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Il G20 condanna l'uso della forza in Ucraina, ma non cita Mosca

Lo si legge nel testo della dichiarazione finale che però non menziona in forma esplicita l'aggressione della Russia – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Il G20 condanna l'uso della forza in Ucraina, ma non cita Mosca
Red. Online
09.09.2023 08:00
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Allarme aereo negli oblast di Chernihiv e Sumy al nord

L'aeronautica militare ucraina ha lanciato un allarme aereo nell'oblast di Chernihiv e nell'oblast di Sumy, nel nord del Paese a causa della minaccia dell'uso di droni d'attacco da parte dei russi. Lo riportano i media ucraini.

20:21
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Gli Usa pronti a inviare i missili Atacms

Gli Stati Uniti si avviano a infrangere un altro tabù. Dopo mesi di resistenza, Washington è pronta a inviare gli Atacms all'Ucraina.

I missili a lungo raggio potrebbero rientrare nel prossimo pacchetto di aiuti a Kiev, anche se ci vorranno comunque dei mesi per la loro consegna.

L'indiscrezione è accolta con soddisfazione da Kiev: «Il trasferimento manda un segnale chiaro sul fatto che la guerra sarà portata a conclusione, che la Russia deve perdere e che non esiste più la mitica paura di Mosca», afferma il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak. Con la controffensiva ucraina sul terreno che prosegue, anche se lentamente, gli Atacms potrebbero giocare un ruolo importante: i missili infatti hanno una gittata di oltre 300 chilometri, in grado quindi di colpire nelle retrovie del fronte russo anche in zone come la Crimea.

Proprio la loro gittata, che gli permetterebbe di raggiungere e colpire nel territorio russo, è stata finora uno dei motivi della reticenza americana all'invio, temendo che la fornitura a Kiev possa essere interpretata da Mosca come una escalation della tensione a cui rispondere con forza. Altro motivo di reticenza nell'invio degli Atacms sostenuto per mesi da Washington è stato il numero limitato di razzi a disposizione. Di recente, però, gli Stati Uniti avrebbero scoperto di averne più del previsto e questo avrebbe facilitato lo sblocco della decisione per l'invio. Da quando sono stati sviluppati negli anni 1980, gli Atacms prodotti sarebbero comunque solo 4.000.

In attesa dei missili a lungo raggio, Kiev continua ad avanzare sul terreno. «A schiacciare il nemico»: «Ci sono alcuni successi ma non è un processo rapido», ha ribadito il portavoce del centro stampa congiunto delle forze di difesa della regione di Tavri, Oleksandr Shtupun, riferendosi ai passi in avanti nella zona di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia, certificati anche dall'intelligence britannica.

Mentre in segno di solidarietà all'Ucraina il ministro degli esteri giapponese Yoshimasa Hayashi è volato a Kiev con un gruppo di imprese, anche in chiave ricostruzione, il presidente Volodymyr Zelensky ha sentito il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, impegnato al G20. «Abbiamo parlato della cooperazione bilaterale. Sono grato a sua altezza per il continuo sostegno agli sforzi di pace», ha scritto Zelensky su X. In una serie di altri messaggi il presidente ucraino ha parlato di piani in atto per proteggere il sistema energetico e le infrastrutture critiche dagli attacchi aerei russi, per proteggere i porti della regione di Odessa e le infrastrutture del corridoio dei cereali. E ha assicurato che neanche un centimetro di territorio ucraino sarà lasciato agli «invasori russi».

Gli attacchi di Mosca proseguono però incessanti e così l'elenco dei danni e delle vittime si allunga. Dall'inizio del conflitto sono state completamente distrutte almeno 4.000 scuole mentre altre 3.000 sono state completamente danneggiate, costringendo i bambini ucraini a studiare nei rifugi. Allo stesso tempo però Mosca ha introdotto il programma di studi russo negli istituti nei territori occupati.

17:39
17:39
Putin rafforza l'asse con Kim, «più collaborazione»

Una «più stretta collaborazione» fra Russia e Corea del Nord «su tutti i fronti». Vladimir Putin - il grande assente al G20 insieme a Xi Jinping - si congratula con Kim Jong Un per il 75mo anniversario della proclamazione del regime di Pyongyang.

Un messaggio di auspicio con il quale il presidente russo spiana la strada all'incontro della prossima settimana a Vladivostock, nell'estremo oriente della Russia dove il leader nord coreano arriverà probabilmente a bordo del suo amato treno verde e giallo.

Il faccia a faccia vede al centro un possibile accordo per la fornitura di armi a Mosca. Pyongyang in cambio potrebbe ricevere grano, petrolio e valuta ma anche - è il maggiore timore degli osservatori - tecnologie militari particolarmente sensibili in grado di minacciare le vicine Corea del Sud e Giappone. Un asse più stretto fra Putin e Kim complica infatti non solo la sicurezza dell'Ucraina ma anche quella della penisola coreana.

Alla maggiore collaborazione fra Mosca e Pyongyang guarda con attenzione la Cina che, pur mantenendo stretti rapporti diplomatici con i due Paesi, avrebbe - secondo indiscrezioni - delle riserve. Una delegazione cinese di alto livello ha assistito accanto a Kim e a sua figlia alla parata per l'anniversario della fondazione del Paese, in una visita che ha offerto a Pechino l'occasione di parlare direttamente con il leader nord coreano prima della sua trasferta in Russia.

E che Xi ha affidato a Liu Guozhong, uno di membri del Politburo esperto di politiche sanitarie e agricole, in modo da non essere visto troppo vicino a Kim nel lavorare sui temi di sicurezza e difesa. Il presidente cinese, in un messaggio per l'anniversario della fondazione del paese, si è complimentato con Kim per il lavoro svolto: sotto la «forte leadership del Partito dei Lavoratori e gli sforzi incessanti del popolo - ha detto -, negli ultimi 75 anni sono stati raggiunti nuovi risultati nella costruzione socialista della Corea del Nord».

15:53
15:53
La bandiera ucraina vola nel cielo del Donetsk occupato

Una gigantesca bandiera ucraina è stata «issata» oggi nel cielo della regione di Donetsk occupata per celebrare il 245. anniversario della città di Avdiivka: lo riporta il Guardian, che pubblica un video della celebrazione pubblicato su X.

Il filmato mostra numerosi soldati ucraini che sorreggono la bandiera arrotolata attaccata a decine di palloncini colorati: arrivati in un piazzale, gli uomini rilasciano la bandiera che si alza nel cielo della città.

Intanto, il Servizio di sicurezza civile di Kiev (Sbu) ha attaccato con droni kamikaze un seggio elettorale filorusso nella regione di Zaporizhzhia: lo ha reso noto una fonte dello Sbu, come riporta Rbc-Ucraina.

Secondo le fonti, due droni kamikaze ucraini hanno colpito il seggio nel villaggio occupato di Skelky, nel distretto di Vasyliv. I filorussi usano questo sito, sottolinea Rbc-Ucraina, per conservare schede elettorali e documenti.

15:47
15:47
Il G20 condanna l'uso della forza in Ucraina, ma non cita Mosca

Il G20 denuncia «l'uso della forza» in Ucraina per conquiste «territoriali»: lo si legge nel testo della dichiarazione finale che però non menziona in forma esplicita l'aggressione della Russia. Per altro verso, i leader denunciano che le «crisi a cascata» rappresentano una minaccia per la crescita globale a lungo termine.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, «ricordando la discussione di Bali, abbiamo ribadito le nostre posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (A/RES/ES-11/1 e A/RES/ES- 11/6)», sottolineando che tutti gli Stati «devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza».

A tal proposito, si legge nella dichiarazione approvata nel primo giorno dei lavori, «tutti gli Stati devono astenersi dalla minaccia o dall'uso della forza per perseguire l'acquisizione territoriale contro l'integrità territoriale e la sovranità o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato». In più, il G20 ribadisce che «l'uso o la minaccia di uso di armi nucleari è inammissibile».

Il G20 richiede inoltre la «piena, tempestiva ed efficace attuazione» dell'accordo sul grano, «efficace per garantire consegne immediate e senza ostacoli di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti e input agricoli provenienti dalla Federazione Russa e dall'Ucraina. Questo è necessario per soddisfare la domanda nei Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, in particolare quelli africani». Lo si legge nella dichiarazione adottata dal G20 di New Delhi.

«Apprezziamo gli sforzi - si legge nella premessa di questo paragrafo della dichiarazione - della Turchia e gli accordi di Istanbul mediati dalle Nazioni Unite che consistono nel Memorandum d'intesa tra la Federazione Russa e il Segretariato delle Nazioni Unite sulla promozione dei prodotti alimentari e dei fertilizzanti russi ai mercati mondiali e l'iniziativa per il trasporto sicuro dei cereali e prodotti alimentari provenienti dai porti ucraini (Iniziativa del Mar Nero)».

15:38
15:38
La Corea del Nord è pronta a fornire armi alla Russia

Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, è pronto a concludere un accordo con il presidente russo Vladimir Putin sulla fornitura di armi: lo scrive oggi il Financial Times (Ft), che cita alcuni esperti.

«Al momento non è chiaro cosa comporterà l'accordo tra la Corea del Nord e la Russia. Pyongyang può offrire munizioni, sistemi missilistici a lancio multiplo e missili balistici a corto raggio: tutto ciò aiuterà Mosca a respingere la controffensiva di Kiev», si legge nell'articolo. «Mosca potrebbe offrire in cambio grano, petrolio e tecnologia militare, nonché valuta come pagamento», aggiunge il giornale.

Inoltre, secondo il Financial Times, in questo modo la Russia potrebbe anche essere persuasa a fornire alla Corea del Nord «tecnologie militari altamente sensibili» che potrebbero minacciare i suoi vicini, in particolare la Corea del Sud e il Giappone.

«La cooperazione tra Russia e Corea del Nord potrebbe andare oltre gli accordi sugli armamenti convenzionali e gli aiuti alimentari ed energetici, possibilmente verso tecnologie avanzate per satelliti, sottomarini nucleari e missili balistici», affermano gli esperti.

15:33
15:33
«Lavoriamo a un piano per proteggere il nostro sistema energetico»

«Stiamo mettendo in atto un piano per proteggere il nostro sistema energetico e le infrastrutture critiche dagli attacchi aerei russi, per proteggere i porti della regione di Odessa e le infrastrutture del corridoio dei cereali, per proteggere le aree di prima linea e per prepararci alla stagione invernale»: lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Quest'ultimo aggiunge che «i nostri guerrieri sono i migliori e sono orgoglioso di ognuno di loro mentre mantengono le loro posizioni, respingono gli attacchi russi e distruggono i terroristi russi. Stiamo riuscendo a liberare la nostra terra dagli occupanti, e questa è la cosa fondamentale».

14:43
14:43
«Distrutte 400 scuole in tutto il Paese»

Almeno 400 scuole ucraine sono state completamente distrutte e oltre 3.000 sono state danneggiate in seguito all'invasione russa del Paese: lo ha reso noto il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, come riporta Ukrinform.

Lubinets, che ha pubblicato un video sulle attuali condizioni delle scuole, ha sottolineato che i bambini ucraini sono costretti a studiare anche nei rifugi. Allo stesso tempo, Mosca sta introducendo il programma di studi russo nelle scuole dei territori occupati.

Intanto, le forze navali della Romania e degli Stati Uniti hanno annunciato l'organizzazione per la prossima settimana del «Sea Breeze 23.3», destinato alla lotta contro i dispositivi esplosivi.

Le esercitazioni militari, secondo quanto riportato dal sito news.ro, si svolgeranno tra l'11 e il 15 settembre nel Mar Nero e nel Delta del Danubio, zone che negli ultimi giorni hanno fatto registrare un'escalation militare russa nel contesto della guerra con l'Ucraina, Paese che condivide con la Romania proprio le frontiere sul Mar Nero e sul Delta. Alle operazioni parteciperanno anche forze navali di Bulgaria, Francia, Regno Unito, Irlanda del Nord, Turchia e Ucraina.

14:40
14:40
Forti esplosioni in Crimea

Due forti esplosioni sono state udite questa mattina nella Crimea occupata: lo riferisce il canale Telegram Krymsky Viter, come riporta Rbc-Ucraina.

Gli abitanti della penisola affermano che nella zona della città di Stary Krym (sud) sono state udite questa mattina due forti esplosioni.

Quasi mezz'ora dopo, residenti locali hanno segnalato altre due forti esplosioni.

Non si conoscono ancora le cause delle esplosioni.

12:34
12:34
«Continuiamo a schiacciare i russi, anche se lentamente»

L'esercito ucraino avanza nella zona di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia, dove continua a respingere i russi, anche se lentamente: lo ha reso noto su United News il portavoce del centro stampa congiunto delle forze di difesa della regione di Tavri, Oleksandr Shtupun, come riporta Rbc-Ucraina.

«Continuiamo a schiacciare il nemico. Non è un processo rapido, ma ci sono alcuni successi», ha affermato Shtupun. Il portavoce ha confermato che i russi stanno spostando unità delle forze aviotrasportate in direzione di Robotyne e cercano senza successo di riconquistare le posizioni perdute.

Secondo il portavoce, gli ucraini continuano inoltre a frenare l'offensiva russa vicino ad Avdiyivka e Maryinka.

08:00
08:00
Il punto alle 08.00

Il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko si è detto contrario ad un allentamento delle sanzioni alla Russia in cambio della ripresa dell’esportazione di grano attraverso il Mar Nero. «La posizione della parte ucraina rimane invariata: allentare le sanzioni sarebbe una vittoria per il ricatto alimentare della Russia. La comunità internazionale dovrebbe adoperarsi per obbligare la Russia ad adempiere ai suoi doveri, e non incoraggiare nuove aggressioni facendo delle concessioni». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky. «L'offensiva mondiale delle sanzioni deve riprendere», ha dichiarato in un video diffuso nella notte.

Il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi, intanto, si è recato in Ucraina per una visita a sorpresa che ha l’obiettivo di riaffermare il sostegno del Giappone al Paese colpito dalla guerra. A riferirlo è il ministero degli Esteri del Paese del Sol Levante.