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9 giugno 2024

I ticinesi bocciano lo stabile EFG, «sì» a riforma fiscale e misure di compensazione

A livello federale approvata la Legge sull'energia; «no» alle due iniziative sui costi della salute; bocciata anche l'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» – SEGUI I RISULTATI SU CDT.CH
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I ticinesi bocciano lo stabile EFG, «sì» a riforma fiscale e misure di compensazione
Red. Online
09.06.2024 12:00
17:46
17:46
Una vittoria su tutta la linea per il Consiglio federale

Grande soddisfazione per il Consiglio federale dopo l'esito del voto odierno. Le sue raccomandazioni sui quattro oggetti in votazione sono state seguite su tutta la linea e in particolare, davanti ai media, Elisabeth Baume-Schneider non ha nascosto il proprio ottimismo quanto alle misure per contrastare l'aumento dei costi delle casse malati.

PREMI MENO ONEROSI: il risultato odierno sulle iniziative «Per premi meno onerosi» e «Per un freno ai costi» non significa che tutto rimarrà fermo. L'esito delle urne infatti è un «sì» ai miglioramenti previsti con l'entrata in vigore dei controprogetti. Abbiamo in Svizzera un sistema di elevata qualità, ma con costi elevati e dobbiamo fare in modo che questi ultimi non aumentino ancora, ha detto la consigliera federale. Oggi il popolo ha detto «no» all'iniziativa «Per premi meno onerosi» seguendo le raccomandazioni del Consiglio federale e del Parlamento.

«Osserviamo però differenze fra regioni linguistiche del Paese: il Ticino e i cantoni romandi, dove i premi sono particolarmente alti, hanno accolto la proposta», ha sottolineato Baume-Schneider. «Vorrei dire ai sostenitori dell'iniziativa che il messaggio è passato. Con il controprogetto ci saranno più soldi per la riduzione dei premi di cassa malattia grazie ai contributi dei cantoni».

FRENO AI COSTI: Anche nel caso dell'iniziativa «Per un freno ai costi», Baume-Schneider ha dichiarato che il messaggio dei promotori è passato, sebbene 18 cantoni abbiano votato «no». Ora il Consiglio federale introdurrà il controprogetto. Consulterà ancora quest'anno i principali attori della sanità ed elaborerà un'ordinanza di esecuzione.

Nel 2026, il Governo adotterà i primi obiettivi sui costi. Mantenere i costi della salute in misura ragionevole, è il solo modo per mantenere i premi delle casse malati a un livello ragionevole, ha dichiarato la consigliera federale. Solo assieme ai Cantoni e a tutti gli attori del sistema si potrà contrastare l'aumento dei costi. In autunno, ha aggiunto Baume-Schneider, ci sarà una prima tavola rotonda in tal senso.

VACCINI: La responsabile del Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha anche commentato brevemente il risultato dell'iniziativa popolare «Per la libertà e l'integrità fisica», limitandosi a ringraziare gli aventi diritto di voto per essersi espressi contro il testo lanciato dal Movimento svizzero per la libertà.

LEGGE SULL'ENERGIA: Infine, il consigliere federale Albert Rösti si è espresso in merito alla legge sull'energia. L'approvazione odierna conferma la decisione presa lo scorso anno sulla legge sul clima, ovvero l'aumento della produzione indigena. «Abbiamo bisogno di procedure più rapide, è inaccettabile che i progetti attualmente previsti richiedano più di 20 anni per essere realizzati», ha sostenuto il ministro dell'energia e dell'ambiente.

Rösti ha poi confermato che la nuova legge dovrebbe entrare in vigore all'inizio del prossimo anno. Il chiaro «sì» di tutti i Cantoni rende poi ottimista il consigliere federale sulla possibilità di realizzare i progetti necessari. Allo stesso tempo, ha sottolineato come la popolazione abbia sempre l'ultima parola. Dopo questa riforma serviranno però altri provvedimenti, ha avvertito evocando ad esempio il potenziale fotovoltaico dei tetti e delle facciate degli edifici.

17:10
17:10
Legge energia e iniziative sanità mobilitano il 45% degli svizzeri

Le tre iniziative sulla sanità e la legge sull'energia su cui il popolo era chiamato a esprimersi oggi hanno mobilitato il 44,8% degli aventi diritto di voto. Lo scorso marzo a recarsi alle urne per la 13esima rendita AVS era stato circa il 58% degli elettori.

Anche oggi Sciaffusa, dove il voto è obbligatorio, ha dominato la classifica con un tasso di partecipazione del 65,6%. La più bassa affluenza alle urne è stata registrata dal cantone di Uri (35%).

Fino al 1950, l'affluenza alle urne in Svizzera si aggirava in media intorno al 60%. Nei successivi cicli di 20 anni è scesa dapprima al 48% e poi al 41%. In alcuni anni la percentuale dei votanti non ha raggiunto il 40%.

Il record di partecipazione è detenuto dal voto sull'adesione allo Spazio economico europeo (SEE) nel 1992, quando il ​​78,8% degli svizzeri aveva compilato la scheda. Nel 1974 il 70,3% degli elettori aveva partecipato allo scrutinio sull'iniziativa popolare contro «l'inforestierimento e la sovrappopolazione della Svizzera».

15:53
15:53
L'UDC Ticino esulta per la riforma fiscale

Con soddisfazione l’UDC prende atto «che i contribuenti ticinesi hanno, ancora una volta, confermato di non accettare ulteriori aggravi fiscali»: «Ora la politica, Consiglio di Stato in primis, deve finalmente giocare un ruolo attivo e procedere come già indicato in precedenza dal popolo ticinese, nel mettere in atto il Decreto Morisoli e incamminarci così verso il risanamento dei conti pubblici. I ticinesi hanno fatto un passo importante per rendere il Ticino più competitivo e avvicinarlo così alla media degli altri Cantoni svizzeri».

Con preoccupazione, invece, il partito osserva che i ticinesi hanno dato seguito, seppur con una minoranza risicatissima, alle misure di compensazione dell’IPCT in favore dei dipendenti pubblici. «Una scelta che l’UDC accetta, ma che avrà certamente delle conseguenze sulle tasche dei contribuenti. Il sì aespresso dal popolo ticinese purtroppo genererà sempre più una netta differenza tra chi lavora nello Stato - con i privilegi ad essi concessi - e chi lavora nel privato. L’UDC intende comunque approfondire il tema e valutare possibili soluzioni da proporre per risanare l’IPCT, non escludendo pure la rivalutazione dei cosiddetti diritti acquisiti di una generazione di pensionati pubblici che beneficia di prestazioni che ha solo in minima parte contribuito a pagare».

Sull'acquisto dello stabile EFG, bocciato dai ticinesi, l'UDC evidenzia come «il popolo abbia dimostrato che il Parlamento aveva adottato una scelta sbagliata. I cittadini hanno rifiutato di sperperare denaro pubblico». Un dossier che ha «evidenziando ancora una volta l’attitudine dei partiti di Governo - questa volta ahimé inclusa la Lega – nello sperperare i soldi dei contribuenti anche quando vengono rubricati sotto la voce investimenti».

15:53
15:53
Mass-Voll prepara un referendum

Il movimento per i diritti civili Mass-Voll, che è critico nei confronti delle vaccinazioni, vuole continuare la sua campagna anche dopo il «no» oggi alle urne dell'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica».

«Prendiamo il risultato del voto odierno come un mandato per lottare ancora più duramente per i diritti costituzionali di tutte le persone in Svizzera», ha scritto in un comunicato il gruppo Mass-Voll, che si è sempre opposto alle misure adottate dalla Confederazione e dai Cantoni durante la pandemia di Covid-19.

Nella nota, Mass-Voll ha dichiarato di star preparando un referendum contro la legge sulle epidemie e ha inoltre messo in guardia la popolazione dalle «oramai imminenti violazioni dei diritti fondamentali ancora peggiori di quelle subite durante il coronavirus».

15:28
15:28
Premi di cassa malattia: il PS ripresenterà l'idea di cassa unica

Con il risultato odierno, l'esplosione dei premi di cassa malattia continuerà a gravare sulla popolazione e rimarrà la sua principale preoccupazione, ha affermato il PS annunciando che lancerà all'inizio del 2025 una nuova iniziativa per una cassa malattia unica.

«La pseudo-competizione costosa e inefficiente tra le assicurazioni sanitarie private, che è in parte responsabile dell'esplosione dei premi, deve essere fermata ora», ha dichiarato la consigliera nazionale e co-presidente del gruppo parlamentare del PS Samira Marti (BL).

Sull'iniziativa per premi meno onerosi si è creata una spaccatura fra Svizzera latina e cantoni germanofoni. Per Pierre-Yves Maillard (PS/VD) questo dimostra che è possibile fare progressi su questo tema. Il canton Vaud, che ha già introdotto un tetto ai premi, ha accettato il testo con il 60,6% dei voti ed è una conferma del modello già esistente, secondo Maillard.

Il PS ha riconosciuto che l'iniziativa non ha convinto, soprattutto nella Svizzera tedesca, anche perché il controprogetto obbliga i cantoni ad aumentare le riduzioni dei premi. L'Unione sindacale svizzera (USS) ha chiesto quindi una rapida attuazione del controprogetto. In tutti i cantoni che hanno accettato l'iniziativa, l'USS si batterà affinché i premi siano limitati al 10%.

I lavoratori con redditi medi e bassi hanno meno per vivere oggi che nel 2016, al netto dei contributi obbligatori. Per il sindacato Unia, è chiaro quindi che i salari dovranno ora aumentare.

15:24
15:24
IPCT, sindacati soddisfatti

I Sindacati OCST SIT e VPOD hanno preso atto «con sollievo» dell'adozione delle misure di compensazione per le pensioni IPCT cantonali da parte dell'elettorato ticinese.

Una piccola maggioranza della popolazione – il 50,50% dei votanti, pari a 53.230 schede – ha accettato un accordo tra Governo e sindacati, sostenuto da una maggioranza di partiti in parlamento.

«Questo vasto fronte è riuscito a contrastare le fake news della destra populista, che voleva peggiorare le condizioni di lavoro di impiegati, docenti, operatori sociosanitari e sociali, agenti di custodia e poliziotti. Fortunatamente sindacati e forze politiche responsabili sono riuscite a salvaguardare per i giovani condizioni adeguate nel servizio pubblico di questo Cantone. Un segnale di speranza».

15:17
15:17
Iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica», il Ticino ha detto no

In Ticino il 64,33% dei votanti ha bocciato l'iniziativa popolare «Per la libertà e l'integrità fisica». La partecipazione al voto è stata del 49,72%. Nonostante il cantone si sia espresso in linea con la maggioranza nazionale, il Ticino conta i due comuni più favorevoli all'iniziativa a livello federale (Campo Vallemaggia, 70,37% di sì, e Cerentino con il 73,08%).

Sono davvero pochi i comuni svizzeri che oggi hanno detto «sì» all'iniziativa lanciata dal Movimento svizzero per la libertà. Spiccano al primo e secondo posto, tra i comuni con la percentuale più alta di consensi, Cerentino con il 73,1% di «sì» e il vicino Campo, che ha accettato il testo con il 70,4% (entrambi in Vallemaggia)

15:16
15:16
Il Consiglio di Stato commenta il voto dei ticinesi

Il Consiglio di Stato ha preso atto dei risultati della votazione cantonale odierna.

Misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall’IPCT

Il Governo ticinese ha preso atto con favore del voto odierno della cittadinanza, che ha confermato il decreto legislativo approvato dal Gran Consiglio in merito alle rendite pensionistiche versate dall’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT); sarà così possibile introdurre misure di compensazione per controbilanciare la futura riduzione dei tassi di conversione. «Grazie alla decisione odierna, verrà evitata una riduzione delle rendite per i futuri pensionati che avrebbe gradualmente potuto raggiungere un massimo del 15%. Va ricordato che la soluzione prospettata si basa sul principio della simmetria dei sacrifici, con partecipazione finanziaria da parte dei lavoratori e del datore di lavoro e dell’Istituto stesso con appositi capitali accantonati negli anni più recenti».

Riforma fiscale

Il Consiglio di Stato saluta positivamente l’accettazione della riforma fiscale da parte della cittadinanza, che ha approvato le modifiche legislative necessarie ad aggiornare il quadro fiscale del nostro Cantone relativo alle persone fisiche. «Grazie alla decisione odierna, a partire da quest’anno contestualmente con il ritorno del coefficiente d’imposta cantonale al 100%, entreranno in vigore le seguenti principali modifiche legislative:
- la riduzione di 1,667 punti percentuali di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche;
- l’aggiornamento dell’imposta di successione e donazione, con degli adeguamenti che tengono conto dei nuovi modelli di famiglia e l’introduzione di agevolazioni per i trapassi aziendali;
- la riduzione dell’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza, con un’aliquota massima al 3%;
- la riduzione graduale dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dal 15,076% al 12% nell’arco di 6 anni.

Inoltre, il Governo procederà con l’aumento della deduzione per le altre spese professionali dell’attività lucrativa dipendente, dagli attuali 2.500 franchi a 3.000 franchi. Un possibile ulteriore aumento a 3.500 franchi è previsto nel 2026.

Nuovo Palazzo di giustizia

Il Consiglio di Stato prende atto anche del voto con il quale la cittadinanza non ha sostenuto la soluzione individuata per un secondo necessario Palazzo di giustizia a Lugano. «La mancata approvazione di questo progetto imporrà ora la ricerca di soluzioni alternative, ciò che richiederà del tempo». In considerazione dei bisogni urgenti chiaramente espressi dagli operatori del settore e delle conclamate esigenze di maggiori spazi per le Autorità giudiziarie e amministrative con sede a Lugano, il Consiglio di Stato avvierà una serie di analisi per verificare il modo migliore di procedere, tenendo conto dell’esigenza di ristrutturare l’attuale vetusto Palazzo di giustizia di Lugano, le cui dimensioni non sono da tempo sufficienti per ospitare le autorità giudiziarie che per legge hanno sede a Lugano.

15:14
15:14
Freno ai costi: in Ticino l'iniziativa è stata accolta con il 50,6% dei voti

L'iniziativa dell'Alleanza del Centro per un freno ai costi sanitari è stata accolta di misura in Ticino con il 50,6% dei voti.

Il risultato a sud delle Alpi, che è in controtendenza con quello del resto della Svizzera, non deve sorprendere. Già nei sondaggi era emerso che il testo piaceva particolarmente agli elettori della Svizzera italiana, con 17 punti percentuali in più della media nazionale.

15:14
15:14
Premi cassa malattia: in Ticino, l'iniziativa è stata accolta con il 57,5% dei voti

L'iniziativa per premi meno onerosi è stata accolta in Ticino con il 57,5% dei voti. Il risultato a sud delle Alpi è in linea con quello di altri cantoni romandi, lasciando presupporre una spaccatura fra Svizzera latina e tedesca.

La proposta del PS chiedeva di limitare i premi al 10% del reddito disponibile. In media, le famiglie spendono il 14% del loro reddito per i premi di cassa malattia.

Con la bocciatura dell'iniziativa, entrerà automaticamente in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi, anche in maniera meno netta, e incoraggia i cantoni a ridurre i costi.

15:10
15:10
Norman Gobbi: «Prendo atto, serenamente, dell'esito della votazione»

Norman Gobbi, consigliere di Stato leghista nonché titolare del Dipartimento delle istituzioni, ha commentato così ai microfoni di TicinoNews la bocciatura alle urne del nuovo stabile per la Giustizia: «Diciamo che è un tema che stava a cuore non solo a me, ma a tutto il Ticino. Prendo atto, serenamente, dell'esito della votazione. Il tema, in ogni caso, rimane. Che succede ora? Succede che la soluzione non sarà immediata». A chi, dallo studio, gli ha chiesto se il famoso caso Gobbi abbia influito o meno sulla votazione, il consigliere di Stato ha risposto: «Ritengo la mia vicenda personale una cazzata, quindi non ha influito». Quanto ai litigi avvenuti tra i giudici del Tribunale penale, Gobbi per contro ha spiegato: «Questi possono aver influito, perché mostrano una non maturità delle persone che sono destinate a entrare in questo immobile. Sono le persone che fanno la differenza: possiamo mettere in atto la miglior organizzazione, i migliori processi, ma a essere decisive sono le persone che operano al fronte».

15:09
15:09
Ticino in controtendenza sui premi di cassa malati

L'iniziativa per Premi meno onerosi è stata accolta in Ticino con il 57,54% dei voti. Il risultato a sud delle Alpi è in linea con quello di altri cantoni romandi, lasciando presupporre una spaccatura fra Svizzera latina e tedesca.

La proposta del PS chiedeva di limitare i premi al 10% del reddito disponibile. In media, le famiglie spendono il 14% del loro reddito per i premi di cassa malattia.

Con la bocciatura dell'iniziativa, entrerà automaticamente in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi, anche in maniera meno netta, e incoraggia i cantoni a ridurre i costi.

I ticinesi hanno anche accolto l'Iniziativa per un freno ai costi, con il 50,60% dei «sì».

15:05
15:05
Iniziativa Per premi meno onerosi respinta dalla maggioranza dei Cantoni
15:01
15:01
Iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica», i promotori non si arrendono

Mentre l'esito alle urne dell'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» è già deciso, i promotori e «oppositori dei vaccini» hanno dichiarato di non volersi arrendere, neppure di fronte alla netta sconfitta incassata oggi.

«Stiamo pensando di lanciare nuovamente l'iniziativa», ha dichiarato a Keystone-ATS il promotore del testo Richard Koller. Una possibilità sarebbe quella di formulare l'iniziativa in modo più preciso, ha ribadito il presidente del Movimento per la Libertà Svizzera, che ha lanciato l'iniziativa. Un'altra opzione potrebbe essere un'iniziativa parlamentare equivalente.

Koller è convinto che l'iniziativa non è stata compresa correttamente dagli aventi diritto voto e per questo non è stata accolta. il 64enne inoltre attribuisce il motivo del fallimento in particolare alle risorse finanziarie limitate a disposizione del piccolo Comitato d'iniziativa.

Dal canto suo, il promotore Charly Pache, intervistato dalla RTS, ha descritto lo schiacciante rifiuto da parte del popolo svizzero una «grande delusione». Ha inoltre criticato la campagna del Consiglio federale e del Parlamento, definendo una «menzogna» il fatto che un «sì» alle urne avrebbe ostacolato il lavoro delle forze di polizia e delle autorità giudiziarie.

UDC, poco interesse mediatico

Oltre al Movimento Svizzero per la Libertà, all'origine dell'iniziativa, tra i favorevoli alla modifica costituzionale si contavano anche l'Unione democratica di centro (UDC), l'Unione democratica federale (UDF) e il gruppo «Mass-Voll» che si è fin qui sempre opposto alle misure adottate dalla Confederazione durante la pandemia.

L'UDC tuttavia, non ha intrapreso una vera e propria campagna elettorale per battersi a favore dell'iniziativa. Il consigliere nazionale vallesano democentrista Jean-Luc Addor attribuisce la sonora bocciatura alla «memoria a breve termine» della popolazione.

Gli svizzeri hanno già dimenticato le misure adottate durante la pandemia, ha dichiarato Addor interpellato dall'agenzia di stampa Keystone-ATS. Il vallesano ha anche criticato i principali media elvetici, che a suo avviso non hanno dato abbastanza spazio ai promotori.

«Iniziativa inutile»

Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, questa bocciatura è invece la prova che il testo non affronta un «problema reale». L'organo di coordinamento sanitario intercantonale ha definito l'iniziativa «inutile» e «disonesta». In Svizzera, nessuno può essere vaccinato contro la sua volontà. Tale obbligo è escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone. Secondo la legge sulle epidemie - fra l'altro approvata dal popolo dieci anni fa - ciò sarebbe possibile in situazioni eccezionali.

Anche se il popolo ha votato a favore della possibilità di una vaccinazione obbligatoria, questa disposizione non è mai stata attuata, sottolineano le direttrici e i direttori cantonali della sanità in un comunicato stampa. Anche durante la pandemia di Covid-19, la vaccinazione obbligatoria non è mai stata discussa seriamente, aggiungono.

Il Consigliere nazionale Beat Flach (PVL/AG), nonché presidente del comitato «No all'iniziativa contro la vaccinazione», ha espresso il suo sollievo per il risultato odierno. «Spero che il tema possa considerarsi archiviato e che ora si possa tornare a parlare di argomenti più importanti», ha dichiarato l'argoviese a Keystone-ATS.

«Come società, siamo obbligati a prenderci cura dei più deboli. Questa iniziativa avrebbe reso tutto ciò impossibile», ha chiosato Flach, citato in un comunicato diffuso dal suo partito, i Verdi liberali.

Diritto già sancito dalla Costituzione

Lanciata nel corso della pandemia di coronavirus, l'iniziativa promossa dal Movimento svizzero per la libertà intendeva fare in modo che gli interventi contro l'integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo col consenso di quest'ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali.

Per il Consiglio federale, Parlamento e il Comitato per il «no» all'iniziativa, l'integrità fisica e mentale è già garantita dalla carta fondamentale, per cui non era necessario apportare alcuna modifica in tale senso.

15:00
15:00
Premi meno onerosi, i contrari mettono in avanti il controprogetto

Dopo la bocciatura dell'iniziativa per premi meno onerosi, i partiti di centro-destra hanno insistito sul controprogetto indiretto che entrerà in vigore. Si aspettano che questa riduca i costi della sanità e quindi l'onere dei premi.

L'iniziativa avrebbe causato costi aggiuntivi fino a 11,7 miliardi di franchi all'anno, afferma l'UDC. Ciò avrebbe richiesto un ulteriore aumento dell'IVA di 2-3 punti percentuali, pari a 1'200 franchi per famiglia. La popolazione si è accorta della ridistribuzione nascosta a spese della classe media, afferma il partito. Il controprogetto comunque obbliga molti cantoni ad aumentare le riduzioni dei premi.

Anche la consigliera nazionale del PLR Regine Sauter (ZH) sostiene che questa era la ricetta sbagliata. «Con conseguenze che ammontano a miliardi, l'iniziativa si è limitata a combattere i sintomi», ha detto. Sauter si è detta soddisfatta del netto «no» e ha parlato di «successo per la classe media».

La consigliera nazionale verde-liberale bernese Melanie Mettler è consapevole che i premi di cassa malattia rappresentano un onere crescente per molte famiglie e ha affermato che il suo partito vuole affrontare alla radice lo sviluppo indesiderato dei costi sanitari, invece di combattere i sintomi. «Dobbiamo ora fare in modo di adottare le misure che sono note da tempo e che possono essere attuate concretamente per ridurre i doppioni e i falsi incentivi nell'assistenza sanitaria e fermare così l'aumento dei premi», ha dichiarato.

14:58
14:58
Temi federali, ecco come hanno votato i ticinesi

Iniziativa per premi meno onerosi: 57,54% di «sì»;

Iniziativa per un freno ai costi: 50,60% di «sì»;

Iniziativa per la libertà e l'integrità fisica: 64,33% di «no»;

Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro: 69,99% di «sì»

14:55
14:55
Temi cantonali, ecco i risultati
14:50
14:50
Temi cantonali, ecco i risultati

Spoglio completato in Ticino. Ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,50% di «sì» e 49,50% di «no». La differenza è di 1.061 schede (53.230 i «sì», 52.169 i «no»).
- riforma fiscale: 56,89% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,47% di «no».

La partecipazione al voto si è attestata al 49%.

Ecco come ha votato Lugano:
 - misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 54,01% di «no»;
- riforma fiscale: 62,29% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 52,67% di «no».  

14:45
14:45
Iniziativa Per un freno ai costi, «la popolazione svizzera è favorevole a un sistema sanitario efficiente»

Gli Ospedali Svizzeri sono lieti del rifiuto netto espresso dalla popolazione votante in merito all'iniziativa per un freno ai costi. Questa decisione garantisce la qualità elevata e l'accesso illimitato all'assistenza medico-sanitaria che caratterizzano il sistema sanitario svizzero. I prossimi dibattiti di politica sanitaria dovranno rispettare questo segnale.

L'iniziativa per un freno ai costi avrebbe avuto quale conseguenza un collegamento rigido delle spese sanitarie allo sviluppo economico, comportando tagli inevitabili nell'assistenza medico-sanitaria, in particolare in tempi di incertezza economica. «Una misura tale avrebbe effetti gravosi sull'assistenza medico-sanitaria della nostra popolazione, proprio in tempi di crisi come li abbiamo vissuti ad esempio durante la pandemia», spiega la direttrice di H+, Anne-Geneviève Bütikofer.

La popolazione non vuole una medicina a due velocità

Il freno ai costi avrebbe spianato la strada a una medicina a due velocità e provocato lunghi tempi di attesa. Non da ultimo, il rifiuto di tale iniziativa significa pure che non aumenterà ulteriormente il carico burocratico per gli ospedali e il personale medico-sanitario. Il personale specializzato potrà invece continuare a concentrarsi sul miglior trattamento e la migliore assistenza possibili delle e dei pazienti, indipendentemente dal tipo di assicurazione di questi ultimi.

Segnale forte per un sistema sanitario efficiente

Il chiaro no all'iniziativa per un freno ai costi è un segnale importante: la popolazione svizzera vuole un sistema sanitario efficiente anche per il futuro. «Un bene come la salute, così centrale a livello di società, non deve essere considerato unicamente dal punto di vista di costi e risparmi, come purtroppo è il caso da anni nel dibattito politico», afferma Anne-Geneviève Bütikofer.

Per gli ospedali e le cliniche svizzeri rimane l'obbligo di attenersi all'obiettivo di migliorare continuamente il sistema sanitario e orientarlo ai veri bisogni delle e dei pazienti.

Necessarie ulteriori misure nel sistema sanitario

H+ riconosce che per molte economie domestiche il carico dei premi ha raggiunto un limite critico, ciò che si evidenzia pure nei risultati della votazione. «Gli ospedali e le cliniche sono pronti a fornire il proprio contributo per contrastare l'incremento dei costi, passando maggiormente al regime ambulatoriale, ottimizzando i processi e investendo nella digitalizzazione», evidenzia Anne-Geneviève Bütikofer. A tale scopo occorrono tuttavia i giusti incentivi: tariffe che coprono i costi, il finanziamento unitario di prestazioni ambulatoriali e stazionarie e l'introduzione di un sistema tariffale ambulatoriale coerente consistente in forfait ambulatoriali e TARDOC.

14:40
14:40
Ticino, manca solo Lugano

Dopo lo scrutinio di 105 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 51,31% di «sì» e 48,69% di «no»;
- riforma fiscale: 55,92% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 60,69% di «no».

Mancano solo i risultati da Lugano.

Bellinzona ha votato così:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 58,48% di «sì»;
- riforma fiscale: 50,23% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 64,28% di «no».  

14:29
14:29
Iniziativa «Per un freno ai costi» respinta dalla maggioranza dei Cantoni

La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro «Per premi più bassi» è stata nettamente bocciata oggi alle urne dalla maggioranza dei cantoni.

Sin da inizio pomeriggio e dalle prime proiezioni dell'istituto gfs.bern, con un 65% di «no», i giochi sono sembrati subito fatti.

Anche i primi trend cantonali hanno confermato il chiaro rifiuto all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari. Pure nel canton Berna si profila quasi un 60% di no. Anche negli altri cantoni svizzero-tedeschi, dove i risultati sono già definitivi, hanno prevalso i contrari all'iniziativa: si va dal 60% di Soletta al 63,7% di Basilea Città fino al 72,6% di Appenzello Interno.

La stessa tendenza si delinea solo in parte oltre Sarine: a Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Nel canton Vaud, il «no» è stato ancora più chiaro (71,5%). In controtendenza il Vallese e il Giura, dove i «sì» l'hanno spuntata rispettivamente con il 51,9% e il 60,8% dei voti. Anche in questi tre ultimi casi il risultato è definitivo.

Nei Grigioni, il freno ai costi è stato respinto dal 67,3% dei votanti. In Ticino, invece, i «sì» potrebbero spuntarla, seppur di misura.

«Per premi più bassi»

L'iniziativa, denominata «Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)» chiedeva che l'aumento dei costi sanitari pro capite non possa essere nettamente superiore (non più del 20%) all'incremento dei salari e alla crescita dell'economia. In tal caso, la Confederazione, i Cantoni e i partner tariffali sarebbero obbligati a prendere misure correttive.

Il chiaro «no» che si delinea oggi all'iniziativa del Centro, che voleva frenare i costi del sistema sanitario, non deve sorprendere. Stando agli ultimi sondaggi SSR e Tamedia, l'iniziativa aveva perso terreno nelle ultime settimane e il «no» era già dato quasi per certo.

Centro solo

Durante la campagna elettorale, l'Alleanza del Centro si è trovata molto sola a difendere il suo testo, a parte l'appoggio del Partito evangelico e di alcuni esponenti della sinistra. Le altre formazioni politiche hanno criticato l'iniziativa, definendola come inutile e addirittura pericolosa, perché avrebbe potuto portare a una medicina a due livelli.

Il Consiglio federale e il Parlamento hanno elaborato un controprogetto indiretto, che verrà applicato. Esso prevede che il Governo fissi ogni quattro anni un limite all'aumento dei costi dell'assicurazione sanitaria obbligatoria. Se i costi superano questo valore concordato senza giustificazione, Confederazione e Cantoni dovranno prendere in considerazione misure appropriate.

14:20
14:20
Iniziativa «Per premi più bassi» verso un chiaro «no»

La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro «Per premi più bassi» sarà nettamente bocciata oggi alle urne. Secondo una proiezione dell'istituto gfs.bern, in «no» raggiungerebbe il 65% dei votanti.

Anche i primi trend cantonali confermano il chiaro «no» all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari. Pure a Basilea Città e Berna si va verso un ampio rifiuto (rispettivamente il 64% e il 60% di no). Anche ad Appenzello Interno, Argovia, Glarona, Lucerna, Nidvaldo, Obvaldo, Soletta, San Gallo, Sciaffusa e Uri, dove i risultati sono già definitivi, i «no» oscillano tra il 60% e il 72,6%.

La stessa tendenza si delinea solo in parte oltre Sarine: a Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Nel canton Vaud, il «no» è stato ancora più chiaro (71,5%). In controtendenza il Vallese e il Giura, dove i «sì» l'hanno spuntata rispettivamente con il 51,9% e il 60,8% dei voti. Anche in questi tre ultimi casi il risultato è definitivo.

Nei Grigioni, il freno ai costi è stato respinto dal 67,3% dei votanti. In Ticino, invece, i «sì» potrebbero spuntarla, seppur di misura.

«Per premi più bassi»

L'iniziativa, denominata «Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)» chiedeva che l'aumento dei costi sanitari pro capite non possa essere nettamente superiore (non più del 20%) all'incremento dei salari e alla crescita dell'economia. In tal caso, la Confederazione, i Cantoni e i partner tariffali sarebbero obbligati a prendere misure correttive.

Il chiaro «no» che si delinea oggi all'iniziativa del Centro, che voleva frenare i costi del sistema sanitario, non deve sorprendere. Stando agli ultimi sondaggi SSR e Tamedia, l'iniziativa aveva perso terreno nelle ultime settimane e il «no» era già dato quasi per certo.

Centro solo

Durante la campagna elettorale, l'Alleanza del Centro si è trovata molto sola a difendere il suo testo, a parte l'appoggio del Partito evangelico e di alcuni esponenti della sinistra. Le altre formazioni politiche hanno criticato l'iniziativa, definendola come inutile e addirittura pericolosa, perché avrebbe potuto portare a una medicina a due livelli.

Il Consiglio federale e il Parlamento hanno elaborato un controprogetto indiretto, che verrà applicato. Esso prevede che il Governo fissi ogni quattro anni un limite all'aumento dei costi dell'assicurazione sanitaria obbligatoria. Se i costi superano questo valore concordato senza giustificazione, Confederazione e Cantoni dovranno prendere in considerazione misure appropriate.

14:17
14:17
Ticino, mancano Bellinzona e Lugano

Scrutinati 104 Comuni su 106 in Ticino. Mancano solo i risultati da Bellinzona e da Lugano. Ancora tirato il risultato sulle Misure di compensazione dell'IPCT.

14:12
14:12
Costi della salute, una vittoria «felice ma responsabile» per il comitato per il doppio «no»

Gli oppositori delle due iniziative lanciate dal PS e dal Centro sui premi e i costi della sanità hanno accolto il risultato di domenica con modestia. Il co-presidente del comitato per il doppio «no», Cyril Aellen (PLR/GE), ha parlato di una vittoria «felice ma responsabile». Anche Céline Amaudruz ritiene che sia necessaria l'umiltà.

«Gli svizzeri sono preoccupati per i costi della sanità, ma tengono anche a un sistema di alta qualità, non a un sistema a due velocità», ha dichiarato il consigliere nazionale Aellen. Oggi, con i controprogetti sul tavolo, «dobbiamo dare prova di discernimento e responsabilità».

Simone de Montmolin (PLR/GE), parlando alla RTS, ha aggiunto che l'iniziativa del PS non è una soluzione al problema dell'aumento dei costi, ma piuttosto un trasferimento di costi alla Confederazione. Dobbiamo anche ammettere che il cantonalismo ha i suoi limiti quando si tratta di pianificazione ospedaliera», ha aggiunto Simone de Montmolin (PLR/GE). Oggi gli attori devono mettersi attorno a un tavolo per ridurre i costi.

«Abbiamo un problema di costi sanitari», ammette Amaudruz. «Ora dobbiamo metterci al lavoro per trovare soluzioni concertate».

La democentrista ginevrina ha sottolineato di aver presentato una mozione per congelare gli aumenti dei premi. «Questa potrebbe essere un'opzione in attesa di una soluzione reale. Se congeliamo i premi, gli attori dovranno essere coinvolti. Dobbiamo smettere di lavorare l'uno contro l'altro», ha dichiarato.

14:08
14:08
Ticino, mancano solo 3 Comuni

Dopo lo scrutinio di 103 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,05% di «sì» e 49,95% di «no». La differenza è di 83 schede;
- riforma fiscale: 56,86% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,77% di «no».

13:59
13:59
Iniziativa «Per la libertà e l’integrità fisica», i promotori non si arrendono

Mentre l'esito alle urne dell'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» è praticamente già deciso, i promotori e «oppositori dei vaccini» hanno dichiarato di non volersi arrendere, neppure di fronte alla netta sconfitta incassata oggi.

«Stiamo pensando di lanciare nuovamente l'iniziativa», ha dichiarato a Keystone-ATS il promotore del testo Richard Koller. Una possibilità sarebbe quella di formulare l'iniziativa in modo più preciso, ha ribadito il presidente del Movimento per la Libertà Svizzera, che ha lanciato l'iniziativa. Un'altra opzione potrebbe essere un'iniziativa parlamentare equivalente.

Intervistato dalla RTS, il promotore Charly Pache ha descritto lo schiacciante rifiuto da parte del popolo svizzero una «grande delusione». Ha inoltre criticato la campagna del Consiglio federale e del Parlamento, definendo una «menzogna» il fatto che un «sì» alle urne avrebbe ostacolato il lavoro delle forze di polizia e delle autorità giudiziarie.

Lanciata nel corso della pandemia di coronavirus, l'iniziativa promossa dal Movimento svizzero per la libertà vuole fare in modo che gli interventi nell'integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo col consenso di quest'ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali

13:58
13:58
Iniziativa «Per la libertà e l’integrità fisica» respinta dalla maggioranza dei cantoni
13:58
13:58
I premi di cassa malati sono costantemente aumentati

Dall'entrata in vigore della Legge federale sull'assicurazione malattia (LAMal) nel 1996, i premi sono più che raddoppiati. Tutte le modifiche apportate non sono riuscite a contenere l'aumento dei costi.

Quando è stata introdotta la LAMal, è stato promesso che i premi non avrebbero superato l'8% del reddito. Eppure il premio medio dell'assicurazione sanitaria è passato da 138,70 franchi nel 1997 a 359,50 franchi nel 2024. I redditi, invece, non hanno seguito la stessa tendenza.

L'aumento dei premi annunciato lo scorso settembre è il maggiore dal 2010 e il terzo più alto dall'introduzione della LAMal. Fa seguito a una serie di aumenti successivi ogni anno dal 1997.

Dal 1996, gli aumenti maggiori sono stati registrati nel 2002 (+9,7%), nel 2003 (+9,6%) e nel 2024, 2010 e 1997 (+8,7%). Solo in due occasioni sono diminuiti.

Aumento dei costi

Anche i costi sanitari sono aumentati costantemente. Negli ultimi vent'anni, l'incremento è stato superiore al 50%. Il costo pro capite è passato da 5'940 franchi a 9'924 franchi tra il 2000 e il 2021.

Le ragioni di questo aumento sono molteplici. Si va dalla proliferazione di studi specialistici alla pletora di apparecchiature medico-tecniche e alla fatturazione inappropriata a pagamento. Anche l'invecchiamento della popolazione è un fattore che incide sui costi.

Allo stesso tempo, l'assicurazione obbligatoria rimborsa sempre più servizi e farmaci. Dal 1° gennaio sono state rimborsate le prestazioni relative alle misure di prevenzione del cancro al seno e alle ovaie. Da luglio, la prevenzione dell'HIV sarà aggiunta al catalogo.

13:57
13:57
Ticino, scrutinati 101 Comuni (su 106)

Dopo lo scrutinio di 101 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,06% di «sì» e 49,94% di «no». La differenza è di 95 schede;
- riforma fiscale: 56,95% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,55% di «no».

Scrutinato anche Mendrisio:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 52,77% di «sì»;
- riforma fiscale: 57,22% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 58,03% di «no».  

13:48
13:48
Legge sull'energia, i contrari «sorveglieranno da vicino» la situazione

I contrari alla legge sull'energia, destinata ad essere approvata oggi con una maggioranza confortevole, prendono atto dei risultati del voto. Affermano però di voler sorvegliare da vicino le promesse dei favorevoli alla nuova legge.

L'Unione democratica di centro - unico grande partito a sostenere il referendum, anche se alcune sezioni cantoni raccomandavano il «sì» - afferma di voler controllare se l'espansione delle energie rinnovabili non porterà a un aumento dei costi dell'elettricità. Verificheremo anche le promesse formulate durante la campagna, ossia non più di 150-200 nuove turbine eoliche e che l'autonomia dei Comuni sia rispettata nei processi di autorizzazione, ha dichiarato il consigliere nazionale Thomas Knutti (BE) a Keystone-ATS.

Secondo Knutti, il «sì» alla legge si spiega probabilmente con il peso dell'energia idroelettrica nel pacchetto in votazione. Orbene, nessuno era contrario a questa espansione, nemmeno l'UDC, afferma. Decisivo a suo modo di vedere è anche il fatto che il popolo avesse già detto sì alla Strategia energetica 2050: «ora non si può più tornare indietro», sostiene.

L'esito dello scrutinio «non è un risultato totalmente negativo date le circostanze», ha sostenuto a Keystone-ATS Vera Weber, a nome della Fondazione Weber, che ha promosso il referendum contro la legge. La votazione ha almeno permesso di suscitare il dibattito sulla politica energetica e sulla protezione della natura.

Come l'UDC, anche Weber afferma di voler seguire da vicino la situazione e le «numerose» promesse dei sostenitori. In particolare, i fautori della legge hanno assicurato che l'80% dei pannelli solari sarebbe stato installato sui tetti. Weber ha ricordato anch'essa le parole del consigliere federale Albert Rösti sui diritti democratici delle autorità locali, che non andranno toccati.

13:47
13:47
Iniziativa per un freno ai costi, «un sì alle urne avrebbe minato il federalismo»

Il «no» all'iniziativa del Centro sul freno ai costi è una buona notizia per il sistema sanitario svizzero. Lo ha indicato la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS). Un «sì» alle urne avrebbe minato il federalismo, poiché la sanità è una questione cantonale.

I Cantoni sono responsabili di fornire alla popolazione un'assistenza moderna. L'iniziativa avrebbe messo a repentaglio questo aspetto, poiché ignorava la parte giustificata della crescita dei costi dovuta all'invecchiamento e al progresso.

Il controprogetto indiretto, che ora entrerà in vigore, dovrebbe avere un effetto sulla riduzione dei costi, ha proseguito la CDS. Introdurrebbe obiettivi di crescita massima nell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. A differenza dell'iniziativa, il controprogetto tiene conto della crescita dei costi.

13:37
13:37
Ticino, scrutinati 91 Comuni, timido (primo) «sì» alle misure di compensazione

Dopo lo scrutinio di 91 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,06% di «sì» e 49,94% di «no»;
- riforma fiscale: 56,75% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 60,05% di «no».

Tra i grandi Comuni, è stato scrutinato quello di Locarno:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 51,56% di «sì»;
- riforma fiscale: 51,04% di «no»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 63,93% di «no».  

13:34
13:34
Legge sull'energia, associazioni soddisfatte ma divise sul nucleare

I partiti e le associazioni che durante la campagna hanno sostenuto il «sì» alla legge sull'energia sono soddisfatte del provabile esito del voto odierno. Ritengono però che questo sia un punto di partenza e non uno di arrivo. Non c'è invece unanimità sul come procedere, per esempio per quel che concerne il nucleare.

«Il risultato è un piccolo passo verso un approvvigionamento sicuro», ha commentato a Keystone-ATS il consigliere nazionale Christian Imark (UDC/SO), uno dei numerosi co-presidenti dell'Alleanza per un approvvigionamento elettrico sicuro, associazione che si è occupata della campagna per il «sì».

Il risultato mostra la convinzione di molti cittadini che le energie rinnovabili siano la risposta per superare le sfide legate al clima, ha sostenuto Imark. Per garantire un approvvigionamento energetico sicuro rimangono tuttavia molte altre sfide, ha aggiunto alludendo al termine per la messa fuori servizio delle centrali nucleari.

«Oggi la Svizzera ha compiuto un passo importante verso una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento e la protezione del clima», afferma il presidente dei Verdi liberali Jürg Grossen (BE). Con la rapida espansione dell'idroelettrico, del solare e dell'eolico, vengono adottate misure concrete per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, afferma il partito in una nota.

Per la presidente dei Verdi Lisa Mazzone (GE) si tratta di un «immenso successo per il clima». Con questa legge la Svizzera si dota dei mezzi per portare a termine con successo la svolta energetica, proteggendo al contempo l'ambiente. In un comunicato la ginevrina ritiene che ora si debba premere sull'acceleratore in questo ambito. Già domani il partito potrebbe lanciare una nuova iniziativa popolare.

Il «sì» alla legge sull'elettricità è «una pietra miliare nella transizione verso le energie rinnovabili», afferma da parte sua la Fondazione Svizzera per l'Energia (SES). Consiglio federale, Parlamento e Cantoni devono ora proporre con rapidità a misure efficaci.

In una nota, il WWF dice di essere «soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica». Per l'associazione, tuttavia, «la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure».

Per Greenpeace si tratta di «un grande successo per la transizione energetica in Svizzera». Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa «a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas», afferma. Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile.

Con la legge, la Svizzera compierà «progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili». La loro rapida crescita «renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari».

13:32
13:32
L'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» non affronta un «problema reale»

L'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» sta raccogliendo alle urne un numero esiguo di consensi. Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, questa bocciatura è la prova che il testo non affronta un «problema reale». L'organo di coordinamento sanitario intercantonale ha definito l'iniziativa «inutile» e «disonesta».

Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la SSR, il 75% dei votanti e la maggioranza dei Cantoni respinge la richiesta della modifica costituzionale. Il testo, lanciato dal Movimento svizzero per la libertà nell'autunno 2020 e dunque in piena pandemia di Covid-19, intende in particolare escludere ogni obbligo vaccinale.

In Svizzera, nessuno può essere vaccinato contro la sua volontà. Tale obbligo è escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone. Secondo la legge sulle epidemie - fra l'altro approvata dal popolo dieci anni fa - ciò sarebbe possibile in situazioni eccezionali.

Anche se il popolo ha votato a favore della possibilità di una vaccinazione obbligatoria, questa disposizione non è mai stata attuata, sottolineano le direttrici e i direttori cantonali della sanità in un comunicato stampa. Anche durante la pandemia di Covid-19, la vaccinazione obbligatoria non è mai stata discussa seriamente, aggiungono.

13:24
13:24
Ticino, scrutinati 80 Comuni

Dopo lo scrutinio di 80 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,45% di «no» e 49,55% di «sì»;
- riforma fiscale: 57,32% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,88% di «no». 

13:23
13:23
Iniziativa per un freno ai costi, per i promotori è stata persa un'occasione

Per i promotori dell'iniziativa «Per un freno ai costi», oggi è stata persa un'occasione. Secondo il consigliere nazionale Lorenz Hess (Centro/BE), gli elettori temevano una riduzione dei servizi e per questo hanno bocciato il testo. A suo avviso, i fornitori di prestazioni si erano fortemente mobilitati istigando questa paura.

Hess ha spiegato oggi alla televisione svizzero-tedesca SRF che i promotori dell'iniziativa si aspettano ora dai politici che continuino ad affrontare il problema dell'aumento dei costi sanitari. Inoltre, secondo Hess, il suo partito si era battuto da solo a favore dell'iniziativa.

Dal canto suo, la consigliera nazionale Barbara Gysi (PS/SG), parlando a nome del comitato di opposizione, vede il «no» come un segno della volontà della popolazione di accedere a un sistema sanitario per tutti. L'iniziativa avrebbe portato alla cancellazione di alcune prestazioni dell'assicurazione di base.

A suo avviso, collegare i costi della sanità unicamente allo sviluppo economico non è sufficiente. Occorre tenere conto anche dell'invecchiamento della popolazione e del progresso medico.

13:22
13:22
Iniziativa per un freno ai costi, si delinea il Röstigraben

Gli svizzeri hanno respinto l'iniziativa del PS di limitare i premi al 10% del reddito disponibile con il 56% di voti contrari, secondo una proiezione di gfs.bern. Si delinea chiaramente un «Röstigraben». La Svizzera romanda potrebbe sostenere il testo.

I risultati finali sono già stati annunciati in alcuni cantoni francofoni. Vaud ha accettato il testo con il 60,6% dei voti. In Vallese, il 52,3% della popolazione ha votato a favore. Secondo i risultati parziali, il 71,3% degli abitanti del Giura ha votato a favore. A Ginevra, il sì vince con il 61,6% e anche a Friburgo il 54,3% della popolazione ha votato a favore. Basilea Città è l'unico cantone di lingua tedesca a sostenere il testo socialista (54%). Il Ticino voterebbe a favore come i cantoni francofoni.

Il cantone più popoloso della Svizzera, Zurigo, ha votato per il 59,1% contro il tetto massimo dei premi. Il «no» ha vinto con quasi il 70% a San Gallo e Lucerna, e con il 66% in Argovia e nei Grigioni. I due semicantoni di Obvaldo e Nidvaldo sono attualmente i campioni del «no», rispettivamente con il 77,1% e il 74,1%.

In media, le famiglie spendono il 14% del loro reddito per i premi di cassa malattia. La proposta del PS chiedeva di limitare i premi al 10% del reddito disponibile.

Con la bocciatura dell'iniziativa, entrerà automaticamente in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi e incoraggia i Cantoni a ridurre i costi.

13:11
13:11
Ticino, scrutinati 70 Comuni

Dopo lo scrutinio di 70 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 51,18% di «no» e 48,82% di «sì»;
- riforma fiscale: 57,97% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,34% di «no». 

13:04
13:04
Ticino, scrutinati 60 Comuni: la partecipazione è attorno al 50%

Dopo lo scrutinio di 60 Comuni su 106, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,71% di «no» e 49.29% di «sì»;
- riforma fiscale: 57,83% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,46% di «no». Al momento la differenza è di 418 schede.

A livello federale:
- iniziativa per premi meno onerosi: 56,43% di «sì» (in controtendenza rispetto ai risultati svizzeri);
- iniziativa per un freno ai costi: 50,88% di «sì» (in controtendenza rispetto ai risultati svizzeri);
- iniziativa per la libertà e l'integrità fisica: 64% di «no»;
- Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro: 69,53% di «sì»

12:57
12:57
Legge sull'energia, soddifatta Swissmem

L'Associazione svizzera dell'industria tecnologica si rallegra della chiara approvazione della Legge per l'elettricità da parte dell'elettorato svizzero. Si tratta di un importante contributo a un approvvigionamento elettrico sicuro, ecologico ed economicamente sostenibile. Le aziende dell'industria tecnologica dipendono da questo. Swissmem sostiene la rapida espansione di tutte le tecnologie di produzione di energia elettrica prive di CO2. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure, quali l'abolizione del divieto di costruire nuove centrali nucleari e un accordo sull'elettricità con l'UE.

Grazie alle loro soluzioni innovative, le aziende associate a Swissmem contribuiscono in modo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO2. Tale riduzione, grazie al forte orientamento dell'industria tecnologica verso le esportazioni, sta avendo un impatto globale per un futuro rispettoso del clima. La continua decarbonizzazione richiede però una maggiore elettrificazione. Questo comporta una maggiore dipendenza dalle importazioni di elettricità durante il periodo invernale. Votando a favore della Legge per l'elettricità, si aumenterà la produzione di energia elettrica nazionale, in particolare da energia solare, idroelettrica ed eolica. In questo modo si eviterà in futuro di incorrere nel rischio di scarsità di energia elettrica.

Il risultato della votazione è un chiaro impegno della Svizzera a favore dell'espansione delle energie rinnovabili, un impegno che Swissmem sostiene. Sono tuttavia necessarie ulteriori misure per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro, neutrale dal punto di vista climatico ed economicamente sostenibile. È essenziale un'apertura tecnologica volta a includere l'energia nucleare nel futuro mix elettrico della Svizzera.

La Svizzera necessita anche di una completa apertura del mercato dell'elettricità. In primo luogo, quale presupposto per un accordo sull'elettricità con l'UE, necessario a garantire la stabilità della rete. In secondo luogo, un mercato dell'elettricità aperto stimola l'innovazione in termini di tecnologia e di modelli commerciali.

12:53
12:53
Ticino, scrutinati 50 Comuni

Dopo lo scrutinio di 50 comuni, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,48% di «no» e 49.52% di «sì»;
- riforma fiscale: 57,25% di «sì»;
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,52% di «no»

12:49
12:49
Proiezioni SSR: bocciate le tre iniziative, sì alla Legge sull'energia

Giornata positiva oggi per il Consiglio federale: in base alle proiezioni della SSR, la popolazione avrebbe infatti chiaramente seguito le sue raccomandazioni di voto in tutti e quattro gli oggetti sottoposti al voto.

L'iniziativa del PS «per premi meno onerosi» verrebbe bocciata dal 57% dei votanti, quella del Centro «per un freno ai costi» dal 65%. Un »no« decisamente più consistente - 75% - giunge all'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» del Movimento svizzero per la libertà.

L'unico oggetto approvato sarebbe la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Il «sì» dovrebbe raggiungere il 69%.

12:41
12:41
Il PS rilancerà l'idea di una cassa malati unica

Se l'iniziativa per premi meno onero sarà bocciata, il PS rilancerà l'idea di una cassa malattia unica. Il Partito socialista ha già adottato una risoluzione che chiede la creazione di una cassa malattia unica, ha dichiarato alla RTS il co-presidente del gruppo alle Camere federali, Samuel Bendahan (VD).

Un Röstigraben si sta delineando sull'iniziativa per premi meno onerosi. Per Pierre-Yves Maillard (PS/VD) questo dimostra che è possibile fare progressi su questo tipo di progetto. Il Cantone di Vaud, che ha già introdotto un tetto ai premi, ha accettato il testo con il 60,6% dei voti. Per Maillard, si tratta di una conferma del modello già esistente.

A livello nazionale, invece, è stato il no ad avere la meglio. «L'argomentazione degli oppositori che ha avuto maggior peso è stata sostenere che, poiché sarebbe spettato alla Confederazione pagare il supplemento, i cantoni con premi più bassi avrebbero dovuto pagare per quelli con premi più alti», ha detto Maillard alla radio RTS.

12:40
12:40
Legge sull'energia, associazioni ecologiste soddisfatte

Le principali associazioni ecologiste accolgono con favore la probabile accettazione della legge sull'energia. Ritengono però che questa sia un punto di partenza e non uno di arrivo.

In una nota, il WWF dice di essere «soddisfatto del chiaro risultato della votazione, che segna un passo importante nella transizione energetica». Per l'associazione, tuttavia, «la legge sull'elettricità da sola non ridurrà le emissioni. L'effettivo abbandono dei combustibili fossili potrà avere successo solo se verranno adottate altre misure».

Per Greenpeace si tratta di «un grande successo per la transizione energetica in Svizzera». Con la votazione odierna, la popolazione si è espressa «a favore di un rapido abbandono del petrolio e del gas», afferma. Il Consiglio federale e i Cantoni devono ora procedere all'attuazione della legge nel più breve tempo possibile.

Con la legge, la Svizzera compierà «progressi concreti verso un approvvigionamento energetico interamente basato sulle energie rinnovabili». La loro rapida crescita «renderà obsoleti i piani di prolungamento della vita operativa dei reattori nucleari esistenti, di costruzione e gestione di centrali di riserva a combustibili fossili o di discussione sulla costruzione di nuove centrali nucleari».

12:39
12:39
Parla il politologo: l'iniziativa per premi meno onerosi sarà chiaramente respinta

Secondo il politologo Lukas Golder dell'istituto di ricerca gfs.bern, l'iniziativa per premi meno onerosi sarà chiaramente respinta. Il «no» è più netto di quanto i sondaggi lasciassero intendere.

Golder ha commentato il primi risultati alla televisione svizzera SRF. A suo avviso il dibattito sull'iniziativa nella Svizzera tedesca è stato recentemente dominato dalla politica finanziaria. Dopo il «sì» alla tredicesima pensione AVS di marzo, la popolazione si è resa conto che la proposta avrebbe avuto importanti ripercussioni finanziarie.

Anche l'affluenza non ha giocato a favore dell'iniziativa, secondo Golder. «Non c'è stato alcun voto di protesta» e l'elettorato si è schierato quattro volte con il governo.

12:35
12:35
Ticino, scrutinati i primi 20 Comuni

Dopo lo scrutinio di 20 comuni, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,19% di «no» e 49,81% di «sì»
- riforma fiscale: 58,38% di «sì»
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 59,59% di «no»

12:32
12:32
Iniziativa per un freno ai costi, si va verso un chiaro «no»

La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro «Per premi più bassi» sarà chiaramente bocciata oggi alle urne dal 65% dei votanti, secondo una proiezione dell'istituto gfs.bern.

Anche i primi trend cantonali confermano il «no» all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari. Anche a Basilea Città e Lucerna si va verso un ampio rifiuto (rispettivamente il 64% e 65% di no).

La stessa tendenza si delinea anche oltre Sarine: a Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Nel canton Vaud, il «no» sarebbe ancora più chiaro (70%). In controtendenza il Vallese, dove il «sì» la spunterebbe con oltre il 51% dei voti.

Anche nei Grigioni, in base a un trend, il freno ai costi sarebbe respinto dal 66,8% dei votanti.

«Per premi più bassi»

L'iniziativa, denominata «Per premi più bassi - Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)» chiede che l'aumento dei costi sanitari pro capite non possa essere nettamente superiore (non più del 20%) all'incremento dei salari e alla crescita dell'economia. In tal caso, la Confederazione, i Cantoni e i partner tariffali sarebbero obbligati a prendere misure correttive.

Il «no» che si delinea oggi all'iniziativa del Centro, che voleva frenare i costi del sistema sanitario, non deve sorprendere. Stando agli sondaggi SSR e Tamedia, l'iniziativa aveva perso terreno nelle ultime settimane e il «no» era dato quasi per certo.

12:29
12:29
Ticino, scrutinati i primi 10 Comuni

Dopo lo scrutinio di 10 comuni, ecco come si sono espressi i ticinesi sui temi cantonali:
- misure di compensazione per le rendite pensionistiche dei dipendenti pubblici (IPCT): 50,24% di «no»
- riforma fiscale: 59,56% di «sì»
- stabile EFG (palazzo di giustizia): 60,86% di «no»

12:20
12:20
Freno ai costi, verso un chiaro «no» all'iniziativa

La Svizzera non introdurrà un freno ai costi sanitari. L'iniziativa popolare dell'Alleanza del Centro «Per premi più bassi» sarà bocciata oggi alle urne, secondo una prima proiezione dell'istituto gfs.bern.

Anche i primi trend cantonali confermano il «no» all'iniziativa del Centro: a Zurigo, secondo l'ufficio cantonale di statistica, i votanti avrebbero respinto il testo con il 67,3% di voti contrari.

A Ginevra, secondo i voti per corrispondenza, l'iniziativa del Centro è bocciata dal 62,93%. Anche nei Grigioni, in base a un trend, il freno ai costi sarebbe bocciato dal 66,8% dei votanti.

12:19
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Premi cassa malati, Ginevra verso il «sì»

Secondo i primi risultati, che riguardano circa il 95% delle schede di voto, il canton Ginevra accetta l'iniziativa del PS per premi meno onerosi con il 61,58% di pareri favorevoli. L'affluenza alle urne è stata del 42,41%.

12:18
12:18
Premi cassa malati, Basilea Città verso il «sì»

Nel canton Basilea Città, dopo lo spoglio dei voti per posta, sembra che l'iniziativa di sgravio dei premi del PS sarà accolta. Il 54% dei votanti si è infatti espresso a favore. I voti per corrispondenza rappresentano oltre il 90% del totale dei voti a Basilea Città. Il trend è quindi considerato affidabile.

12:15
12:15
Verso un «no» all'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica»

Secondo le prime tendenze calcolate dall'istituto gfs.bern per la SSR, l'iniziativa «Per la libertà e l'integrità fisica» dovrebbe essere bocciata dal popolo.

Secondo una prima proiezione, i contrari alla modifica costituzionale nel canton Zurigo sarebbero il 75%. Nei Grigioni il testo lanciato dal Movimento svizzero per la libertà ha raccolto per ora solo il 26,7% di «sì». Un sonoro «no» si sta delineando anche nei cantoni Lucerna, Basilea Campagna e Basilea Città.

Nella Svizzera francese stando ai primi risultati parziali, Ginevra ha respinto l'iniziativa con il 72% di «no» e Vaud con quasi il 76%.

Svitto si sta contraddistinguendo con una percentuale di bocciatura relativamente bassa, pari al 58%.

L'iniziativa lanciata nell'autunno 2020, dunque in piena pandemia di Covid-19, intendeva in particolare escludere ogni obbligo vaccinale mediante una modifica costituzionale.

12:10
12:10
Iniziativa per premi meno onerosi verso la bocciatura

L'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe bocciata, stando alle prime tendenze rese note dalla SSR. Entrerebbe quindi in vigore il controprogetto del Parlamento che riprende l'obiettivo di ridurre i premi e incoraggia i Cantoni a ridurre i costi.

12:09
12:09
Verso un chiaro «sì» per la Legge sull'energia

È destinata ad essere accettata con percentuali quasi «bulgare» la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Nei cantoni che hanno già fornito proiezioni o risultati parziali il «sì» si avvicina o supera il 70%.

Le proiezioni danno nel canton Zurigo una percentuale pari ai 72,5%, a Lucerna del 67%. A Ginevra, in base ai dati del voto per corrispondenza - che corrisponde al 90% della partecipazione -, i favorevoli sono il 75,2%.

Uno degli obiettivi della legge sottoposta oggi al voto è rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento durante la stagione invernale: entro il 2040 bisognerà aumentare la produzione di corrente da rinnovabili di almeno sei Terawattora (TWh). Di questi, almeno due TWh dovranno essere disponibili in modo affidabile (leggi: idroelettrico).

Più in generale, 35 TWh di elettricità dovranno essere prodotti nel 2035 utilizzando energie rinnovabili - l'energia idroelettrica esclusa - e 45 TWh nel 2050. Le esigenze per l'idroelettrico sono fissate a 37,9 TWh e 39,2 TWh.

Per riuscirci il Parlamento ha deciso che i grandi impianti idroelettrici, fotovoltaici, eolici e di pompaggio-turbinaggio potranno essere costruiti più facilmente. Essendo ora dichiarati di interesse nazionale, avranno, a determinate condizioni, la priorità sulla tutela della natura e del paesaggio. Se gli obiettivi non verranno raggiunti, anche gli impianti più piccoli potranno ottenere gli stessi privilegi.

Tutela della natura

Non potranno tuttavia essere realizzate nuove infrastrutture nei biotopi di importanza nazionale o nelle riserve di uccelli acquatici e migratori, ad eccezione dei nuovi margini proglaciali e delle pianure alluvionali alpine.

Come noto, sono previsti anche una quindicina di progetti di centrali idroelettriche, peraltro già definiti da una tavola rotonda. Fra di loro figura l'innalzamento della diga del Lago del Sambuco in Valmaggia con l'annesso l'ampliamento della centrale di Peccia. Durante le discussioni il Parlamento ha anche aggiunto l'impianto Chlus, in Prettigovia (GR).

Pannelli e deflussi residuali

Per quanto attiene al fotovoltaico, il Parlamento ha rinunciato all'obbligo generalizzato di installare pannelli sui tetti o le facciate. Inizialmente il Nazionale voleva un obbligo generale (ossia tutti i nuovi edifici che si prestano e quelli che subiscono ristrutturazioni importanti), ma vista l'opposizione degli Stati ha però deciso di limitare tale vincolo agli immobili nuovi che hanno una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati.

Per quanto riguarda i deflussi minimi, le Camere hanno deciso che l'allentamento delle prescrizioni in materia di deflusso residuale per le centrali idroelettriche vale sarà possibile solo in caso di penuria.

12:08
12:08
Premi meno onerosi, prime proiezioni a Zurigo

Secondo una prima proiezione, l'iniziativa per premi meno onerosi verrebbe respinta nel Cantone di Zurigo. Secondo una prima proiezione, i contrari sarebbero il 58,5%.

12:07
12:07
Primi risultati intermedi nei Grigioni

L'iniziativa popolare «Per la libertà e l'integrità fisica» ha raccolto per ora solo il 26,7% di «sì» nei Grigioni, stando ai risultati parziali di 86 comuni su 101.

Si sta affermando un chiaro «no»» all'iniziativa premi meno onerosi. Allo stato attuale dello spoglio, i voti contrari sono il 66,1%.

12:00
12:00
Urne chiuse

Les jeux sont faits, rien ne va plus. Urne chiuse in tutta la Svizzera in questa super domenica elettorale.

Sul fronte federale sono quattro gli oggetti in votazione: Iniziativa per premi meno onerosi; Iniziativa per un freno ai costi; Iniziativa popolare «Per la libertà e l'integrità fisica»; Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Tema centrale a livello svizzero sono le due iniziative (una del PS e una del Centro) sul tanto discusso tema delle casse malati.

Nel nostro cantone i cittadini sono stati chiamati a esprimersi su tre temi di «peso»: riforma fiscale; nuovo Palazzo di giustizia (stabile EFG); misure di compensazione per gli affiliati alla Cassa pensioni dello Stato (IPCT).

Questa sera a La domenica del Corriere, in diretta su Teleticino dalle 18.30, Gianni Righinetti commenterà i risultati con i suoi ospiti.