Una storia interessante, perché da sola racconta tanti anni, in certi casi quarantadue, delle nostre vite.

People from Cecchetto

I fatti recenti sono stranoti. Poco prima di Natale la Rai ha mandato in onda People from Cecchetto, documentario con il titolo ovviamente ispirato alla People from Ibiza di Sandy Marton, summa del cecchettismo inteso come meccanismo di creazione di successi a ciclo continuo. A Radio Deejay Linus, direttore dell’emittente dal 1994 e cioè da quando Cecchetto la vendette al gruppo Espresso (oggi controllato dagli Elkann-Agnelli) per 7 miliardi di lire dell’epoca, ha parlato con sufficienza del documentario, attirandosi la risposta di Jody Cecchetto su Instagram, con il figlio di Claudio (anche lui presentatore e deejay) che ha usato toni educati e una sostanza dura e cioè che Linus non sarebbe nessuno se Cecchetto non avesse creato Radio Deejay. Poi la controrisposta di Linus, un’intervista di Cecchetto padre, una lettera al Corriere della Sera di Linus e prossime puntate in cui ognuno rimarrà sulle proprie posizioni. Nella sostanza Cecchetto (che fra l’altro nel 1984 assunse Linus) ritiene che dopo di lui Radio Deejay e in generale le radio abbiamo poca creatività e quindi non facciano più tendenza, mentre Linus pensa che il suo ex capo sia soltanto invidioso di un successo che dal 1994 a oggi si è moltiplicato almeno per dieci volte. In mezzo fra i due i tantissimi personaggi inventati da Cecchetto ma spesso amici anche di Linus, che possono essere divisi in categorie.

Cantanti

Fra le tante scoperte musicali di Cecchetto, fra l’altro anche cantante in proprio (indimenticabile Gioca Jouer) i due con la carriera più luminosa sono senza dubbio stati Jovanotti e Max Pezzali, per lungo tempo seguiti da Cecchetto anche come manager. Il primo compare nel documentario usando toni leggeri e criticando in maniera sottile il suo mentore, il secondo non viene nemmeno citato (come del resto anche Linus, altra caduta di stile notevole) e con Cecchetto si è lasciato davvero male, poco prima del concerto di San Siro dello scorso anno. Jovanotti e Max Pezzali smentiscono il luogo comune che vuole Cecchetto creatore soltanto di personaggi effimeri, quando non addirittura one shot, sia nel periodo di Radio Deejay sia in quelli successivi. Ma in realtà carriere lunghe hanno avuto anche Sabrina Salerno e Paola & Chiara, mentre per pochi anni hanno ballato Sandy Marton, Taffy, Tracy Spencer, i Via Verdi e tanti altri ormai oltre il culto come Tipinifini e Gino Latino, fino ad arrivare a tempi più moderni con i Finley. Un caso particolarissimo Fiorello, che Cecchetto vedeva soprattutto come cantante ma che sarebbe diventato anche molto altro. Di certo per un lungo periodo Radio Deejay, che nella versione cecchettiana trasmetteva pochissima musica italiana, è stata funzionale al successo della casa discografica di Cecchetto, Ibiza Records e altre sigle, anticipatrice almeno in Italia della tendenza dei deejay trasformati in musicisti.

Televisione

Fiorello significa ormai soprattutto televisione, senza bisogno di presentazioni così come Gerry Scotti e Amadeus: il primo intrattenitore numero uno della Rai, il secondo intrattenitore numero uno di Mediaset, il terzo l’uomo al comando del Festival di Sanremo per il quinto anno consecutivo. Tutte purissime creature di Cecchetto, nel caso di Fiorello e Scotti addirittura strappandoli ad altri lavori, mentre Amadeus almeno voleva fare il presentatore fin da bambino. Ma targata Cecchetto è anche la classe media dei Nicola Savino, che a Radio Deejay aveva iniziato addirittura come fonico, e di tanti altri. Fra questi anche Albertino, finora rimasto fuori dalle polemiche (la curiosità è che il successore di Cecchetto nei piani dei nuovi proprietari sarebbe dovuto essere lui, a metà anni Novanta all’apice del successo) e il fratello Linus, che più volte ha provato il passaggio dalla radio alla televisione, al di là della storica Deejay Television, ma che alla fine il meglio di sé in video lo dà come ospite. Senza contare il fatto che la sua Deejay chiama Italia, dalle 10 alla 12 ogni mattina, si può vedere anche in diretta televisiva e YouTube.

Eclettici

Cecchetto ha fatto così tante cose in vita sua che scoprire talenti eclettici gli è venuto naturale. In questo senso i gioielli della corona sono DJ Francesco, Fabio Volo e Beppe Fiorello. Fra i cecchettiani sono però pochissimi quelli che hanno avuto successo al cinema, di fatto soltanto Leonardo Pieraccioni che non a caso alla radio era marginale, e comunque pochi quelli che ci hanno davvero provato: troppo lontano dallo stile Deejay delle origini, e tutto sommato anche di oggi, il romanocentrico cinema italiano.

Amici e nemici

Cecchetto da tanti anni non è più un uomo di potere nelle radio e nella musica, però mantiene il carisma del guru indiscutibile, del vero talent scout in grado di tirare fuori il massimo da ognuno. Per questo di antipatizzanti dichiarati ne ha pochi, fra quello famosi non si va molto oltre Linus e Max Pezzali. Più articolate le posizioni degli amici, che spesso lo sono anche di Linus: c’è chi gli deve tutto, essendo stato preso quasi dalla strada, come Amadeus e Fabio Volo (comunque entrambi con senso critico nei suoi confronti) e chi sotto sotto soffre di essere marchiato Cecchetto, cosa che ancora oggi procura qualche problema con la critica. Il Jovanotti di Gimme Five è ben diverso dal Jovanotti di oggi, ma questo vale per tutti e quindi anche per Cecchetto. Oltre che per Linus. Il cui vero problema non è il successo, perché la sua Radio Deejay funziona meglio di quella dei vecchi tempi, ma la risposta a una domanda: quanti grandi talenti ha lanciato Linus in radio, inventandoli e non pagando personaggi nati altrove? Nessuno.