"I video porno? Non li ho messi io"

L'avreste mai detto che quel vostro amico così serio e compunto bazzicasse siti spinti e avesse la sfacciataggine di pubblicare dei video porno sul proprio profilo Facebook? Eppure basta aprire la schermata del social network ed eccolo, il filmatino hard, proprio sotto il suo nome. Gli ha dato di volta il cervello? Se vi è già capitato di avere pensieri come questo navigando su Facebook, è probabile che non abbiate scoperto un lato nascosto dei vostro amico, ma che siate incappati in quello che tecnicamente si chiama "malware", un programma informatico malevolo che qualcuno ha utilizzato per riempire di porcherie la sua bacheca. Dalla vicina penisola nei giorni scorsi è partito l'allarme: un nuovo ?virus – si leggeva nella stampa italiana - si diffonde tramite i profili ?Facebook. Vi ritrovate taggati in un video o in una foto da un vostro amico (si tratta quasi sempre di pornografia) solo che lui non ne sa nulla e se, incuriositi, cliccate sul link, il vostro pc sarà infettato da un virus. Il fenomeno ha toccato anche il Ticino. È capitato anche a Marco Alloni, scrittore e giornalista, collaboratore del Corriere del Ticino dall'Egitto.
Alloni, come ne è uscito?
"Ho chiesto ad alcuni conoscenti più esperti di me che cosa potessi fare e mi hanno detto di cambiare la password e di disattivare Facebook. Così ho fatto: ho cambiato la password e ho disattivato Facebook per tre giorni e quando l'ho riattivato (e almeno fino a questo momento) non è più successo nulla".
Si è capito cosa è successo?
"Probabilmente l'hacker entrava nel mio profilo attraverso la mia vecchia password. Non so come l'abbia rintracciata. E dal mio account mandava questi video, non so neanche di che genere, perché io ho visto sul mio profilo solo un'immagine di una donna molto giovane nuda e nient'altro".
Un'esperienza molto antipatica...
"Ho provato un grande imbarazzo e un grande disagio nel sentirmi preda di un attacco così volgare e osceno. Tutti quelli che ricevevano i miei video porno, naturalmente, potevano immaginare che io frequentassi qualche sito compromettente. Il retropensiero di una parte che penso minoritaria di quanti ricevevano i miei messaggi era sicuramente quello. C'è anche stato il fastidio di ricevere commenti del tipo: ma come ti permetti? Cosa sono queste porcherie, eccetera. Così ho cominciato ad eliminare centinaia di contatti: da 2200 li ho portati a circa 1000. Ma tutti i giorni continuo ad eliminarli".
Perché?
"Perché ho sentito l'esigenza di fare un repulisti, pensando che fra tanti eliminati probabilmente c'è anche il sospetto hacker. Questa esperienza mi ha insegnato che Facebook è frequentato da pirati, da persone che non hanno una minima cognizione della psicologia umana e sono purtroppo tanti. Un personaggio parzialmente pubblico come sono io, che ha sempre portato degli articoli di genere culturale o cose private molto dignitose che improvvisamente si mette a postare video porno, non è credibile. È evidente che si tratta di una manipolazione esterna. Resta il fatto che alcuni non l'hanno capito. Insomma, un vicenda molto fastidiosa sia dal profilo tecnico, che psicologico e morale".
Leggi l'intera intervista sul Primo Piano di lunedì 27 aprile. Abbiamo dato la parola anche all'esperto di sicurezza informatica Paolo Attivissimo e raccontato la grande minaccia di chi visita siti pornografici: trovare la cronologia delle sue visite pubblicata sui social network (ma forse è solo una leggenda metropolitana).
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