Musica

I tormentoni dell'estate 2024

Chi sarà? Troppo facile dire Fedez o Annalisa, in una delle loro incarnazioni – Ecco una guida per forza di cose parziale per orientarsi nella marea di proposte
© Instagram (Fedez)
Stefano Olivari
29.06.2024 17:57

Quali saranno le canzoni più ascoltate dell’estate italiana 2024? Facile dirlo in settembre, più difficile provarci a inizio giugno, con una quantità di aspiranti al tormentone che ogni anno aumenta, essendo ormai abolita la distinzione fra cantanti estivi e cantanti. Con il sospetto che l’intelligenza artificiale sia entrata pesantemente in un genere che già non brillava per originalità. Sì, perché la canzone estiva è un genere a prescindere dalla canzone, sia essa rap, rock, dance, melodica, eccetera. Il suo tratto distintivo è quello di stamparsi nella testa, grazie a poche parole, magari stupide ma comunque evocative di qualcosa. Detto questo, ecco una guida per forza di cose parziale per orientarsi nella marea di proposte.

Annalisa

La regina del pop italiano da anni non sbaglia un colpo ed è la vincitrice annunciata di ogni Festival di Sanremo a cui partecipa, anche se non ne ha mai vinto uno, e di ogni estate, e qui davvero ha pochi rivali. Prima di tutto perché direttamente da Sanremo si è portata Sinceramente, che sta ancora spopolando nello streaming e nelle radio grazie anche alle mille versioni da lei proposte: riuscitissime, anche in chiave estiva, la versione francese insieme ad Olivia Stone, e quella remixata da Bob Sinclar. Annalisa è però benissimo inserita nel circo dei featuring e per l’estate 2024 è in gara anche con Beatrice, cantata insieme a Tedua. Grande pezzo, non dance come Sinceramente ma da Festivalbar, se esistesse ancora. Di più: è pronta anche la canzone con Tananai, con il quale forma una sorta di dream team: la loro Storie brevi può spaccare.

Quelli di Sanremo

L’onda lunga del Festival, soprattutto dei Festival di Amadeus, arriva spesso all’estate ed i fortunati quest’anno oltre ad Annalisa sono Mahmood, con la sua Tuta gold, la vincitrice Angelina Mango con La noia e gli insospettabili Pino D’Angio e Bnkr44, direttamente dalla serata delle cover con Che idea (il titolo del 1980 era Ma quale idea). Ha resistito molto bene anche Casa mia di Ghali, che in estate se la gioca con la nuova Paprika, anche questa con spunti politici. Peraltro anche Angelina Mango, uscita delusa dall’Eurovision, ci prova con qualcosa di nuovo, con la sua Melodrama. E qui si vede la potenza di Sanremo, che comunque mette sulla mappa e permette di far digerire meglio le novità. È il caso di Emma con una Femme fatale dalle due anime, ballad e dance, e dei The Kolors con Karma, uscita direttamente dagli anni Ottanta, ma soprattutto quello di Alessandra Amoroso e Big Mama, con la loro Mezzo rotto. Molto quotati Geolier e Ultimo, con L’ultima poesia, uscita in marzo: centrata, ma bisognosa di sottotitoli. Da non dimenticare Loredana Berté, che non è certo una miracolata del Festival ma che lo scorso febbraio era lì, che con gli Eiffel 65 propone Bestiale. Fin troppo estiva, fra mare e juke box. A dimostrazione che non solo non ci sono più le mezze stagioni, ma nemmeno le stagioni.

Coppie

Quando viene giugno sembra che i cantanti italiani perdano la capacità di cantare da soli, ma il circo dei featuring, con tutte le sue amicizie finte, ha precise ragioni commerciali. Il meccanismo dello streaming è tale che il seguito dei due (o tre) cantanti si somma quasi sempre, diversamente da quanto accadeva per i dischi fisici. L’ascolto compulsivo fa sì che questi incroci siano uno strumento di marketing fortissimo, forse unico che davvero funzioni, non soltanto nella trap. E così ecco a noi gli Articolo 31 con Fabri Fibra e Rocco Hunt con Peyote (Hunt è in pista anche con Musica italiana), Fiorello e la ormai specialista Orietta Berti con Una vespa in 2, brano che arriva subito, Tony Effe che insieme a Gaia ha presentato una di quelle canzoni che sembrano studiate per la stagione, fin dal titolo, Sesso e samba, che a molti ha fatto pensare all’intelligenza artificiale e agli algoritmi che si sostituiscono agli autori (non si vede la differenza, onestamente). In realtà basta un’intelligenza normale per capire quale sia l’obbiettivo.

Fedez

Come al solito Fedez fa storia a parte, non perché sia l’unico a provarci con i tormentoni estivi e spesso a riuscirci, ma perché qualsiasi sua iniziativa è trainata dal gossip e dalla sua capacità di fare comunque notizia: dalla separazione da Chiara Ferragni al pestaggio di Cristiano Iovino passando per litigi praticamente con tutti i suoi amici e soci (a questo punto ex) alla strana sintonia con Fabrizio Corona, la visibilità almeno in fase di lancio gli è di aiuto. Non a caso la sua Sexy shop, in tandem con Emis Killa, ha qualche riferimento anche alla Ferragni: insomma, se ne parlerà.

Dell’universo di Fedez ha fatto parte anche Fabio Rovazzi, che ci riprova anche lui, questa volta in coppa con Il Pagante, con Maranza, che ha lanciato con una discutibile iniziativa di marketing, simulando in un video il furto del suo stesso telefono da parte, appunto, di un maranza (in milanese moderno sta per maghrebino più «zanza», cioè ladro, furbo). Altro pezzo trainato da noi tutti, lover e hater, con tanta pubblicità gratuita: temi moderni, ritmi e atmosfere anni Novanta.

Wannabe

Nessuno considera Morgan un cantante estivo, ma lui gioca in trasferta con la sua Rutti. Stesso discorso per i Coma Cose con Malavita. Molto più studiata per la stagione è Frutta malinconia, di Francesco Gabbani, con citazioni anni Sessanta come piovessero. Diamo qualche chance ai Meduza con Fire e a Tony Effe da solo con Miu Miu.

Il campionato del tormentone, la cui partecipazione una volta sarebbe stata considerata degradante, è adesso popolato da wannabe anche di gran nome. Che dai milioni di stream guadagnano poco, ma che possono giocarsi i grandi numeri con pubblicità e serate. Del resto quella discografica è l’unica industria che ha rinunciato al suo prodotto, in una folle corsa da criceti sulla ruota in cui tutti ci perdono: gli autori, i cantanti, i musicisti, i discografici e addirittura anche le piattaforme di streaming. Qualcosa non torna, ma sembra importare meno del tormentone dell’estate. Già, chi sarà? Troppo facile dire Fedez o Annalisa, in una delle loro incarnazioni.