L'inchiesta in Liguria

Il governatore Toti non risponde alle domande del GIP

Il vicepremier Matteo Salvini e il ministro Nello Musumeci attaccano frontalmente la magistratura
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti (a destra) con il leader della Lega Matteo Salvini. ©LUCA ZENNARO
Dario Campione
10.05.2024 21:30

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, si è avvalso oggi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia fissato davanti al GIP di Genova, Paola Faggiani. Toti era assistito dal suo legale, l’avvocato Stefano Savi, il quale, al termine dell’interrogatorio, ha spiegato ai giornalisti la strategia difensiva: «Al momento - ha detto Savi - stiamo leggendo tutte le carte. Chiederemo di farci interrogare la prossima settimana e, subito dopo, chiederemo anche la revoca degli arresti domiciliari».

Per quanto riguarda le eventuali dimissioni dalla presidenza della Regione, Savi ha confermato che «Toti ci sta pensando, anche se si tratta di una decisione che dovrà prendere confrontandosi con la maggioranza. Il mio assistito rivendica di avere svolto un’attività politica alla luce del sole e tutta tracciata. Non ha avuto un vantaggio personale, non c’è stato un uso privato dei finanziamenti ricevuti», ha aggiunto Savi.

Proprio la questione delle dimissioni di Toti è stata oggi al centro della discussione tra i partiti. Il centrosinistra insiste affinché il governatore ligure lasci immediatamente il suo incarico. Il centrodestra, invece, ripete che sino al termine dei tre gradi di giudizio vale il principio della presunzione d’innocenza, e invita quindi Toti a rimanere in carica. Il più determinato in questa posizione è sembrato essere il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha ripetuto che «Toti fa bene a non dimettersi perché se qualunque indagato dovesse dimettersi, domani c’è l’Italia ferma». Salvini ha pure attaccato la magistratura, chiedendosi ironicamente di voler «sapere, se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato, per quanto tempo questi continuerebbe a fare il suo lavoro».

Durissime anche le parole del ministro della Protezione civile Nello Musumeci, secondo il quale «da 30 anni la magistratura avanza in spazi non suoi, e se avanza la magistratura arretra la politica. La maggior parte della magistratura deve neutralizzare quella parte che vuole vendicare chissà cosa. La magistratura, nella sua maggioranza, è fatta da persone equilibrate, ma c’è una minoranza rimasta comunista anche quando fa il magistrato. E che si alimenta alla fonte del rancore nei confronti di chi di sinistra non è», ha aggiunto Musumeci.