L'acquisizione

Il CEO di Swisscom: «Rafforziamo la presenza in Italia, ma ne beneficia anche la Svizzera»

Per Christoph Aeschlimann la nuova compagnia sarà in grado di generare rilevanti benefici – Il CdA: «Le opportunità per tutte le parti coinvolte sono di gran lunga superiori ai rischi»
Red. Online
15.03.2024 12:03

«La logica industriale di questa fusione è molto solida. Fastweb e Vodafone Italia rappresentano una combinazione ideale per generare un elevato valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Di conseguenza, i clienti privati e commerciali beneficeranno dell’offerta più completa. Anche Swisscom risulterà rafforzata nel suo complesso, consentendoci di continuare a effettuare investimenti significativi nei mercati svizzero e italiano». Sono queste le prime parole di Christoph Aeschlimann, CEO di Swisscom, che ha stipulato accordi vincolanti con il Gruppo Vodafone Plc per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro su base cash and debt free con l’obiettivo di integrarla con Fastweb, affiliata di Swisscom in Italia.

La combinazione di infrastrutture mobili e fisse complementari di alta qualità, nonché delle competenze e asset di Fastweb e Vodafone Italia, darà vita a un operatore convergente leader in Italia. Con questa transazione Swisscom rafforza in modo significativo la sua presenza in Italia, dove opera dal 2007, appunto, attraverso Fastweb. «Combinando i punti di forza di Fastweb nella connettività fissa con la leadership di Vodafone Italia nei servizi mobili, la nuova compagnia sarà in grado di generare rilevanti benefici per consumatori, le imprese e il Paese», si legge nel comunicato stampa diffuso questa mattina.

Per quanto riguarda la rete mobile, i clienti beneficeranno di una migliore connettività e qualità del servizio, grazie a una rete proprietaria completamente gestita end-to-end, fa sapere Swisscom. Anche i clienti a banda larga potranno godere di una migliore qualità del servizio, grazie alla combinazione della rete proprietaria di Fastweb e del Fixed Wireless Access (FWA) 5G di Vodafone. I clienti privati in Italia avranno accesso a una combinazione di soluzioni ad alte prestazioni basate su fibra e telefonia mobile. «Di conseguenza, la base clienti della nuova compagnia beneficerà di servizi convergenti, migliori performance e di un’esperienza cliente a prezzi competitivi».

Il closing (la firma del contratto, ndr.) è soggetto alle approvazioni regolamentari e di altre autorità competenti, non richiederà il voto degli azionisti Swisscom e dovrebbe verificarsi nel primo trimestre del 2025. La nuova compagnia e il Gruppo Vodafone stipuleranno alcuni accordi di servizio transitori e a lungo termine, tra cui un contratto di licenza che consente l’uso del marchio Vodafone in Italia per un massimo di 5 anni dopo il closing.

Le condizioni di Berna

La Confederazione è l’azionista di maggioranza di Swisscom. Il Consiglio federale ha fatto sapere di essere stato informato tempestivamente in merito all’intenzione di acquisto e ha constatato che l’acquisizione di Vodafone Italia non è contraria ai suoi obiettivi strategici. Ha pure stabilito diverse condizioni per l’attenuazione dei rischi e «Swisscom ha confermato di soddisfarle tutte».

Una delle aspettative più importanti espresse dal Consiglio federale riguarda la separazione strutturale e organizzativa tra le attività in Italia e quelle sul suolo elvetico. Il divieto per Swisscom di riprendere mandati nell’ambito del servizio universale all’estero rimane valido.

Indipendentemente dall’acquisizione, nel corso dell’anno corrente la strategia del proprietario da parte della Confederazione verrà presa in esame, così come previsto dai principi sul governo d’impresa della Confederazione. Questo esame comprende le questioni connesse alla privatizzazione o alla privatizzazione parziale dell’impresa.

Il focus resta in Svizzera

Il focus sul mercato svizzero rimane invariato, precisa l'azienda. Gli attuali obiettivi di potenziamento della rete, come la copertura in fibra ottica del 75-80% entro il 2030, rimangono pertanto invariati. Le attività di Swisscom in Svizzera e in Italia continueranno a essere gestite da due team manageriali distinti che si concentreranno completamente sui rispettivi mercati, supportati da funzioni aziendali snelle e con dipendenze operative minime.

«Opportunità maggiori dei rischi»

Michael Rechsteiner, presidente del Consiglio di amministrazione di Swisscom, ha spiegato che il CdA «ha analizzato in modo approfondito e accurato le opportunità e i rischi di questa operazione ed è convinto che le opportunità per tutte le parti coinvolte siano di gran lunga superiori ai rischi di una transazione di questa portata. Nella piena convinzione che, nel suo complesso, la decisione sia nell'interesse di Swisscom e della Svizzera, il Consiglio di amministrazione ha approvato all'unanimità la transazione».

Le paure dei sindacati

Alessandro Faraoni, segretario generale della Fistel (Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni) nell'ambito della CISL (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori),  ha commentato: «Ci aspettiamo che da questa azienda integrata ci sia la stessa attenzione verso le lavoratrici e i lavoratori di Vodafone e Fastweb, poiché proprio le loro professionalità hanno rappresentato e rappresenteranno l'asset vincente della nuova società». 

All'interno dei confini nazionali, Syndicom si è espressa contro qualunque idea di privatizzare Swisscom: «Attualmente vi sono proposte e discussioni riguardo al rendere ulteriormente privata Swisscom, oggi controllata al 51% dalla Confederazione. Interventi di tal tipo sarebbero estremamente dannosi per numerose ragioni economiche e politiche». «Anche Swisscom fa parte del collaudato servizio pubblico: è sinonimo di costante espansione dell'infrastruttura di telecomunicazione in tutta la Svizzera», spiega Daniel Hügli, dirigente presso Syndicom. «Questo è garantito solo con la Confederazione come azionista di maggioranza». Non da ultimo, Swisscom versa ogni anno alla Confederazione circa mezzo miliardo di franchi di dividendi. Nel 2022 sono stati addirittura 581.000.000 di franchi. In caso di privatizzazione, queste entrate affidabili e ricorrenti verrebbero a mancare alle casse federali.

La reazione in Borsa

Poco prima di mezzogiorno sul mercato di Zurigo l'azione della società telecom elvetica guadagnava circa il 3%, dopo aver guadagnato in apertura oltre il 4%. Il titolo è scambiato a circa 518 franchi, con un massimo che ha sfiorato 526 franchi.

Dall'inizio di gennaio il corso è stabile, mentre sull'arco di un anno la performance è negativa, pari al -14%. L'azione ha segnato un massimo a 738 franchi nel 2000 e un minimo di 291 franchi nel 2009.

Anche il titolo Vodafone ha reagito bene oggi: alla borsa di Londra è in progressione del 3%.

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