Ticino

Il Governo cerca spazi e terreni per riorganizzare la Giustizia

Dopo il via libera alla pianificazione logistica nel comparto del Luganese, il Consiglio di Stato lancia una grida pubblica per individuare la futura ubicazione delle differenti autorità giudiziarie - E sulla divisione in «blocchi», Norman Gobbi (DI) avverte: «Abbiamo tenuto conto dei flussi di lavoro»
©Gabriele Putzu
Francesco Pellegrinelli
27.11.2024 20:15

Definiti i «blocchi», ora vanno trovati gli spazi. Nuova puntata sulla riorganizzazione del comparto della Giustizia del Luganese. Oggi, abbiamo anticipato la decisione del Consiglio di Stato di accogliere le conclusioni del gruppo di lavoro istituito per trovare una soluzione logistica alternativa all’acquisto (bocciato in votazione popolare) dello stabile EFG.

In estrema sintesi, la nuova pianificazione logistica prevede di suddividere in quattro «blocchi» distinti autorità e servizi del Terzo potere dello Stato. Contrariamente al progetto della cosiddetta «Cittadella della Giustizia», che prevedeva la concentrazione di diverse autorità in un unico spazio, il gruppo di lavoro - coordinato dalla Direttrice della Divisione della giustizia e composto da rappresentanti del Dipartimento delle istituzioni, del Dipartimento delle finanze e dell’economia e del Consiglio della magistratura – ha separato uffici, servizi e autorità in quattro spazi fisici («blocchi», appunto) distinti.

«Dopo il voto del 9 giugno era fondamentale dare seguito al dossier riguardante la logistica della magistratura con sede a Lugano, a fronte della conclamata necessità di ristrutturare Palazzo di Giustizia. Si è quindi proceduto a un’analisi approfondita per trovare soluzioni alternative a quella proposta ai cittadini ticinesi», ha commentato il direttore del DI Norman Gobbi. «Questa analisi, che ha preso in considerazione le esigenze specifiche delle varie autorità e i flussi di lavoro, è confluita nell’indirizzo strategico, successivamente approvato dal Governo».

Deciso quindi «chi va con chi» (vedi box in fondo), ora - come detto - occorre trovare gli spazi fisici dove inserire autorità, servizi e uffici. A questo proposito, e tenuto conto della necessità di ristrutturare totalmente l’attuale Palazzo di Giustizia di Lugano, la novità emersa oggi consiste nel fatto che «per ampliare il ventaglio delle potenziali superfici a disposizione (locazione o acquisto di spazi o terreni)», il Consiglio di Stato ha deciso di indire una grida pubblica «che sarà pubblicata sul Foglio ufficiale il 29 novembre 2024», ossia venerdì prossimo. «L’obiettivo del Governo - si legge nella nota inviata oggi - è di procedere in tempi rapidi alla ridefinizione della pianificazione, per sottoporre al Parlamento le decisioni del caso. Decisioni tese a rispondere alle esigenze logistiche della Magistratura quale Terzo Potere dello Stato nel Luganese».

Tra i punti fermi della nuova riorganizzazione logistica spiccano la separazione tra autorità giudicante e quella inquirente; così come la separazione tra prima e seconda istanza. Un principio quest’ultimo, che il gruppo di lavoro ha fatto proprio dopo le critiche sollevate durante la campagna di voto per l’acquisto dello stabile EFG. Critiche che riguardavano soprattutto l’accorpamento nello stabile dell’ex Banca del Gottardo, quindi sotto un unico tetto, del Tribunale penale cantonale (TPC) e della Corte di appello e di revisione penale (CARP). Nel nuovo indirizzo, approvato dal Governo, la CARP - che verrà comunque trasferita da Locarno a Lugano - troverà casa in un «blocco» distinto dal TPC.

«Effettivamente questo tema era già stato sollevato anche nel progetto Giustizia 2018», osserva Gobbi. «Pertanto, dando seguito anche alle valutazioni emerse durante la campagna di voto, si è optato per separare la prima e la seconda istanza. Inoltre - prosegue il direttore del DI - si valuterà anche la possibilità di riunire il TPC e la Pretura penale, in modo da creare un polo cantonale della prima istanza penale».

Altro tema discusso, il nuovo carcere. Il Consiglio di Stato ha infatti stabilito gli obiettivi strategici per la pianificazione del sistema carcerario cantonale. Dato il legame tra autorità giudiziarie ed esecuzione delle pene, e considerando la necessità di ristrutturare il carcere penale La Stampa, ormai obsoleto, il Governo ha deciso di costruire un nuovo complesso carcerario sull’area statale già disponibile a La Stampa, Lugano. Questa scelta è risultata la migliore dopo un’analisi approfondita su scala cantonale, condotta con la collaborazione dei Dipartimenti delle istituzioni, delle finanze e dell’economia, e del territorio.

Al momento - avverte il direttore del DI - non è ancora noto se il Consiglio di Stato intenda fare un unico messaggio per tutta la pianificazione logistica, compresa anche quella penitenziaria cantonale: «Valuteremo l’opzione migliore assieme al DFE e alla logistica. Sarà però fondamentale garantire una visione d’insieme sugli impegni che il Cantone dovrà assumersi dal profilo finanziario, sugli investimenti e sui costi di gestione correnti». Solo per la costruzione del penitenziario si stima una spesa di circa 130 milioni di franchi, a cui si aggiungono quelli per la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia a Lugano e quelli per la locazione o l’acquisto di spazi e terreni per i nuovi «blocchi». Potrebbe quindi fare capolino la critica, già emersa per lo stabile EFG, di spendere per il mattone anziché per i contenuti? Ancora Gobbi: «La pianificazione approvata dal Governo tiene conto anche di questa critica: abbiamo infatti considerato le esigenze specifiche di ogni autorità giudiziaria, oltre ad aver seguito le indicazioni giunte dal Parlamento».

Nel primo blocco ci saranno: Ministero pubblico (Lugano), Ministero pubblico (attuale sede distaccata di Bellinzona), Magistratura dei minorenni, Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi e Polizia cantonale. Nel secondo blocco, la Sezione di diritto civile, la Sezione di diritto pubblico, la Corte di appello e di revisione penale (CARP) e una sede dell’Ordine degli avvocati. Nel terzo blocco, la Pretura di Lugano e la futura Pretura di protezione di Lugano. Nel quarto blocco, l’Ufficio di esecuzione, l’Ufficio dei fallimenti e l’Ufficio del registro fondiario.