Il clamoroso passo indietro del 2005

ROMA - Il CdT di mercoledì, in un pezzo a firma Carlo Silini, ha offerto un gustoso retroscena di quanto accaduto durante il Conclave del 2005, con protagonista l'ora nuovo Papa Jorge Mario Bergoglio. Eccovi l'articolo."Otto anni fa un anonimo cardinale che aveva partecipato al conclave da cui Joseph Ratzinger uscì Papa, consegnò al vaticanista del TG2 Lucio Brunelli un «diario» di quei giorni. I contenuti del documento, che violava l?obbligo di segretezza imposto ai cardinali votanti ma che nessuno smentì mai, furono poi pubblicati per esteso da Brunelli nella rivista «Limes». Di fatto, spiega il «diario», il conclave del 2005 fu una grande sfida tra i cardinali Ratzinger e il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, i più votati al primo e all?ultimo scrutinio. Bergoglio, secondo l?anonimo estensore del diario, avrebbe anche potuto prevalere, ma fece un passo indietro. Al terzo e penultimo scrutinio, infatti, i voti di Bergoglio erano 40. Un numero sufficiente per impedire l? elezione di Ratzinger. Ma il cardinale argentino - forse intimidito dal confronto con il confratello tedesco - durante la pausa del pranzo avrebbe scongiurato i suoi sostenitori di non votarlo. E così, al quarto scrutinio Ratzinger fu eletto con 84 voti. Il conclave durò 24 ore, dal pomeriggio di lunedì 18 aprile al pomeriggio di martedì 19. Il primo scrutinio si svolse nel tardo pomeriggio del 18 aprile, subito dopo il giuramento dei cardinali elettori. Ratzinger ottenne 47 voti, Bergoglio 10, Martini 9, Ruini 6, Sodano 4. Il quorum era di 77 voti e a Ratzinger ne mancavano 30 per essere eletto. Ratzinger salì a 65 voti al secondo scrutinio alle 9 del 19 aprile. I votanti erano 115 e dunque più della metà dei voti erano andati a lui. Sodano aveva ancora 4 voti, mentre quelli di Ruini erano andati a Ratzinger e quelli di Martini a Bergoglio, che balzava a 35 preferenze. Il terzo scrutinio vedeva Ratzinger salire a 72 preferenze: gli mancavano cinque voti per essere eletto. E Bergoglio arrivava a 40. Ratzinger aveva quasi il doppio dei voti di Bergoglio, ma se i sostenitori dell?argentino avessero tenuto duro avrebbero potuto impedirne l?elezione.L?anonimo cardinale racconta che con il suo aspetto e con i gesti - più che a parole - Bergoglio lasciò allora intendere a chi l?avvicinava che non avrebbe accettato l?elezione. E i suoi sostenitori si resero conto che non avevano un altro nome da proporre, tale da giustificare la resistenza a votare il decano del collegio. Così il decano fu votato. All?ultima votazione Ratzinger ottenne 84 voti: 21 cardinali su 115 non lo votarono.Quelli che non votarono Wojtyla nell?ottobre del 1978 furono 12 su 111 e quelli che non votarono Luciani nell?agosto dello stesso anno furono 11 su 111: dunque Ratzinger non ebbe la maggioranza plebiscitaria dei suoi predecessori. L?interpretazione data da molti alle rivelazioni dell?anonimo cardinale fu che otto anni fa la Chiesa cattolica non era ancora pronta per un Papa sudamericano. Chissà se lo è oggi, nel 2013".