«Il 42% delle fake news sull'Ucraina arriva da Telegram»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che mostra cocaina sulla scrivania durante una conference call. La NATO che stava pianificando una guerra contro la Russia secondo un documento segreto. Dozzine di mercenari francesi uccisi a gennaio scorso da un missile russo a Kharkiv. Il presidente francese Emmanuel Macron che ha annulla il viaggio a Kiev perché l'intelligence ucraina stava progettando di assassinarlo. Sono tutte fake news circolate da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina: quasi la metà, il 42%, è partita da Telegram, la piattaforma di Pavel Durov ora in libertà condizionata a Parigi. A fare un'analisi è NewsGuard, l'organizzazione che monitora la disinformazione online.
Dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022, NewsGuard ha smentito 243 narrazioni false o fuorvianti relative al conflitto. Di queste, è stata in grado di identificare le origini di 117. «Delle 117 abbiamo scoperto che 50 provenivano da Telegram».
Ciò significa che il 42% delle narrazioni smentite, con origine identificabile è stato ricondotto a Telegram», sottolinea la piattaforma che ha scoperto che l'app svolge «un ruolo importante nel panorama della disinformazione russa con i media statali russi che spesso citano la piattaforma per sostenere false affermazioni».
Pavel Durov, imprenditore di origini russe, è stato arrestato dalle autorità francesi il 24 agosto 2024 nel contesto di una spy story: deve affrontare molteplici accuse tra cui quella di non aver impedito attività illegali sulla piattaforma, riciclaggio di denaro e distribuzione di materiale pedopornografico.
Secondo NewsGuard, la disinformazione sul conflitto che ha avuto origine su Telegram segue uno schema chiaro che ricalca ed emula i media tradizionali: c'erano 19 video progettati per imitare i media occidentali credibili che però diffondevano falsità sulla guerra; sei video in particolare imitavano la Bbc affermando falsamente, tra le altre cose, che l'Ucraina ha contrabbandato armi donate dall'Occidente al gruppo militante palestinese Hamas.
«Queste false affermazioni provengono da varie fonti tra cui il canale ufficiale del Ministero della Difesa russo, influencer pro-Cremlino e politici pro-Cremlino ucraini. Tuttavia, il gruppo più numeroso di fonti è costituito da canali pro-Cremlino anonimi», osserva NewsGuard che ha chiesto spiegazioni al Press Team di Telegram sulle politiche che riguardano la moderazione e la disinformazione, ma non ha ricevuto risposta.