Guerra

I tre campi profughi bombardati nella Striscia di Gaza

L'esercito di Israele ha dichiarato che i miliziani si erano insediati negli edifici civili del campo profughi e che nel raid è stata distrutta «l'infrastruttura terroristica sotterranea», i tunnel che corrono sotto i palazzi
© KEYSTONE (AP Photo/Doaa AlBaz)
Red. Online
01.11.2023 06:00

Il campo di Jabalya (o Jabalia), situato nel nord dell’enclave, è il maggiore di tutti i campi profughi palestinesi, situato a circa 3 chilometri a nord della cittadina omonima. E ieri è stato bombardato dalle truppe di Israele. L'esercito israeliano ha confermato l'attacco e sostenuto di avere colpito la sede del comando locale di Hamas, uccidendo uno dei responsabili del 7 ottobre.

Il portavoce militare Daniel Hagari, ieri sera, ha dichiarato: «A Yihia Sinwar (il leader di Hamas a Gaza) non importa della popolazione della Striscia. Lui ha costruito intenzionalmente infrastrutture terroristiche sotto abitazioni civili, per farsene scudo». Riferendosi a Jabalya, ha spiegato che «l'esercito ha conquistato una roccaforte di Hamas», (ma) l'attacco all'edificio del comandante locale «ha provocato un crollo di edifici civili sotto ai quali si trovava una grande infrastruttura di Hamas». Hagari ha quindi «consigliato» a quanti sono nel nord della Striscia di passare al più presto nel settore meridionale, per la loro sicurezza.

I militari hanno pure riferito che i miliziani si erano insediati negli edifici civili del campo profughi e che nel raid è stata distrutta «l'infrastruttura terroristica sotterranea», i tunnel che corrono sotto i palazzi: «Un gran numero di terroristi che erano insieme a Biari sono stati uccisi».

Un anno fa, il 17 novembre 2022, almeno 20 persone (tra le quali molte donne e bambini) erano morte in un incendio scoppiato in un edificio nel campo profughi di Jabalya.

Medici senza Frontiere si dice «inorridita dalle notizie che giungono» da Jabalia. «Alcuni bambini sono arrivati all'ospedale di Al Shifa con ferite profonde e gravi ustioni. Sono arrivati senza le loro famiglie. Molti gridavano e chiedevano dei loro genitori. Sono rimasto con loro finché non abbiamo trovato un posto, perché l'ospedale era pieno di pazienti», ha dichiarato Mohammed Hawajreh, infermiere di MSF. «Medici senza Frontiere condanna quest'ultimo episodio di violenza insensato e ribadisce l'appello per un cessate il fuoco immediato per evitare altre morti nella Striscia di Gaza».

Il secondo campo profughi a essere colpito è stato quello di al-Shati, lungo la costa di Gaza City, anche noto come Beach Camp. È il terzo più grande degli otto campi profughi della Striscia di Gaza e uno dei più affollati, scrive nel suo sito l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), vi sono registrati 90.173 rifugiati palestinesi.

Il terzo campo profughi che ha subito un attacco si trova invece a Nuseirat, nel centro della Striscia, dove sono stati colpiti due edifici residenziali.

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