Aviazione

Il grande ritorno del Boeing 747, in Russia

Rossiya Airlines ha appena utilizzato un 747-400 precedentemente dismesso per volare da Mosca a Krasnoyarsk e ritorno – L'esperimento è destinato ad allargarsi: l'amministratore delegato di Aeroflot, la compagnia madre, prevede un comeback in grande stile nel 2025
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Marcello Pelizzari
24.09.2024 10:00

Riavvolgiamo il nastro: nel febbraio del 2022, poco prima che l'esercito di Mosca invadesse su larga scala l'Ucraina, Rossiya aveva annunciato la dismissione dei suoi Boeing 747-400 «entro la fine del 2024». Una questione, aveva spiegato all'epoca un portavoce della compagnia aerea, di ammodernamento della flotta. Secondo quanto comunicato, il vettore del gruppo Aeroflot avrebbe dovuto pensionare sette dei nove Boeing 747-400 nel 2023 o, addirittura, prima mentre i due velivoli rimanenti sarebbero stati dismessi nel 2024. 

La cosiddetta «operazione militare speciale», come viene chiamata in Russia, ha cambiato le carte in tavola. E questo perché, come noto, le sanzioni occidentali emanate in risposta alla guerra di Vladimir Putin hanno colpito anche il settore dell'aviazione. Lasciando, dall'oggi al domani, le compagnie russe senza la possibilità di ottenere parti di ricambio e aggiornamenti di software per i propri velivoli di fabbricazione occidentale. E così, dei 747 apparentemente senza futuro sono tornati di stretta, strettissima attualità. Nell'autunno del 2023, ad esempio, uno dei Boeing aveva effettuato un breve spostamento. Nell'ottica, evidentemente, di ritornare in servizio. Così è stato, come scrive la compagnia-madre di Rossiya, Aeroflot, e come riporta il portale aeroTELEGRAPH. Lo scorso 22 settembre, leggiamo, un 747-400 con, alle spalle, 24 anni di età è tornato a operare per la filiale del vettore di bandiera. Volando da Mosca a Krasnoyarsk e ritorno. 

Non finisce qui. I 747 di Rossiya, ereditati dalla fallita Transaero nel 2016, sono destinati a tornare e, mettiamola così, rimanere in servizio a tempo indeterminato. Aeroflot, nello specifico, ha annunciato che – vista la domanda crescente – il 747 di Rossiya verrà impiegato anche il 29 e il 30 settembre, sempre su Krasnoyarsk. «Ci vediamo su questo gigantesco aereo a due piani» ha commentato, per certi versi ironicamente, Aeroflot. Ironicamente perché il 747, soprannominato «regina dei cieli», è stato il simbolo dell'aviazione commerciale occidentale per oltre mezzo secolo: progettato e costruito dalla Boeing, un'azienda americana, è uscito definitivamente dalla produzione nel 2022 dopo 54 anni e 1.574 esemplari costruiti. Parentesi: detto di Rossiya, è ancora possibile volare sui 747 anche con altri vettori, su tutti Lufthansa. 

Dicevamo dei piani di Aeroflot per i 747 di Rossiya: l'impressione, appunto, è che l'impiego si estenderà oltre i voli da e per Krasnoyarsk appena pubblicizzati. A inizio mese, come spiega sempre aeroTELEGRAPH, l'amministratore delegato del gruppo Aeroflot, Sergei Aleksandrovsky, a margine del Forum economico orientale ha annunciato che il gruppo sta «preparando i Boeing 747 di Rossiya Airlines per l'operatività». Assicurando che questi bestioni «l'anno prossimo torneranno nei cieli». In che misura e su quali tratte, al momento, non si sa. 

Resta, di fondo, una domanda inevasa: com'è possibile, viste le sanzioni, che il gruppo Aeroflot possa rimettere in funzione degli aerei occidentali? Delle due l'una (o una combinazione di entrambe): il gruppo potrebbe ottenere parti di ricambio dribblando le restrizioni e sfruttando Paesi terzi, ne abbiamo appena parlato d'altro canto per un'altra compagnia, S7 Airlines, oppure cannibalizzando alcuni 747 per garantire l'operatività di altri. Curiosità, concludendo: a suo tempo, un 747 di Rossiya volava con una livrea speciale, ovvero con una tigre dipinta sul muso. Il motivo? Sensibilizzare l'opinione pubblica sulla cosiddetta tigre dell'Amur, o tigre siberiana, specie considerata a rischio.