Il progetto

Il Centro ricreativo e turistico di Cevio potrà rilanciare tutta la Vallemaggia

Affinato e in parte ridimensionato il progetto di piscina coperta con area wellness a Bignasco che implicherà un investimento di circa 9 milioni anche a carico degli altri Comuni - Non ci sarà una vasca esterna, ma solo spazi verdi
Il rendering della piscina coperta del futuro Centro ricreativo e turistico di Bignasco
Mauro Giacometti
24.02.2024 06:00

Dopo anni di affinamento, discussioni e «limature» l’altra sera in una affollata presentazione pubblica alle Scuole medie di Cevio si sono alzati i veli sul Centro ricreativo e turistico di Bignasco, oggetto di un concorso conclusosi nel 2020 e che ha visto primeggiare il progetto «Giardino su due livelli» proposto dallo studio di architettura spagnolo Arquivio. Proprio la discussione tra autorità comunali e progettisti, come ha spiegato l’architetto Daniel Fraile, co-titolare dello studio vincitore, ha permesso di correggere un po’ il tiro, in particolare sui costi preventivati che all’origine superavano i 10 milioni di franchi. Inizialmente, infatti, era prevista anche una piscina scoperta, ma l’analisi approfondita di costi e benefici (impianto aperto una paio di mesi l’anno con costi gestionali non indifferenti) ha consigliato progettisti e «committenza», cioè il Comune di Cevio, a rinunciare alla vasca esterna. In compenso - ha spiegato sempre Fraile - la grande vetrata esposta verso sud, che sfocia in un grande prato, permetterà un’ottima illuminazione e insolazione.

Il 50% dei costi sarà sostenuto da contributi pubblici, ma bisogna garantire le spese di gestione

Il futuro Centro ricreativo e turistico di Bignasco, a ridosso delle tipiche e scenografiche cascate, che prenderà il posto della vetusta struttura esistenze e dell’area di svago e di sosta, prevede una piscina climatizzata di 25 metri per 13 più una vasca per bambini. È previsto anche un piccolo centro benessere (sauna, bagno turco, doccia di contrasto, piscina idromassaggio e letti caldi) con vista sulla valle, la caffetteria aperta agli utenti e ai visitatori, compresi i «camperisti» dell’area di sosta che si andrà a realizzare accanto alla struttura. Il tutto, come evidenziato dal municipale Pietro Palli, che ha svolto un po’ il ruolo di moderatore della serata, per un investimento di poco inferiore ai 9 milioni di franchi, compresi 400 mila franchi per la sistemazione dell’area camper.

Un'idea di come si potrebbe presentare all'esterno, una volta ultimata la costruzione
Un'idea di come si potrebbe presentare all'esterno, una volta ultimata la costruzione

Una spesa rilevante per un Comune di circa 1.200 abitanti, ma come spiegato Paolo Gattigo, responsabile sella succursale luganese della società di consulenza BDO, ci sarà la possibilità di attingere a fondi federali, cantonali e regionali fino al 50% dell’investimento. «Sarà dunque indispensabile ottenere il consenso di tutta la valle - ha spiegato il consulente -. Sia per sostenere la quota parte d’investimento, sia soprattutto per garantire la sostenibilità finanziaria della gestione corrente della struttura, con un contributo pubblico annuale a fondo perso».

Appello all’unità d’intenti

Un appello all’unione d’intenti (e di finanziamenti) tra gli attori pubblici della valle è arrivato anche dal granconsigliere Aron Piezzi, che ha ribadito la valenza regionale del progetto, con una completa offerta di servizi per le famiglie e un «atout» turistico non trascurabile. Palli dal canto suo ha assicurato la platea che il Cantone, tramite il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, ha già assicurato la sua partecipazione ai corsi di nuoto per i bambini, considerando che la piscina delle Scuole medie di Cevio non sarà più ristrutturata. Poche riserve dalla platea, composta da molti amministratori locali e da deputati della regione, salvo l’esortazione, da parte di Fiorenzo Dadò, Lauro Rotanzi (Lavizzara) e da Germano Mattei a riattivare la vecchia piscina almeno per il periodo che occorrerà per realizzare la nuova struttura (si ipotizza non prima del 2030). «Non è un esercizio così facile - ha spiegato Palli -. Rimettere in sesto la piscina e gestirla ci costa almeno 100 mila franchi l’anno».